Le rovine di Alba Fucens: l’antica città romana d’Abruzzo

Non smetterò mai di ripeterlo: l’Abruzzo è una regione ricca di bellezze naturalistiche e di tesori storici e artistici, ma purtroppo è poco conosciuta ma anche poco valorizzata dalle istituzioni.



Montagne, laghi, mare, borghi medievali, castelli e anche rovine romane come quelle di Alba Fucens, un sito archeologico che ho avuto il piacere di visitare e che mi ha piacevolmente sorpreso al punto di volerlo far conoscere anche a te. Un posto fuori dalle solite rotte turistiche che sono convinto saprà stupirti, soprattutto se sei un appassionato di storia e di archeologia.

ALBA FUCENS



Alba Fucens era un’antica città romana sorta nel IV secolo a.C. ai piedi del Monte Velino. Oggi si trova nel Comune di Massa d’Albe, in provincia de L’Aquila da cui dista circa 60 km, e a soli 10 km da Avezzano.

Gli scavi iniziarono nel 1949 dall’archeologo belga Fernand De Visscher ma l’antico abitato riemerse nel 2006. C’è ancora tanto da scoprire dell’antica Alba Fucens ma già ora è possibile avere un’idea della città che prosperò nell’età imperiale.



La sua storia fu piuttosto travagliata, e anche un po’ sfortunata. Alba fu per diverso tempo contesa tra i Marsi e gli Equi ma divenne colonia romana nel 303 a.C.

Nella Seconda guerra punica invio 2.000 uomini per difendere Roma da Annibale ma rifiutandosi insieme ad altre colonie di fornire ulteriore aiuto, fu punita divenendo un luogo dove confinare i prigionieri di Stato.

Nella prima guerra civile romana (82 – 83 a.C.) si schierò con Gaio Mario ma a seguito della vittoria di Lucio Cornelio Silla fu punita da quest’ultimo e il suo territorio venne in gran parte suddiviso tra i veterani di Silla.

Durante la guerra tra Pompeo e Cesare fu una roccaforte dei sostenitori di Pompeo comandati da Domizio Enobarbo che poi si arrese a Cesare.

Trovò prosperità in età imperiale di cui i resti archeologici ne sono testimonianza, come l’anfiteatro tuttora utilizzato per spettacoli e concerti, e decadde con la decadenza dell’impero romano e le invasioni barbariche.

L’ingresso ad Alba Fucens è gratuito, sì gratuito. Paesi esteri si sarebbero arricchiti con una cosa simile, e invece noi continuiamo a non valorizzare ciò che abbiamo nemmeno economicamente per il bene della comunità, ma questo è un altro discorso. Però è possibile prenotare visite guidate telefonando ai numeri 0863449642 o 3394458783, o scrivendo una mail ad albafucens@virgilio.it.

A me Alba Fucens ha stupito. Io “romano de Roma” abituato a vedere nella mia città i resti dell’antica civiltà mai mi sarei immaginato di ritrovare una cosa simile a pochi km da Avezzano. Mi ci ha portato mio padre – da sempre appassionato di storia e di gite alla scoperta dei luoghi meno noti d’Italia – una mattina di agosto, e nonostante il caldo ricordo lo stupore nel passeggiare lungo cardi e decumani (antiche strade romane) circondati da mura, tra i resti del mercato, delle terme con i mosaici, della basilica, dell’acquedotto, delle taverne e delle domus, arrivando fino all’anfiteatro che fa immaginare la vivace scena culturale della città.

Una pietra miliare con scene di gladiatori indica la distanza da Roma: 68 miglia romane.

All’interno del sito archeologico si trova anche la Chiesa di San Pietro in Albe costruita a seguito del terremoto del 1915 sui resti di un tempio romano.

Gli oggetti di uso quotidiano rinvenuti durante gli scavi come monete, vasi e statue sono custoditi nei musei di Celano e di Chieti.

È possibile visitare Alba Fucens tutti i giorni dall’alba al tramonto. L’indirizzo da inserire sul navigatore è Via Alba Fucens, Massa d’Albe (AQ).