Crociera MSC a Cuba e ai Caraibi: diario di viaggio

25 novembre 2016, dal tg delle 8: “Apriamo il nostro telegiornale con la morte di Fidel Castro, ne ha dato l’annuncio poche ore fa il fratello Raoul, presidente del Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba”.
Io (Andrea): “Vale, non sai cos’è successo proprio ora che tra pochi giorni partiremo con la crociera MSC a Cuba e ai Caraibi”
Valentina: “Cosa Andre?”
Io: “È morto Fidel Castro!”
Valentina: “Veramente? Non sarà mica una di quelle bufale che girano su facebook?”
Io: “no Vale, l’ha appena detto il telegiornale”
Vale: “oh caspita, e ora che facciamo?”
Io: “Noi partiremo lo stesso, forse troveremo una Cuba diversa, in pieno lutto nazionale, ma si tratterà pur sempre di un momento storico, irripetibile”.
Questo a quattro giorni esatti dalla nostra partenza per la Crociera MSC a Cuba, Belize, Honduras e Messico.
Era da una vita che sognavamo di mettere piede in quell’isola caraibica dal sapore quasi mitologico, e quando abbiamo saputo che MSC Crociere aveva aperto la rotta per Cuba (prima compagnia globale a posizionare una nave a L’Avana), abbiamo pensato che sarebbe stato bello fare un’esperienza di viaggio diversa dal solito. Avevamo già provato l’esperienza crocieristica nel 2013, e c’era piaciuta talmente tanto che ci fece ricredere su questo tipo di viaggio. Purtroppo ci sono molti pregiudizi sulle crociere, li avevamo anche noi prima di provarne una, ma come al solito, per giudicare una qualsiasi cosa, bisogna prima provarla.
Volevamo rilassarci il più possibile, staccare la spina da un momento per noi piuttosto difficile sotto vari aspetti, festeggiare il compleanno di Valentina, divertirci e fuggire dal freddo invernale.
La crociera MSC a Cuba c’è sembrata perfetta.



CROCIERA MSC A CUBA E AI CARAIBI: DIARIO DI VIAGGIO

29 novembre 2016
Euforici al massimo, e con una valigia a testa da imbarcare piena zeppa di vestiti estivi, partiamo da Roma Fiumicino con il volo Meridiana delle ore 11:05, e atterriamo a L’Avana alle ore 17:25 locali.
Non appena varchiamo la soglia del portellone dell’aereo in terra cubana, veniamo accolti dall’estate, e di colpo ci scordiamo del freddo invernale italiano. La felicità di essere a L’Avana è talmente forte che ci sembra di vivere un sogno.
Passati i controlli di sicurezza prendiamo il pullman che ci porta al molo d’imbarco “Terminal Sierra Maestra”, proprio di fronte alla Plaza de San Francisco.
La nave MSC Armonia si erge maestosa davanti a noi con i suoi 13 ponti.

Entriamo e ci dirigiamo subito alla nostra cabina, la 9127.  Carinissima, né grande e né piccola, dimensioni perfette per una coppia, e con un balconcino con vista mare.

Sistemiamo le cose nell’armadio, ci cambiamo per la serata e iniziamo a viverci questa città galleggiante. Siamo in vacanza!
Scendiamo al ristorante Marco Polo e ci troviamo di fronte a un ampio buffet che parte dagli antipasti e finisce ai dolci, passando per i primi, per i secondi, per le verdure e per la frutta. Io mi faccio prendere la mano e assaggio di tutto. Non resisto al richiamo dei buffet! Tutto veramente molto buono.
Con la pancia piena facciamo un tour per la nave, passiamo per la reception già addobbata per il Natale, passiamo al Bar del Duomo, per il The White Lion Pub in perfetto stile irlandese, per le boutique, saliamo al ponte 6 dove c’è il Palm Beach Casino (una mini Las Vegas), l’elegante ristorante La Pergola, il The Red Bar, e il Caffè San Marco, dove c’è tanta bella musica dal vivo.


