L'azienda raggiunge il fatturato e porta in crociera i suoi dipendenti

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Non è il finale a lieto fine di un nuovo film della Disney, né tantomeno una notizia che ci giunge dall’altra parte del mondo. È una storia tutta italiana che ci fa ancora sperare che la riconoscenza nei confronti dei propri dipendenti non sia merce rara. A me che poi vengo da una storia lavorativa da impiegato finita male e con un trattamento al limite del mobbing (anzi, col senno di poi posso dire “benedetto sia quel giorno”, per saperne di più ti rimando al post Il giorno che ha cambiato la mia vita) questa notizia mi rende particolarmente felice e speranzoso sul futuro dell'”umanità imprenditoriale”.



Ma veniamo ai fatti.

Siamo in Puglia, e precisamente a Fasano, in provincia di Brindisi. La società Techoaque specializzata in trattamenti delle acque industriali raggiunge in anticipo il fatturato prefissato. Invece di una stretta di mano, di un bravo, o del nulla come spesso accade, il titolare dell’azienda – il sig. Vito Cascarano – decide di regalare ai suoi 28 dipendenti una crociera di una settimana tra le isole greche con tappe ad Atene, a Mykonos, a Santorini e a Corfù. Ma non solo, Cascarano ha avvertito i suoi dipendenti: “tenete la valigia pronta anche per il prossimo anno, potrebbe esserci un altro viaggio premio”.



L’imprenditore di Fasano ha spiegato al Corriere del Mezzogiorno di aver semplicemente favorito l’atteggiamento positivo del dipendente nei confronti della ditta presso cui lavora, un atteggiamento che porta inevitabilmente a lavorare serenamente e produrre di più, e a far crescere l’azienda.

Quella che a noi risulta una notizia sensazionale dovrebbe invece essere la normalità, non dico che ogni imprenditore dovrebbe regalare ai suoi dipendenti una crociera – non sarebbe però mica male, e per noi malati di viaggi affetti dalla sindrome di wanderlust basterebbe anche un biglietto aereo – ma essere riconoscenti nei confronti di chi produce per il bene dell’azienda quello sì. Lo dico da ex impiegato, a volte mi sarebbe bastato un “bravo Petroni”, una stretta di mano, o un panettone a Natale per sentirmi parte integrante di un’azienda. Ma lasciamo stare, la mia è una storia passata.



Mi auguro che questa notizia faccia riflettere i tanti imprenditori italiani: il lavoratore è la vostra risorsa, imparate a valorizzarlo e lui vi ripagherà.

Detto questo: più viaggi per tutti!