Calcata e le Cascate di Monte Gelato: cosa vedere tra hippie e streghe

Di posti strani e curiosi nel mondo ce ne sono tanti. Uno di questi si trova nel Lazio, in provincia di Viterbo e a soli 50 km da Roma. Si chiama Calcata ed è un borgo arroccato su una montagna di tufo sopra la valle del fiume Treja.



Conosciuto per essere il borgo degli hippie, degli artisti e delle streghe, si trova non lontano da un altro posto molto suggestivo che per la sua bellezza viene spesso utilizzato come set cinematografico: le Cascate di Monte Gelato che ti consiglio di visitare nella stessa giornata.

In questo post troverai tante informazioni utili per visitare in un giorno sia Calcata che le Cascate di Monte Gelato, fidati, rimarrai affascinato da questi due particolarissimi luoghi.



CALCATA: COSA VEDERE

Visitare Calcata è un’esperienza fuori dal comune. Vedendola dall’esterno sembra un tranquillissimo borgo medievale simile a Civita di Bagnoregio – accomunate entrambe dall’appellativo di “città che muore” – ma non appena varcata l’unica porta d’ingresso ci si ritrova in un luogo fuori dal tempo, a tratti surreale.



Un tempo luogo di culto dell’antica popolazione italica dei falisci, fu abbandonato nei primi anni del ‘900 a causa di una legge promulgata a seguito del terremoto di Messina che ordinò l’abbandono dei borghi ritenuti a rischio crollo con il relativo abbattimento degli edifici. Calcata si salvò per un cavillo burocratico e nel 1960 riprese a vivere grazie a intellettuali, artisti e artigiani provenienti da ogni parte del mondo, attratti da una vita semplice in contrasto con la quella agiata e frenetica delle città.

Non esiste un vero e proprio stile architettonico anche se le abitazioni medievali la fanno da padrona, non aspettarti però uno di quei borghi incantati della Toscana e dell’Umbria perché rischierai di rimanare un pò spiazzato dall’eccentricità del luogo.

A Calcata si entra passando per l’unica porta di accesso e ci si ritrova di colpo in un’atmosfera senza tempo, circondati da case scavate nel tufo o costruite in muratura sopra grotte o cantine adibite a botteghe artigianali, negozi, ristoranti o bar.

Il primo impatto lo si ha con la piazza dominata dalla Chiesa del SS. Nome di Gesù, sulla quale si affaccia il Castello degli Anguillara.

Chiesa del SS. Nome di Gesù

Questa chiesa costruita nel XIV secolo e ristrutturata alla fine del 1700, custodiva fino a qualche anno un’importante reliquia: il Santo Prepuzio di Gesù recisogli otto giorni dopo la sua nascita e conservato con cura da Maria, ora scomparso, probabilmente rubato. La leggenda narra che un angelo lo regalò a Carlo Magno e che l’imperatore lo nascose a Roma. Un lanzichenecco di Carlo V lo rubò durante il Sacco di Roma avvenuto nel 1527 e in punto di morte confessò di averlo nascosto in una grotta di Calcata.

L’interno è a unica navata con soffitto ligneo, e dietro all’altare ci sono degli affreschi con storie di Gesù.

Castello degli Anguillara

Sempre su Piazza piazza Vittorio Emanuele II si Palazzo Baronale degli Anguillara, conosciuto anche come Castello degli Anguillara, l’edificio più importante di Calcata che in anni abbastanza recenti ha ospitato anche una scuola, l’ufficio postale, e addirittura l’ambulatorio medico. Fu costruito tra l’XI e il XII secolo dalla famiglia che in quei secoli deteneva il possesso della zona.

Il Granarone

L’antico granaio costruito nel 1632 si trova al n.9 di Via Porta Segreta. Fu utilizzato fino al 1950, fu poi abbandonato e restaurato grazie a una signora olandese. Oggi ospita l’associazione culturale il Granarone.