Saliamo al ponte 11 dove troviamo un altro gigante buffet (La Brasserie),

con all’esterno l’angolo pizza,

l’angolo hamburger,

due bar, due belle piscine e l’idromassaggio.

Questa nave è una città in miniatura, è il paese dei balocchi. C’è musica, allegria, divertimento e tanto cibo. Stavolta con Valentina ho fatto proprio un figurone. Già la immagino i prossimi giorni a sfoggiare i suoi vestitini, a indossare le sue scarpe, e a scatenarsi in danze sfrenate.
Il primo impatto con l’Armonia è piuttosto positivo. Andiamo a dormire verso mezzanotte, le 6 del mattino italiane. Pronti per goderci questa settimana in mare.
30 novembre 2016
Il fuso orario ci tira un brutto scherzo, e alle 5 del mattino siamo già svegli. Alle 6:30 siamo già a fare colazione alla Brasserie. C’è di tutto, torte di ogni tipo, cornetti, muffin, waffle, ma anche frutta, bacon, uova, patate e chi più ne ha più ne metta. Io non so da dove iniziare, per non far torto a nessuno assaggio un po’ tutto.
Oggi è il giorno in cui le ceneri di Fidel Castro lasceranno L’Avana per raggiungere Santiago de Cuba, il luogo scelto per la sepoltura. Dalle 6 a fine corteo non possiamo lasciare la nave, ma siamo proprio sul porto (lungo il Mallecòn) e assistiamo alla sfilata dall’alto.

Alle 9:15 usciamo e iniziamo la nostra prima escursione che ci porterà a Pinar del Rio e poi a Vinales.
Lungo il tragitto la guida ci racconta un po’ di Cuba. Ci dice subito che nel Paese convivono due monete, il peso cubano e il peso convertibile. Il primo è solo per i cubani e vale circa € 0,035, il secondo per i turisti e vale € 0,94. Gli stranieri non possono acquistare in peso cubano ma solo con il convertibile.
Ci fa notare anche le caratteristiche e affascinanti automobili antiche, alcune risalenti addirittura ai primi decenni del 1900, che qui vengono aggiustate con dovizia di particolare – utilizzando materiale riciclato da altre automobili e anche da lavatrici.


Ci spiega inoltre che – a causa dell’embargo – c’è anche scarsità di carburante che si riflette anche sull’energia elettrica. L’embargo c’è tuttora, nonostante l’apertura di Obama. È stata riaperta l’ambasciata americana, e con gli USA al momento ci sono solo rapporti diplomatici e non economici. Ma è l’inizio di un cambiamento che lì in molti si aspettano. A Cuba è in pratica tutto – o quasi – in mano allo Stato, gli stipendi sono molto bassi e solo poche attività possono essere in mano ai privati (circa 190 attività).
Il tragitto fino a Pinar del Rio scorre tra racconti e domande. Siamo particolarmente affascinati da questo Paese distante anni luce da noi.
Il paesino di Pinar del Rio è davvero delizioso, casette basse e colorate, e tanta vita per le strade.
Quando si parla di Cuba si pensa subito alla Rivoluzione, poi al rum e ai sigari. Noi andiamo a visitare proprio una fattoria che produce sigari, la Vega e Quemado de Rubí.

Ci illustrano le varie fasi della lavorazione, dalla coltivazione al confezionamento, e assistiamo all’arrotolamento manuale del sigaro, che avviene ancora oggi grazie alle sapienti mani dei cubani. Il terreno e il clima fanno sì che i sigari cubani siano i migliori del mondo.

Mangiamo al ristorante della fattoria, simile a un nostro agriturismo, con piatti tipici della loro tradizione come riso e fagioli neri, e pollo. Tutto delizioso.
Dopo pranzo ci trasferiamo alla Valle Viñales – Patrimonio dell’Umanità Unesco – dove rimaniamo stupiti dalla bellezza del panorama che si apre davanti ai nostri occhi. Uno splendido contrasto tra il colore rosso del terreno e il verde della foresta e delle colline chiamate mogotes.

