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Diari di viaggio

In treno per la Germania tra la Valle del Reno e quella del Lahn: itinerario

Andrea Petroni 12/10/2020

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Nonostante la pandemia da nuovo coronavirus che impazza in Europa dal mese di febbraio 2020, alla fine di settembre sono riuscito a tornare in Germania per un bel viaggio in treno tra la Valle del Reno e quella del Lahn, partendo da Francoforte e arrivando fino ad Hannover. Un  viaggio fuori dai confini nazionali che mai avrei immaginato di fare qualche mese prima, ma che con cautela e il rispetto totale dei regolamenti vigenti per evitare la diffusione del covid-19 (mascherina, lavaggio frequente del mani e distanziamento sociale), sono riuscito a concretizzare con grandissima gioia. Una felicità per aver ripreso un volo dopo sette mesi di stop, e per aver provato nuovamente l’emozione di ritrovarmi immerso in un’altra realtà, tra nuovi odori, nuovi sapori e nuovi suoni.

Un biglietto aereo andata e ritorno da Roma, un biglietto Interrail per girare comodamente in treno Deutsche Bahn, hotel prenotati prima della partenza e un bell’itinerario per scoprire una parte di Germania poco conosciuta dal turismo di massa, tra regioni rurali, paesaggi mozzafiato, villaggi caratteristici, castelli, antiche abbazie, archeologia industriale e buon vino. Sì, in Germania non si beve mica solo la birra.

In questo post troverai tutto l’itinerario dettagliato da ripercorrere fedelmente comprensivo di hotel, attrazioni visitate, attività provate e ristoranti. Sei pronto? Si parte!

ITINERARIO DI VIAGGIO IN GERMANIA TRA LA VALLE DEL RENO E QUELLA DEL LAHN. PARTENZA DA FRANCOFORTE E ARRIVO AD HANNOVER

Da Francoforte a Rüdesheim am Rhein

francoforte romer

Il mio viaggio in treno per la Germania inizia da Francoforte, dove ero comunque già stato due anni fa, con pernottamento al Designhotel 25 Hours a pochi minuti a piedi dalla stazione ferroviaria. Ne approfitto per fare una passeggiata per il centro storico tra la bellissima piazza Romerberg in cui spicca l’antico municipio, la Kaiserdom cioè la cattedrale imperiale dove dal 1365 furono eletti i re del Sacro Romano Impero, la Paulskirche, le curatissime Rive del fiume Meno e godermi infine lo skyline della città nuova che con i suoi grattacieli ricorda le città statunitensi. Due posticini per mangiare che mi sento di consigliarti: Paulaner am Dom (a Domplatz 6) in cui ho mangiato un ottimo stinco di maiale, e Der Fette Bulle a Kaiserstrasse 73 dove ho mangiato un buonissimo hamburger.

Lascio Francoforte alle 8:15 del mattino seguente e in 47 minuti di treno raggiungo la stazione di Eltville. Da lì prendo il bus 127 (i biglietti si acquistano dal conducente) che in 20 minuti mi porta all’ingresso del Kloster Eberbach. Circondato dalla natura si erge un complesso monastico cistercense fondato nel 1136 con l’abbazia consacrata nel 1186. Fortunatamente risparmiato dai bombardamenti della II Guerra Mondiale, è noto tra gli appassionati di cinema perché nell’inverno 1985/86 fu set di quasi tutte le scene interne del film “Il Nome della Rosa” di Jean-Jacques Annaud con Sean Connery, basato sul capolavoro di Umberto Eco. Bellissimo, io adoro le atmosfere delle abbazie medievali e ho amato “Il nome della Rosa”.

andrea petroni kloster eberbach

chiesa kloster eberbach

Un senso di pace avvolge il visitatore sin dall’ingresso, si concretizza nel chiostro lasciando spazio allo stupore entrando nelle prime sale colme di gigantesche botti in legno. Perché le botti? Perché da sempre la principale fonte delle entrate dei monaci di Eberbach è stata la produzione di vino, al punto che fu considerata la più grande azienda vinicola dell’Europa medievale, e oggi l’Azienda vinicola statale dell’Abbazia di Eberbach è la più grande di tutta la Germania. Si produce per lo più Riesling, che io ho degustato in una sala molto suggestiva a lume di candela. In Germania non si beve solo birra ma anche dell’ottimo vino.

vino kloster eberbach

La decadenza del monastero avvenne dopo la Rivoluzione francese e nel 1803 fu sciolta l’istituzione e cacciato l’abate con tutti i confratelli. Nei secoli successivi fu prigione e clinica psichiatrica, oggi l’abbazia viene spesso utilizzata come sala da concerto per l’ottima acustica. C’è un ristorante in cui ho mangiato una deliziosa wiener schnitzel e l’enoteca in cui acquistare vino.

