Diario di viaggio a Mauritius (terza parte)

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Diario di viaggio a Mauritius (prima parte)



Diario di viaggio a Mauritius (seconda parte)

Quinto giorno



Oggi non abbiamo gite in programma, solo mare e relax, ma ci svegliamo ugualmente alle 6:30. Vogliamo goderci ogni minuto di questo Paradiso.

Fuori c’è il sole e prima di andare a fare colazione facciamo quattro passi sulla spiaggia di Flic en Flac praticamente deserta. Mare da sogno davanti a noi, montagne verdi da un lato e palme dall’altro. Questa è sempre stata nel nostro immaginario l’idea dell’isola tropicale per eccellenza.



Arriviamo al ristorante Mon Plaisir dello Sugar Beach Resort per fare colazione, ci sediamo a bordo piscina e io mi sbizzarrisco tra dolce, salato, l’immancabile pesce marlin affumicato, caffè e centrifughe di frutta e verdura. Valentina mangia dello yogurt magro, frutta esotica, pane ai cereali con marmellata senza zucchero e beve tè alla vaniglia. Sotto il suo sguardo vigile e severo rinuncio a qualche dolcetto in favore della marmellata senza zucchero, ma quanto sono buoni!

Dalla colazione alla spiaggia il passo è breve. Ci spalmiamo un bel pò di crema solare protettiva e via come lucertole al sole.

Io come al solito resisto poco sdraiato e inizio a passeggiare su è giù per la spiaggia. Sulla sabbia ci sono tantissimi pezzi di corallo per lo più bianco, ma anche verde e rosso. La barriera corallina è a trecento metri dalla riva.

Facciamo un bel bagno nelle acque calde dell’Oceano Indiano e rimaniamo in contemplazione dei colori di questo mare da sogno.

A pranzo ce ne andiamo al Ristorante Paul & Virginie del Resort La Pirogue. Una struttura che forma un tutt’uno con lo Sugar Beach pur rimanendo un’unità distinta. Gli ospiti dell’uno e dell’altro resort possono usufruire dei servizi di entrambi come piscine e ristoranti. La Pirogue è formato da abitazioni singole in stile mauriziano sparse nel giardino tropicale, proprio di fronte alla spiaggia di Flic en Flac.

Mangiamo un’insalata di cuore di palma, che oramai ci accompagna tutti i giorni, e pesce Dorado al forno con gamberone e riso.

Passeggiando per la Pirogue ci fermiamo a curiosare al chiosco degli Sport Acquatici e ci informiamo sulle varie attività da fare come la pesca al Marlin e il bagno in mare con i delfini. Nuotare con i delfini è sempre stato un nostro sogno ma purtroppo questa volta non c’è tempo per farlo, la prossima volta che torneremo qui sarà la prima cosa che faremo.

Prima di tornare in spiaggia ci concediamo l’ultimo massaggio rilassante della vacanza presso l’Aura Spa e  leggeri come piume ci sdraiamo in riva al mare fino al calar del sole, e come al solito Mauritius ci regala un tramonto indimenticabile.

Oggi è il 12 marzo e qui è festa nazionale, si celebra l’Indipendenza. Allo Sugar Beach è previsto un aperitivo in giardino e per il dopo cena uno spettacolo di Segà, la danza tradizionale mauriziana inserita nella lista dei Patrimoni Immateriali dell’UNESCO.

Beviamo un ottimo cocktail a base di rum in una noce di cocco – cosa che sognavamo di fare da una vita – scambiamo quattro chiacchiere con gli altri ospiti e andiamo a cena al ristorante sulla spiaggia Tides.

Mangiamo come al solito pesce, e la cosa non ci dispiace affatto. Ci teniamo molto al benessere fisico. Un’insalata di granchio con avocado e un delizioso filetto di tonno sono la degna conclusione di una splendida giornata.

Assistiamo allo spettacolo di Segà, facciamo quattro salti nella discoteca sulla spiaggia al bar Tides e all’una torniamo in camera. La qualità dell’intrattenimento musicale dello Sugar Beach è davvero molto alta.