Assaggiamo anche la vera pina colada, un cocktail a base di rum chiaro, latte di cocco e succo d’ananas.
Facciamo una passeggiata per il caratteristico paesino, purtroppo senza musica per via del lutto nazionale,

e andiamo a berci un cocktail “anti stress” alla Finca Agroecologica El Paraiso. Una specie di pina colada analcolica con alcune erbe. Buonissimo!

Rientriamo a L’Avana verso le ore 20 e ceniamo al ristorante El Templete che si trova proprio sul Malecon, il lungomare.
Dopo cena facciamo una passeggiata per la capitale e ci innamoriamo subito di quel suo fascino decadente ma allo stesso tempo vitale. Bella da impazzire. La visiteremo con più calma l’ultimo giorno.

Rientrati in nave non resistiamo alla tentazione di scatenarci nella Starlight Disco posta al 13° piano.
1 dicembre 2016
Oggi saremo tutto il giorno in navigazione e ci godremo al massimo il relax.
Facciamo un’abbondante colazione alla Brasserie, prendiamo un po’ di sole in piscina, facciamo un massaggio rilassante al viso nell’Aurea spa, mangiucchiamo (cioè io mangio) pizza realizzata da pizzaioli napoletani, ottimi hamburger e pranziamo al ricco buffet.
Valentina si fa la sua ora pomeridiana di esercizi in palestra, godendo di un bel tramonto sul mar dei Caraibi,

© MSC crociere, fotografo Ivan Sarfatti


e alle 19:30 assistiamo a uno splendido spettacolo presso il Teatro La Fenice.



© MSC crociere, fotografo Ivan Sarfatti

Ballerini, contorsioniste e acrobati eccezionali. Da rimanere a bocca aperta.

Ceniamo al ristorante La Pergola che ha un interessante menu à la carte,

© MSC crociere, fotografo Ivan Sarfatti

e trascorriamo la serata con musica e danze prima nel ponte esterno in cui si trovano le piscine, e poi nella Starlight Disco.
2 dicembre 2016
Ci svegliamo in Belize.

Dopo colazione prendiamo il pullman che ci porta al villaggio Tower, che dista circa un’ora e mezza da Belize City, e a bordo di un’imbarcazione sul fiume New River raggiungiamo le rovine Maya di Lamanai, costeggiando lagune e mangrovie popolate da coccodrilli, iguane, aquile e falchi reali.




Il sito di Lamanai (il cui nome significa “città del coccodrillo sommerso”), è immerso in una rigogliosa foresta pluviale. Fu un importante centro Maya tra il IV secolo a.C. e il I d.C., fu occupato fino al XVII secolo, e cadde a seguito dell’invasione dei conquistadores.
Ammiriamo meravigliosi templi come quello delle maschere, quello del giaguaro e il tempio alto. Saliamo fino alla loro sommità e ammiriamo un paesaggio strepitoso.



Incontriamo anche qualche simpatica scimmietta urlatrice.
Alla fine della visita torniamo indietro a bordo dell’imbarcazione e pranziamo con riso e fagioli neri, e pollo.
Alle 15:30 siamo di nuovo in nave. Ci rilassiamo con un bel massaggio balinese nell’Aurea spa,


e andiamo a prepararci per la serata di Gala. Un must in una crociera che si rispetti. La serata in cui si fanno tutti belli – gli uomini in giacca e cravatta e le donne in abito elegante – e in cui si fa la conoscenza del comandante e degli ufficiali.
Ceniamo a La Pergola e trascorriamo la serata in allegria tra i vari bar della MSC Armonia.
3 dicembre 2016
Dal Belize all’Honduras.
Oggi ci svegliamo all’isola di Roatan e dal nostro balconcino ammiriamo il classico paesaggio caraibico con le casette colorate, fitta vegetazione e un mare da sogno anche nel porto. Ci arrivano fin dentro la stanza anche le note allegre di un gruppetto musicale. Siamo felicissimi!

Scendiamo dalla nave e ci imbattiamo subito in un gigante albero di Natale, fa davvero strano vederlo qui mentre noi siamo in costume e infradito.

