Le statue parlanti di Roma

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A noi romani piace tanto chiacchierare, ma talmente tanto che abbiamo dato voce anche alle statue facendole diventare statue parlanti.

Pensa che a Roma ci sono ben sei statue parlanti, così chiamate perché sin dal XVI secolo venivano utilizzate per dare voce a un dissenso anonimo contro i governanti. Facevano addirittura parte di un’ “associazione”: la Congrega degli Arguti.

Vediamo insieme quali sono e dove si trovano.

LE STATUE PARLANTI DI ROMA

Pasquino

La statua parlante più famosa di Roma è quella di Pasquino, a pochi passi da Piazza Navona, e che puoi vedere nell’immagine di copertina di questo post.

Si tratta di una statua greca risalente probabilmente al III sec. a.C., priva degli arti, al cui collo venivano posti di notte e in gran segreto messaggi satirici in versi che interpretavano il malumore del popolo. Queste “pasquinate” non erano ovviamente gradite ai potenti e ai papi che ogni mattina inviavano le loro guardie a rimuoverle. Alcuni come Papa Adriano VI (pontefice dal 1522 al 1523), Sisto V (1585-1590) e Clemente VIII (1592 – 1605) provarono ad eliminarla del tutto, altri misero guardie a vigilarla giorno e notte, ma solo Benedetto XIII emanò un editto che puniva con la pena di morte il colpevole di pasquinate.

Il romano non si perse mica d’animo, e quando le guardie vigilavano Pasquino, utilizzò altre statue per dar voce al suo dissenso, statue che si possono ammirare nel centro storico.

Comunque ancora oggi Pasquino viene utilizzato per fare satira o per lanciare messaggi, non come una volta però è ugualmente simpatico passarci davanti e leggere poesie che ora vengono giustamente appese a una lastra appositamente posta accanto alla statua.

Da dove deriva il suo nome? Due sono le ipotesi: c’è chi sostiene che Pasquino fosse un artigiano del posto che si divertiva a fare satira in versi, chi un maestro di latino di una scuola della zona somigliante alla statua, chi un ristoratore del luogo.

Indirizzo: piazza di Pasquino.

L’Abate Luigi

Non lontano da Piazza Navona, accanto al muro laterale della Basilica di Sant’Andrea della Valle in Piazza Vidoni, si trova la statua di un magistrato realizzata nell’epoca tardo romana. Fu chiamato abate Luigi per via della somiglianza con il sagrestano della vicina chiesa del Sudario. Qui da noi le somiglianze fanno affibbiare alle persone i soprannomi più assurdi.

L’iscrizione alla base della statua recita:

Fui dell’antica Roma un cittadino

ora abate Luigi ognuno mi chiama

conquistai con Marforio e con Pasquino

nelle satire urbane eterna fama

ebbi offese, disgrazie e sepoltura

ma qui vita novella e alfine sicura.

Marforio

Per ammirare il bel Marforio devi recarti nel cortile del Palazzo Nuovo che ospita i Musei Capitolini.

Si tratta di una statua di un uomo barbuto disteso sul fianco che raffigura o il Tevere o Nettuno, rinvenuto nel vicino Foro Romano. Il nome Marforio deriva dal suo luogo di rinvenimento, il tempio di Marte Ultore, tempio di Marte nel Foro da cui il nome Marforio, e fu spostata diverse volte nel corso dei secoli. Prima di essere trasferita nel cortile del Palazzo Nuovo fu ornamento di una fontana progettata da Giacomo della Porta e posizionata sul Campidoglio dalla parte dell’Aracoeli.

A volte capitava che Marforio dialogasse con Pasquino con botta e risposta a suon di satira, come due vecchi amici.

Io sono sincero, a me da piccolo Marforio incuteva un po’ di soggezione.

Indirizzo: Piazza del Campidoglio.

Il Babuino

Un’altra caratteristica di noi romani – di cui ti accennavo parlandoti dell’Abate Luigi – è quella di affibbiare soprannomi a persone o a cose, e il Babuino ne è testimonianza a tal punto da aver dato il nome anche alla strada in cui si trova.

Il babuino (o er babbuino) è la statua antica di un sileno giacente (personaggio della mitologia greca) – parte di una fontana – il cui viso rovinato dal tempo è talmente brutto da somigliare a una scimmia. Anche il babuino parlava, e ne diceva di cose contro i potenti di qualche secolo fa…

Si trova accanto al bellissimo Atelier Canova Tadolini, un caffè museo in cui ti suggerisco di fare una sosta golosa.

Indirizzo: via del Babuino.

Madama Lucrezia

Non solo statue maschili chiacchierone, c’è anche una donna: la cosiddetta Madama Lucrezia, che a dire il vero però parlò meno dei suoi amici maschili. E c’è chi ancora sostiene che le donne siano più chiacchierone degli uomini… (si scherza è).

Madama Lucrezia è un grosso busto d’epoca romana appartenuto a Lucrezia d’Alagno, l’amante di Alfonso V d’Aragona re di Napoli, che si trasferì a Roma dopo la morte del re. Infatti madama non è un termine romano, qui si sarebbe chiamata la Sora Lucrezia.

Indirizzo: Piazza di San Marco, 49.

Il Facchino

La più giovane tra le statue parlanti di Roma è quella del Facchino, realizzata nel 1580, raffigura un acquarolo che – nel periodo in cui gli acquedotti non erano in funzione – prendeva l’acqua dalle fontane pubbliche e la rivendeva casa per casa. Un po’ come fino a qualche decennio fa faceva er vinaio che con le botti di vino girava la città con l’apetta facendo un servizio porta a porta. Ricordo ancora quando passava sotto casa dei miei nonni e loro scendeva per farsi rabboccare la damigiana vuota. Che tempi…

Anche il Facchino, nonostante la sua espressione bonaria, lanciò delle “pasquinate” a tratti piuttosto pungenti contro i personaggi pubblici e politici dell’epoca.

Indirizzo: Via Lata.

 

Se hai voglia di scambiare quattro chiacchiere con le statue parlanti ora sai dove trovarle. Buona passeggiata!

Un bel giorno di novembre apre per gioco il blog VoloGratis.org e si ritrova ad essere uno dei travel bloggers più seguiti e più influenti in Italia. Ama coccolare il suo bassethound Gastone, giocare con suo figlio Nicholas, cantare sia dentro che fuori alla doccia, suonare la chitarra e viaggiare per il mondo insieme alla sua famiglia. Odia fare la valigia e gli hotel con i bagni in comune. Per anni ha portato avanti la battaglia “più viaggi per tutti” non solo su VoloGratis.org ma anche su m2oradio, su Radio Capital, su Rai Radio 2, su Radio LatteMiele e sulle pagine de L'Huffington Post. Ogni tanto lo trovi in radio, in tv e su giornali. Il 18 maggio 2017 è uscito il suo primo libro "Professione Travel Blogger" disponibile in tutte le principali librerie italiane, anche online. La terza edizione, con il titolo "Professione Travel Blogger e Travel Influencer" è uscita a maggio 2022. Il 23 luglio 2020 è uscito il libro da lui curato dal titolo "In viaggio tra i borghi d'Italia". A fine giugno 2021 è stato pubblicato il suo libro "Passeggiate romane" tutto dedicato ai luoghi più insoliti, segreti e curiosi di Roma, con la prefazione di Lillo.