Siamo sempre più innamorati di questo Paese.

Sesto giorno

Anche oggi sveglia alle 6:30 e passeggiata sulla splendida spiaggia di Flic en Flac che alle prime ore del giorno ha una luce molto suggestiva.

Dopo una bella colazione rigenerante siamo pronti per una giornata ricca di cose interessanti da visitare.

Per la gioia di Valentina, e anche un pò la mia, la prima tappa della giornata è Bois Chéri Tea Factory, la prima piantagione di tè a Mauritius che risale al 1892.

Prima di arrivare percorriamo la suggestiva via del tè ricca di cespugli della pianta che se essiccata e messa in ebollizione diventa quella bevanda dalle molteplici proprietà benefiche che fa impazzire il mondo.

A Bois Chéri è possibile scoprire tutti i segreti del tè. C’è un piccolo museo in cui è possibile approfondire la storia e le sue proprietà, e con una visita guidata assistere a tutte le fasi della produzione, dall’arrivo delle foglie appena colte fino all’impacchettamento.

L’odore che si respira è buonissimo e piuttosto intenso, la visita è molto interessante e scopriamo cose che ignoravamo completamente, come ad esempio la differenza tra tè verde e tè nero. Il primo viene passato al vapore e messo ad essiccare solo per un’ora, mentre il secondo viene raccolto e messo subito ad essiccare per 24 ore.

Bois Chéri produce tante qualità di tè come ad esempio quello alla vaniglia – il più amato dai mauriziani – quello al cocco, al cocco e vaniglia, al bergamotto, alla menta, verde e nero.

C’è anche la possibilità di degustarli sulla terrazza del bar godendo di una vista mozzafiato sulle coltivazioni e sul piccolo lago vulcanico.

Valentina acquista una decina di scatole di tè dai gusti più disparati e lasciamo Bois Chérie per dirigerci verso un luogo molto suggestivo, il Grand Bassin, il lago sacro agli induisti.

Grand Bassin, o Ganga Talao, si trova a una ventina di chilometri da Chamarel, ed è uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio induisti fuori dall’India. Secondo la leggenda il cratere del lago è direttamente collegato con il fiume Gange.

Il dio Shiva navigava con sua moglie Parvati per il mondo perché voleva mostrarle le meraviglie della Terra e si fermò a Mauritius. Durante il viaggio portava il fiume Gange sulla sua testa per evitare le inondazioni. Quando sbarcarono a Mauritius Shiva rovesciò accidentalmente l’acqua del fiume sacro e alcune gocce confluirono nel cratere facendo emergere il Grand Bassin.

Rimaniamo estasiati dall’atmosfera mistica che si respira e osserviamo una famiglia in preghiera compiere dei gesti per noi inconsueti ma ricchi di mistero.

Entriamo nel tempio rigorosamente a piedi nudi e osserviamo le funzioni.

Valentina riceve anche la benedizione dal Sacerdote.

La sacralità che si respira al Grand Bassin è tanta, anche per chi come noi professa un altro credo.

Lasciamo il lago sacro e ci dirigiamo alla Rhumerie de Chamarel passando di fronte alla statua gigante di Shiva alta ben 33 metri.

All’interno di una vasta piantagione di canna da zucchero, di ananas e di altri frutti tropicali, si trova la Rumherie più importante dell’Isola.

La visita guidata ci porta a scoprire tutti i segreti della lavorazione del rum agricolo, dalla raccolta della canna da zucchero all’imbottigliamento.

Al culmine della loro maturità le canne da zucchero sono raccolte a mano ogni giorno all’alba e trasferite immediatamente alla distilleria. Il trasporto veloce e l’attenta selezione garantiscono un estratto di succo più puro.

Il succo di canna filtrato lentamente viene lasciato fermentare con una selezione specifica di lieviti che gli garantiscono i migliori aromi. Viene poi distillato in un recipiente di rame per ottenere il rum bianco o in due recipienti di rame per il il rum a doppia distillazione, più pregiato.

Il rum distillato viene stoccato in serbatoi di acciaio inox per almeno sei mesi.