Il pullmino ci porta fino al Fantasy Island Beach Resort, e ci ritroviamo in una spiaggia dorata, circondata da palme, e piena di simpatiche scimmiette che si lasciano accarezzare con estrema tranquillità.


Oggi faremo snorkeling nella barriera corallina. Un’imbarcazione ci porta al largo, e dopo aver indossato maschera, tubo e pinne, ci facciamo una nuotata di circa un’ora ammirando pesci e coralli dai mille colori. Spettacolare!
Per pranzo ci portano in un’isoletta poco distante e tra un po’ di riso e fagioli, qualche banana fritta (platano), un po’ di pesce arrosto e l’immancabile pollo che io adoro, ci rilassiamo godendoci questo angolo di paradiso.


Alle 15:30 siamo di nuovo in nave e ce la godiamo tutta, tra uno spuntino, un caffè, e uno spettacolo teatrale.
La serata di oggi è caratterizzata dal colore bianco, ed è bello vedere tutti gli ospiti in vesti candide, sembra quasi di essere in Paradiso.
Dopo la cena tiriamo avanti fino alle due del mattino tra musica e cibo. Qui si mangia sempre, e anche molto bene!
4 dicembre 2016
Mexico!
Oggi siamo per la terza volta in Messico, un Paese che amiamo alla follia.
Siamo precisamente nello Stato del Quintana Roo, in Costa Maya. Una piccola regione vicina a Chetumal, la capitale dello Stato, caratterizzata da spiagge caraibiche con sabbia bianca e mare cristallino, dalla barriera corallina e dai siti archeologici Maya.

Dopo il rito della colazione andiamo a visitare il sito di Chacchobén, il cui nome significa “luogo del mais rosso”. Fu abitato sin dal 200 a.C. ma le strutture furono costruite intorno al 700 d.C. Percorrendo un sentiero circolare immerso nella fitta vegetazione, ammiriamo tre piramidi, muri, scale e resti dell’abitato. Nei nostri viaggi abbiamo visitato molti siti archeologici Maya ma questa antica popolazione riesce sempre a sorprenderci.

Rientriamo in nave per pranzo, e dopo esserci rifocillati con tutto il ben di dio che viene servito nei vari punti della MSC Armonia, ci sdraiamo a prendere il sole a bordo piscina, nel bel mezzo del mar dei Caraibi. Questa crociera ci sta rimettendo al mondo!

Anche questa sera ci gustiamo uno spettacolo al teatro, un’ottima cena con una portata firmata dal famoso chef Carlo Cracco, qualche ballo, e uno spuntino di mezzanotte che non guasta mai.
5 dicembre 2016
Oggi si torna a Cuba.
Alle 8 del mattino arriviamo alla Isla de la Juventud. Un’isola scoperta e battezzata da Cristoforo Colombo durante il suo secondo viaggio nel nuovo mondo.

Già dalla nostra camera vediamo una striscia bianca (la spiaggia) contornata da altissime palme, e con un mare dalle mille gradazioni di azzurro.
Ci arriviamo col tender e ci sdraiamo sulla candida sabbia a goderci il sole. Facciamo un bagno nelle acque tiepide e cristalline,  troviamo anche il tempo di farci un giro per la foresta.

Il pomeriggio lo dedichiamo tutto alla nave, passando tra cibo, animazione e attività sportive. Al 13° piano vi è anche un campo da mini golf e un campo da basket/calcetto.


Salutiamo l’ultima serata in nave scatenandoci in danze tra i vari bar e discoteche.
6 dicembre 2016
Siamo purtroppo arrivati al termine della nostra crociera MSC a Cuba e dintorni.
Salutiamo a malincuore quella che in quest’ultima settimana è stata la nostra casa sul mare, e scendiamo a L’Avana. È arrivato il momento di visitarla, giusto per avere un’idea e tornarci per approfondirla in un altro viaggio.

