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Il giorno che ha cambiato la mia vita: ti racconto com’è andata
di Andrea Petroni
Pubblicato il 2017-09-01
Il cambio vita non è mai semplice. C’è chi lo pianifica con cura e chi lo subisce. Io l’ho subito affrontandolo con coraggio, senza paura, e qui ti racconto com’è andata sperando che questo mia esperienza possa darti un po’ di fiducia.
Sono appena tornato da un bel viaggio a Belfast e nell’Irlanda del Nord, è il 31 agosto del 2015 e dopo tre settimane di vacanza rientro in ufficio. È pesante riprendere il lavoro dopo le ferie. La sveglia suona alle 6:30, mi preparo svogliatamente un caffè, mi infilo sotto alla doccia, mi vesto e scendo in garage a prendere lo scooter. Giro la chiave, spingo il pulsante di accensione ma non parte. Batteria scarica. Che sfiga. Iniziamo bene questo primo giorno di lavoro.
“Vale mi accompagneresti per favore in ufficio? Lo scooter non parte e se prendo i mezzi pubblici arrivo con almeno un’ora di ritardo”.
Vale scende, prende la nostra vecchia Smart e mi accompagna in azienda.
Timbro il cartellino, saluto gli amici/colleghi con cui condivido la mia vita lavorativa da quasi 12 anni, ci raccontiamo le nostre esperienze estive e ci mettiamo al lavoro.
Alle 17 esco come di consueto, torno a casa in metro e strada facendo mi fermo ad acquistare una batteria nuova per lo scooter.
Il mattino seguente (1° settembre) la sveglia suona imperterrita allo stesso orario, questa volta lo scooter si accende all’istante e mi reco in ufficio per il secondo giorno lavorativo dopo le ferie estive.
Entro nonostante tutto col sorriso, mi siedo, accendo il pc e dopo pochi istanti mi squilla il telefono: “Andrea puoi venire un attimo da me?”. È il direttore generale. Dico al mio compagno di stanza “mi vorrà sicuramente parlare di qualche pratica”.
Mi affaccio alla sua stanza e trovo dentro altri tre miei colleghi con delle facce affrante. Capisco tutto all’istante.
“Entra e chiudi la porta” mi fa il direttore.
“La società ha deciso di riprendere con il taglio del personale, queste sono le lettere di licenziamento, firmatele, prendete le vostre cose e lasciate immediatamente l’ufficio. Vi arriverà poi la convocazione in DTL per la conciliazione”.
In quel momento mi si offuscano i pensieri, la mia mente si svuota. Sta succedendo proprio a me?
Torno in stanza quasi incredulo con un unico pensiero: “e ora come lo dico a Valentina? E ai miei genitori?”.
Telefono subito a Vale. “Vale mi hanno licenziato”
Lei: “dai Andre basta con i tuoi soliti scherzi, sei arrivato in orario oggi?”.
“No Vale non sto scherzando, mi hanno licenziato e sto uscendo, ti chiamo più tardi”.
In quel momento mi passano davanti gli anni trascorsi con i miei colleghi, anzi amici. Li saluto con un velo di malinconia ed esco. Non torno subito a casa, ho bisogno di schiarirmi le idee.
Faccio un giro per il centro di Roma e penso…”e ora?”.
Sento dentro di me una vocina che mi risponde: “Andrea non tutto il male viene per nuocere, è arrivato il momento di trasformare il tuo sogno in realtà”. La tristezza svanisce di colpo e la determinazione si fa strada nella mia mente.
“Ho un blog di viaggi già molto conosciuto, non mi resta che tentare il tutto per tutto trasformandolo in un lavoro. Mi rimbocco le maniche, taglio di brutto le spese superflue e tento questa strada. Tanto sarà difficile ricollocarmi alla soglia dei 40 anni. Io ci provo, almeno non avrò rimpianti”.
