Diario di viaggio a Mauritius (seconda parte)

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Diario di viaggio a Mauritius (prima parte).



Terzo giorno

Anche oggi sveglia alle 7:30, per fortuna non piove. Dopo una bella colazione ci facciamo una passeggiata sulla spiaggia e lasciamo il Constance Belle Mare Plage. Ci trasferiremo per un giorno al The Oberoi sulla costa nord-ovest, a Pointe aux Piments.



Si tratta di un elegante resort ecosostenibile in stile balinese, caratterizzato da ampi giardini, due ristoranti, un bar, due piscine e una spa.

Un ambiente molto tranquillo e riservato, ideale per chi è in cerca di completo relax o per le coppie in luna di miele o in cerca di intimità. Staff simpatico e cordiale con qualcuno che parla anche in italiano, il che non guasta.



Come al solito la prima cosa che facciamo è quella di recarci in spiaggia. C’è il sole e vogliamo godercelo tutto. Anche qui il mare è strepitoso ma questa è una caratteristica di tutta Mauritius. In posti simili si comprende il vero significato della parola relax.

Pranziamo al ristorante e facciamo conoscenza con lo chef italiano Igor Bocchia, un ragazzo che seppur giovane è già stato chef di importantissimi resort. Igor ama combinare i prodotti locali con quelli importati creando dei piatti originali e creativi.

Mangiamo un deliziosa insalata di marlin affumicato e cuori di palma, e un pesce arrosto. Un pranzo squisito e leggero che ci permette di tornare in spiaggia sazi ma non appesantiti.

Rimaniamo sdraiati sul lettino a goderci questo angolo di Paradiso fino alle 16:30 per poi recarci a fare un massaggio rilassante di coppia. Oramai ci ho preso gusto e ho talmente apprezzato i benefici del massaggio di ieri che ho deciso di continuare. Il braccio va molto meglio e le contratture si stanno sciogliendo.

Al termine del massaggio, rilassati più che mai, io e Valentina ce ne torniamo ad oziare in riva al mare, e che mare. In questo momento le nostre menti si liberano da ogni pensiero, da ogni problema e da ogni preoccupazione. Ci siamo solo noi e l’Oceano Indiano.

Il sole a questa latitudine picchia forte, c’è bisogno di una buona protezione solare, almeno una a F.P. 30. Meglio prevenire che curare.

Rimaniamo in spiaggia fino a che il sole non tramonta e ci godiamo uno spettacolo mai visto. Il sole scende sul mare e riflettendosi sull’acqua colora il cielo di un’ocra intenso. Da brividi.

A cena torniamo al The Restaurant e Igor ci delizia con altre sue specialità. Per me riso venere al nero di seppia con calamari grigliati, gamberoni in tempura con capelli d’angelo e per Valentina capesante e un pesce cotto in un bauletto d’argilla. Tutto a dir poco squisito.

Alle 21:40 locali (18:40 italiane) ci chiama al telefono la speaker Mariolina Simone e in diretta nazionale su m2o radio raccontiamo le nostre prime impressioni su Mauritius. Ci ascoltano più di un milione di persone e a fine collegamento ci iniziano ad arrivare messaggi di chi ci ascoltato e che ci scrive per un saluto o per saperne di più su questo Paradiso.

Dopo cena ci sdraiamo sui lettini della spiaggia e rimaniamo ad ascoltare il canto del mare fino all’una di notte.

Quarto giorno

Ci svegliamo alle 7 e ci accorgiamo che sta piovendo di brutto. Facciamo colazione e lasciamo l’Oberoi. Oggi ci trasferiremo a Flic en Flac, sulla costa Ovest, ma prima ci aspettano due tappe importanti.

La prima è il mercato centrale di Port Louis, la capitale di Mauritius.

Arriviamo nella capitale con la pioggia e notiamo subito un grande traffico. Tutto il mondo è paese. Entriamo nel mercato e veniamo rapiti da una moltitudine di colori e di odori, alcuni piuttosto sgradevoli come quelli del pesce essiccato e della carne.

