Le fonti del Clitunno: informazioni utili per visitare l’oasi di pace in Umbria

Nella nostra gita in Umbria di fine giugno siamo stati prima a Rasiglia e poi alle Fonti del Clitunno, un’oasi di pace in provincia di Perugia che ti consiglio di visitare se ami la natura e se cerchi un posto in cui passeggiare e rilassarti immerso in uno scenario di indubbia bellezza.



LE FONTI DEL CLITUNNO: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE PER VISITARLE

Le Fonti del Clitunno si trovano a Campello sul Clitunno, sulla via Flaminia tra Spoleto e Foligno.

Si tratta di un parco che si estende per circa 10.000 metri quadrati la cui caratteristica è quella di avere un lago formato dalle acque che sgorgano limpidissime da fonti sotterranee, circondato da pioppi cipressini e da salici, da nontiscordardimé della palude e da nasturzi acquatici, e popolato da anatre e cigni.



L’acqua del laghetto è talmente trasparente che viene voglia di berla, poi i salici che protendono le loro foglie sul terreno e i cigni che nuotano leggiadri infondono tanta pace.



La loro bellezza è nota fin dall’antichità e nel corso dei secoli ha ispirato poeti, scrittori e pittori tra cui Virgilio, Plinio il Giovane, Byron, Jean-Baptiste Camille Corot e Giosuè Carducci che nel 1876 dedicò al luogo l’ode “Alle Fonti del Clitumno” inserita nel primo libro delle Odi Barbare. Proprio alla visita del Carducci è dedicata una stele in marmo posta nel parco con un’epigrafe di Ugo Ojetti.

Plinio il Giovane, nella lettera a Romano scrisse

Hai visto mai le sorgenti del Clitumno? Se non l’hai fatto ancora (penso di no; altrimenti, me ne avresti parlato), vedile; io le ho viste da poco (anzi, mi pento del ritardo).

Al tempo dei romani – che qui si recavano per consultare l’oracolo dei dio Giove Clitunno – apparivano diverse da come le si ammirano oggi. Le acque erano talmente abbondanti da formare un fiume navigabile che raggiungeva il Tevere sulle cui sponde sorgevano ville e terme, poi un terribile terremoto avvenuto nel 444 d.C. cambiò la conformazione geologica ridimensionando il fiume.

La sistemazione attuale la si deve però a Paolo Campello della Spina che tra il 1860 e il 1865 realizzò il laghetto e ne curò la disposizione delle piante e degli alberi, conferendo alle fonti del Clitunno la suggestione che ancora oggi colpisce il visitatore.

Il biglietto d’ingresso costa € 3, i bambini al di sotto dei 10 anni non pagano e possono entrare anche i cani purché tenuti al guinzaglio. Il percorso è di per sé breve ma è possibile rilassarsi sui prati, sulle panchine e nel corso della giornata entrare e uscire a proprio piacimento con lo stesso biglietto. È però vietato consumare cibi e bevande all’interno del parco. Qui trovi tutti gli orari di apertura.

Fuori dall’ingresso troverai un parcheggio gratuito visibile dalla strada e un bar/ristorante.

Più a valle, nella frazione di Pissignano, si trova il tempietto del Clitunno posto su una delle tanti fonti del fiume e inserito tra i siti Unesco dell’Italia. Fu datato inizialmente all’epoca romana ma poi recenti studi lo hanno circoscritto al periodo longobardo, tra il VII e l’VIII secolo.

A noi sono piaciute tantissimo e sono perfette per un break naturalistico con bambini e cagnolini. Nicholas si è divertito tantissimo scorazzando sui verdi prati.

Nei dintorni potrai inoltre visitare borghi splendidi come Montefalco, Trevi, Bevagna, Spello e Spoleto.

Buona gita umbra. Ti aspetto anche sul mio profilo Instagram vologratis.