Cosa vedere a Napoli in un giorno: itinerario

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Grazie a un codice sconto Italo treno con il quale abbiamo acquistato biglietti a € 20 a/r, io e Valentina ci siamo concessi un giorno a Napoli, facilmente raggiungibile da Roma in un’ora di treno.

Prima però di entrare nel dettaglio su cosa vedere a Napoli in un giorno tengo a precisare che questo non post non vuole essere il “verbo assoluto” ma solo l’itinerario che abbiamo seguito noi in base a quello che volevamo ammirare, e soprattutto in base ai suggerimenti che ci hanno lasciato i nostri lettori sulla pagina facebook di VoloGratis.org. La città partenopea ha tantissime cose da visitare e tantissime esperienze da provare che non basterebbe una settimana per viverle tutte. Comunque se avrai anche tu solo un giorno a disposizione ecco ciò che abbiamo fatto e visto noi.

Cosa vedere a Napoli in un giorno: l’itinerario

Aspettavamo questo giorno da tempo tempo, io ero già stato a Napoli due volte di sfuggita, di cui una per la presentazione del mio libro “Professione Travel Blogger“, e mi aveva già colpito. Valentina solo una durante una gita scolastica. E così, carichi ed emozionati, ci siamo diretti in scooter a Roma Termini sfidando una temperatura mattutina di inizio dicembre piuttosto frizzante.

Il nostro treno è partito all’andata alle 9:15 ed arrivato alle 10:28 a Napoli Centrale. Al ritorno è partito alle 19:17. Abbiamo avuto circa 10 ore per visitarla.

Non appena scesi dal treno alla Stazione Centrale ci siamo diretti da Attanasio (Vico Ferrovia, 1-4) per assaggiare quelle che in molti ci hanno descritto come le sfogliatelle più buone della città. Ci si arriva in pochissimi minuti, basta lasciarsi la Stazione alle spalle, prendere il lato destro di Piazza Garibaldi, e girare alla terza a destra. Te ne accorgerai perché troverai fuori gente che mangia la sfogliatella. Non aspettarti un bar ma un forno antico e molto caratteristico.

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Verrai accolto da un’insegna sulla quale campeggia un motto “Napule tre cose tene e belle…o’ mare, o’ Vesuvio e è sfugliatelle”.
Dovrai recarti alla cassa, pagare € 1,30 a sfogliatella e prendere il numeretto. Arrivato il tuo turno ti verrà posta la fatidica domanda “riccia o frolla?”. Se non sei campano ti ritroverai in difficoltà proprio come è successo a noi. La riccia è quella preparata con pasta sfoglia e quindi croccante, la frolla è – come dice il nome – preparata con la pasta frolla.

Noi abbiamo preso due ricce, calde, croccanti, ripiene di ricotta e piccoli canditi, e spolverate di zucchero a velo. Buonissime e per niente pesanti nonostante il loro apporto calorico (ogni tanto vengo deviato dal pensiero di mia moglie Valentina, biologa – nutrizionista).

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Ora sei pronto anche tu per visitare Napoli in un giorno.

Da Attanasio abbiamo preso Corso Umberto I e abbiamo svoltato in Via Duomo.

Siamo andati a visitare la splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo cittadino, in cui si trova la cappella del Tesoro di san Gennaro con le reliquie del patrono della città e le ampolle con il suo sangue.

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Il Duomo risale al XIII secolo ma fu oggetto di aggiunte fino al XX secolo. Ha una splendida facciata neogotica ricostruita alla fine dell’Ottocento, e un interno a croce latina a tre navate e 10 cappelle laterali (5 per lato).

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La Cappella di San Gennaro è quella che colpisce di più. Tutti noi abbiamo nella mente le immagini delle celebrazioni in onore del miracolo che trasforma la reliquia solida in sangue liquido. Ciò avviene in genere tre volte l’anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, e in tali occasioni il sangue di San Gennaro viene esposto per la venerazione dei fedeli. Nella cappella si trova anche il busto angioino.

