Siti patrimonio Unesco del Lazio: quali sono e dove si trovano

L’Italia è il Paese con più siti patrimonio dell’Umanità Unesco – oltre 50 nella lista del 2017 dislocati nelle varie regioni – e i siti Unesco del Lazio sono sette:



Tra i siti Unesco del Lazio figurano pertanto tesori che abbracciano epoche diverse, e visitarli tutti è come fare un viaggio all’interno di un libro di storia, ma non uno di quei libri pesanti e noiosi, ma un libro super affascinante che conduce alla scoperta del nostro passato di cui dobbiamo essere orgogliosissimi.

SITI UNESCO DEL LAZIO

Centro storico di Roma con le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e la Basilica di San Paolo fuori le mura


Ovviamente tra i Siti Unesco del Lazio non poteva mancare il centro storico di Roma, un libro vivente di storia che vibra di vita vissuta. Epoche diverse che si intrecciano tra di loro, colonne antiche che si frappongono a palazzi moderni, chiese rinascimentali accanto a tesori barocchi, sculture e dipinti dei più grandi artisti della storia dell’arte che si incontrano nei luoghi più impensabili.
Sarò probabilmente di parte perché sono di Roma, ma nonostante tutti i problemi che è costretta ad affrontare giornalmente, rimane pur sempre una delle città più belle del mondo.
Per accorgersene basta già solo passeggiare per Piazza Navona, passare di fronte al Pantheon, percorrere Via dei Fori Imperiali, fare un salto al Ghetto Ebraico, attraversare l’Isola Tiberina e ritrovarsi poi tra i vicoli di Trastevere. Bella, bella bella!
Se hai voglia di visitarla ti suggerisco comunque di leggere i post:



e tutti quelli che trovi nella sezione Cosa vedere a Roma.
Con il termine di proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città vengono invece indicati tutti i possedimenti del Vaticano presenti al di fuori del suo Stato e sono:

Villa Adriana a Tivoli


Nella lista dei siti Unesco del Lazio figura anche la splendida Villa dell’Imperatore Adriano risalente al II secolo d.C., che si trova nella graziosa città di Tivoli, e che dista circa 30 km dalla Capitale.
Io ci sono stato un bel po’ di volte e ti assicuro che vale la pena di visitarla, e sono convinto che se ci andrai anche tu rimarrai a bocca aperta.
Si tratta di un complesso di circa 120 ettari – di cui solo 40 visitabili – in cui si trovano i resti di quella che fu l’imponente villa imperiale. Ancora oggi è possibile ammirare il Teatro Marittimo, la Biblioteca greca, le Terme, il Canopo (piscina con colonne e statue), la Piazza d’Oro con la Casa Colonica, l’Antinoeion (luogo di culto dedicato ad Antinoo, amante di Adriano e divinizzato in seguito alla sua morte), e altri edifici residenziali, ninfei, giardini e padiglioni.
Il biglietto d’ingresso costa € 8, il ridotto € 4. Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese grazie all’iniziativa “domenica al museo“.



Villa d’Este a Tivoli


La piccola cittadina laziale che conta poco più di 56.000 abitanti può vantare un altro sito patrimonio dell’Umanità Unesco: Villa d’Este.
Questo capolavoro dell’arte rinascimentale fu voluto nel XIV secolo dal cardinale Ippolito d’Este (figlio della famosa Lucrezia Borgia) ed è oggi uno dei siti più visitati d’Italia.
Oltre alla bellezza dell’edificio stesso, quello che colpisce è il giardino con le splendide fontane, i ninfei, i giochi d’acqua e le musiche idrauliche. Un modello così bello e perfetto da essere emulato in tanti altri giardini europei.
Se sei un appassionato di fotografia troverai a Villa d’Este talmente tanti spunti interessanti che sarà difficile uscirne. A tal proposito ti suggerisco di leggere la nostra guida a come fare belle foto per Instagram.
Come per Villa Adriana il biglietto ha un costo di € 8 (ridotto € 4), con ingresso gratuito ogni prima domenica del mese.