La nostra attenzione viene colpita dai frutti esotici di cui ignoriamo anche il nome.

All’interno del mercato c’è uno spaccato di vita mauriziana da scoprire. I venditori che sistemano la frutta in maniera maniacale, le donne che puliscono la verdura e quelli che quando vedono un turista si fiondano da lui per vendergli spezie e souvenir. Ma fa parte del gioco e tutto avviene con l’educazione e la gentilezza tipica dei mauriziani.

Acquistiamo spezie, vaniglia e qualche souvenir da riportare ad amici e parenti. La parola d’ordine in questo mercato è contrattare. Loro vi spareranno un prezzo alto sapendo che voi giocherete al ribasso. Se tenete il punto riucite a spuntare anche il 50% di sconto sul prezzo iniziale.

L’esperienza al mercato è una delle più intense da noi vissute sull’Isola.

Se volete riportare a casa qualcosa di caratteristico vi consigliamo di acquistare le spezie, la vaniglia, il tè, lo zucchero di canna, capi in cotone, il rum (massimo due litri a persona), pashmine e il Dodo, l’uccello incapace di volare estinto nella seconda metà del XVII secolo e divenuto poi simbolo di Mauritius.

Continua a piovere a dirotto e non possiamo visitare a piedi la città. Ci rifugiamo nel nuovo centro commerciale di fronte al porto e giriamo un pò per negozi di abbigliamento e souvenir.

Dopo pranzo ci rechiamo ad Eureka House, “La Maison Créole”. Una casa coloniale immersa nel verde trasformata in museo e perfettamente mantenuta così com’era, con tutto il mobilio originale. Un tuffo nel passato mauriziano.

La visita della casa dura circa trenta minuti ed è molto interessante, purtroppo però a causa della pioggia non possiamo visitare il giardino.

Da Eureka House ci trasferiamo allo Sugar Beach Resort, un bel resort in stile coloniale delle piantagioni di canna da zucchero che ricrea le strutture di un tempo rivisitandole in chiave moderna.

Si trova proprio sulla spiaggia di Flic en Flac caratterizzata da sabbia bianca e da un mare turchese talmente bello da sembrare dipinto. La barriera corallina si trova a 300 metri dalla riva.

Lo Sugar Beach si trova in uno sconfinato giardino tropicale, ricco di palme e di uccellini che cantano giorno e notte.

L’atmosfera ci piace da subito. Ci sono persone di tutte le età, famiglie con bambini, giovani coppie in luna di miele, ragazzi e ragazze in cerca di divertimento e persone di mezza età.

Ha due piscine, tre ristoranti di cui uno italiano (a cui si aggiunge quello de La Pirogue), un bar e una brasserie.

Leggiamo il programma della settimana e notiamo che di cose da fare ce ne sono tantissime dalla mattina fino a notte inoltrata. Quello che ci colpisce è il menù del ristorante a buffet Mon Plaisir che ogni giorno cambia in base ad un tema specifico: indiano, mauriziano, italiano… Oggi ci aspetta il menù “delle piantagioni di canna da zucchero”.

Improvvisamente esce il sole e prima di andare a cena ci godiamo un pò la spiaggia e un tramonto mozzafiato. Dicono che i tramonti di Flic en Flac siano tra i più belli di Mauritius e noi non fatichiamo a crederci.

Dopo una cena deliziosa ascoltiamo dell’ottima musica jazz suonata dal vivo alla Brasserie, dove peraltro il pomeriggio servono tè e dolci “home made”, e finiamo la serata al Tides Bar che si trova sulla spiaggia.

Un altro meraviglioso giorno si conclude e il nostro amore per Mauritius cresce a dismisura. È un Paese magnetico che ti colpisce a 360°.

Segue (terza parte del diario di viaggio a Mauitius)…

Viaggio organizzato in collaborazione con l’ente del turismo di Mauritius, le opinioni sono personalissime e non affatto influenzate dall’ente.