Museo della Civiltà Contadina

È un piccolissimo museo a ingresso libero (con offerta) in cui sono esposti attrezzi utilizzati dai contadini che nei secoli scorsi abitavano a Calcata.

I vicoli di Calcata

Dalla piazza centrale si dipanano una serie di vicoli con botteghe di artigiani, ristorantini e gallerie d’arte.

Non circolano né auto e né altri tipi di veicoli a motore. La calma e la tranquillità regnano sovrane, non però durante il fine settimana.

Al di sotto del borgo ci sono grotte anche a più piani che ospitano cantine e a volte anche antiche tombe.

Ma quello che caratterizza il borgo di Calcata è la sua popolazione: circa un centinaio di persone piuttosto singolari che si possono incontrare passeggiando qua e là e con le quali è facile intavolare una bella chiacchierata. Musicisti, pittori, scultori, stilisti…A noi c’è stato chi ci ha offerto un bicchiere di vino, chi delle noci, e chi ha fatto domande sull’aspetto di Gastone, il nostro bassethound. Insomma a Calcata non si corre il rischio di annoiarsi.

Piccola curiosità, i tubi bianchi e arancioni che si notano esternamente e che scivolano sullo sperone di tufo sono gli scarichi delle abitazioni che defluiscono direttamente nella valle sottostante in quanto non esiste un collettore fognario.

Museo Opera Bosco

In località Colle, nei pressi di Calcata, merita di essere visitato il Museo Opera Bosco realizzato nel 1996 dagli artisti Anne Demijttenaere e Costantino Morosin. Un museo il cui itinerario di visita si svolge all’interno di un bosco di 2 ettari e in cui sono esposte opere realizzate con materiali naturali.

Curiosità su Calcata

Calcata è stata utilizzata spesso come set cinematografico e le sue immagini si ritrovano in numerosi film tra cui Amici miei e La mazzetta di Sergio Corbucci con Nino Manfredi e Ugo Tognazzi, e nel videoclip del brano Una storia sbagliata di Fabrizio de Andrè.

Sei un’amante dell’esoterismo? Allora devi sapere che secondo la leggenda Calcata nacque sopra un’ara falisca nella quale nell’antichità si compivano riti magici e propiziatori. Pare che ancora oggi nelle grotte sotto all’abitato si svolgano riti esoterici, e che nelle notti ventose qualcuno senta ancora le urla delle streghe (in realtà si tratta del rumore del vento che si incanala tra i vicoletti).

Per via delle leggende esoteriche e quelle legate alle streghe, ad halloween Calcata si acconcia per la notte più terrificante dell’anno, e sfilate, musica e fuochi d’artificio divertono grandi e piccini.

Cosa vedere nei dintorni di Calcata: le Cascate di Monte Gelato

Sempre per rimanere in tema cinematografico basta proseguire per circa 10 km in direzione Mazzano Romano per ritrovarsi in un’oasi naturalistica a dir poco meravigliosa conosciuta come Cascate di Monte Gelato, una delle mete preferite per le scampagnate dei romani e dei viterbesi.

Tante piccole cascatelle si gettano in un laghetto circondato da una fitta vegetazione rendendo l’aria sopportabile anche durante le calde giornate estive.

Nelle Cascate di Monte Gelato sono state girate scene di film famosi come Sogni mostrosuamente proibiti e Superfantozzi con Paolo Villaggio, Per Grazia Ricevuta con Nino Manfredi, la Cieca di Sorrento con Anna Magnani, Trinità con Bud Spencer e Terence Hill, il Don Chisciotte di Orson Welles, e Storia di una Capinera di Franco Zeffirelli.


Tra prati, boschi e ruscelli trascorrerai momenti indimenticabili e particolarmente rilassanti.

Segnati questi due posti e inseriscili nella lista dei tuoi prossimi viaggi, non te ne pentirai.