Diario di viaggio a Manchester e a Liverpool

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diario di viaggio a Manchester

ti suggerisco di leggere il diario di viaggio a Liverpool, qui troverai gli ultimi due giorni della mia esperienza inglese tra le due città.

Terzo giorno

Mi sveglio con la pioggia che bagna le strade di Liverpool, il cielo azzurro dei primi due giorni ha lasciato spazio alle nuvole che non frenano affatto la mia voglia di uscire e di godermi gli ultimi momenti di questo viaggio inglese.
Faccio colazione in hotel insieme ad Helene e ad Helen e poi usciamo per visitare le due cattedrali della città che si trovano esattamente sulla stessa strada del nostro albergo.
Andiamo prima alla Liverpool Metropolitan Cathedral ma su Hope Street di fermiamo a scattare qualche foto alle meravigliose porticine colorate delle casette vittoriane.


La Metropolitan Cathedral of Christ the King è il principale luogo di culto cattolico della città. Un edificio modernissimo a pianta circolare consacrato nel 1967 ma terminato nel 1984. La parte più alta che si staglia verso il cielo simboleggia la corona di spine di Gesù. L’interno è meraviglioso, con luci colorate che lo rendono luminoso ma allo stesso tempo mistico.


Percorriamo nuovamente Hope Street e ci fermiamo ad ammirare una curiosa scultura in calcestruzzo di John King chiamata “A Case History”, realizzata nel 1998. Si tratta di bagagli impilati sul marciapiede le cui etichette fanno riferimento a personaggi famosi della città tra cui gli immancabili John Lennon e Paul McCartney.

Raggiungiamo la Cathedral Church of Christ, la principale chiesa anglicana della città il cui stile è completamente diverso da quello della Metropolitan Carthedral.  A prima vista sembra che le due cattedrali siano state costruite a distanza di secoli l’una dall’altra. Quest’ultima in stile neogotico sembra più vecchia di almeno un paio di secoli e invece no, la sua costruzione terminò nel 1978.


Il suo interno ha quel fascino antico delle cattedrali gotiche ma il suo punto forte è la torre da cui si gode di una vista a 360 gradi sulla città. Il biglietto per la salita costa £ 5,50. Come per magia, non appena arriviamo sulla terrazza della torre, smette di piovere e noi ci godiamo il panorama giocando a riconoscere i vari luoghi visitati nei giorni precedenti.


Torniamo poi a prendere i bagagli lasciati in custodia all’hotel e ce ne andiamo in stazione a prendere il treno per Manchester.
Il biglietto del treno costa £ 12,50 e in meno di un’ora arriviamo nella città degli Oasis, degli Smiths e dei Take That. Mi partono subito in testa gli accordi iniziali di Wonderwall e mi immagino i fratelli Gallagher – in uno dei loro rari momenti fraterni – passeggiare per le strade.
Manchester mi appare completamente diversa da Liverpool. Si mostra in tutta la sua grandezza e in tutta la sua veste da grande città. Ciò che subito mi colpisce è il colore rosso dei mattoni dei palazzi che predomina in quasi tutto il centro cittadino.

Lasciamo i bagagli al King Street Townhouse e affamati corriamo alla Richmond Tea Room (in Richmond Street).

 
Non appena varco la porta d’ingresso della sala da tè vengo catapultato nel magico mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie. Una meravigliosa atmosfera british particolarmente accogliente fa da cornice al rito più sentito nel Regno Unito, quello del tè.
Sono circa le 15 e la mia fame mi fa optare per una steak pie con patatine fritte invece delle torte servite con il te. Le ragazze optano invece per l’assortimento di dolci e biscotti.

Trascorriamo un’ora e mezza tra sogno e realtà, immersi in chiacchiere e in scambio di curiosità tra le varie usanze dei nostri Paesi d’origine (Italia, Inghilterra e Stati Uniti).
Usciamo e la pioggia ci accompagna durante tutta la passeggiata per il Northern Quarter, una zona del centro che negli anni novanta del secolo scorso è stata oggetto di una grossa opera di riqualificazione e di gentrificazione. Un quartiere nato come operaio e trasformatosi poi in un luogo di cultura alternativa e bohémien con abitazioni di pregio.
Camminiamo tra botteghe d’arte, negozi e palazzi costruiti con i caratteristici mattoni rossi.

