Diario di viaggio in Galles: tra castelli, resti di abbazie e villaggi incantati

Categorie: Diari di viaggio

Ciao viaggiatore, prima di iniziare a leggere il nostro



diario di viaggio in Galles,

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ossia i giorni precedenti a questo nostro tour on the road.galles



Nella nostra camera d’albergo a Cardiff la sveglia suona alle sette e una leggera pioggerellina ci dà il buongiorno dalla finestra. In lontananza si intravede qualche spiraglio di cielo chiaro e con una buona dose di ottimismo scendiamo a fare colazione. Oggi lasceremo la capitale per un on the road tra castelli, resti di abbazie e villaggi incantati.

Un cappuccino per me, un tea per Valentina, due bei piattoni di granola con yogurt e frutta, e via in macchina per scoprire una parte, seppur piccola, delle meraviglie di questo Paese.



La prima tappa di oggi sarà la Tintern Abbey, nel Monmouthshire, la prima abbazia cistercense del Galles e la seconda in tutta la Gran Bretagna.

Impostiamo il navigatore satellitare e ci addentriamo nella Wye Valley, un’importante area protetta al confine con l’Inghilterra.

In circa 50 minuti di automobile e di buona strada arriviamo a destinazione. Un’atmosfera surreale ci catapulta in un’altra era. Il cielo grigio, la pietra scura delle alte pareti dell’abbazia, l’erba verde che ricopre il pavimento, e tutto intorno il silenzio.

L’abbazia fu costruita tra il 1131 e il 1536 e fu fondata sotto il Regno di Enrico I d’Inghilterra dal monaco Walter de Clare.

Prosperò fino al 1536 quando cadde in mano ai soldati di Enrico VIII che ne sancirono la chiusura. Nel momento di massimo splendore arrivò ad ospitare anche 400 monaci.

Il luogo è talmente suggestivo da aver ispirato la poesia “Lines Written a Few Miles above Tintern Abbey” di William Wordsworth e vari dipinti di William Turner.

Passeggiamo tra le rovine, scattiamo centinaia di foto e ci immaginiamo i canti dei monaci mentre una pioggerellina leggera cade su di noi.

Una sola parola per definire la Tintern Abbey: meravigliosa!

Riprendiamo l’automobile e ci dirigiamo al Raglan Castle che raggiungiamo in mezz’ora.

Un’altra meraviglia si apre davanti ai nostri occhi.

Il biglietto d’ingresso costa £ 4,50.

I resti appartengono alla costruzione del XIV secolo, e fino al XVI secolo fu la residenza-fortezza della famiglia degli Herbert, e la casa d’infanzia di Henry Tudor (futuro Enrico VII) durante la Guerra delle due Rose.

Visto da fuori sembra integro ma gli interni sono andati tutti distrutti ma nonostante ciò si capisce benissimo la disposizione degli ambienti.

Visitiamo ciò che resta delle cucine, del salone e delle altre stanze e io sogno di essere un cavaliere medievale in sella ad un cavallo bianco.

Saliamo sulla torre e la nostra vista spazia su tutta la vallata circostante. Distese di prati verdi a perdita d’occhio.

Lasciamo il Castello e ci dirigiamo a Partrishow per visitare la chiesetta medivale di St. Islow.

Ci addentriamo nel Brecon Beacon National Park e percorriamo stradine strettissime in mezzo alla natura selvaggia.

Incontriamo solo qualche cottage qua e là e qualche pecora che bruca ai lati della strada.

La chiesa di St. Islow si trova nella Grwyn Valley, circondata da prati e immersa nella pace più assoluta. Si ode solo il cinguettio degli uccelli, il belare delle pecore e lo scorrere dell’acqua del ruscello.

Tutta costruita in pietra, ci si accede da un portico del XIV secolo chiuso da un portoncino e percorrendo un breve sentiero che costeggia il cimitero.

Sulle pareti interne figurano dipinti medievali, alcuni piuttosto tetri come la Morte. Bellissime le decorazioni lignee.

Purtroppo un violento acquazzone ci impedisce di trascorrerci più tempo. Rientriamo di corsa in macchina e ci dirigiamo a Llanthony Priory che raggiungiamo in un quarantina di minuti.

