Orgosolo: il borgo dei murales in Sardegna

La Sardegna non è solo mare, e Orgosolo è uno di quei borghi assolutamente da visitare per avere conferma di questa affermazione a cui i miei amici sardi tengono sempre a ribadire con orgoglio.



A volte il turista immagina questa isola come una ciambella da vivere lungo i suoi bordi (le coste) ma “vuota” al centro. Niente di più sbagliato, e basta anche solo un break di mezza giornata dal mare per avventurarsi al suo interno e scoprire un mondo fatto di cultura e tradizioni radicate nel tempo, e innamorarsi dell'”altra” Sardegna, quella da vivere e visitare 365 giorni all’anno.

A me Orgosolo è piaciuta tanto. È il borgo dei murales e del canto a tenore, è un paese che negli ultimi anni ha saputo riscattarsi con forza da un passato in cui faide e sequestri l’hanno spesso portato alla ribalta delle cronache nazionali e internazionali.



Io ci sono stato in un caldo pomeriggio d’agosto con mia moglie Valentina e con il nostro piccolo Nicholas di 14 mesi, e in questo post troverai tantissime informazioni per visitare questo suggestivo paese della Barbagia.

Sono convinto che Orgosolo ti entrerà nel cuore, proprio come è successo a noi.



ORGOSOLO: IL BORGO DEI MURALES

Dove si trova Orgosolo

Orgosolo si trova in provincia di Nuoro, nella Barbagia di Ollolai, a 620 metri sul livello del mare sulle pendici del monte Lisorgoni. Conta circa 4.500 abitanti che vivono circondati dal bellissimo paesaggio del Supramonte che ha nel Monte Corrasi la sua cima più alta a 1463 metri sul livello del mare.

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I murales di Orgosolo

Orgosolo è ora famosa in tutto il mondo per i murales che decorano le pareti del borgo e che spuntano all’improvviso tra viuzze e piazzette, e che abbelliscono case e negozi rendendola un museo a cielo aperto.

150 murales che raccontano di un passato difficile, di una terra impervia ma anche di tradizioni e avvenimenti internazionali toccando tematiche socio-politiche.

Il primo murale dipinto a Orgosolo risale al 1969 e fu realizzato come segno di protesta da un gruppo di anarchici di origine milanese conosciuti con il nome di Dioniso, che vollero rappresentare il disinteresse delle istituzioni nei confronti della Sardegna. Da lì fu poi tutto un divenire di opere che spuntarono qua e là per mano di artisti anche locali, grazie soprattutto a Francesco Del Casino, un insegnante di educazione artistica di Siena che dopo aver vinto il concorso per l’insegnamento scelse proprio Orgosolo tra le varie destinazioni in cui svolgere il suo lavoro spinto dalle suggestioni del film “Banditi a Orgosolo” di Vittorio de Seta.

Francesco Del Casino iniziò a dipingere i muri orgosolesi nel 1975 con l’aiuto dei suoi studenti di scuola media, per celebrare il trentesimo anniversario della liberazione dell’Italia e con lo scopo di abbellire i muri spogli del paese.

Passeggiando per Orgosolo ti imbatterai in citazioni di grandi scrittori, in scene di vita contadina, in avvenimenti internazionali come l’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle, in proteste politiche e in personaggi come De Andrè, il Papa, Gesù e Garibaldi. Scene che fanno riflettere toccando le più intime corde del cuore e dell’anima.

Per ammirare tutti i suoi murales ti consiglio di prendere la mappa gratuita all’ufficio informazioni turistiche e indossa scarpe comode perché alcuni si trovano su vicoli in salita.

Passeggiando per le sue strade ti imbatterai in scene di vita vissuta, in signori con in testa la coppola sarda (chiamata su bonette) impegnati in conversazioni al bar, in ragazzini che sfrecciano in sella alle loro biciclette, in donne con le lunghe gonne nere intente a passeggiare o a fare la spesa, e in un incredibile via vai di automobili lungo il corso principale accompagnato da colpi di clacson per salutare amici e conoscenti.

Se vuoi immergerti nella vita e nella cultura orgolese ti suggerisco di visitare la Casa Museo “Sa Dommo e sos Corraine”, arredata con mobili d’epoca e raccontata con amore dai suoi proprietari che dopo aver accompagnato il visitatore tra le varie stanze lo ringraziano offrendo liquori e dolci tipici, perché l’ospitalità in Sardegna è una cosa seria. Il biglietto ha un costo di € 5.

Il canto a tenore e su lionzu: due forti tradizioni di Orgosolo

Orgosolo non è solo murales. È anche la patria del “canto a tenore“, il tradizionale canto corale sardo entrato a far parte del Patrimonio UNESCO. Per farti un’idea di questo canto ti consiglio di ascoltare i Tenores Supramonte Orgosolo (qui trovi il link diretto alla loro pagina su Spotify).

È famosa anche per “Su Lionzu“, il fazzoletto copricapo utilizzato nel costume tradizionale femminile le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Un copricapo giallo intessuto con fili di seta ricavati dal baco allevato in zona e colorato con lo zafferano, che incornicia il volto mettendone in risalto i tratti mediterranei.

Trekking nella zona del Supramonte

Gli appassionati di trekking possono cimentarsi in lunghe passeggiate tra i sentieri del Supramonte che circondano Orgosolo, ma ti consiglio di farlo solo se accompagnato da una guida esperta. Potrai ammirare la dolina di su Suercone, il canyon di Gorroppu, e imbatterti in gole, grotte, ma anche in cinghiali e mufloni selvatici.

Eventi da non perdere a Orgosolo

Due sono gli appuntamenti imperdibili di Orgosolo:

Se vuoi continuare a scoprire i borghi sardi ti suggerisco di leggere anche la guida su Posada e il libro In viaggio tra i borghi d’Italia.

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