Di Manchester mi colpisce quel suo essere a “metà strada” tra Londra e Liverpool e non in senso di distanza chilometrica. Una città grande ma non troppo, dall’aria di grande metropoli e con l’accoglienza di una più piccolina.
Purtroppo avrò poco tempo per fare la sua conoscenza ma tornerò sicuramente per approfondirla.
Continuiamo poi la nostra passeggiata passando di fronte alla Town Hall, uno splendido edificio neogotico alto 87 metri, realizzato tra il 1868 e il 1877, che ospita il consiglio comunale.


In Albert Square, proprio di fronte all’ingresso dell’edificio,  si trova l’Albert Memorial eretto in memoria del Principe Alberto marito della Regina Vittoria, simile a quello che si trova a Londra nei Kensington Gardens. Helen ci spiega che nel periodo natalizio la piazza si trasforma in un mercatino di Natale tedesco con casette in legno che vendono addobbi, regali e tanto cibo. Non sarebbe mica male tornarci durante l’Avvento. Quasi quasi ci faccio un pensierino.

Prima di tornare in hotel e cambiarci per la serata ce ne andiamo a visitare la Central Library, bella ma non come quella di Liverpool.
Rientriamo in hotel e alle 18:30 usciamo per viverci un po’ la serata. Helen, che ha vissuto molti anni a Manchester dice che la città è rinomata per la sua grande quantità di locali e ristoranti in cui divertirsi dal tardo pomeriggio a notte fonda.
Prima di cena ci prendiamo un aperitivo al Cloud 23, un elegantissimo ma accogliente Champagne & Cocktail Bar situato all’ultimo piano del palazzo che ospita anche l’hotel Hilton. L’ascensore ci porta in una manciata di secondi in un locale meraviglioso con le pareti interamente in vetro, dove sorseggiamo un cocktail ammirando dall’alto la vita che scorre. Guardare da una simile altezza il contrasto tra il cielo buio e le luci delle strade e delle case è un qualcosa di particolarmente rilassante, complice anche una musica di sottofondo che sgombra la mente da ogni tipo di stress e di ansie.

Non vorremmo mai andarcene dal Cloud 23 ma le nostre pance iniziano a chiederci di essere riempite.
Ceniamo in un altro splendido posto chiamato The Refuge of Volta, realizzato all’interno di un edificio storico. L’arredamento è curato nei minimi dettagli con una perfetta commistione di antico e di moderno che rendono il posto piuttosto alla moda. Ci accoglie una ragazza simpaticissima che tra un ordine e l’altro si intrattiene con noi in lunghe chiacchierate raccontandoci la sua storia. Russa, trasferitasi da piccola a Manchester, è follemente innamorata di questa città e ce ne parla con gli occhi a cuoricino. Ci segnala altri locali in cui trascorrere la serata e luoghi da visitare poco conosciuti, peccato dover andar via, altrimenti qui ci saremmo davvero divertiti. Il cibo è ottimo ed è ispirato alle varie zone del mondo.
Felici di questa nostra giornata a spasso tra due città torniamo in hotel.



Quarto giorno

La sveglia delle 7 mi ricorda che il viaggio inglese volge al termine. Saluto l’Inghilterra con un’ottima English breakfast, saluto e ringrazio Helen per la meravigliosa accoglienza, e mi dirigo con Helene in aeroporto. È arrivato il momento di tornare a casa da Valentina e da Gastone (bassethound).
Questo viaggio in Inghilterra ha rafforzato in me alcune convinzioni. La prima è che l’Inghilterra non è solo Londra – ci sono tanti altri posti splendidi da visitare come ad esempio Liverpool e Manchester – e che gli inglesi non sono affatto freddi anzi, in questi due giorni ho sempre incontrato gente simpatica e con tanta voglia di chiacchierare.
La prossima volta ci porterò anche Valentina, non può non visitare queste due splendide città.
 
This post was brought to you as a result of the #WelcomeToEngland campaign, created and managed by iambassador in partnership with Visit Britain. As always, VoloGratis.org retains all editorial control of what is published.