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Tra le opere pittoriche e monumentali presenti nel Duomo c’è una cosa che ci ha poi particolarmente colpiti. Nella terza cappella della navata di sinistra si trova la Basilica di Santa Restituita, la più antica basilica di Napoli di origine paleocristiana. Una basilica nella basilica. Fantastica!

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Dal Duomo siamo scesi sulla Via omonima e abbiamo inboccato sulla destra Via dei Tribunali, il Decumano Maggiore, una delle strade più importanti del centro storico peraltro patrimonio dell’Umanità Unesco.

Via dei Tribunali, che prende il nome dal fatto che il viceré don Pedro de Toledo trasferì i cinque tribunali nel vicino Castel Capuano, è una strada molto folcloristica, piena di vicoletti, di pescherie, di negozietti di frutta e verdura, di oggetti di artigianato e tanto tanto cibo: ovunque pizza, anche fritta.

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Su via dei Tribunali si trova la cappella de Il Pio Monte della Misericordia al cui interno è esposta l’opera  “Le sette opere della Misericordia” di Caravaggio, e la basilica di San Paolo Maggiore.

Proseguendo su via dei Tribunali ci siamo ritrovati a Piazza Luigi Miraglia, abbiamo preso alla nostra sinistra Vico San Domenico Maggiore e svoltando alla seconda a sinistra ci siamo ritrovati al Museo Cappella Sansevero, al cui interno si trova uno dei capolavori più importanti dell’arte mondiale: il Cristo Velato.

Il biglietto d’ingresso costa € 7 e sono soldi ben spesi perché rimarrai a bocca aperta di fronte all’opera di Giuseppe Sanmartino realizzata nel 1753.

L’opera rappresenta Gesù morto, coperto da un lenzuolo, adagiato su un materasso che poggia su un largo piedistallo. Accanto a lui giacciono gli elementi della passione come la corona di spine, i chiodi, il martello e la spugna. È davvero impressionante. È realizzata con tanta maestria da sembrare vera. Sotto al lenzuolo si vedono tutti i dettagli del corpo e il materasso ispira un incredibile senso di morbidezza. A tal proposito la leggenda vuole che colui che commissionò l’opera, lo scienziato e alchimista Raimondo di Sangro, avrebbe insegnato a Sanmartino come calcificare il lenzuolo in cristalli di marmo.
Purtroppo all’interno non è possibile scattare foto ma puoi vederle nel sito web del museo.

Il resto della Cappella sconsacrata, realizzata tra il 1593 e il 1766 e attigua al palazzo dei Principi Sansevero, è comunque molto bello. Ospita altre opere degne di nota come il Disinganno di Queirolo e la Pudicizia di Corradini, e le due macchine anatomiche, cioè il corpo di un uomo e di una donna totalmente scarnificati in cui è però possibile osservare l’apparato circolatorio. Secondo la tradizione furono realizzate nel 1763 dal medico palermitano Giuseppe Salerno grazie a un procedimento alchemico, ottenuto iniettando nel sistema circolatorio di due dei suoi servi una sostanza che avrebbe metallizzato i vasi sanguigni. Studi recenti hanno però confermato che ciò che si vede è frutto di una ricostruzione dettagliatissima effettuata utilizzando vari materiali. Gli scheletri però sono umani. Nonostante tutto le macchine sono piuttosto suggestive e macabre.

Dopo aver ammirato la Cappella San Severo, vista l’ora di pranzo, siamo tornati su Via dei Tribunali e ci siamo messi in fila da Gino e Toto Sorbillo, una della più famose e storiche pizzerie di Napoli.

dove mangiare la pizza a napoli
La diatriba su quale sia la pizzeria storica migliore della città divide i napoletani in due fazioni: quelli che preferiscono Sorbillo e quelli che invece dicono sia migliore la pizza di Michele. Noi siamo stati indecisi fino all’ultimo ma dato che avevamo Sorbillo a due passi, e vista la fame incalzante, abbiamo lasciato il nome al ragazzo che si trova all’ingresso e abbiamo aspettato fuori il nostro turno.

