Diari di viaggio
Bourg-en-Bresse e dintorni: la Francia che non ti aspetti
Andrea Petroni 11/10/2019
Bourg-en-Bresse è uno di quei luoghi a cui purtroppo, o per fortuna, solo in pochi pensano quando programmano un viaggio in Francia. “Purtroppo” perché è talmente bello che meriterebbe più attenzione, “per fortuna” perché non essendo ancora nel mirino del turismo di massa riesce a farsi conoscere in maniera lenta regalando momenti indimenticabili tra natura, storia, tradizione e ottimo cibo.
Sono sincero, anche io prima di andarci ero un po’ scettico e spinto per lo più dalla mia passione per il pollo che proprio qui dicono sia possibile mangiare quello più buono del mondo. Ne avevo sentito parlare solo in eventi organizzati dall’ente del turismo francese, ma sul web avevo trovato solo poche immagini che gli rendessero veramente giustizia. Però in questi casi la sorpresa è sempre dietro l’angolo, e Bourg-en-Bresse ha saputo conquistarmi con quella sua atmosfera di Francia autentica che vado subito a raccontarti.
Partiamo però dalle informazioni pratiche.
Bourg-en-Bresse si trova nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi, ed è capoluogo del dipartimento dell’Ain.
Dista 75 km dall’aeroporto di Lione e 110 km da quello di Ginevra.
Io ti suggerisco di atterrare all’aeroporto di Lione collegato all’Italia grazie anche alle compagnie aeree low cost, e poi noleggiare un’automobile in modo da essere libero di muoverti senza vincoli di orari o di tratte. Al tal proposito leggi la mia guida Noleggio auto: consigli per evitare spiacevoli sorprese.
Puoi poi scegliere se dormire a Bourg-en-Bresse, o se soggiornare in una fattoria o – d’estate – in un camping. Se vuoi le comodità della città come negozi in cui fare shopping, ristoranti e locali in cui trascorrere la serata, allora ti consiglio di alloggiare a Bourg-en-Bresse.
Dopo queste informazioni pratiche passo a raccontarti tutto il mio viaggio.
Bourg-en-Bresse: itinerario di viaggio e consigli utili
Primo giorno
Io sono partito dall’aeroporto di Fiumicino alle 8:55 con un volo easyJet. Alle 10:35 ero a Lione e alle 11:40 a Bourg-en-Bresse.
Dopo aver lasciato i bagagli nella stanza a me riservata nel centralissimo Hotel de France, sono corso ad assaggiare la specialità locale: il pollo di Bresse, unico volatile ad aver ottenuto il marchio francese AOP (l’equivalente del nostro DOP), allevato in ampi prati mangiando cereali e latte, e dal singolare aspetto che ricorda la bandiera francese con zampe bluastre, corpo bianco candido e cresta rossa.
Sono andato ad assaggiarlo nel ristorante tipico Auberge Au Vieux Meillonnas, nello splendido villaggio di Meillonnas, nella zona del Revermont che si trova nel sud delle montagne dello Jura.
Il poulet de Bresse au vin jaune cotto in padella con burro, crema fresca e vino, ha saputo conquistarmi sin dal primo boccone con la sua carne saporita e con una consistenza tra il classico pollo che mangiamo abitualmente e quello ruspante. Né troppo morbido e né troppo duro, semplicemente perfetto. Poi l’accompagnamento con il vino bianco locale Bugey che deve contenere almeno il 50% di uva Chardonnay, si è rivelata azzeccatissima.
Dopo pranzo ho fatto una passeggiata per Meillonnas in cui spicca la chiesa con il campanile tipico della zona e sono poi andato a visitare Treffort, un bellissimo villaggio con case in pietra che ha una singolarità: una strada completamente erbosa.
Un tappeto erboso si snoda lungo la via sulla quale affacciano antiche abitazioni. Accanto alla chiesa posta in cima al villaggio si trova un belvedere dal quale lo sguardo spazia dai tetti di Treffort fino alle montagne che si trovano nei dintorni. Un posto perfetto per scattare belle foto. A Treffort si respira tanta pace: zero turisti e nemmeno un negozietto di souvenir.
