Diari di viaggio
Diario di viaggio a Salisburgo (prima parte)
di Andrea Petroni
Pubblicato il 2015-07-06
Tornato dall’Austria, eccomi pronto a raccontarti tutto sulla città di Mozart con questo
diario di viaggio a Salisburgo.
La mia prima volta a Salisburgo risale a più di venti anni fa. Era il mese di agosto e con i miei genitori e mia sorella avevamo già trascorso due settimane in Trentino. Papà Gianfranco decise che non era ancora tempo di tornare al caldo di Roma e ci propose di allungare la vacanza passando per Monaco di Baviera e per Salisburgo. Il sì fu univoco e con mia madre che faceva da navigatore guardando la cartina stradale (all’epoca non esisteva il gps) ci avventurammo in automobile tra l’Austria e la Germania.
Ero piccolino ma la città di Mozart mi colpì a tal punto che in questi anni non ho fatto altro che sognare di tornarci, e mi faceva piacere farla conoscere anche a Valentina.
L’occasione è capitata guardando il calendario e notando che per noi romani il 29 giugno (Festa dei SS. Pietro e Paolo) cadeva di lunedì, con la possibilità di fare un bel weekend sabato – lunedì in terra straniera.
Non abbiamo avuto dubbi, Salisburgo sarebbe stata la nostra meta.
Purtroppo non ci sono compagnie aeree dirette che dall’Italia conducono nella cittadina austriaca, però c’è Monaco di Baviera che non dista molto. Senza pensarci troppo optiamo per un volo Lufthansa con partenza all’alba del 27 giugno e rientro nel pomeriggio del 29.
La sveglia suona alle 3:30, e con sole 3 ore di sonno ci rechiamo come zombie all’aeroporto di Fiumicino. Lì troviamo il caos.
A causa dell’incendio del 7 maggio scorso che ha distrutto il Terminal 3, ci mandano a fare i controlli di sicurezza al T2. Ci sono file chilometriche ma riusciamo ugualmente a passarli in tempo per la partenza del nostro volo.
L’aereo Lufthansa decolla puntualissimo e ci godiamo seppur per solo un’ora e mezza un volo di quella che è considerata come una delle migliori compagnie aeree europee.
Viaggiamo benissimo, atterriamo puntuali e rimaniamo a bocca aperta quando all’aeroporto di Monaco Baviera, nel terminal dedicato a Lufthansa, troviamo macchinette per bibite calde da utilizzare gratuitamente. Cioccolato, caffè, cappuccino, latte macchiato e thè, tutto gratis.
Anche il collegamento internet wifi funziona alla perfezione, velocissimo e senza limiti di tempo.
Seguiamo le indicazioni per i treni e acquistiamo i biglietti allo sportello delle ferrovie tedesche (qui trovate una guida dettagliata su come raggiungere in treno Salisburgo dall’aeroporto di Monaco). Il treno parte con una precisione impressionante, d’altronde siamo in Germania. Scendiamo alla fermata di Munchen Ost e dopo 9 minuti di attesa prendiamo il treno per Salisburgo.
Il tragitto dura un’ora e mezza che trascorriamo incollati al finestrino ammirando le bellezze del paesaggio che scorre dietro di noi.
Alle 11:40 arriviamo a destinazione.
Lasciamo i bagagli all’hotel Auersperg, una bella struttura moderna ma accogliente ricavata all’interno di un antico palazzo della città nuova,
e ci dirigiamo subito alla birreria Die Weisse che si trova a due passi, e che dicono sia frequentata solo da gente del posto. A noi queste cose ci piacciono così tanto.
Il locale è tipico e molto carino, ha sia sale interne che un bel giardino.
Ci accomodiamo fuori nel Biergarten e mentre studiamo con cura il menù ordiniamo una birra e un succo di mela. Indovinate un pò chi ha scelto il succo di mela e chi la birra? Io non faccio nomi!
