Diari di viaggio
Estate in Carinzia (Austria): diario di viaggio – prima parte
Andrea Petroni 04/09/2014
Valentina è stata abituata a trascorrere le vacanze estive al mare della Sardegna e per lei è sempre stato impensabile ritrovarsi ad agosto in mezzo ai monti. Non immaginate nemmeno quante volte abbiamo discusso su questa faccenda e quante volte io abbia provato a farle capire che la montagna d’estate è super e ci si diverte un mondo.
Stranamente quest’anno sono riuscito a convincerla a trascorrere quattro giorni in Austria, e così il 26 agosto ci siamo ritrovati in Carinzia, a Kötschach-Mauthen, un comune a 20 km di distanza dal confine italiano, facente parte del distretto di Hermagor – Pressegger See, tra la valle del Gailtal e la Lesachtal.
Un posto favoloso a due passi dall’Italia, facilmente raggiungibile in automobile o da Tarvisio, o dal Passo Monte Croce Carnico o dal Pramollo. Chi preferisce l’aereo può invece atterrare a Trieste e lì noleggiare un’automobile. Kötschach-Mauthen dista poco più di un’ora e mezza di strada dall’aeroporto Ronchi dei Legionari.
La cittadina è molto graziosa e caratteristica, circondata da tanta natura di un colore verde acceso e da splendide montagne.
Soggiorneremo allo Schlank Schlemmer Hotel Kürschner, un albergo a conduzione familiare che mette a disposizione dei propri ospiti anche una spa, una zona tisane, un bel giardino con erbe, alberi da frutta e un orto, una piscina all’aperto, e una al coperto.
Il Kürschner fa parte dell’API (L’Austria per l’Italia) di cui la proprietaria – la sig.ra Barbara – ne è la presidentessa. Questa associazione raggruppa 100 hotel “dove l’ospitalità parla italiano” e non si fa fatica a comunicare in una lingua diversa dalla propria.
Dopo aver preso possesso della nostra stanza affacciata sul bosco e aver mangiato una zuppa squisita, usciamo alla scoperta di Kötschach-Mauthen.
Da bravi italiani ce ne andiamo alla ricerca di un buon caffé espresso, cosa quasi impossibile da trovare all’estero ma non qui. A due passi dalla piazza centrale si trova il Caffé San Giusto, un bar con annessa una torrefazione familiare, che prepara un espresso a dir poco squisito, anche meglio di quello che fanno parecchi bar italiani.
Ad accoglierci troviamo il sig. Helmut Thurner, l’artefice di questa squisitezza, che ci racconta la storia della sua attività. Acquista il chicco grezzo proveniente da 50 Paesi tropicali direttamente dai porti di Trieste e di Amburgo, e compone le sue miscele con 4-5 tipi diversi. Effettua poi una tostatura “all’italiana” e artigianale che dura dai 20 ai 25 minuti, ottenendo un chicco più chiaro in cui gli olii rimangono tutti nel caffé esaltandone il gusto.
Helmut ha aperto da poco anche un punto vendita a Villach ed esporta in tutta l’Austria. I bar e gli hotel di Kötschach-Mauthen utilizzano quasi tutti il Caffé San Giusto.
Felici di aver bevuto un ottimo espresso e contenti di aver ascoltato la storia di successo di questo simpatico signore, ce ne andiamo a far la conoscenza di un’altra eccellenza del posto, il birrificio Loncium.
Circa 10 anni fa, due giovani ragazzi di Kötschach-Mauthen di nome Alois Planner e Klaus Feistritzer, fecero un esperimento a dir poco stravagante. Provarono a produrre la birra in casa utilizzando una vecchia pentola della nonna di uno di loro. L’esperimento riuscì alla perfezione e senza pensarci troppo decisero di aprire un birrificio artigianale. I lavori terminarono nel 2007 e questi 5 anni permisero ai ragazzi di scegliere i malti migliori e di perfezionare le loro birre. Alois ha seguito anche un corso di mastro birraio a Monaco di Baviera.
Oggi ne producono 6 tipi differenti che esportano anche fuori dall’Austria, e che sono state insignite di varie medaglie d’oro in competizioni internazionali.
Noi abbiamo provato la birra “Austrian Amber Lager”, deliziosa.
Le birre Loncium possono essere bevute in quasi tutti i bar della zona e acquistate anche nei supermercati in bottiglie da 0,33 cl.