Da Treffort sono poi andato al lago della Grange du Pin dove ho messo in gioco il mio coraggio attraversando un percorso naturalistico tra gli alberi e volando poi sulla zip line. Un’esperienza adrenalinica a cui è però seguita una fase di relax sulle rive del lago, cullato solo dal canto degli uccellini e dai salti di qualche pesce.
Nel tardo pomeriggio ho fatto rientro a Bourg-en-Bresse e dopo un breve giro per la città in cui sono presenti antiche case a graticcio, sono tornato in hotel per mangiare alla Brasserie Place Bernard dello chef tre stelle Michelin Georges Blanc un’altra specialità locale: la quenelle, uno gnocco gigante con semola, uova, burro e o un brodo di carne o un brodo di pollo. Buonissimo!
Questo primo giorno mi ha fatto sin da subito apprezzare la destinazione soprattutto dal punto di vista culinario e paesaggistico, domani visiterò luoghi di grande fascino che mi faranno immergere nella storia di Bourg-en-Bresse.
Secondo giorno
Dopo una bella colazione all’Hotel de France sono partito per Montrevel-en-Bresse per visitare l’antica fattoria del Sougey dove tuttora si allevano i polli della Bresse.
La fattoria risale al XV secolo e fu abitata fino al 2000. È possibile visitare sia gli ambienti interni con tutto il mobilio dell’epoca tra cui alcune cose molto curiose. La panca posta dietro al focolare che custodiva nei braccioli documenti familiari e oggetti preziosi e su cui poteva sedere solo chi effettivamente faceva parte della famiglia, e una sedia nella quale veniva nascosto il sale durante il periodo della tassazione e sulla quale – durante le ispezioni fiscali – sedeva la nonna, persona che nessuno, nemmeno gli ispettori, aveva il diritto di toccare o chiedere di spostarsi. Con la nonna seduta sulla sedia il sale era al sicuro. Gli esterni della fattoria sono altrettanto belli e realizzati in pietra e legno, è poi possibile passeggiare lungo il percorso che la circonda e ammirare anche i polli.
Sono poi andato a visitare il Grand Lac – La Plaine Tonique dove si trova un grande camping con parco acquatico frequentatissimo d’estate, e sono poi rientrato a Bourg-en-Bresse per visitare un gioiello nascosto all’interno delll’Hôtel Dieu, un ospedale tuttora funzionante: l’Apothicairerie, ossia l’antica farmacia – la più grande di Francia – in cui le suore producevano medicinali.
Nelle tre stanze sembra tutto fermo a qualche secolo fa, con gli alambicchi giganti a forma di cigno, i libri con le ricette delle pozioni e le scatole in cui venivano custodite le erbe medicinali tra cui la Salsapariglia che se da piccolo guardavi le avventure dei Puffi già conoscerai.
L’antica farmacia/erboristeria è monumento storico dal 1925, ed è visitabile durante tutto l’anno ma solo di sabato con visita guidata alle ore 14:30. Il biglietto ha un costo di € 6 (€ 2 per i bambini dai 2 ai 6 anni e gratis per gli under 2), e si prenota compilando il form presente a questo link e selezionando dal menu a tendina Objet “demande de l’information sur l’apothicairerie de Bourg-en-Bresse”.
Te l’ho già detto all’inizio di questo post, io amo il pollo e in quella che viene riconosciuta a livello mondiale come la zona in cui si gusta il pollo più buono non potevo esimermi dal mangiarne ancora. Per deliziare il mio palato ho scelto il ristorante Au Chalet de Brou, proprio di fronte al monastero reale. Lì ho mangiato un ottimo pollo arrosto e un dolce squisito chiamato Oeufs à la neige o Île flottante, una soffice meringa adagiata su crema inglese.
Soddisfatto di questo pranzo ho attraverso la strada e mi sono ritrovato di fronte al monastero reale di Brou, il capolavoro del gotico fiammeggiante fatto costruire da Margherita d’Austria tra il 1506 e il 1532 in onore di suo marito Filiberto II di Savoia, morto prematuramente.