La birra è deliziosa, e viene servita in una bottiglia di vetro ambrato con tappo a molla. Dal colore giallo “torbido”, viene prodotta utilizzando tre differenti malti austriaci e un lievito ad alta fermentazione. Il luppolo Hallertau le conferisce un leggero retrogusto amarognolo.
Salisburgo ha un’antica tradizione birraia che risale a cinque secoli fa. Oggi la bevanda viene proposta da mastri birrai e da gastronomi moderni e creativi in un connubio riuscito fra il passato e il presente. Questo primo approccio non è stato niente male!
Il menu prevede tante specialità austriache. Io non ho dubbi e mi fiondo sulla Wiener Schnitzel (la cotoletta di vitello fritta).
Valentina opta per i Pinzgauer Kasnocken, degli gnocchetti tipici di Salisburgo fatti con farina, acqua e uova, cotti in acqua bollente e poi ripassati in padella con formaggio e cipolla. Li assaggio anche io e li trovo a dir poco deliziosi.
Mangiamo benissimo e sazi e soddisfatti ci avventuriamo alla scoperta della città.
Salisburgo è una cittadina di circa 150.000 abitanti. Adagiata sulle rive del fiume Salzach, è famosa nel mondo per aver dato i natali a Wolfgang Amadeus Mozart e per la sua architettura barocca con influenze italiane.
Il suo nome Salzburg in tedesco significa “castello del sale” e deriva dalle miniere di salgemma che sono state per molti secoli l’economia portante della città. Nel XIII secolo divenne un Arcivescovato, una sorta di principato religioso, con a capo il Vescovo, che durò fino al 1803. Nel 1805 passò all’Austria, nel 1810 tornò alla Baviera e nel 1816 rientrò nei territori austriaci.
La nostra visita inizia dalla Linzergasse nella città nuova, una splendida strada che conduce fino al fiume Salzach e alla città vecchia.
A metà strada incontriamo il Cimitero di San Sebastiano dove è sepolto il papà di Mozart (Leopold) e la moglie (Constance),
e l’arcivescovo Wolf Dietrich Von Raitenau – il fondatore della Salisburgo barocca – che regnò dal 1587 al 1612. Imparentato con la famiglia dei Medici, studiò a Roma e si innamorò a tal punto della città che tornando a Salisburgo fece costruire palazzi, chiese barocche, e fece demolire case per costruire piazze all’italiana. Ecco perché Salisburgo è detta anche la “Roma del Nord”.
Nel cimitero è sepolto anche Paracelso, medico – alchimista – astrologo, famoso per aver inventato il metodo del salasso come cura per alcuni tipi di malattie.
Raggiungiamo poi il Castello di Mirabell. Uno splendido palazzo del 1600 fatto costruire dall’arcivescovo Wolf Dietrich Von Raitenau per l’amante Salomé Alt che qui si trasferì con i 15 figli avuti dal prelato.
I giardini alla francese sono un qualcosa di spettacolare. Sono stati utilizzati anche come set del famoso film “Tutti insieme appassionatamente” del 1965 (titolo originale The Sound of Music).
Ora è giunto il momento di recarci alla città vecchia.
Lo facciamo passando per il ponte pedonale Makarsteg che si trova di fronte all’Hotel Sacher, però prima ci fermiamo ad ammirare la residenza di uno dei direttori d’Orchestra più importanti di tutti i tempi, Herbert Von Karajan, anche lui di Salisburgo.
Pensate, una città così piccola ha dato i natali a due tra i più grandi esponenti della musica classica di tutti i tempi, Mozart e Von Karajan. Ma non solo. Qui è nato anche Joseph Mohr, il sacerdote che nel 1816 scrisse il testo di Stille Nacht (Astro del Cielo, Silent Night).
Attraversando il Makarsteg ci accorgiamo che anche qui è scoppiata la Moccia-mania. Il ponte è stracolmo dei lucchetti degli innamorati che si giurano amore eterno.
Dal Makarsteg iniziamo a pregustarci la città vecchia ammirando il suo skyline con l’antica Fortezza che domina dall’alto.