Quello che più ci ha colpiti, oltre al sapore della birra, è stata l’intraprendenza e la voglia di mettersi in gioco di questi due ragazzi. Avevano un sogno, si sono rimboccati le maniche, hanno fatto sacrifici e lo hanno relizzato. Un esempio da seguire.
Per strada ci accorgiamo poi che il prezzo della benzina è nettamente inferiore a quello praticato in Italia, tra i 30 e i 40 centesimi in meno. Un motivo in più per venire in Carinzia.
Felicissimi di questo primo approccio carinziano ce ne torniamo in hotel e io vedo brillare nei verdi occhi di Valentina una luce nuova, forse sto sulla buona strada per portare a termine la mia missione.
Ceniamo in hotel con prodotti tipici della zona, tra cui gli ottimi formaggi della valle del Gailtal, ci fermiamo a scambiare quattro chiacchiere con gli altri ospiti del Kürschner e verso mezzanotte ci ritiriamo nella nostra stanza. Valentina prima di addormentarsi mi confessa che sta cambiando la sua idea di “montagna” e ci addormentiamo felici.
Secondo giorno
Ci svegliamo alle 7 con il dolce cinguettio degli uccellini, oggi ci aspetta una giornata all’insegna della natura, saliremo in vetta.
Scendiamo a fare colazione in hotel e rimaniamo estasiati dalla diversità di marmellate preparate artigianalmente dalla sig.ra Barbara, alle fragole, alle mele, alle prugne, alle arance, alle mele…una più buona dell’altra.
Belli energici ci dirigiamo al Nassfeld Pass, conosciuto dagli italiani come Passo Pramollo, uno dei comprensori sciistici più famosi dell’Austria con oltre 100 km di piste e uno snow-park, che dista circa 30 minuti di automobile dal nostro hotel.
A valle prendiamo la cabinovia Millennium Express e scendiamo alla seconda fermata, ad un’altitudine di 1.500 metri, dove si trova la malga Tressdorfer Alm.
Sulle malghe austriache vengono prodotti degli ottimi formaggi come il gustoso Gailtaler Almkäse, conosciuto anche come formaggio delle malghe della valle Gailtal, premiato varie volte e insignito del marchio di prodotto tipico di origine protetta della UE, che noi vogliamo assaggiare a tutti i costi.
Non appena scesi dalla cabinovia ci si apre davanti agli occhi un panorama mozzafiato, uno di quelli che ti cattura l’anima. Valentina rimane a bocca aperta, è fatta, si è innamorata della montagna.
Felici entriamo nella Tressdorfer Alm e prima di procedere con l’assaggio visitiamo il caseificio.
Il latte puro prodotto sugli alpeggi viene trasformato in formaggio secondo una ricetta vecchia di secoli. Viene prima riscaldato lentamente in un grosso recipiente di rame e poi mescolato con caglio naturale. Dopo il taglio della cagliata con l’arpa, i frammenti vengono mescolati e riscaldati a circa 50° C e dopo circa 2 ore vengono estratti dal pentolone e pressati nelle forme. Dopo 24 ore il formaggio viene estratto dalle forme e immerso nella salamoia e già dopo una settimana acquista il suo sapore e può essere consumato. Rimaniamo stupiti dalla pulizia quasi maniacale degli ambienti.
Procediamo con l’assaggio accompagnando il tutto con birra carinziana, il suo sapore è sublime e l’accoppiata è vincente. Ma come si mangia bene qui in Carinzia!
Fuori dalla malga accarezziamo dei tenerissimi pony e riprendiamo il Millennium Express per salire fino alla stazione Madritsche a quota 2.000 metri.
In cima alla montagna il panorama è ancora più bello, di fronte a noi si erge maestoso il monte Cavallo e poco più in basso si trova un delizioso laghetto. La Carinzia è famosa per i suoi numerosissimi laghi, di cui 44 balneabili e dall’acqua potabile, con una temperatura media d’estate che raggiunge anche i 28 °C.
Qui in cima si trova un bel bar con una terrazza panoramica, un’area attrezzata per i bambini e l’Acqua-Trail, un percorso studiato appositamente per i più piccoli e lungo 1,5 km – percorribile anche con i passeggini – che culmina in un laghetto sul quale galleggia una gondola veneziana.