Dicono che per evitare la lunga fila ci si debba comunque andare tra le 11:30 e le 12. Noi ci siamo andati verso le 12:45 e abbiamo atteso circa quaranta minuti, trascorse simpaticamente ascoltando un signore che si si esibiva cantando al microfono dal balcone di casa sua in Via Atri, all’angolo con Gino Sorbillo, canzoni napoletane.

cantante napoletano
Che dire di Sorbillo, il locale è molto bello e caratteristico, ci sono sia tavoli da due, quattro, sei persone, che tavolate da dividere con sconosciuti. Il menù è piuttosto ampio e prevede, oltre alla pizza Margherita, altre 23 pizze in onore dei nonni e dei loro 21 figli tutti pizzaioli. Pensa che detengono il record mondiale di famiglia più numerosa con figli pizzaioli.

menu pizzeria sorbillo
Noi abbiamo scelto la margherita che è arrivata dopo pochi minuti dall’ordinazione. Buonissima. Per noi romani che non avevamo mai mangiato la vera pizza napoletana è stata un’esperienza “mistica”.

pizza sorbillo
valentina venanzi vologratis napoli
Il conto è stato davvero una sorpresa: € 12,50 (€ 6,25 a testa) per due pizze, una bottiglia d’acqua e i coperti.

A proposito, sembra che abbiamo portato fortuna a Napoli. Ieri abbiamo mangiato la nostra prima vera pizza e nella notte l’arte del pizzaiolo napoletano è stata inserita tra i patrimoni immateriali dell’umanità Unesco.

Tra le cose da visitare a Napoli in un giorno c’è sicuramente San Gregorio Armeno, specialmente durante il periodo natalizio. La lunga tradizione del presepe napoletano ha dato vita a questa caratteristica strada in cui ci sono solo botteghe di mastri presepai. Accanto alle figure classiche del presepe napoletano è facile trovare personaggi contemporanei come giocatori di calcio, personaggi dello spettacolo e della politica. Noi ieri abbiamo trovato addirittura Cristiano Malgioglio.

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presepi san gregorio armeno
San Gregorio Armeno è bellissima anche se dicono che durante i fine settimana dell’Avvento sia impraticabile.

Per saperne di più leggi San Gregorio Armeno, la via dei presepi napoletani: info, storia e curiosità.

Da San Gregorio Armeno siamo scesi a Spaccanapoli, ovvero il Decumano Inferiore, una via lunga poco più di un chilometro che vista dall’alto divide esattamente la città in due blocchi. Anche Spaccanapoli, come via dei Tribunali, è una strada molto ma molto caratteristica.

Siamo arrivati fino a via Toledo, la via dello shopping con splendidi negozi e la Galleria Umberto I dove si trova Mary, altro posto famoso in cui mangiare le sfogliatelle, fino a raggiungere la famosa Piazza del Plebiscito.
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Con i suoi 25.000 metri quadrata d’ampiezza è la piazza più grande della città e una delle più grandi d’Italia. Su un lato vi è il Palazzo Reale e sull’altro la basilica reale pontificia di San Francesco di Paola risalente alla prima metà del 1800 e considerata come uno dei più importanti esempi di architettura neoclassica in Italia. A destra della piazza, tenendo le spalle al Palazzo reale, si trova il Palazzo della Prefettura.

Costeggiando il palazzo Reale, e prendendo via Cesario Console, si scende verso il Lungomare nel quartiere di Santa Lucia, dove è possibile ammirare un’incredibile panorama sul Golfo, magari al tramonto.

luoghi da non perdere a napoli
Si arriva poi al Castel dell’Ovo, il castello più antico di Napoli e che sorge su un isolotto di tufo, visitabile gratuitamente.

posti da vedere a napoli in un giorno (2)
Tornando indietro, e ripassando per Piazza del Plebiscito, siamo passati di fronte al Teatro San Carlo e a Castel Nuovo, conosciuto come Maschio Angioino perché fu voluto da Carlo I d’Angiò quando nel 1266, dopo aver sconfitto gli Svevi, divenne re di Sicilia e trasferì la capitale da Palermo a Napoli.