È possibile prendere parte a diversi tour guidati del monastero con degustazione finale di vini. I prezzi partono da € 16,50 a persona e possono essere prenotati seguendo le indicazioni presenti a questo link.

Terminata la visita riprendo il bus 127, raggiungo la stazione di Eltville e salgo sul treno che in 16 minuti mi porta a Rüdesheim am Rhein, nella Valle del Reno, una piccola cittadina dell’Assia che conta meno di 10.000 abitanti. Sono nella città del vino Riesling e me ne accorgo subito dai vigneti sparsi anche lungo la ferrovia. Basta alzare gli occhi per notare le colline circostanti tutte coltivate a vite, e mettendo piede nel centro storico non vi è traccia di birrerie ma di enoteche o ristoranti in cui mangiare degustando il prodotto locale per eccellenza.

rüdesheim am Rhein

Lasciati i bagagli all’hotel Breuer’s Rüdesheimer Schloss percorro la caratteristica Drosselgasse ricca di negozi, ristoranti e pub con antiche case a graticcio, e raggiungo la partenza della cabinovia per iniziare il Ringtour, un giro ad “anello” andata e ritorno fatto in parte con la cabinovia, in parte a piedi, con la funivia e con il battello sul Reno.

rüdesheim am rhein (3)

La bellissima giornata di sole rende tutto ancora più bello. La salita con la cabinovia mi conduce lentamente in cima sorvolando distese di vigneti che digradano dolcemente sul Reno.

andrea petroni rudesheim am rhein

rüdesheim am rhein dall'alto

Sceso a terra trovo ad accogliermi il Niederwalddenkmal, monumento eretto per commemorare l’unificazione della Germania avvenuta nel 1867, ma ciò che mi colpisce è la vista mozzafiato sulla Valle del Reno che si ammira dalla terrazza panoramica sulla quale svetta il monumento.

Niederwalddenkmal

Per raggiungere la funivia che conduce al battello per Rüdesheim cammino per 45 minuti nel bosco e mi imbatto per le rovine del castello Rossel costruito nel 1174 dal conte Ostein.

 

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La discesa in funivia per il villaggio di Assmannshausen in cui si produce vino rosso è talmente rilassante che viene voglia di schiacciare un pisolino (il tragitto dura 25 minuti), ma il panorama circostante è talmente bello da far resistere anche la persona più assonnata di questo mondo. La ciliegina sulla torta del Ringtour è comunque il battello che solca le acque del Reno, soprattutto se preso come me all’ora del tramonto quando tutto si colore di arancione rendendo l’atmosfera ancora più romantica. Il biglietto andata e ritorno è di € 17 a persona e comprende cabinovia, funivia e battello, ma ci sono anche altre possibilità di tour consultabili a questa pagina.

Assmannshausen

battello sul reno

Ceno alla Weinhaus Drosselh mangiando un’ottima grigliata di carne sorseggiando vino novello, e mi addormento felice della giornata appena trascorso ed euforico per quella che verrà, promettendo a me stesso di tornare a Rüdesheim am Rhein per godermela in più giorni.

Da Rüdesheim am Rhein a Herborn

La giornata inizia con una bella colazione in hotel con uova, yogurt e torte fatte in casa.

Oggi sono previsti due itinerari ferroviari scenografici di cui percorrerò solo brevi tratti: il primo “Loreley Strecke” fino a Kaub e il secondo “Lahntalbahn” da Kaub a Wetzlar.

Costeggiando il Reno arrivo in una quindicina di minuti a Kaub dove – nel bel mezzo del Reno – si erge il castello Pfalzgrafenstein costruito agli inizi del XIV secolo che Victor Hugo descrisse così “Una nave di pietra, eternamente a galla sul Reno…“. È proprio questa la sua caratteristica, quella di sembrare una barca in mezzo al fiume soprattutto quando le acque si gonfiano nascondendo l’isolotto. Purtroppo a causa della pandemia non sono riuscito a visitarlo al suo interno in quanto chiuso. Si raggiunge comunque con un battello che fa la spola tra il castello e la terraferma.

andrea petroni Pfalzgrafenstein

Ne approfitto per fare una passeggiata per Kaub e per mangiare al ristorante Deutsches Haus dove il ristoratore prova a cimentarsi con frasi in italiano imparate forse durante qualche vacanza sul lago di Garda o nella Riviera Romagnola. Simpaticissimo e penso anche tifoso del Bayern Monaco perché fuori dal ristorante sventola fiero un grande stendardo della squadra di calcio.