Era il 1° settembre del 2015: il giorno del mio cambio vita
Ti risparmio tutto quello che è venuto nei giorni, anzi nei mesi successivi nelle opportune sedi legali. Un primo grado di giudizio perso con relativa condanna al pagamento delle spese legali (oltre al danno anche la beffa) e un secondo vinto con tanto di reintegro che si è trasformato in un indennizzo secondo le leggi vigenti. Impossibile farsi reintegrare in un’azienda in chiusura che negli ultimi anni ha ridotto il personale passando da 40 a 15 unità…
Nel frattempo non mi sono perso d’animo e ho concentrato tutte le mie energie in questo blog di viaggi, grazie anche al prezioso lavoro di Valentina che spesso non si vede ma c’è eccome.
Avevo passato troppo tempo a reprimere i miei sogni e mi era capitata l’opportunità di provare a realizzare quello più importante.
Mi misi a studiare di brutto la SEO (indicizzazione per i motori di ricerca), le dinamiche per la corretta gestione dei social network e tutto ciò che concerne la scrittura sul web e il blog. Iniziai a prendere confidenza con i video, a buttarmi in nuovi progetti e a partecipare a convegni e presentazioni. Mi incollai davanti allo schermo del pc per almeno 12 ore al giorno (cosa che faccio anche ora) per scrivere articoli utili a tutti gli altri viaggiatori come me.
Iniziai a svegliarmi con il sorriso, a riappropriarmi della mia vita e a credere nei sogni.
Fino a quel fatidico 1° settembre non avevo avuto il coraggio di prendere questa strada, e non mi vergogno a dirlo. Lo stipendio fisso da contratto del credito non è affatto male – soprattutto in questo periodo storico – e io non potevo mica buttarlo via per rincorrere un sogno. Sono sposato, e a 38 anni non potevo fare una simile alzata di testa! Poi il destino ha scelto per me, liberandomi la coscienza.
Oggi festeggio questa mia nuova vita, festeggio la libertà, festeggio questo blog e ringrazio tutti voi che mi siete stati vicini in ogni momento, anche non conoscendo questa mia storia.
Ringrazio Valentina che mi è stata sempre vicina in ogni momento, soprattutto in quelli in cui non credevo di farcela. Ringrazio la mia famiglia che mi ha sempre supportato, e ringrazio tutti quelli che hanno creduto in me, in noi, in questo blog.
Da quel giorno sono poi arrivati tanti di quei riconoscimenti che mai avrei immaginato di ricevere come ad esempio l’invito a partecipare al programma televisivo Detto Fatto su Rai Due, l’intervista al TG5, a Radio Deejay, a Rai Radio Due, a Radio Capital, alla Radio Televisione Svizzera, in quella Slovena, gli articoli su di me usciti su Il Corriere della Sera, su La Repubblica, su La Stampa, su Millionaire, su Oggi, sul mensile distribuito sulle Frecce Trenitalia, e su altre importanti testate (v. Parlano di noi).
Di momenti difficili e di notti insonni ce ne sono state e ce ne saranno – pensa che all’inizio mi vergognavo addirittura a dire in giro di essere stato licenziato – ma spero di affrontare sempre tutto con determinazione.
Se ti stai chiedendo però come diventare un travel blogger, come vive questa strana figura professionale e cosa c’è dietro a questo tipo di lavoro, ti suggerisco di leggere il mio libro “Professione Travel Blogger e travel influencer” uscito il 18 maggio 2017 in tutte le librerie italiane (la terza edizione aggiornata e approfondita è uscita invece a maggio 2022), anche online e anche ovviamente su Amazon. Troverai anche tutta la mia storia.
Quando la casa editrice mi propose di scriverlo all’inizio rifiutai ma poi decisi di farlo soprattutto per dare morale a tutti quelli che in un modo o nell’altro si sono ritrovati nella mia stessa situazione e che hanno smesso di credere nei sogni.
La vita è una sola e va vissuta al massimo, l’ho capito forse un po’ tardi ma un vecchio detto dice “meglio tardi che mai” e io sono d’accordo con lui!
A te che mi stai leggendo mando un grosso in bocca al lupo. Non smettere mai di credere nei tuoi sogni, nemmeno quando tutto ti sembrerà impossibile. Ricorda che dopo ogni tempesta esce sempre il sole.
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