L’invecchiamento viene fatto in botti di rovere. Alcuni saranno invecchiati per 18 mesi, altri per almeno 4 anni. Durante questo processo di invecchiamento il rum acquista il suo aroma e il colore ambrato.

La parte bella della visita è però la degustazione finale con possibilità di provare vari gusti, ma occhio a non alzare troppo il gomito. Il nostro preferito è quello alla vaniglia.

Pranziamo al ristorante della rumeria iniziando con un Ti’ Punch, un cocktail a base di rum agricolo, lime e zucchero di canna, e mangiamo una deliziosa carne cotta al rum. Mamma mia ragazzi che bontà, ma come ci gira la testa!

Dalla Rhumerie arriviamo in pochi minuti alle cascate di Chamarel,

e andiamo a goderci lo spettacolo delle terre dei sette colori.

Si tratta di una piccola area di dune di sabbia di sette colori diversi. La sua particolarità è che quando piove le polveri che la compongono si mescolano tra di loro ma quando si asciugano tornano a separarsi e a comporre queste meravigliose sfumature.

Rimaniamo incantati per lungo tempo ad ammirare questo quadro dipinto da madre natura. Un pittore non sarebbe riuscito a fare di meglio.

Qui è possibile ammirare anche degli splendidi esemplari centenari di tartarughe giganti.

Facciamo rientro allo Sugar Beach passando per le onnipresenti coltivazioni di canna da zucchero,

ci infiliamo il costume e di nuovo al mare.

Ci godiamo l’ultimo tramonto mozzafiato di questa vacanza

e brindiamo a questi giorni meravigliosi con un cocktail in riva al mare. Ci sta già prendendo la nostalgia di questo Paese, domani sarà il nostro ultimo giorno e ci piacerebbe così tanto poter rimanere ancora un pò qui.

Concludiamo la serata con una fantastica esperienza culinaria, il barbecue sulla spiaggia organizzato da La Pirogue.

Mangiare pesce e crostacei in uno scenario come la spiaggia di Flic en Flac, con lo scroscio del mare a farci compagnia, è la degna conclusione di una vacanza indimenticabile.

 
Quello che vedete in basso a destra nella foto è il caffè creolo, una specie di irish coffee a base di rum.

Settimo e ultimo giorno

Ci svegliamo tristi e felici allo stesso tempo. Tristi perché oggi sarà il nostro ultimo giorno a Mauritius e felici per aver trascorso dei momenti indimenticabili che resteranno per sempre scolpiti nei nostri cuori.

Abbiamo il volo Air Mauritius alle ore 22:35 ma prima di abbandonare l’Isola facciamo l’ultima passeggiata mattutina sulla spiaggia di Flic en Flac,

e dopo colazione ce ne andiamo a visitare il Casela Nature Park. Un parco immerso nella foresta adatto sia per i grandi che per i piccini. Le famiglie con bambini possono trascorrerci una bella giornata a contatto con gli animali, conigli, capre, cervi e leoni. I più grandi possono invece cimentarsi in avventure adrenaliniche come il canyoning, il giro in quad, o il canyon swing come abbiamo fatto noi, facendosi lanciare nel vuoto nel bel mezzo della foresta, ovviamente ben imbragati e sorretti da corde.

Nel primo pomeriggio rientriamo allo Sugar Beach e ce ne andiamo nuovamente al mare. Non riusciamo a staccarci dalla magia dell’Oceano Indiano.

Alle 20 siamo in aeroporto pronti, ma non troppo, per tornare a casa.

Purtroppo la nostra avventura a Mauritius termina qui, porteremo per sempre con noi i sorrisi della gente, i colori del mare e quelli della natura lussureggiante dell’entroterra, e i sapori della sua cucina, dai piatti della cucina creola, caratterizzati da sapori decisi e speziati, alle prelibatezze della cucina francese.

Mauritius grazie per averci fatti sentire a casa, questo è solo un arrivederci perché noi torneremo da te, certo che torneremo.

Viaggio organizzato in collaborazione con l’ente del turismo di Mauritius, le opinioni sono personalissime e non affatto influenzate dall’ente.