Ostuni: cosa vedere nella città bianca pugliese

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Ostuni c’è piaciuta tantissimo!

È stata una delle tappe del nostro viaggio in Valle d’Itria insieme a nostro figlio Nicholas (che al momento del viaggio aveva 15 mesi) e al nostro bassethound Gastone. Devo dirti che sviluppandosi tutta in salita è stato piuttosto faticoso spingere il passeggino tra i suoi vicoli acciottolati con il caldo di fine agosto, però ne è valsa la pena. Se l’avessi saputo prima mi sarei organizzato con un marsupio, ma devo dire che Valentina se l’è cavata benissimo sui suoi tacchi. Io ti consiglio comunque di indossare scarpe comode perché ci sono parti piuttosto faticosette.

Il bianco candido delle abitazioni che le hanno fatto valere l’appellativo di “città bianca” che contrasta con l’azzurro intenso del cielo e del mare e il verde dei fichi d’india che spuntano qua e là, la cura dei particolari e i numerosi locali in cui degustare specialità pugliesi, l’hanno fatta balzare negli ultimi anni tra le mete più gettonate dai vacanzieri italiani e non solo, complice anche la bellezza delle sue spiagge e del suo mare.

Sei pronto per scoprire cosa vedere a Ostuni? Alla fine del post ti darò anche un suggerimento su dove fare un ottimo aperitivo al tramonto con vista sul mare.

COSA VEDERE A OSTUNI: I LUOGHI DA NON PERDERE

Piazza della Libertà e la Colonna di Sant’Oronzo

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Ti consiglio di iniziare la tua passeggiata per Ostuni partendo da Piazza della Libertà, soprattutto perché parcheggerai sicuramente l’automobile nei suoi dintorni in quanto da lì in poi parte la zona pedonale del centro storico.

È la piazza principale, quella in cui si trova il Municipio insediatosi nell’ex monastero di San Francesco nel 1813 in seguito alla soppressione degli ordini monastici, l’adiacente chiesa di San Francesco edificata per la prima volta nel 1304, ricostruita nel 1615 e con la facciata risalente al 1883, e la colonna di Sant’Oronzo – chiamata anche La Guglia eretta nel 1771 come atto di ringraziamento al patrono della città per aver scongiurato la peste che stava flagellando il Regno di Napoli. La colonna è alta 21 metri ed è rivolta verso il centro storico come a volerlo benedire.

Nella piazza ci sono poi diversi bar e ristoranti, e d’estate viene illuminata con le famose luminarie pugliesi.

Mura aragonesi

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Le mura di Ostuni furono costruite dagli Angioini tra il 1350 e il 1356 per evitare gli assedi dei Saraceni, e furono ampliate dagli Aragonesi tra il 1487 e il 1507 per contrastare le incursioni dei turchi. Furono però quasi del tutto abbattute nel XVIII secolo a seguito del terremoto del 1743 in quanto non era economicamente sostenbile una loro ricostruzione. Su ciò che rimase furono costruite le abitazioni.

Se vuoi scattare una bella foto con ciò che rimane delle mura ti suggerisco di recarti in viale Quaranta e posizionarti sulle rocce, proprio come abbiamo fatto noi, dietro di te avrai anche un pezzettino di mare.

Cattedrale di Ostuni

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Inerpicandoti tra i suoi vicoli e percorrendo via della Cattedrale arriverai alla Concattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo, la chiesa principale di Ostuni, posta in cima al colle più alto della città.

Fu costruita per volontà dei sovrani del Regno di Napoli Ferdinando d’Aragona e Alfonso II tra il 1435 e il 1495, utilizzando la “pietra gentile”, così chiamata perché facile da scolpire anche se soggetta a corrosione.

Sulla facciata spicca il bellissimo rosone centrale che raffigura il Cristo Sole finemente intarsiato. L’interno è a croce latina a tre navate, con un  bel soffitto dipinto, e tra le sue statue vi sono i busti dei patroni Sant’Oronzo e San Biagio.

Di questa chiesa ho un ricordo simpaticissimo. Sono stato accolto da un’anziana signora che mi ha regalato un santino di Sant’Oronzo, con la quale mi sono poi intrattenuto in una simpatica chiacchierata “politica”. Mi ha chiesto “giovanotto da dove vieni?”. Quando le ho risposto da Roma ha iniziato a inveire contro la sindaca Raggi in quanto “non in grado di governare una città bella e importante come la Capitale” tessendo poi le lodi del sindaco di Ostuni che fa “tanto bene per la sua città”. Lo ha fatto in maniera molto simpatica e mi ha salutato con “che sant’Oronzo ti protegga sempre, però alle prossime elezioni non votare la Raggi”. Non c’è niente da fare, al sud ogni scusa è buona per chiacchierare e io da romano adoro queste cose.

Torniamo alle cose da vedere a Ostuni. Accanto alla cattedrale si trova il Palazzo dell’Episcopio che ospita il museo diocesano inaugurato nell’agosto del 2017, in cui sono esposti paramenti sacri e opere d’arte provenienti dal Tesoro del Capitolo della Concattedrale, dalla Collezione Archeologica Capitolare e dalle chiese e monasteri della città. Il museo è aperto dal lunedì al venerdì con orario 10-14, il sabato e la domenica dalle 10 alle 19.

Chiesa di San Giacomo da Compostela

Un’altra chiesa da non perdere a Ostuni è quella dedicata a San Giacomo da Compostela, che si trova in via Bixio Continelli, non lontano dalla Cattedrale. È la chiesa più antica della città, costruita nel 1423 come cappella della famiglia Caballerio di Brindisi.

