Cosa vedere a Palermo in un giorno: l'itinerario da seguire

Ciao viaggiatore, stai pensando di trascorrere un giorno nello splendido capoluogo siciliano e sei in cerca di informazioni su cosa vedere a Palermo in un giorno?
Io e Valentina ci siamo stati in occasione della presentazione del mio libro Professione Travel Blogger e ce ne siamo letteralmente innamorati.
Palermo è una città che si lascia visitare piacevolmente circondati da tanta bellezza barocca, dall’accoglienza calorosa dei palermitani, e dai mille profumi che fuoriescono dai ristoranti, dalle pasticcerie e dalle case.  E sì, perché in un viaggio a Palermo  il gusto riveste un ruolo fondamentale nell’esperienza del viaggiatore.
Vuoi non assaggiare il vero cannolo siciliano ripieno di ricotta fresca, l’arancina (mi raccomando al femminile e non arancino altrimenti si arrabbiano), panelle (una specie di frittata di farina di ceci fritta), crocché (una specie di crocchette di patate) o il pani câ meusa (panino con la milza)?
Prima però di parlati di cosa vedere a Palermo in un giorno voglio darti qualche informazione utile.
Se atterri all’aeroporto Internazionale Falcone e Borsellino di Palermo-Punta Raisi hai due possibilità per raggiungere il centro:



Per l’alloggio ci siamo trovati molto bene al B&B La Dimora del Capo che si trova in una posizione ottimale per girare a piedi tutto il centro storico. Vincenzo è poi un ragazzo simpaticissimo che ci ha dato tantissime informazioni utili su cosa vedere a Palermo nonostante il nostro poco tempo a disposizione e anche qualche dritta per mangiare. La stanza che avevamo era graziosissima e la colazione ottima e abbondante.

Cosa vedere a Palermo in un giorno: itinerario di visita

Per vedere Palermo in un giorno c’è bisogno di tanta energia, e non si può non iniziare la visita del capoluogo siculo senza addentare un bel cannolo siciliano. Noi su consiglio di Vincenzo e di alcuni follower della nostra pagina Facebook siamo andati da Spinnato (Via Principe di Belmonte, 107 – di fronte al teatro Politeama Garibaldi) e ne abbiamo preso uno ripieno di ricotta (il classico) e una ripieno di pistacchio. Tutti e due squisiti, io ho però preferito il classico, Vale invece quello al pistacchio. Che ci vuoi fare, la coppia è bella perché è varia!

Dopo aver dato uno sguardo al meraviglioso Teatro Politeama, sede dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, costruito tra il 1865 e il 1891 e che può contenere fino a 950 spettatori, ci siamo diretti in via Maqueda e abbiamo iniziato il nostro tour di fronte a un altro bel teatro, il Teatro Massimo, il più grande edificio teatrale lirico di tutta Italia. Pensa che è addirittura il terzo più grande d’Europa dopo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna.
Quello che colpisce del Teatro Massimo – costruito tra il 1875 e il 1891 – è proprio la sua maestosità e quel suo ingresso dal sapore ellenico. Piccola curiosità, nel 1990 fu utilizzato come set per alcune scene del film Il padrino – Parte III.
Proseguendo per via Maqueda ti suggerisco di svoltare a sinistra per via Bandiera e ammirare la splendida Chiesa barocca di San Domenico situata nella piazza omonima, costruita tra il 1458 e il 1480 – anche se la facciata dai colori bianco e ocra risale al 1726 –  e considerata come la chiesa più importante della città dopo la Cattedrale. A San Domenico furono celebrati i funerali del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti della sua scorta.

Da via Maccheronai che si trova accanto alla chiesa parte il famoso mercato della Vucciria ricco di bancarelle molto caratteristiche che vendono pesce fresco, carne, frutta e verdura. Un tripudio di voci, profumi e colori di questa terra meravigliosa. Noi ci siamo fatto una bella chiacchierata con un signore che vendeva il pesce che colpito dalla nostra parlata romana ci ha raccontato dei suoi viaggi a Roma, del suo lavoro e della sua famiglia. I palermitani sono fantastici, sempre pronti a scambiare quattro chiacchiere a ad aiutare il turista.

Dal mercato si riprende poi via Maqueda, passando per via Roma, svoltando per la Discesa dei Giudici, non prima però di aver ammirato la bellezza della Chiesa di Santa Caterina, di San Cataldo e di Santa Maria dell’Ammiraglio. A Piazza Bellini si ha come l’impressione di essere tornati indietro nei secoli, con il sole che illumina le facciate degli antichi edifici, le palme e le cupole rosse di San Cataldo, sembra di rivivere le atmosfere arabo-normanne del 1100.

