Étretat: tutto quello che devi sapere per visitare le bianche falesie

Dopo aver ammirato le Cliffs of Moher in Irlanda mai avrei pensato di rimanere nuovamente estasiato di fronte ad altre scogliere come invece mi è successo al cospetto delle alte falesie di Etretat, in Francia. Nella vita “mai dire mai”, nei viaggi la sorpresa è spesso dietro l’angolo: mete a cui non daresti un soldo di fiducia che ti spiazzano a tal punto da farti battere il cuore, altre su cui avevi una grossa aspettativa che invece ti deludono.
Etretat è uno di quei luoghi che mi hanno fatto battere forte il cuore dall’emozione, sono quindi felice di parlartene per fartela conoscere e fornirti l’ispirazione per un tuo prossimo viaggio francese.



ETRETAT: INFORMAZIONI UTILI PER VISITARE LE BIANCHE FALESIE DELLA NORMANDIA

Etretat è un piccolo comune francese che conta poco più di 1.5oo abitanti. Si trova nella regione della Normandia, nel dipartimento della Senna Marittima, in quella che viene chiamata la Costa d’Alabastro.
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Come puoi vedere da Google Maps si trova proprio sullo stretto della Manica, di fronte all’Inghilterra, e dista:


Per raggiungerla da Le Havre è possibile prendere il bus n.24 della società Cars Perier.



Cosa vedere a Etretat: le alte falesie bianche

Il villaggio di Etretat è sì molto grazioso con le sue antiche case, i suoi negozietti e le strette stradine, ma l’attrazione principale del luogo sono le alte scogliere calcaree, di gesso bianco, che nel corso dei secoli hanno subito (e continuano a subire) un processo di erosione da parte degli agenti atmosferici. Un luogo talmente bello da essere stato frequentato nel corso dei secoli da numerosi artisti tra cui Claude Monet in cerca di ispirazione.

Le scogliere si possono ammirare sia dalla spiaggia ciottolosa di Etretat, che risente molto delle maree e che appare e scompare a seconda dell’alta o della bassa marea, o dall’alto delle stesse falesie raggiungibili attraverso sentieri che partono anche dalla spiaggia. Credimi, entrambi i punti di vista ti lasceranno a bocca aperta.
Io ci sono stato nella seconda metà del mese di settembre e la spiaggia era molto tranquilla, c’erano solo persone del posto che passeggiavano mano nella mano o con i loro amati cagnolini, e pescatori concentratissimi pronti a cogliere ogni oscillazione del loro galleggiante. La sensazione che ho provato in quel luogo è stata di vero stupore, un quadretto di vita vissuta con tre colori dominanti: l’azzurro del mare, il bianco delle falesie, e il verde smeraldo dei prati.


Per quanto riguarda l’andamento delle maree ti consiglio di controllare il tabellone che si trova vicino alla scala che porta alla spiaggia e in cui sono descritti gli orari  sia della bassa che dell’alta marea previsti per il mese in corso.

Etretat: la falesia di Aval e la falesia d’Amont

Le falesie che delimitano la spiaggia di Etretat sono:



Per intenderci, posizionandosi con gli occhi rivolti al mare, la falesia di Aval è quella che si trova sulla sinistra ed è riconoscibile dall’arco naturale in gesso, quella sulla destra è invece la falesia d’Amont.

È possibile salire su entrambe e godere di un panorama mozzafiato, perfetto per scattare belle foto.
Sulla falesia di Aval si sale solo a piedi percorrendo inizialmente un ripido sentiero che poi si addolcisce e prosegue passando sopra la scogliera sostenuta dall’arco Manneporte. Il faraglione che appare oltre l’arco, alto 70 metri, è conosciuto con il nome di Aiguille.
Su quella d’Amont – che Guy de Maupassant descrisse come un elefante intento a immergere la sua proboscide nell’acqua – è possibile arrivarci sia a piedi tramite la scalinata posta tra la spiaggia e il paese (la salita è un pochettino faticosa, almeno per me lo è stata) che in automobile percorrendo Avenue Damilaville. Entrambi i sentieri pedonali sono sicurissimi, bisogna però fare attenzione quando si arriva in cima perché non ci sono protezioni, e se ci si sporge troppo si rischia di cadere. Insomma, è meglio evitare i selfie sul precipizio delle scogliere!
Una volta in cima lo sguardo spazia verso l’orizzonte, verso l’altra falesia e verso i tetti del villaggio.

Sulla falesia d’Amont si trova anche la Chapelle Notre-Dame de la Garde, la capella dei marinai costruita inizialmente nel 1854 e poi ricostruita in stile neo-gotico nel 1950 a seguito della distruzione delle truppe tedesche nel 1942,  con la forma che ricorda uno scafo rovesciato a simboleggiare questo luogo di culto caro ai pescatori della zona, e un piccolo museo dedicato a Coli e Nungesser che nel 1927 decollarono da quella scogliere verso l’America nel tentativo di fare un volo atlantico che però non fecero mai ritorno alla base.

Su quella d’Aval si trova invece un campo da golf.
Avendo poco tempo a disposizione – e dovendo scegliere tra l’una e l’altra – io ti consiglio di scegliere la falesia d’Aval, magari al tramonto o al mattino presto quando sarai pressoché solo ad ammirare lo spettacolo regalatoci da madre natura.
Volendo è possibile anche ammirarle dal mare con una delle escursioni che vengono organizzate in loco.
Piccola curiosità: nella falesia d’Aval sembra che ci sia una grotta raggiungibile dalla spiaggia in cui il famoso ladro gentiluomo Arsenio Lupin (personaggio inventato da Maurice Leblanc) nascondeva il bottino delle sue rapine.
Fidati, Etretat ti lascerà senza parole!