Cominciano a raffiorare nella mia mente i ricordi di bambino. Mamma e papà giovanissimi, mia sorella Alessia piccolissima, e quell’amore che quando sei piccolo non riesci a percepire ma che quando cresci cerchi ad ogni costo di custodirlo gelosamente. Dolci pensieri si mescolano a quel pizzico di malinconia, cerco un wifi gratuito per condividere alcune immagini con la mia famiglia. “Vi ricordate questo?”, e ” quest’altro?”.
Piccola parentesi. A Salisburgo il wifi gratuito c’è praticamente ovunque, nei bar, nei locali, nei musei.
Il ponte ci conduce alla Getreidegasse, la via dello shopping famosa per le insegne dei negozi in ferro battuto e perché al numero 9 vi è la casa natale di Mozart.
La Getreidegasse è un gioiellino. Antico e moderno si fondono alla perfezione.
Le insegne in ferro battuto hanno un’antica tradizione. Nel passato, quando la gente non era in grado di leggere, i negozianti mettevano in bella mostra il simbolo di ciò che vendevano o fabbricavano. Questa usanza è stata tramandata fino ai giorni nostri e non fa che aumentare il fascino di questa strada.
Tra i vari negozi ne notiamo uno molto particolare, il The Red Bull World. Un negozio della Red Bull? E che ci fa qui?
Veniamo a sapere che la famosa bevanda energetica è nata proprio a Salisburgo, da Dietrich Mateschitz, e l’azienda Red Bull GmbH ha proprio sede in questa città. Prendono il nome da questa bevanda la squadra di calcio (Fussballclub Red Bull Salzburg), la squadra di hockey sul ghiaccio (Eishockeyclub Red Bull Salzburg) e la scuderia austriaca di Formula 1 Infiniti Red Bull Racing.
A proposito di Formula 1, al numero 22 di questa via si trova la bottega dell’ombrellaio Kirchtag, che produce a mano gli ombrelli Red Bull usati proprio per le competizioni automobilistiche. Se vi serve un ombrello degno di questo nome fateci un salto, ce ne sono per tutte le tasche.
Al numero 9 di Getreidegasse, il 27 gennaio del 1756, nacque il cittadino più illustre di Salisburgo, Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, da tutti conosciuto come Wolfgang Amadeus Mozart.
Qui il grande genio visse insieme al padre Leopold, alla mamma Anna Maria, e alla sorella Maria Anna (detta Nannerl) fino all’età di 17 anni, e proprio qui compose alcune delle sue opere più importanti.
L’ingresso costa € 10 (o € 17 il cumulativo con la Casa di Mozart) ma noi entriamo gratis esibendo le Salzburg Card.
All’interno non si posso scattare foto e noi ci godiamo il museo con tutta calma.
Ammiriamo gli spazi originali in cui visse Mozart, i documenti ufficiali, le lettere, gli effetti personali e i ritratti dipinti di quando era in vita. Io mi emoziono di fronte agli strumenti musicali originali del genio come il violino di quando era bambino, il suo violino da concerto, il clavicordo e il pianoforte a martelli. Proprio da quegli strumenti sono uscite le note più sublimi della musica di tutti i tempi.
Finito il giro proseguiamo per Getreidegasse fino a raggiungere la Piazza dell’Università con le antiche scuderie dei principi (palazzo del Festival), e l’antico maneggio d’inverno (piccolo palazzo del Festival). In questi palazzi si svolgono i concerti e le opere del famoso Festival di Salisburgo, il più importante Festival di musica classica del mondo.
Da questa piazza entriamo in un altro angolo incantato della città, Sankt-Peter-Bezirk. Una meravigliosa piazza circondata da conventi e dominata dalla Chiesa di San Pietro. Proprio accanto alla Chiesa si apre un piccolo passaggio che porta al Cimitero di San Pietro in cui è sepolta Nannerl, la sorella di Wolgang Amadeus Mozart.
Uscendo dal piccolo cimitero monumentale ci ritroviamo di fronte un antico mulino tuttora in funzione, utilizzato dal forno più antico della città.
