logo

Luoghi da visitare e guide per viaggiare

Cosa vedere alla Garbatella a Roma: itinerario, storia e curiosità

Andrea Petroni 12/04/2021

article-post

Fuori dai soliti giri turistici di Roma ci sono dei veri e propri mondi che meritano di essere visitati e vissuti. Uno di questi è la Garbatella, un “quartiere paese” ricco di storia, di curiosità e di scorci meravigliosi, che si trova nell’VIII municipio, nella zona Ostiense.
Un luogo completamente diverso dal resto della città, che conserva gelosamente la sua identità e la sua romanità.
Io e Valentina, accompagnati dalla preparatissima guida turistica Enrico Recchi, ci siamo dedicati a una visita approfondita della Garbatella. Qui ti racconterò la storia e le curiosità di questo rione, e ti proporrò un itinerario di visita.
Sei pronto? Si parte?

GARBATELLA: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SULLO SPLENDIDO QUARTIERE ROMANO

Da dove deriva il nome di Garbatella?

Sull’origine del nome Garbatella ci sono due teorie
La prima lo fa derivare dall’appellativo dato alla proprietaria di un’osteria che si trovava dalle parti della Basilica di San Paolo, una donna gentile e bella, “Garbata Ostella” o “Garbata e Bella”, abbreviato poi in Garbatella.
L’altra invece lo fa derivare da un tipo di coltivazione della vite che si usava in questa zona, detto “a garbata”.

Garbatella: la storia

Garbatella nasce nel 1920 su un ambizioso progetto urbanistico di Paolo Orlando. L’idea era quella di realizzare un canale navigabile parallelo al Tevere che doveva servire al trasporto delle merci da Ostia fino a un porto posizionato nei pressi dell’odierna via del Porto Fluviale, tra Testaccio e Ostiense.
La zona a ridosso di questo porto doveva servire ad ospitare i futuri lavoratori portuali. Per questo motivo i nomi delle vie sono stati dedicate alle personalità del mondo marittimo italiano.
Il progetto del canale navigabile non fu mai realizzato ma il quartiere nacque e sviluppò una propria identità. Furono trasferite qui negli anni ’30 le famiglie sfollate a seguito dell’abbattimento della Spina di Borgo per la realizzazione di Via della Conciliazione, e quelle sfollate per la realizzazione di Via dei Fori Imperiali.
La Garbatella fu suddivisa in 62 lotti dell’Istituto Case Popolari (ICP) e la sua architettura si ispirò al modello delle città giardino inglesi, con villini e palazzi di massimo tre piani, con cortili e spazi verdi coltivabili. Un modello che dava dignità anche alla classe operaia.
Lo stile utilizzato fu il barocchetto romano ideato dagli architetti Gustavo Giovannoni e Innocenzo Sabbatini.
In questo rione di antica tradizione romana sono nati Gigi Proietti, Enrico Montesano, Valerio Mastandrea, Enzo Staiola (il ragazzino del film Ladri di biciclette di De Sica), Maurizio Arena e Rossana Di Lorenzo (sorella di Maurizio Arena e  moglie “buzzicona” di Alberto Sordi nei film “Le coppie” e “Il comune senso del pudore”), ma anche lo stornellatore Alvaro Amici immortalato in un bel murales in via Angelo Orsucci, di fronte alla fontana della Carlotta e ai piedi della scalinata degli innamorati di cui ti parlerò tra poco.

murales alvaro amici garbatella

Proprio alla Garbatella Pier Paolo Pasolini ambientò gran parte del romanzo “Una Vita Violenta”.

