Turismo lento: cos’è e perché praticarlo

Categorie: Guide

Turismo lento, in inglese slow tourism, è un modo di viaggiare di cui sentiremo tanto parlare nel corso dei prossimi mesi, anche perché – passata l’emergenza Covid-19 – sarà quello a cui aspireremo un po’ tutti per sentirci più tranquilli e per dare valore all’ambiente che ci circonda, comprese le comunità locali.



Ma cos’è lo slow tourism? Come si pratica il turismo lento? Quali sono i suoi benefici? Vediamolo insieme.

TURISMO LENTO: COS’È E COME SI PRATICA LO SLOW TOURISM

Hai presente i weekend mordi e fuggi in una metropoli europea in cui in poco tempo cerchi di visitare quanto di più possibile rientrando in hotel con i piedi doloranti? Il turismo lento è esattamente l’opposto, e si contrappone al turismo di massa che invece di valorizzare le tipicità dei luoghi le standardizza.



Lo slow tourism basa la sua filosofia di viaggio sull’attenzione al particolare e sulla relazione con gli abitanti locali, con i propri compagni di viaggio e con se stessi, preferendo i borghi alle grandi città, il relax alla frenesia, la natura al cemento. Spesso anche l’itinerario rispetto alla meta.

Il turista lento è colui che sceglie di dare valore all’ambiente che lo circonda e alla sua esperienza di viaggio, prediligendo le esperienze umane e soggiornando in strutture ecosostenibili. Una sorta di turismo responsabile messo in atto non solo nei Paesi in via di sviluppo o del Terzo Mondo ma in qualunque luogo in grado di essere assaporato con lentezza.



La parola d’ordine è rallentare il ritmo, quel ritmo frenetico a cui siamo purtroppo abituati a vivere nella quotidianità, sganciandoci dall’accezione negativa che viene affibbiata all’ozio e che in questo contesto assume un valore da riscoprire.

Quali sono però i tipi di viaggio che possono essere considerati come turismo lento? Ad esempio il cicloturismo, i cammini come quello lungo la Via Francigena, il trekking, il turismo fluviale, quello ippico e il birdwtaching. Le strutture più adatte in cui soggiornare sono gli alberghi diffusi ottenuti recuperando vecchie case di antichi borghi e risistemandole per accogliere i forestieri come se fossero degli abitanti del luogo, ma con trattamento alberghiero, i campeggi (ora vanno tanto di moda anche i glamping), le malghe, i bed and breakfast e gli agriturismi (su Airbnb ne troverai tantissimi, sfruttando magari questo coupon Airbnb che ti permetterà di risparmiare qualche decina di euro). Il tutto condito da cibo e vino locali perché un viaggio che si rispetti non può prescindere dai sapori.

Il turismo lento regala esperienze autentiche, e di luoghi unici poco battuti dal turismo di massa in Italia ce ne sono tantissimi, da nord a sud.

Lo slow tourism fa bene al cuore, al corpo, all’anima e all’economia delle piccole realtà, perché porta benessere nei territori senza danneggiare l’ambiente ma contribuendo alla loro prosperità. Ecco perché dovremmo farne tesoro nei mesi che verranno.