Passeggiamo per i verdi prati, scattiamo centinaia di foto a questo dipinto naturale, sorseggiamo un caffé al bar e Valentina mi confessa di essersi perdutamente innamorata di questo posto meraviglioso, missione compiuta.
Potremmo scendere con la cabinovia ma sarebbe troppo semplice, da viaggiatori impavidi quali siamo optiamo per il Pendolino, la pista estiva per gli slittini che copre un dislivello di 400 metri e che curva dopo curva porta fino alla Tressdorferl Alm. Qui trovate i prezzi.
L’idea ci fa impazzire, montiamo ciascuno sul proprio slittino e via a tutta velocità. La cosa interessante è che la velocità di discesa può essere rallentata o aumentata utilizzando la leva centrale, quindi chi è più prudente può scendere lentamente godendosi il panorama.
Una figata pazzesca, un’esperienza da non perdere!
Torniamo a valle con la Millennium Express e per pranzo ci dirigiamo al Castello Bidermeier Lerchenhof che si trova ad Hermagor, specializzato nella produzione di speck.
Pranziamo con un piatto misto di speck al rafano, allo champagne, alle erbe e di pancetta, io con una grigliata di carne mista e Valentina da brava nutrizionista con un’insalatona di salmone. Lo speck è delizioso, il nostro preferito è quello alle erbe che se la batte con quello allo champagne.
Dopo pranzo visitiamo il castello ora adibito ad hotel, e ci mostrano sia la stalla che i locali in cui producono lo speck. Il profumo è sublime, io mangerei fino a scoppiare. Per fortuna ho con me la nutrizionista che mi riporta sulla strada giusta!
Ci rimettiamo in macchina verso Kötschach-Mauthen e strada facendo notiamo un grande campo da golf – il Gailtal Golf Club – io non sono uno sportivone ma sono sempre stato attratto dal golf che ti permette di ritrovarti in pieno contatto con la natura. Il posto è meraviglioso e decidiamo di entrare, sono così gentili da farcelo girare con la macchina elettrica e di darci una prima lezione introduttiva. Ci divertiamo come pazzi , bisognerà cercare qualcuno che ci dia lezioni anche a Roma.
Veniamo a scoprire che questa piccola cittadina austriaca è il Regno del Gusto, oltre a Helmut Thurner di Caffé San Giusto e ad Alois Planner e Klaus Feistritzer della birra Loncium, qui vive la Regina dei Kärntner Käsnudeln (gnocchi carinziani), miss Sissy Sonnleitner, una cuoca famosissima insignita dell’onorificenza dei due cappelli da cuoco nella guida Gault Millau. Andiamo a trovarla nel suo hotel/ristorante e partecipiamo al suo corso di cucina tutto dedicato ai Kärntner Käsnudeln.
Si tratta di gnocchi di pasta farciti con un impasto di pane raffermo, panna acida, burro, ricotta ed erbe.
Ci infiliamo i grembiuli e ci mettiamo all’opera. La cosa più difficile da fare è chiuderli, c’è tutta una tecnica particolare che Sissy cerca di insegnarci.
C’è da dire che io me la cavo meglio di Valentina, anche se qui in Carinzia c’è il detto che la donna può prendere marito solo se è capace di cucinare i Kärntner Käsnudeln. Vabbè ma tanto noi siamo già sposati.
Apprendiamo tutti i trucchi del mestiere e a fine “lezione” ci mangiamo questa squisitezza.
Valentina ha preso appunti, esigo che a Roma me li prepari almeno una volta al mese.
Sazi e soddisfatti salutiamo Sissy e facciamo rientro in albergo dove ci rilassiamo tra idromassaggio, sauna e bagno turco.
Alle 20 ci aspetta la grigliata in hotel, Vale fedele alla sua professione mangia solo del pesce e tanta verdura, io mi “distruggo” con carne, pesce, verdura e dolci.
Per smaltire il cibo le propongo una bella passeggiata notturna, non fa freddo e il cielo è stracolmo di stelle, gli unici rumori che si odono sono lo scroscio del ruscello e lo sfrigolio delle foglie. Amo questo posto!
A mezzanotte si va a nanna, sempre più felici di aver scelto la Carinzia.
Continua…
Viaggio organizzato in collaborazione con l’ente del turismo austriaco, le opinioni sono personalissime e non affatto influenzate dall’ente.