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Salina di Cervia e Museo del Sale: tutto quello che devi sapere per visitarli

di Andrea Petroni

Pubblicato il 2022-11-01

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Tra le tante attrazioni che la Romagna offre ce ne sono due che secondo me devono essere messe in cima alla lista dei luoghi da visitare: la Salina di Cervia e il Museo del Sale (MUSA).

Tutti noi utilizziamo quotidianamente il sale per cuocere la pasta e condire gli alimenti, un’azione che compiamo in automatico senza troppo pensare a tutto il lavoro che si nasconde dietro al sale marino. Come viene preparato? Come viene raccolto? Come viene conservato? Una visita alla Salina di Cervia e al MUSA (Museo del Sale di Cervia) è di fondamentale importanza per avere riposta a queste e a tante altre domande, e per dare il giusto valore commerciale al sale.

SALINA DI CERVIA: INFO UTILI PER VISITARLA

La Salina di Cervia è la salina più piccola e la più a nord d’Italia.

Ha un’estensione di 827 ettari all’interno di un parco naturale, ed è una riserva naturale di popolamento e di nidificazione per molte specie animali e vegetali, tra cui i fenicotteri rosa.

È composta da oltre 50 bacini circondati da un canale lungo oltre 14 km. L’acqua del mare Adriatico entra dal canale immissario che si trova a Milano Marittima, e nei vari passaggi all’interno dei bacini – grazie all’azione del vento e del sole-  evapora e si concentra fino a formare il sale.

salina cervia 2

La raccolta avviene nel cuore della Salina di Cervia. Dal 1959 viene effettuata con l’utilizzo di macchine, tranne che nella Salina Camillone – sezione vivente del Museo del Sale – in cui la raccolta viene ancora effettuata a mano.

Il sale raccolto viene chiamato sale dolce di Cervia, dolce perché ha una ridotta presenza di sostanze amare ed è ricchissimo di cloruro di sodio. Si tratta inoltre di un sale integrale perché viene lavato solo con acqua ad alta salinità, non viene sbiancato, non viene fatto essiccare nei forni, e non viene nemmeno frantumato o macinato. È presidio Slow Food.

Escursioni alla Salina di Cervia

Le escursioni alla Salina di Cervia sono organizzate dal Centro Visite Salina e con accompagnamento di una guida ambientale.

Le visite hanno una durata di un’ora e mezza, sono tutte a numero chiuso e vanno prenotate in anticipo.

Durante il periodo di apertura vengono proposte diverse escursioni: a piedi, in bici o in barca elettrica, che trovi elencate a questo link.

Io ne ho fatte due:

  • In barca lungo la via del sale, che tramite una barca elettrica porta nel cuore produttivo della salina per conoscere i segreti della raccolta del sale, e in cui sono riuscito ad ammirare anche gli splendidi fenicotteri rosa che assumono il loro colore tipico grazie al piccolo gamberetto rosa Artemia salina di cui si nutrono
salina cervia artemia
Artemia salina
  • In barca al tramonto, in cui ho ammirato uno dei tramonti più belli della mia vita.

salina cervia tramonto

A me sono piaciute entrambe le escursioni, ma dovendo scegliere tra le due ti consiglierei la prima di cui qui di seguito trovi un breve video.

 

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Volendo, nel periodo estivo, è possibile vivere anche l’esperienza del Salinaro per un giorno, fianco a fianco con i salinari, per vivere in prima persona la raccolta del sale. Bisogna però prenotare ai contatti che trovi su questa pagina.

MUSA: IL MUSEO DEL SALE DI CERVIA

Per completare il percorso legato al sale, “l’oro bianco” dell’antichità, ti suggerisco di recarti nel centro di Cervia, lungo il Porto Canale, e visitare il MUSA, il Museo del Sale. L’indirizzo esatto è V.le Nazario Sauro, 24.

È stato allestito all’interno di un magazzino del sale ed espone documenti, attrezzi e foto che testimoniano l’ambiente e la produzione dell’oro bianco di Cervia. Potrai ammirare la burchiella , imbarcazione in ferro a fondo piatto utilizzata per il trasporto del sale fino agli anni ’50, gli attrezzi in legno utilizzati dai salinari, e tanti altri oggetti legati a quella che fino a qualche anno fa era la principale fonte di sostentamento per gli abitanti della cittadina romagnola.

museo sale cervia

Il MUSA ha anche una sezione all’aperto, la salina Camillone dove ancora oggi, grazie ai volontari del Gruppo Culturale Civiltà salinara la Camillone, si produce il sale senza l’utilizzo di macchinari, proprio come si faceva una volta.

Nel museo è possibile anche acquistare sacchetti di sale provenienti proprio dalla salina Camillone.

È aperto tutto l’anno: dagli inizi di giugno a metà settembre solo di sera, e nel resto dell’anno solo nei pomeriggi del sabato, della domenica e dei giorni festivi.

 

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