Itinerario consigliato per visitare la Garbatella

Per visitare la Garbatella io ti consiglio di partire da Piazza Benedetto Brin, dove il 18 febbraio del 1920 il Re Vittorio Emanuele III posò la prima pietra, visibile tutt’ora nell’unico lotto rimasto nella piazza. Lotto realizzato dall’architetto Gustavo Giovannoni. (v. immagine di copertina)
garbatella prima pietra
Passando sotto l’arco ci si ritrova in un delizioso cortile che proietta il visitatore in una dimensione spazio temporale inaspettata. Di colpo cessa il caos della metropoli e della vicina via Ostiense, tutto si fa più tranquillo e a misura d’uomo.
garbatella cortile
Proseguendo verso sinistra per Via della Garbatella in direzione di via Pantero Pantera, si passa di fronte alla casa natale dell’attore Maurizio Arena (civico 24), che divenne famoso per aver recitato nel film “Poveri ma Belli” di Dino Risi.
via della garbatella
Arrivati in via Pantero Pantera e svoltando per via Luigi Fincati, si può ammirare il Lotto 8 dalla splendida facciata asimmetrica e con un bel cortile dove giocano indisturbati i bambini.
Si passa di fronte al Teatro Palladium progettato dall’ingegnere Innocenzo Sabbatini, in Piazza Bartolomeo Romano, e nell’adiacente via Edgardo Ferrati si ammira l’edificio che fino agli anni ’50 ospitava i bagni pubblici.
garbatella teatro palladium
garbatella bagni pubblici
Da via Francesco Passino, dove si trova un palazzo con decorazioni che ricordano lo stile persiano, si arriva in Piazza Damiano Sauli.
garbatella casa stile persiano
Tipica piazza in stile fascista che un tempo ospitava la sede del partito (ora ospita una sezione di SEL), la chiesa di San Francesco Saverio e la scuola.
garbatella scuola
La scuola è apparsa in pellicole cinematografiche come “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola e “Bianca” di Nanni Moretti, e nella serie tv “I Cesaroni”.
Da qui i nomi delle strade cambiano argomento passando dai navigatori ai missionari.
Proseguendo su via Giacomo Rho e svoltando sulla sinistra in Piazza Giovanni da Triora, gli appassionati della serie tv “I Cesaroni” riconosceranno la location che nella serie ospitava la bottiglieria, e che in realtà è la sede del Roma Club Garbatella.
garbatella bottiglieria cesaroni
Tornando verso Piazza Sauli e imboccando via Cristoforo Borri ci si ritrova di fronte al Lotto delle Case Modello. La storia di questo Lotto identificato con il numero 24 è piuttosto singolare. Si tratta di 13 palazzine popolari realizzate realizzate in sei mesi da sei giovani architetti in occasione del XII Congresso Internazionale delle Abitazioni e dei Piani Regolatori.
garbatella case modello
Da via delle Sette Chiese (che fa parte del Giro delle Sette Chiese, pellegrinaggio rivitalizzato da San Filippo Neri), si arriva in Piazza di Sant’Eurosia resa celebre dal film “Caro Diario” di Nanni Moretti, in cui l’attore/regista nel suo giro in vespa passa sotto all’arco di questa piazza.
piazza di santa eurosia garbatella
Proseguendo su Via delle Sette Chiese si arriva di fronte alla Chiesa di San Filippo Neri in Eurosia.
Nell’oratorio fu girato il film “Mamma Mia che Impressione” di Roberto Savarese in cui Alberto Sordi vestiva i panni di Mario Pio, il compagnuccio della parrocchietta.
Accanto alla chiesa principale vi è la “Chiesoletta” del 1818 dedicata ai santi Eurosia e Isidoro, a cui lavorarono artisti del calibro di Valadier e Canova.
Tornando in Piazza di Sant’Eurosia e passando sotto all’arco, ci si ritrova sulla meravigliosa via Antonio Rubino ai cui lati sorgono numerose case con giardini fioriti. Il silenzio è interrotto dal cinguettio degli uccellini e dalle risate di bimbi che giocano felici, e il profumo dei fiori pervade l’aria.
Sulla facciata di una delle case di questa via si trova un murales dedicato ad Alberto Sordi con l’elenco di tutti i film da lui interpretati.
garbatella alberto sordi
Arrivando in Piazza Sapeto ci si accorge di essere sul punto più alto del rione. Da qui parte la scalinata degli innamorati circondata da cortili, giardini e case, alla cui base si trova la Fontana di Carlotta.
garbatella scalinata
garbatella giardini
garbatella carlotta
Sulla facciata di un palazzo di via Geremia Bonomelli si trova la scritta “La Garbatella” con il busto della Garbata Ostella da cui il rione probabilmente prende il nome.
garbatella
In via Basilio Brollo si trova invece la scritta sul muro più vecchia di Roma che risale alle elezioni politiche del 1948.
scritta politica garbatella
Da qui si arriva agli Alberghi di Piazza Eugenio Biffi. Quattro palazzi identificati con i colori rosso, bianco, giallo e uno con il numero quattro, che in origine dovevano ospitare i pellegrini del Giubileo del 1925. I lavori non furono terminati in tempo e si optò per una riconversione in abitazioni.
garbatella alberghi
Gli Alberghi furono immortalati nel film “Audace Colpo dei Soliti Ignoti” di Nanni Loy e furono visitati da Gandhi.

Street art a Garbatella

Gironzolando per la zona ti imbatterai anche in splendidi murales realizzati negli ultimi anni da street artist di fama internazionale. Quello che vedi in foto è “Oh my darling Clementine” di Solo & Diamond e si trova sul muro di un edificio in Piazza Sauli/angolo via Passino ee rappresenta la bella Ostessa da cui prenderebbe il nome la zona, c’è poi ad esempio “Preghiera al tramonto” di Luis Gomez De Teran in via Fincati 14 in ricordo del terremoto de L’Aquila del 2009, e il partigiano Enrico Mancini ucciso alle Fosse Ardeatine dipinto da Francesco Pogliaghi in Piazza Bartolomeo Romano. Quindi occhi ben aperti anche a questo tipo di opere d’arte.

La visita alla Garbatella termina qui, ma dopo aver fatto “i turisti” io vi suggerisco di fermarvi a mangiare in una delle trattorie dove cucinano piatti tipici della tradizione romana come la cacio e pepe, la carbonara o l’amatriciana.
Ora che sai cosa vedere alla Garbatella non ti resta che visitare questo splendido quartiere.
Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Enrico Recchi (engiro.recst@libero.it) che con la sua simpatia e professionalità ci ha fatto conoscere il quartiere in cui lui è nato. Enrico organizza tante visite guidate per Roma tra cui quella sulla street art Ostiense, quella al quartiere Coppedè, al Ghetto, e quelle che portano a scoprire la città attraverso i modi di dire e i personaggi storici come il marchese del Grillo.

Potrebbe interessarti anche