Si tratta di uno dei Priorati Augustiniani più antichi del Galles, di cui purtroppo rimane giusto qualche muro esterno.

C’è da dire però che il contrasto tra il verde dei prati e la pietra scura è un qualcosa di meraviglioso.

Purtroppo continua a piovere e dopo qualche foto torniamo in macchina e ci dirigiamo ad Hay-On-Wye, la città del Libro.

Per raggiungerla passiamo per il Gospel Pass, considerata come una delle strade panoramiche più belle del Galles, tra verdi vallate, montagne e le immancabili pecore.

Hay-On-Wye è un villaggio molto particolare nella contea inglese di Herefordshire. Ha 1.400 abitanti e circa 40 librerie sparse ovunque, nei ristoranti, nel Castello e per le strade.

La fama di Hay-On-Wye si deve all’intuizione di Richard Booth che nel 1961 aprì una libreria nell’ex caserma dei Pompieri. Con un gesto folle si proclamò Re del Principato autonomo di Hye-On-Wye, la notizia fece il giro del mondo e furono aperte altre librerie.

Alla fine di maggio di ogni anno qui si svolge un importante Festival Letterario patrocinato dal quotidiano britannico The Guardian, che vanta ospiti illustri come Bill Clinton.

Per saperne di più su Hay-On-Wye leggi il post: Hay-on-Wye in Galles: la città dei libri.

La notte la trascorreremo a Crickhowell, nel Glan-y-dwr B&B. Un bed and breakfast gestito da una famiglia gallese molto simpatica.

Arriviamo al Glan-y-dwr verso le 17, in tempo per fare il collegamento radiofonico in diretta con m2o radio. Non appena mettiamo piede nella struttura mi accorgo che lo smartphone non prende nessun segnale GSM, panico! Per fortuna Matthew, il gentilissimo figlio dei proprietari del B&B mi mette a disposizione il loro telefono cordless. Con il wifi contatto la redazione di m2o radio e gli do il loro numero. Alle 17:25 (18:25 italiane) faccio un simpatico collegamento radiofonico in cui racconto il nostro viaggio in Galles.

Dopo la chiacchierata con l’Italia rientriamo in camera, ci facciamo una doccia e alle 19 usciamo in cerca di cibo. Qui le cucine chiudono presto quindi meglio non temporeggiare.

Il proprietario del b&b ci consiglia il The Bear Hotel, un punto di incontro per gli abitanti del posto.

Fuori piove e fa freddo nonostante sia il 1° giugno. Al The Bear Hotel troviamo il tipico ambiente gallese, caldo e accogliente come piace a noi. Un ristorante/pub con un bel camino acceso e gente che mangia e conversa di fronte a un bel bicchiere di birra. Il posto ci piace tantissimo.

Io prendo un welsh burger con patatine fritte e un bicchiere di birra locale e Valentina il pollo con l’insalata e una bottiglia d’acqua.

Mangiamo benissimo spendendo complesivamente £ 30.

Il ristorante va via via riempiendosi. Gli abitanti del villaggio sono molto simpatici e aperti al dialogo. Ci chiedono da dove veniamo, cosa facciamo, che tempo fa in Italia…e la serata scorre via piacevolmente.

Alle 22:30 rientriamo nel b&b.

La sveglia suona alle 6:30, abbiamo il volo alle 12 e per raggiungere Cardiff ci si impiega circa un’ora e mezza traffico permettendo.

In meno di due ore raggiungiamo l’aeroporto, consegniamo l’automobile alla Hertz e facciamo rientro a casa, felicissimi per aver scoperto un Paese meraviglioso, con la consapevolezza che torneremo per approfondire la sua conoscenza.

Ci auguriamo che questo diario di viaggio in Galles ti abbia fatto conoscere una parte di Gran Bretagna poco nota ma meravigliosa.

Se vuoi approfondire la zona ti suggerisco di consultare i siti web ufficiali degli enti turistici VisitBritain e VisitWales.

Viaggio organizzato in collaborazione con VisitBritain, le opinioni sono personalissime e non affatto influenzate dall’ente.

immagine di copertina Frayxx pixabay