Il Castello, costruito tra il XIII e il XV secolo, e che domina Piazza Municipio, è uno dei simboli della città.

posti da visitare a napoli in un giorno
Stanchi e infreddoliti ci siamo rintanati al Caffè Gambrinus in Via Chiaia, accanto a Piazza del Plebiscito, uno storico caffè letterario del 1860 con arredi eleganti in stile liberty, che fu nel corso dei secoli fu frequentato da personaggi illustri come Oscar Wilde, Ernest Hemingway, Totò e i De Filippo.

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babà napoletano
Bellissimo anche se un caffè espresso napoletano costa al tavolo € 3,50. Ma si sa, in posti del genere il servizio al tavolo è piuttosto caro. Ci avevano segnalato anche il Caffè del Professore in Piazza Trieste e Trento n. 46.

Soddisfatti di questa giornata napoletana ci siamo poi incamminati verso la stazione della metro Toledo, che va assolutamente visitata per la sua bellezza. Pensa che per  il quotidiano inglese The Daily Telegraph e per la CNN è la stazione metro più bella d’Europa. Fu progettata dall’architetto spagnolo Óscar Tusquets e inaugurata nel 2012. È decorata con due mosaici di Kentridge realizzati dal mosaicista Buccolieri e  soprendono le scale mobili illuminate con un elegante gioco di colori.

cosa vedere a napoli in un giorno (8)
Con la metro, il cui biglietto per la singola corsa costa € 1,10, abbiamo raggiunto la Stazione Garibaldi e da lì a piedi la vicinissima Stazione Centrale. Il nostro treno partiva alle 19:18 ma prima ci siamo concessi un buon babà.

Ci sarebbero state ancora tante altre cose da visitare come ad esempio Napoli Sotterranea, la Galleria Borbonica, Posillipo…ma ci torneremo presto, d’altronde da Roma è abbastanza vicina.

Napoli è una città in grado di rubare l’anima a chi ci si approccia senza pregiudizi, ti accoglie con quell’ironia che strappa un sorriso anche ai musi più lunghi, ti fa sentire a casa anche se non la conosci. Napoli è calore, colore, cultura e folclore, è ironica e stravagante, romantica e malinconica. È una città dalla mille sfaccettature che la rendono unica nel suo genere.

Spero che il nostro itinerario su come visitare Napoli in un giorno possa esserti utile per organizzarti la visita in questa splendida città.

Buon viaggio!


Musica sigle: http://www.bensound.com/royalty-free-music
Musica video: Summer Sidewalk by Jason Shaw

Un bel giorno di novembre apre per gioco il blog VoloGratis.org e si ritrova ad essere uno dei travel bloggers più seguiti e più influenti in Italia. Ama coccolare il suo bassethound Gastone, giocare con suo figlio Nicholas, cantare sia dentro che fuori alla doccia, suonare la chitarra e viaggiare per il mondo insieme alla sua famiglia. Odia fare la valigia e gli hotel con i bagni in comune. Per anni ha portato avanti la battaglia “più viaggi per tutti” non solo su VoloGratis.org ma anche su m2oradio, su Radio Capital, su Rai Radio 2, su Radio LatteMiele e sulle pagine de L'Huffington Post. Ogni tanto lo trovi in radio, in tv e su giornali. Il 18 maggio 2017 è uscito il suo primo libro "Professione Travel Blogger" disponibile in tutte le principali librerie italiane, anche online. La terza edizione, con il titolo "Professione Travel Blogger e Travel Influencer" è uscita a maggio 2022. Il 23 luglio 2020 è uscito il libro da lui curato dal titolo "In viaggio tra i borghi d'Italia". A fine giugno 2021 è stato pubblicato il suo libro "Passeggiate romane" tutto dedicato ai luoghi più insoliti, segreti e curiosi di Roma, con la prefazione di Lillo.