Il mausoleo – che custodisce la tomba di Filiberto, ma anche di sua madre e della stessa Margherita – è un tripudio d’amore.
Ricco di decorazioni a forma di cuore, tante iniziali dei loro nomi (M e P per Philibert) scolpite ovunque, e soprattutto le tombe con i visi degli innamorati che si guardano da un lato e dall’altro la mano di Filiberto protesa verso la mano di sua madre. C’è da sapere che in quel tempo Margherita d’Austria era la reggente dei Paesi Bassi, e chiamò a decorare il monastero i migliori artisti olandesi dell’epoca.
Il monastero ospitava una trentina di monaci e gli appartamenti di Margherita in cui ora si trova un museo con le opere d’arte da lei acquistate. Bellissimi anche i tre chiostri: quello riservato a Margherita, quello per i monaci e quello per la servitù.
Meraviglioso soprattutto il colpo d’occhio esterno, con il bianco candido delle facciate che contrasta con il tetto smaltato. Il biglietto d’ingresso ha un costo di € 9, € 7 per i ragazzi tra i 18 e i 25 anni, e gratis per i minori di 18 anni.
Curiosità interessante: il monastero reale di Brou è stato dichiarato monumento preferito dai francesi nel 2014, battendo addirittura la Tour Eiffel, Notre Dame de Paris e Mont Saint-Michel.
Nel pomeriggio mi sono dedicato alla visita di Bourg-en-Bresse facendo una sosta alla bottega del Fromager per un assaggio di formaggi locali come il cremoso Bresse Bleu preparato a Servas che si trova a soli 10 km dalla città,
e passeggiando nelle splendide stradine ricche di bei negozi e di case a graticcio medievali, che si aprono su deliziose piazzette in cui fermarsi ad ammirare lo scorrere della vita francese, quella autentica.
Sono entrato ad ammirare la Collegiata di Notre Dame, sono passato di fronte al Municipio (Hotel de Ville) e al teatro, e mi sono dedicato allo shopping acquistando qualche capo di abbigliamento per mio figlio Nicholas. Il gusto francese nella moda è unico al mondo!
In serata ho mangiato un paio di crêpes e mi sono concesso una passeggiata notturna. Non c’è nulla da fare, di sera – complice anche la suggestiva illuminazione – tutto diventa più affascinante.
Terzo giorno
Avendo a disposizione solo la mattinata mi sono dedicato all’artigianato locale. A Bourg-en-Bresse i negozi aprono alle 9:30 e io ne ho approfittato subito per visitare la gioielleria Emaux Bressans Jeanvoine (in 5 rue Thomas Riboud, la via degli artisti) dove sono stato accolto dal proprietario che mi ha raccontato la loro storia e mi ha mostrato la bottega in cui ancora oggi vengono realizzati in maniera artigianale gli smalti della Bresse, esattamente come il 1850. Gli smalti decorati con foglie d’oro e con elementi della tradizione locale, vengono poi incastonati in strutture in argento che poi diventano ciondoli, orecchini ma anche tappi per lo champagne o decorazioni per penne, orologi e bracciali.
La seconda tappa l’ho fatta da Douceurs Sucrées (27 avenue Maginot) una fantastica cioccolateria che prepara anche ottime torte tra cui la tarte bressane à la crème, una torta con base di pâte brioché e con crema mescolata allo zucchero: da leccarsi i baffi!
Come terza e ultima tappa mi sono recato al mercato coperto. Io amo i mercati anche perché credo siano i posti migliori per immergersi nella vita locale. Un tripudio di suoni, profumi e colori mi ha avvolto sin dall’ingresso e sono rimasto incantato ad ammirare signore fare la spesa, uomini mangiare ostriche con champagne, e venditori preparare piatti espressi.
Come avrai letto da questo resoconto di viaggio e come avrai visto dalle foto sono tante le cose da fare, da visitare e da assaggiare a Bourg-en-Bresse. Io ne sono rimasto piacevolmente stupito, e se anche tu hai voglia di conoscere una zona francese affascinante ma turisticamente insolita io ti consiglio di farci un pensierino.