Porte colorate di Ostuni

ostuni porta blu andrea petroni

I luoghi più instagrammati di Ostuni sono le due porte colorate che si trovano in Via de Landria Balsamo, una di fronte all’altra.

La più famosa è la Porta Blu, ingresso di una casa vacanze, dipinta con i colori del mare a fasce orizzontali, ma di fronte ce n’è un’altra dai colori sgargianti in cui vale la pena mettersi in posa per una bella foto ricordo.

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A proposito di fotografie, per portare a casa lo scatto migliore leggi le nostre guide:

Vicoli di Ostuni

ostuni vicoli andrea petroni

Le cose più belle da vedere a Ostuni sono secondo me i suoi vicoli. Metti da parte Google Maps e navigatori simili e cammina senza meta imboccando i suoi violetti, scendendo e salendo le sue scale, e ritrovandoti di colpo in terrazze con vista sul mare. Con un pizzico di fortuna ti imbatterai anche in negozietti improvvisati con gli anziani del posto che vendono fichi d’india, olive, confetture e salse fatte in casa.

I  vicoli bianchissimi con fiori colorati ti riempiranno il cuore di gioia, ti infonderanno tanta serenità che ti accompagnerà per tutta la visita alla città bianca.

Il mare di Ostuni

Ostuni ha anche un bellissimo mare, spesso premiato con la Bandiera Blu e con le Vele di Legambiente e Touring Club.

Le spiagge più belle sono:

  • Torre Pozzelle che si trova a circa 7 km dal centro storico e con scogliere a picco sul mare
  • Torre Santa Sabina con costa sabbiosa e un bella pineta
  • Lido Morelli con sabbia bianca e fine, ideale per le famiglie con bambini, caratterizzata dall’imponente torre aragonese
  • Pilone in cui trovare sia spiagge libere che lidi attrezzati
  • Baia dei Camerini con un basso fondale perfetto per i bambini
  • Creta Rossa per chi ama la tranquillità con insenature sabbiose che si alternano a quelle scogliose
  • Costa Merlata, spiaggia dog-friendly con fondale basso
  • Rosa Marina caratterizzata da cinque spiagge sabbiose tra le più belle di Ostuni e per tutti i gusti
  • Torre Guaceto, riserva naturale e area marina protetta che si prende cura anche della salvaguardia delle tartarughe marine, con una rigogliosa macchia mediterranea, costa sabbiosa, dune e una torre aragonese. Dista però circa 25 km dal centro città.

Dove fare l’aperitivo a Ostuni

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Veniamo ora al lato mangereccio. In molti, tra cui la proprietaria del trullo a Cisternino in cui abbiamo soggiornato prenotandolo su Airbnb, ci avevano consigliato l’aperitivo al Borgo Antico Bistrot. Noi ci siamo fidati e abbiamo fatto benissimo.

Si trova al numero 8 di via Fina, accanto (anzi poco sotto) alla casa con la porta blu. I tavolini sono posti sulle scalinate e quasi tutti con vista mare. In alta stagione bisogna andarci poco prima dell’apertura (intorno alle 18:30) perché dopo si crea una bella fila e si rischia di non riuscire a trovare un tavolo per trascorrere la serata.

Noi abbiamo preso un cocktail a testa, due abbondanti aperitivi pugliesi con verdure e patatine fritte, formaggi, affettati, frise e fritattine, e per finire uno spumone che abbiamo smezzato. Lo spumone è un gelato tipico della zona, con pan di spagna e liquore.

Abbiamo bevuto e mangiato mentre il sole andava a coricarsi salutando tutti con i suoi caldi colori dalle mille sfumature di rosso e di arancione, lasciando il posto a un bellissimo cielo stellato. Buoni gli Hugo che abbiamo bevuto e ottimo l’aperitivo pugliese, così abbondante che c’è bastato come cena. Devo essere sincero, non mi ha fatto però impazzire lo spumone.

 

Se durante le giornate estive il centro è pressoché deserto, è di sera che Ostuni prende vita. Negozi, ristoranti e locali aperti fino a tarda notte per far godere al massimo ai presenti la magica atmosfera di una delle città più belle della Puglia.

Buona passeggiata, ti aspetto anche sul mio profilo Instagram vologratis, e se sei un appassionato di borghi ti suggerisco di dare un’occhiata alla guida In viaggio tra i borghi d’Italia.

 

Un bel giorno di novembre apre per gioco il blog VoloGratis.org e si ritrova ad essere uno dei travel bloggers più seguiti e più influenti in Italia. Ama coccolare il suo bassethound Gastone, giocare con suo figlio Nicholas, cantare sia dentro che fuori alla doccia, suonare la chitarra e viaggiare per il mondo insieme alla sua famiglia. Odia fare la valigia e gli hotel con i bagni in comune. Per anni ha portato avanti la battaglia “più viaggi per tutti” non solo su VoloGratis.org ma anche su m2oradio, su Radio Capital, su Rai Radio 2, su Radio LatteMiele e sulle pagine de L'Huffington Post. Ogni tanto lo trovi in radio, in tv e su giornali. Il 18 maggio 2017 è uscito il suo primo libro "Professione Travel Blogger" disponibile in tutte le principali librerie italiane, anche online. La terza edizione, con il titolo "Professione Travel Blogger e Travel Influencer" è uscita a maggio 2022. Il 23 luglio 2020 è uscito il libro da lui curato dal titolo "In viaggio tra i borghi d'Italia". A fine giugno 2021 è stato pubblicato il suo libro "Passeggiate romane" tutto dedicato ai luoghi più insoliti, segreti e curiosi di Roma, con la prefazione di Lillo.