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La cucina italiana è Patrimonio UNESCO: ecco perché racconta l’Italia meglio di qualsiasi guida di viaggio

Andrea Petroni 10/12/2025

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Quando si parla di Italia, è impossibile non pensare al cibo. Non solo perché è buono – quello lo sappiamo tutti – ma perché fa parte della nostra identità, dei nostri ricordi, delle nostre famiglie. È un linguaggio comune che attraversa paesi, città, montagne e isole, e che racconta chi siamo molto più di quanto facciano monumenti e fotografie.

Dal 10 dicembre 2025 tutto questo è anche ufficiale: la cucina italiana è entrata nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO, durante la 20ª sessione del Comitato riunito a Nuova Delhi. Una notizia che mi rende orgoglioso non solo come italiano, ma anche come viaggiatore che da anni racconta il nostro Paese attraverso esperienze, incontri e – inevitabilmente – sapori.

La cucina non è una semplice pausa tra una visita e un museo. È parte integrante del viaggio. È il modo più diretto per capire un popolo, una storia, un territorio.

 

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Perché la cucina italiana è diventata Patrimonio UNESCO

Questo riconoscimento non celebra un piatto in particolare, né una tecnica. L’UNESCO ha scelto di valorizzare qualcosa di molto più profondo: la cucina come pratica sociale. Quel patrimonio fatto di gesti che vediamo da sempre nelle nostre case, di rituali familiari tramandati da generazioni, di stagionalità, biodiversità e sostenibilità che ancora oggi guidano il nostro modo di scegliere, cucinare e condividere il cibo.

Il valore non sta solo in ciò che arriva nel piatto, ma in tutto ciò che lo precede: l’attesa di un sugo che sobbolle, una raccolta fatta a mano, una ricetta che si ripete da secoli. È questo che rende la cucina italiana unica e che oggi viene riconosciuto in tutto il mondo.

Cosa significa questo riconoscimento per chi viaggia in Italia

Ogni viaggio in Italia passa inevitabilmente dalla tavola. Puoi visitare duomi, borghi, palazzi, ma è quando assaggi qualcosa che nasce da quel territorio che inizi davvero a comprenderlo. Un formaggio del Trentino racconta le sue montagne, un ragù toscano porta con sé secoli di tradizione contadina, una granita siciliana profuma di storia mediterranea.

L’Italia è un mosaico di identità gastronomiche che cambiano di valle in valle. In Valle d’Aosta trovi piatti che parlano di altitudine e pascoli, mentre scendendo verso l’Emilia-Romagna ti ritrovi immerso tra paste fresche tirate a mano. E poi la Campania, dove la pizza è molto più di un simbolo, e il Lazio, la mia casa, con quei sapori schietti e rassicuranti che ti fanno sentire subito parte della tavola. E ancora le isole: la Sardegna con i suoi pani e i suoi formaggi antichi, la Sicilia con la sua cucina che è un viaggio nel viaggio.

Ogni assaggio diventa una tappa. Ogni piatto una storia. Ogni tavola un luogo di incontro.

La cucina come parte del viaggio

Il bello di viaggiare in Italia è che non ci si limita mai a guardare. Qui si vive, si assaggia e si condivide. La cucina è un ponte tra persone e territori: ti fa capire le abitudini, il passato, la quotidianità di chi vive in quel luogo. È un patrimonio vivo che continua a rinnovarsi ogni giorno nelle case, nelle sagre, nei mercati e nei ristoranti.

Questo riconoscimento UNESCO non fa che ricordarci quanto sia prezioso tutto questo. È un modo per valorizzare le tradizioni locali, proteggere la biodiversità, sostenere i piccoli produttori, e ribadire al mondo che il cibo non è solo nutrimento: è cultura.

La proclamazione della cucina italiana come Patrimonio UNESCO è una di quelle notizie che fanno bene al cuore. Non è solo un titolo prestigioso: è un invito a riscoprire la nostra cultura partendo da ciò che quotidianamente portiamo in tavola.

E se stai pensando a un viaggio in Italia – o al prossimo – lascia che siano anche i sapori a guidarti. Fermati nei mercati, prova quel piatto che non hai mai assaggiato, chiedi a qualcuno del posto da dove viene quella ricetta. È lì che si nascondono le storie più belle. È lì che l’Italia si mostra davvero.

Quando viaggio, questo è ciò che cerco e ciò che racconto. E sono certo che, ancora una volta, il cibo saprà rendere ogni tuo spostamento indimenticabile.

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Immagine di copertina di Fabrizio Pullara su Unsplash

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