Diario di viaggio a Cardiff (prima parte)

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L’idea di un viaggio in Galles gironzolava nelle nostre testoline da parecchio tempo, e guardando il calendario ci siamo accorti che quello del 2 giugno era un Ponte perfetto per concederci quattro giorni nel Regno Unito.



E così la mattina di sabato 30 maggio 2015, con un volo easyJet Roma – Bristol in partenza alle ore 10:15 dall’aeroporto di Ciampino (originariamente previsto da Fiumicino ma spostato nel secondo scalo romano a causa dell’incendio che il 7 maggio ho distrutto il Terminal 3), abbiamo raggiunto il Paese di Sua Maestà la Regina Elisabetta II, e siamo pronti a raccontarvi tutto in questo

diario di viaggio a Cardiff.



Il volo dura 2 ore e 45 minuti e ci ritroviamo circondati da famigliole inglesi alla sagra del “trash food”. Non appena hanno la possibilità di slacciarsi la cintura di sicurezza corrono nelle cappelliere a prendere i loro bagagli in cui sono riposti i loro spuntini. Da subito un’odore di formaggio si impossessa dell’aereo. La signora davanti a me tira fuori delle salsiccette, la mia vicina acquista dalla hostess un tè caldo e un pacchetto di patatine fritte, la famigliola seduta alla mia destra invece si spara degli involtini con pringles spalmate di formaggini Susanna e avvolte da fette di salame Milano. Da bere lui prende una birra, la moglie un Bloody Mary e il bimbo una Coca-Cola. Diciamo non proprio una colazione sana e nutriente. Io mi sono soprattutto divertito ad osservare la faccia disgustata di Valentina, ma anche la mia non era affatto bella.



Nonostante questa parentesi folkloristica il volo fila liscio come l’olio e alle ore 12 locali (le 13 italiane) atterriamo a Bristol.

È sempre una grande emozione mettere piede nel Regno Unito, già in aeroporto si respira quell’aria British resa pittoresca da tutti quei gadgets con l’Union Jack venduti ovunque.

Non so se vi capita la stessa cosa ma io non resisto ai biscotti scozzesi al burro “Walkers Pure Butter Shortbread” che vendono in qualsiasi aeroporto britannico, e quando Valentina va in bagno io corro ad acquistarne un pacchetto. Valentina è una nutrizionista e non transige su cibi spazzatura e/o calorici, e io per una volta mi sono concesso un vizietto. Valentina, so che stai leggendo, da domani solo riso in bianco, promesso!

Usciti fuori dal terminal ci accorgiamo che qui l’estate non è ancora arrivata, ma nemmeno la primavera. Ci sono 13 gradi e fa freddino. Per fortuna ci siamo portati i piumini. Ritiriamo l’automobile alla Hertz prenotata sul web per € 100 complessivi,  per risparmiare sul naviatore satellitare che costa € 70, mi sono scaricato sullo smartphone il Sygic, anche se nella versione gratuita non c’è la voce guida fa egregiamente il suo dovere.

Ci danno una Kia con cambio automatico, e non appena entriamo scopriamo che ha anche il navigatore satellitare incorporato. Bene!

Come sapete nel Regno Unito si guida a sinistra, ciò significa che il posto di guida si trova a destra. Esattamente il nostro contrario. È la seconda volta che mi capita di guidare così ma sono passati due anni dalla precedente e praticamente ho perso l’occhio per le distanze. Nei primi 20 minuti rischio di prendere marciapiedi, specchietti e muri ma per fortuna, grazie all’aiuto di Valentina che con una faccia impaurita mi grida “stai attentooo!”, riusciamo ad arrivare sani a salvi a Cardiff.

Da Bristol a Cardiff ci si impiega circa un’ora attraversando il ponte in acciaio sul fiume Severn, che ha un pedaggio di £ 6,50  che si paga solo in uscita da Bristol.

Dall’Inghilterra al Galles cambiano i paesaggi e sui cartelli stradali le scritte sono in due lingue . E sì, il Galles si tiene strette le sue origini e le sue tradizioni.

Il Gallese (Cymraeg o y Gymraeg) è una lingua celtica parlata da oltre il 20% della popolazione.

Arriviamo nella capitale del Galles intorno alle 14:30.

Prendiamo possesso della nostra stanza al 73 Cathedral Hotel che si trova in Cathedral Road, a cinque minuti di distanza dal centro storico, lasciamo i bagagli in camera, ci cambiano ed usciamo alla scoperta di Cardiff.

Cardiff si trova sulla baia di Bristol, nel sud-est del Galles. È una città cosmopolita e piuttosto piccola, perfetta da visitare in un weekend.

La via in cui si trova il nostro hotel (Cathedral Road) è bellissima e non a caso è considerata come una delle vie vittoriane più belle del mondo.

Le casette a due piani che si affacciano sulla strada sono talmente belle che ci sembra di essere in un film. La nostra fantasia viaggia a ritmi veloci e ci immaginiamo di abitare lì con il nostro bassethound Gastone che scorazza per il giardino.

Sulla strada incontriamo la famosa cabina telefonica rossa e ci rendiamo veramente conto di essere nel Regno Unito.

