Posada, in Sardegna. Tra i borghi più belli d’Italia

La Sardegna non è solo mare come in molti pensano. Ci sono tanti altri luoghi da visitare che insieme alle spiagge sono in grado di regalare una vacanza completa tra natura, relax, cultura e tradizioni.



I genitori di mia moglie Valentina hanno casa a Budoni, a 35 km a sud di Olbia, in cui trascorriamo gran parte delle nostre vacanze estive, e a soli 10 km si trova Posada, uno dei borghi più belli d’Italia, dove spesso andiamo per una bella passeggiata tra i suoi antichi vicoli che si affacciano su una verde vallata che si congiunge con un mare turchese.

In questo post troverai tante informazioni utili per visitare Posada, e fidati di me, durante la tua vacanza concediti una giornata di pausa dal mare (o anche un pomeriggio se ti trovi in zona San Teodoro/Budoni) e lasciati stupire da questo gioiellino medievale sardo.



POSADA

Il bellissimo borgo della Baronia arroccato su una collina calcarea, nella zona nord-orientale della Sardegna, ha una storia antichissima e pare sia uno dei centri più antichi dell’isola. Nacque sui resti della città fenicia Feronia, e secondo molti studiosi fu anche insediamento etrusco.



Durante l’epoca romana era un’importante porto (porto Liquidonis) in cui arrivavano le navi da Ostia e da altri porti del mar Tirreno che scaricavano le merci da distribuire poi via terra verso l’interno. Ed è proprio grazie ai romani che fu chiamata Pausata (stazione di sosta, di scambio), che diventò in sardo Pasada e in “spagnolesco” Posada.

Durante il periodo dei giudicati sardi (stati sovrani presenti sull’isola tra il IX e il XV secolo) fu terra di confine tra il giudicato della Gallura e quello di Arborea, e nel XII secolo fu costruito il simbolo del borgo: il castello della Fava.

Il castello è la prima cosa che noterai arrivando dalla SS 131 e sai perché si chiama “della Fava”? Dietro al suo nome c’è una leggenda curiosissima. Durante l’assedio di una flotta turca o saracena che voleva conquistare Posada prendendo gli abitanti per sfinimento e per mancanza di cibo, i posadini giocarono d’astuzia facendo mangiare a un piccione una manciata di fave, dopodiché lo ferirono, lo lanciarono in volo e l’uccello cadde morto nel campo nemico. Quando i nemici videro il piccione con la pancia gonfia di fave esclamarono “se danno da mangiare fave ai piccioni questi hanno tante altre scorte di cibo per resistere al nostro assedio” e impauriti se ne andarono. Da qui il nome castello della Fava. L’ingresso è a pagamento, il biglietto intero ha un costo di € 3.

Per visitare Posada ti consiglio innanzitutto di indossare scarpe comode. Il borgo si sviluppa verso l’alto tra vicoli con pavimentazione in pietra grossolana in cui ho faticato a spingere il passeggino di mio figlio Nicholas, anche se Valentina con i suoi tacchi a spillo non ha avuto alcun problema, ma lei è un caso a parte, fa meno fatica a camminare sui tacchi che con le scarpe basse.

Potrai parcheggiare l’automobile lungo la strada prima del centro storico in cui troverai sia parcheggi gratuiti (strisce bianche) che a pagamento (strisce blu).

Percorrendo il percorso panoramico avrai sulla destra una splendida vista sulla valle e sul mare ma credimi, più salirai e più rimarrai stupito dalla bellezza del luogo.

Piazzette che si aprono all’improvviso, archi, scalinate e scorci da fotografare ti porteranno fin su al castello regalandoti sorprese a ogni angolo, come ad esempio il muro con iscrizioni legate alla cultura e alla tradizione sarda con omaggio alla mitica Grazia Deledda.

Molto bella la chiesa di Sant’Antonio abate risalente al 1324 ma ricostruita nel Seicento, e in cui nel 1388 fu firmata la pace tra Eleonora d’Arborea e il re Giovanni d’Aragona. Sant’Antonio è il patrono di Posada e viene festeggiato il 17 gennaio. I giovani posadini sin dall’inizio di gennaio si recano a raccogliere frasche per preparare una pira da bruciare la sera che precede la festa, e in base a come si orienterà il fumo della pira si capirà come sarà il raccolto dell’anno. La festa più sentita dagli abitanti è però quella in onore della Madonna del soccorso che si celebra la domenica dopo la Pasqua.

Il borgo di Posada è piccolino e non ci sono altri monumenti o palazzi storici da visitare, ti consiglio pertanto di perderti tra i suoi vicoli dai quali all’improvviso ti si aprirà una meravigliosa vista sul mare. A proposito di panorami da ammirare, per un aperitivo con vista ti suggerisco il bar Antico Terrazzo in via Eleonora d’Arborea n.16. Poi un salto in spiaggia è d’obbligo, soprattutto al tramonto.

Se sei un appassionato di storia e di archeologia devi sapere che nelle campagne di Posada è possibile visitare i resti dei nuraghi, case-fortezze preistoriche in pietra di forma circolare, e le tombe dei giganti. Tra i nuraghi spicca quello di San Pietro a Torpè e tra le tombe dei giganti quella di S’Ena Tunda a Lòculi.

Spiagge di Posada

Posada ha anche spiagge bellissime.

La più rinomata è Su Tiriarzu circondata da una fitta vegetazione che si raggiunge attraversando un ponte di legno. Ma ci sono anche quelle di Orvile con dune, una pineta e la foce del rio Posada con lo stagno Longo in cui vivono i fenicotteri rosa, e quella di Iscrarios con il fondale basso e sabbioso.

Tra San Giovanni e La Caletta c’è invece una bella torre aragonese che fu eretta proprio sul mare.

Spero di averti dato uno spunto per una Sardegna alternativa al bellissimo mare ma altrettanto affascinante. Io più ci vado e più me ne innamoro!