Per fortuna con noi c’è una guida locale che ci porterà a visitare i luoghi principali.
Iniziamo dalla Habana Vieja, il centro storico della capitale cubana dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco, e veniamo rapiti immediatamente da quel suo fascino decadente, dall’espressività dei volti dei suoi abitanti, e da quel fermento vitale piuttosto insolito per un luogo così “martoriato” dalla storia.
Il lutto nazionale è terminato e la musica ha ripreso pieno possesso delle loro vite. Troviamo gruppi che suonano ovunque, e l’allegria è un qualcosa di unico che non abbiamo mai trovato in nessun altro luogo finora visitato.

L’Avana si snoda in quattro piazze principali. Noi partiamo dal Paseo de Martì, di fronte al Parque Central, proprio accanto al maestoso Campidoglio.

Facciamo un giro per le viuzze ed entriamo nei locali in cui i cubani si recano a fare la spesa con la tessera annonaria, con la quale hanno diritto al razionamento previsto dal governo per assicurare che ogni cittadino abbia accesso ad un paniere di alimenti di base a un prezzo basso, garantendo un’equa distribuzione di carne, pollo, pesce, uova, riso, fagioli, zucchero, caffè, olio, sale, pane biscotti, e latte e yogurt per i bambini. Razione che purtroppo alle famiglie non basta più.

Passiamo accanto al Floridita, il locale in cui lo scrittore Ernest Hemingway amava bere il daiquirì (cocktail a base di rum bianco, succo di lime e sciroppo di zucchero di canna), e visitiamo le quattro piazze. Plaza de la Catedral con la splendida cattedrale barocca, nelle cui vicinanze si trova il famoso locale La Bodeguita del Medio dove Hemingway amava sorseggiare il mojito – e anche noi non ce lo facciamo scappare –

Plaza de Armas, Plaza Vieja con i suoi meravigliosi portici,


e Plaza de San Francisco con la Basilica Menor de San Francisco de Asis.
Incontriamo ogni tanto qualche devoto alla santeria, religione che attinge elementi di quella cattolica e di quella praticata dagli schiavi africani. Si riconoscono per le loro vesti di colore bianco candido.
Veniamo rapiti dal fermento di vita, dal viso espressivi di ogni cubano, dall’allegria che regna per le strade nonostante i mille problemi che affrontano ogni giorno.

Pranziamo al ristorante Aljibe con piatti della tradizione cubana e facciamo un giro per l’Avana moderna, per la zona delle ambasciate, che prima della rivoluzione era la zona abitata dalla borghesia, e arriviamo a Plaza de la Revolucion in cui si trova il memoriale a José Martí, il ministero degli interni con la famosa immagine di Che Guevara, e il palazzo con il volto di Camilo Cienfuegos.

È arrivato però il momento di lasciare questa splendida parte di mondo. Alle 19:35 partirà il nostro volo per Roma.
Ricorderemo per sempre questa crociera MSC a Cuba. La crociera va vissuta a cuor leggero, con tanta voglia di relax, di comodità e di divertimento. Abbiamo mangiato a tutte le ore, abbiamo ballato fino a notte fonda, ci siamo rilassati al sole dei Caraibi, abbiamo fatto qualche massaggio rilassante, e abbiamo visitato luoghi pazzeschi e lontani tra di loro senza lo stress di cambiare hotel e trasportare le valigie da un posto all’altro. Io sono addirittura tornato in palestra dopo tanti anni. Ma soprattutto abbiamo conosciuto tanta bella gente che porteremo per sempre nei nostri cuori.
La crociera è per grandi e per piccini, soprattutto per le famiglie con bambini. La MSC Armonia ha addirittura un grande locale LEGO dove i bimbi – seguiti dagli animatori – possono giocare con i famosi mattoncini, e l’area Chicco in cui i più piccoli possono divertirsi con giocattoli moderni, divertenti e istruttivi.
Ecco il nostro video riassuntivo



 


Musica sigle: www.bensound.com
Musica video: Sabana Habana (brano 1) e ChaCha Fontanez (brano 2) di Jimmy Fontanez.
Viaggio realizzato in collaborazione con MSC Crociere, le opinioni sono personalissime e non affatto influenzate da MSC.