Ceglie Messapica: cosa vedere e cosa fare tra arte e gastronomia

La Valle d’Itria non è solo Alberobello, Ostuni, Locorotondo e Cisternino. C’è anche il bellissimo borgo di Ceglie Messapica nell’altopiano delle Murge, in provincia di Brindisi, meno famoso e forse proprio per questo in grado di stupire colui che lo visita per caso o con poche aspettative.



Noi ci siamo stati a fine agosto e ce lo siamo goduti durante il giorno in totale solitudine, in una calma surreale che ha reso la nostra visita particolarmente suggestiva tra stretti vicoli che improvvisamente si aprono su deliziose piazzette, casette bianche  dalle quali esce il profumo del sugo appena cucinato o del bucato appena steso al sole, fiori e cactus ad abbellire scorci malconci che esaltano il vissuto di questo borgo tra i più antichi della Puglia.



Se trascorrerai una vacanza in Valle d’Itria o in Salento ti consiglio vivamente di visitare Ceglie Messapica, o Ceglie Messapico come veniva chiamato fino al 1988 (prima del 1864 il suo nome era semplicemente Ceglie). Qui di seguito troverai i luoghi da non perdere, non sono molti ma questo ti permetterà di vagare lentamente tra le stradine, fermarti a mangiare in qualche trattoria, sgranocchiare il biscotto cegliese o deliziarti con il panino cegliese.

COSA VEDERE E COSA FARE A CEGLIE MESSAPICA: CITTÀ D’ARTE E TERRA DI GASTRONOMIA

Passeggiare per Piazza Plebiscito



Ti consiglio di iniziare la tua passeggiata partendo da Piazza Plebiscito, parcheggiando l’automobile nei dintorni.

È la piazza principale di Ceglie, l’ingresso al borgo che colpisce con il bianco della pavimentazione e degli edifici in contrasto con l’azzurro cielo pugliese, sulla quale si erge la torre dell’orologio e dalla quale partono le strade che portano al castello ducale e alla chiesa di Santa Maria Assunta.

Ammirare il Castello Ducale

Anche Ceglie Messapica ha il suo castello medievale con tanto di torre normanna. Fu costruito su uno dei due colli su cui sorge la città nell’XI secolo come fortificazione, e fu poi ampliato e rimaneggiato fino all’attuale veste di palazzo risalente al XVI secolo.

Ora è in parte comunale (più della metà) e in parte di proprietà della famiglia Venusio che lo detiene sin dall’Ottocento. Il Comune vi ha allestito all’interno sia la Pinacoteca Emilio Notte che la Biblioteca Pietro Gatti.

Si trova in via chiesa.

Visitare la Collegiata di Santa Maria Assunta

Sempre su via chiesa, di fronte all’ingresso del castello ducale, si trova la Collegiata di Santa Maria Assunta conosciuta anche come Chiesa Madre, costruita sui resti dell’acropoli dei Messapici e su un altro edificio sacro risalente al medioevo abbattuto a seguito dei danni subiti a causa del terremoto del Salento del 1743, e ampliato per renderlo più moderno .

L’aspetto attuale della chiesa risale al 1786, prima di quegli anni l’edificio era in stile romanico.

Ha una cupola maiolicata alta 27 metri, è a croce greca prolungata nell’abside e suddivisa in tre navate. Nelle navate laterali si trovano quattro cappelle. Al suo interno è possibile ammirare affreschi e tele del pittore Domenico Antonio Carella, statue settecentesche e un crocifisso ligneo del XVI secolo.

Visitare le altre chiese di Ceglie Messapica

A 5 minuti a piedi dalla Collegiata, e precisamente in via San Rocco, si trova la chiesa di San Rocco costruita nel luogo in cui nell’antichità era presente un tempio pagano. C’è anche la chiesa di San Gioacchino (in via Umberto I), costruita nel 1869, la cui architettura ricorda vagamente il Pantheon di Roma, e la chiesa di San Domenico in via Ospedale Vecchio considerata come una delle massime espressioni del barocco cittadino

Perdersi tra i vicoli

La bellezza di Ceglie Messapica sta comunque tutta nei suoi vicoli. Case bianche impreziosite da fiori colorati, piante verdi e cactus spinosi, che con l’azzurro cielo creano scorci mozzafiato. Il consiglio che mi sento di darti è quello di partire da Piazza del Plebiscito, passare per il Castello Ducale, visitare la Collegiata e poi perderti tra le stradine del borgo antico.

Assaggiare il biscotto cegliese

Il vanto della tradizione culinaria locale, nonché presidio slow food, è il biscotto cegliese fatto di pasta di mandorle con all’interno o confettura di uva o di ciliegie, e con una fragranza al limone. C’è anche una variante ricoperta con il “gileppo”, una glassa a base di zucchero e cacao.

Il biscotto ha ottenuto il riconoscimento ministeriale P.A.T. ed è stato inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.

Io purtroppo non ho potuto assaggiarlo perché sono allergico alle mandorle ma dicono sia buonissimo!

Mangiare il panino cegliese

Lo street food per eccellenza di Ceglie Messapica è il panino cegliese nato nel dopoguerra da un’idea di un salumiere locale. Si tratta di un panino morbido e con molta mollica che deve essere farcito rigorosamente nel seguente modo:

La visita a Ceglie Messapica deve secondo me concludersi mangiando qualche specialità locale in uno dei tanti ristorantini, magari un bel piatto di orecchiette, di polpette cegliesi, di bombette di carne e finire poi con lo spumone, il gelato con il cuore di pan di Spagna affogato o nel liquore marsala o nella strega.

A noi Ceglie è piaciuta tantissimo!

Ti auguro una buona passeggiata, e se sei un appassionato di queste piccole realtà italiane dai un’occhiata alla guida In viaggio tra i borghi d’Italia. Ti aspetto anche su Instagram vologratis.