È curiosissimo trovare un mulino funzionante nel pieno centro cittadino. Salisburgo ci stupisce sempre di più.
Sbuchiamo poi a Kapitelplatz dove troviamo persone intente a giocare a scacchi,
passiamo sotto agli archi, e sulla destra ci troviamo l’ingresso del Duomo dei Santi Ruperto e Virgilio, che presenta sopra al cancello le tre date delle consacrazioni (774, 1628 e 1959).
L’interno è a navata unica, con in fondo quattro cappelle. Abbiamo la fortuna di trovare un coro americano che intona melodie classiche e ci fermiamo ad ascoltarli.
A Salisburgo risuonano note in ogni dove.
Qui si trova anche l’acquasantiera in cui fu battezzato Mozart.
Alla destra del Duomo c’è la Residenzplatz, la piazza della Residenza, con il Palazzo degli Arcivescovi.
Lasciando il palazzo della Residenza alle spalle arriviamo alla Mozartplatz, con la statua del grande musicista/compositore inaugurata nel 1842, dove peraltro si trova l’ufficio informazioni dell’ente del turismo.
Facciamo poi una pausa caffé sulla terrazza del Café Tomaselli di Alter Markt, il café più antico della città in cui era solito recarsi anche Mozart.
Accanto al Tomaselli si trova la casa più piccola della città. Secondo la leggenda un giovane squattrinato si innamorò della figlia di un ricco signore, il quale pose una condizione per la mano della figlia. Il giovane l’avrebbe potuta sposare solo se fosse stato proprietario di una casa. Il ragazzo in fretta e in furia costruì questa minuscola casa dal tetto spiovente e finalmente potè coronare il suo sogno d’amore.
Il tempo vola e alle 19 ci rechiamo al Teatro delle Marionette, una vera e propria istituzione della città. Un piccolo teatro dell’opera in cui lavora una giovane marionettista italiana, Anna Travaglia, che ci conduce dietro alle quinte raccontandoci i segreti di questo affascinante mestiere.
Assistiamo al Flauto Magico di Mozart. Tutto è curato nei minimi dettagli. I costumi, le musiche e la fluidità dei movimenti delle marionette, ci fanno scordare di trovarci di fronte a pupazzi in legno e non a cantanti in carne ed ossa.
Estasiati dallo spettacolo che dura circa due ore, ce ne andiamo a mangiare alla birreria Augustiner Braustubl, un posto unico nel suo genere.
Si entra da un portoncino del convento di Mülln,
si scende una scalinata, e ci si ritorva in un lungo corridoio con chioschetti che vendono cibo tipico.
Sulla destra si trova una sala gigantesca con tavoli in legno, un sala con gli spillatori, e un Biergarten.
Questa birreria è antichissima, risale al 1621. La birra viene fabbricata ancora in maniera artigianale secondo un’antica ricetta segreta, e servita in boccali di porcellana.
Io prendo uno stinco di maiale con patate, Valentina una specie di prosciutto arrosto con crauti.
Io mi esalto sia per lo stinco che per la birra. L’atmosfera che si respira in questo luogo è magica, unica, festosa. Ci piace da morire.
Spendiamo € 9 a testa . Ci dicono che qui è possibile anche portarsi il cibo da casa. Una cosa impensabile per noi italiani.
Qui trovate la nostra recensione.
Verso le 23 facciamo rientro in hotel contenti per aver trascorso una meravigliosa giornata in questa città che non a caso è Patrimonio dell’Umanità Unesco. Valentina mi guarda e mi dice “questa è una delle città più belle in cui io sia mai stata”. Al suono di queste parole io mi addormento felice.
Il nostro diario di viaggio a Salisburgo Continua…
Per ulteriori approfondimenti vi suggerisco di prendere spunto dal sito web dell’ente del turismo dell’Austria e da quello della città di Saliburgo.
Viaggio organizzato in collaborazione con l’ente del turismo austriaco, le opinioni sono personalissime e non affatto influenzate dall’ente.