Attraversiamo il fiume Taff

e ci ritroviamo sulla destra il Millennium Stadium – famoso per ospitare le partite della nazionale di rugby – e sulla sinistra il Castello con la sua imponente torre dell’orologio.

Decidiamo di rimandare a domani le visite approfondite, oggi ci concediamo una passeggiata perlustrativa.

Cardiff ci colpisce immediatamente, tra noi e lei scatta subito quella scintilla che ci fa innamorare a prima vista.

Svoltiamo per High Street, che poi diventa St Mary Street, e ci ritroviamo in una bella strada vittoriana ricca di negozi alla moda, di pub, di ristoranti, e di tanta gente che passeggia.

Su questa lunga via si trovano le Arcade, delle splendide gallerie vittoriane con negozi e bar.

La città ha 6 Arcade sparse tra High Street e Queen Street, comode soprattutto per ripararsi nelle giornate fredde e piovose, che qui non sono rare. Alcune piccoline, altre piuttosto grandi, simili ai nostri centri commerciali.

Arriviamo fino al St. Davis Shopping Center e visto che la fame si fa sentire prepotentemente (sono le 16:30 e siamo digiuni dalla cena del giorno prima) decidiamo di bloccarla mangiando qualcosina. Prima di partire ci siamo appuntati un posto piuttosto curioso. Si tratta del Cardiff Street Food Circus. Apriamo la piantina e ci rendiamo conto che si trova a due passi dal posto in cui ci troviamo. Fantastico.

Lo Street Food Circus è un luogo molto particolare. Si tratta di un piazzale aperto solo nel fine settimana, con al centro un tendone (da qui il nome di Circus) e tutto intorno dei chioschi e dei furgoncini piuttosto pittoreschi che vendono cibo, e che cambiano ogni settimana.

Oggi ci sono chioschi che vendono cibo greco, hamburger americani, pollo fritto, cibo libanese, indiano e ovviamente gallese.

L’atmosfera è fantastica, piena di giovani che sorseggiano birre chiacchierando e sgranocchiando cibo.

Io mi faccio prendere dall’entusiamo e prendo un panino fatto con l’impasto del pretzel tedesco e con dentro insalata, carne di maiale e sala barbecue. Valentina un panino con il pollo, ovviamente per lei senza salse, ha tolto anche il formaggio.

Panino delizioso! Spendiamo complessivamente £ 13. Ora si inizia a ragionare.

Dopo aver ripreso le forze proseguiamo la nostra passeggiata.

Passiamo di nuovo per St Mary Street/High Street e svoltiamo per Queen Street, la strada dello shopping per eccellenza.

Entriamo nella Queen Arcade e concedo a Valentina un pò di shopping. E sì, ogni tanto bisogna pure accontantarle queste donne.

Entriamo in un grosso negozio che vende tutto a £ 1, e che non ha nulla a che vedere con i nostri negozi “tutto a € 1”, e ci accorgiamo che di fronte c’è Primark. Che ve lo dico a fare, tra il vederlo e l’entrarci dentro è questione di attimi…

Quattro piani di vestiti e accessori per uomo, donna e bambino a prezzi ridicoli. Io riesco a trovare addirittura dei costumi della Maui a £ 5. Valentina prova e riprova ma alla fine non compra nulla, e la carta di credito ringrazia.

In un battibaleno l’orologio segna le 19 e la vigilanza di Primark ci chiede di uscire. I negozi della Queen Arcade chiudono alle 19, quelli delle vie adiacenti alle 18.

Usciamo fuori e ci rendiamo conto che le strade sono pressochè deserte e i pub sono presi d’assalto. Sono talmente pieni che la gente rimane fuori.

Passiamo di fronte all’ingresso del Castello,

alla Saint John the Baptist Church risalente al 1180, purtroppo chiusa,

e iniziamo a pensare alla cena. Non tanto per la fame quanto per il fatto che nel Nord Europa si mangia presto e le cucine dei pub e dei ristoranti chiudono alle 20.

Non riusciamo a trovare posto in nessun pub e decidiamo di tornare allo Street Food Circus.

Di sera troviamo un’atmosfera ancora più divertente, questo posto ci piace tantissimo.

Io prendo un panino con il pollo arrosto affumicato e una birra, Valentina una foglia di lattuga ripiena di carne e una bottiglietta d’acqua. La birra piccola costa £ 2, il mio panino £ 6 e quello di Valentina £ 3,50.

Ci sediamo in mezzo agli abitanti del posto, scambiamo quattro chiacchiere con dei simpaticissimi ragazzi e verso le 23 siamo in hotel. Stanchi ma felici di essere a Cardiff, ad essere sinceri non ci aspettavamo fosse così bella e frizzante.

Continua con la seconda parte del diario di viaggio a Cardiff…

Per ulteriori spunti e approfondimenti vi suggerisco di visitare i siti web ufficiali degli enti turistici VisitBritain e VisitWales.


Viaggio organizzato in collaborazione con VisitBritain, le opinioni sono personalissime e non affatto influenzate dall’ente.