Necropoli etrusca della Banditaccia a Cerveteri

Prima dell’espansione di Roma l’alto Lazio era popolato dagli etruschi, una delle civiltà più affascinanti della nostra penisola le cui origini sono ancora avvolte nel mistero.
Gli etruschi raggiunsero il massimo splendore nel IV secolo a.C. e tante sono le opere artistiche e gli oggetti di uso quotidiano giunti fino a noi, per lo più ritrovati all’interno delle tombe.
Per gli etruschi vi era una vita oltre alla morte, la tomba veniva concepita proprio come una casa e come tale doveva essere corredata di abiti, ornamenti, oggetti di uso quotidiano ma anche di cibi e bevande.
Le tombe venivano poste fuori dai centro urbani in aree chiamate necropoli, e costruite o sotto terra o in superficie ma  ricoperte da cumuli di terra.
Tra i siti Unesco del Lazio vi sono ben due necropoli etrusche tra cui quella della Banditaccia a Cerveteri, una cittadina che dista circa 50 km da Roma.
La necropoli della Banditaccia si estende per circa 400 ettari e custodisce migliaia di tombe, anche se la parte visitabile è solo di 10 ettari circa 400 tumuli. Le tombe presenti vanno dal IX al III secolo a.C. e sono formate da una struttura circolare di tufo che al suo interno ricostruisce la casa del defunto con stanze e un corridoio per accedervi. Alcuni dei reperti trovati all’interno sono esposti nel Museo Nazionale cerite (museo archeologico della città di Cerveteri) ma la maggior parte sono esposti al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.
Il biglietto d’ingresso costa € 6, il ridotto € 3. Il biglietto cumulativo necropoli + museo ha invece un costo di € 8 (ridotto € 4). Obbligatoria la prenotazione al costo di € 2 tramite il numero 06.9940651 o via mail a necropolicerveteri@munus.com.

Necropoli Etrusca dei Monterozzi a Tarquinia

Tarquinia è una città di circa 16.000 abitanti in provincia di Viterbo che dista circa 80 km da Roma, 45 km dal suo capoluogo di provincia, e 20 km da Civitavecchia.
La particolarità delle tombe etrusche presenti sul suo territorio è data dalle decorazioni pittoriche che hanno permesso agli studiosi di capire l’evoluzione, gli usi e i costumi della civiltà etrusca, e che rappresentano una vera e propria fotografia dell’epoca.
Il biglietto d’ingresso ha un costo di € 6,00 (€ 3 il ridotto).

Macchina di Santa Rosa a Viterbo

Tra i siti Unesco del Lazio ce n’è anche uno che fa parte dei patrimoni immateriali dell’Umanità. Si tratta della Macchina di Santa Rosa, una torre alta 30 metri e pesante 5100 kg, un baldacchino che porta in cima la statua della Santa patrona della città e che la sera del 3 settembre viene portato in processione a spalla per le vie del centro storico da circa 100 uomini chiamati “Facchini di Santa Rosa”.
La processione rievoca il trasporto della salma della Santa dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio alla Chiesa di Santa Maria delle Rose, avvenuto nel 1258 per volere di Papa Alessandro IV, ed è talmente suggestiva sia dal punto di vista spirituale che scenografico che ti consiglio di parteciparvi almeno una volta nella vita.

Faggeta Vetusta del Monte Cimino

© Luca Storri

La Faggeta Vetusta del Monte Cimino è stato ultimo sito ad entrare a far parte dei beni Unesco del Lazio – anche se in questo caso si tratta di un patrimonio naturale dell’Unesco.
Il riconoscimento è stato dato il 7 luglio del 2017 per l’unicità degli aspetti ecologici e strutturali degli alberi alti fino a 50 metri, inseriti in un contesto fiabesco perfetto per chi ama le escursioni, le passeggiate a piedi, a cavallo o in mountain bike, in qualsiasi periodo dell’anno.
Si trova a Soriano nel Cimino e dista circa 80 km da Roma.

Questi sono i patrimoni Unesco del Lazio. Quali di questi ha già visitato? Quali invece ti piacerebbe ammirare al più presto?