Nel primo pomeriggio riprendo il treno e mi godo il panorama che scorre lungo la ferrovia che segue il corso tortuoso della valle del Lahn, a pochi metri sopra la superficie del fiume, tra ponti e gallerie con semafori, segnali e antiche strutture ingegneristiche ben preservate. Wetzlar si presenta subito come una città (ha poco più di 51.000 abitanti). È famosa tra i fotografi perché è sede della Leica, e tra gli appassionati di letteratura perché Johann Wolfgang von Goethe vi ambientò “I dolori del giovane Werther”. Goethe fu mandato dal padre a Weztlar per approfondire gli studi di giurisprudenza e lì si innamorò di Charlotte Buff, già fidanzata e prossima al matrimonio. Quando capì che per il suo amore non c’era speranza tornò a Francoforte e apprese che un suo amico di Wetzlar si era suicidato per amore. Quel fatto lo spinse a scrivere il celebre romanzo quasi autobiografico, solo che Werther finisce per suicidarsi.

wetzlar

wetzlar murales dolori del giovane werther

Faccio un breve giro per la città, passando sull’antico ponte sul Lahn, ammirando il duomo, le case a graticcio del centro storico finendo per assistere a una scena tratta da “I dolori del giovane Werther” recitata da due bravissimi attori in costume.

andrea petroni attori wetzlar

In 20 minuti di treno raggiungo Herborn (trascorrerò la notte presso lo Schloss Hotel Herborn,) e rimango incantato dalla bellezza del Markt, la piazza principale con le antiche case a graticcio dai colori accesi e sgargianti che trasportano nel mondo delle fiabe.

 

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Ceno al ristorante Hohe Schule e termino la giornata con una piacevole passeggiata notturna per il centro storico.

Da Herborn a Essen

Lascio Herborn alle 8:30 del mattino e in due ore di treno attraverso un percorso panoramico nella valle del fiume Sieg raggiungo Essen, una città dell’ovest della Germania nella Renania Settentrionale-Vestfalia, appartenente alla regione della Ruhr, e che conta più di 500.000 abitanti. È una città legata all’industria pesante e alle miniere di carbone.

Vado subito a visitare Zeche Zollverein, il centro industriale dell’estrazione del carbone e della sua lavorazione, che dal 2001 fa parte dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO. Un’industria che nel XIX e nel XX secolo ha dato lavoro a gran parte della popolazione e che fu chiusa nel 1993 a seguito della crisi dell’acciaio alla quale seguì la crisi del carbone. Ora ospita diversi musei tra cui quello della Ruhr e permette di fare un bel tour delle ex miniere ripercorrendo la storia dell’estrazione del carbone e della produzione dell’acciaio. Il sito industriale è davvero bello, ed è notevole l’opera di riconversione dell’area e degli stabilimenti in centro culturale, spazio espositivo e zona naturalistica. Anche i siti industriali possono avere una seconda vita e Zollverein ne è la dimostrazione.

zeche Zollverein

andrea petroni zeche Zollverein

Nel pomeriggio raggiungo in bus il lago Baldeneysee per una bella passeggiata rilassante in bicicletta noleggiata al Fahrradverleih am Baldeneysee. Intorno a me solo il canto degli uccellini inframezzato dalle grida di incitamento degli allenatori delle squadre di canottaggio che si allenano nel fiume. Mi godo un bel tramonto, ceno all’Haus am See e pernotto all’Hotel Parkhaus Hügel.

andrea petroni Baldeneysee

Da Essen ad Hannover

Alle 8:02 del mattino prendo il treno per Münster nella Renania Settentrionale-Vestfalia. Rimango colpito dalla bellezza del suo centro storico, ricostruito fedelmente dopo essere stato quasi del tutto raso al suolo durante la II Guerra Mondiale.

munster

Inizio visitando la sala del municipio storico in cui il 15 maggio 1648 fu siglato il trattato di pace tra Spagnoli e Olandesi (pace di Vestfalia) che mise fine alla guerra dei trent’anni, passo per la splendida piazza Prinzipalmarkt con e arrivo al duomo di San Paolo in cui si trova la gigantesca statua di San Cristoforo protettore dei viaggiatori e un antico orologio astronomico.

municipio munster

munster prinzipalmarkt

duomo munster

Pranzo nella storica locanda Drübbelken con un altro stinco di maiale di cui vado ghiotto, e in taxi raggiungo il Burg Hülshoff, tipico castello con fossato del Münsterland menzionato per la prima volta nell’XI secolo, giusto per fare un giro nel suo curatissimo parco.

Burg Hülshoff

Sempre in taxi faccio rientro alla stazione ferroviaria di Münster per prendere il treno per Hannover che raggiungo dopo due ore. Purtroppo di Hannover riesco solo a vedere velocemente il centro storico con le bellissime case a graticcio, un motivo in più per tornarci.

hannover

Trascorro la notte al Biohotel Schlafgut e la mattina seguente prendo il treno per tornare a Francoforte e prendere il volo per Roma.

Questo viaggio in treno iniziato nella Valle del Reno e finito ad Hannover mi è piaciuto tantissimo. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono visitare una Germania tradizionale e romantica in maniera lenta, assaporandone ogni istante.

 

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