San Cataldo risale proprio a quell’epoca, con l’architettura bizantina che si interseca con quella arabo-normanna (per fotografarla meglio ti suggerisco di entrare nel palazzo comunale e di recarti in una delle finestre del primo piano). Anche l’adiacente Santa Maria dell’Ammiraglia è sua coetanea anche se con rifacimenti barocchi. Santa Caterina invece è più recente, risale alla seconda metà del Cinquecento.
Ti suggerisco poi di entrare anche nel Palazzo Pretorio, (ingresso gratuito) e di ammirare le sale aperte al pubblico dello splendido palazzo comunale. Questo edificio si affaccia anche su una delle piazze più belle di Palermo, Piazza Pretoria con la fontana Pretoria realizzata a Firenze nel 1554 e posta in questo luogo nel 1581. Un tripudio di sculture che rappresentano personaggi mitologici e figure allegoriche, con giochi d’acqua avviati da Bacco. Pensa che Giorgio Vasari disse di lei “Fonte stupendissima che non ha pari in Fiorenza”.

Tornando su via Maqueda, all’incrocio con via Vittorio Emanuele (Cassaro), ci si ritrova ai Quattro Canti, una piazza ottagonale con quattro canti, ossia quattro facciate decorative realizzate tra il 1609 e il 1620, che simboleggiano ciascuna un fiume dell’antica città, una stagione, i re e le sante palermitane. Un luogo piuttosto suggestivo, come del resto tutto il centro storico.

Dopo aver scattato qualche foto si prende via Vittorio Emanuele e ci si dirige verso la Cattedrale che fa parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Un edificio meraviglioso e gigantesco costruito tra il XII e il XVII secolo utilizzando vari stili architettonici (romanico normanno, gotico, barocco e neoclassico) che si fondono alla perfezione in un insieme armonico. Girando intorno al suo perimetro è possibile ammirare proprio questa commistione di stili e di epoche.
La Cattedrale è dedicata alla Vergine Maria ma una cappella è dedicata a Santa Rosalia, patrona della città. Meraviglioso anche l’interno a croce latina e a tre navate che custodiscono le tombe reali e imperiali dei normanni.


Uscendo dalla Cattedrale ci si può dirigere prima al Palazzo dei Normanni (risalente al 1130) – la più antica residenza reale d’Europa – passando per i giardini di Villa Bonanno, e poi al mercato di Ballarò, il più antico della città. Un luogo a mio avviso molto più vivace e molto più caratteristico del mercato della Vucciria. Qui si entra proprio nella dimensione popolare della città, quella vera fatta di sguardi, di incontri, di suoni e di profumi. Tanti banchi che vendono qualsiasi cosa, cibo, oggetti per la casa e chi più ne ha più ne metta. È possibile anche mangiare il tipico street food palermitano cucinato al momento, delizioso e rigorosamente low cost.
Se a questo punto della camminata inizi ad avvertire un certo languirono puoi fermarti a mangiare o al mercato di Ballarò, o tornare al Teatro Massimo, prendere via Bara all’Olivella, fermarti al numero 76 e pranzare da Basile. Io e Valentina abbiamo preso un’arancina gigante, panelle, crocchè, un piatto di pasta (quello che vedi in foto è la versione ridotta richiesta da Vale, altrimenti sarebbe stato il doppio e allo stesso prezzo) e una bottiglietta d’acqua al costo di € 8,80, poco più di € 4 a persona. A Roma non ci mangiavamo nemmeno da McDonald’s!

Se ami i mercati potresti fare un salto anche in quello del Capo, particolarmente folcloristico.

Avendo tempo potresti fare un salto anche a Mondello, la meravigliosa spiaggia della città con un mare dalle mille sfumature di blu e con sabbia bianca e finissima, uno dei mari più belli che io abbia mai visto (e di belli in giro per il mondo ne ho visti!). Un quartiere particolarmente affascinante anche per le sue ville in stile liberty e lo stabilimento balneare costruito a palafitta.


È sera? Per terminare la visita di Palermo in un giorno potresti cenare in uno dei ristorantini del lungomare assaporando specialità di pesce.

Ora che sai cosa vedere a Palermo in un giorno stampati questo post e inizia a girare per le vie della città, fidati, è molto più bella di quanto tu possa immaginare!
immagine di copertina salvatoregalle pixabay