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Diari di viaggio

Diario di viaggio alla Death Valley: da Los Angeles a Las Vegas

di Andrea Petroni

Pubblicato il 2012-10-05

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Stiamo per lasciare Los Angeles (v. diario di viaggio a Los Angeles – seconda parte) una città che a noi è piaciuta moltissimo e siamo pronti a raccontarti la nostra avventura in questo

diario di viaggio alla Death Valley.

Sveglia alle 5, oggi ci aspetta una lunga tappa desertica, ci trasferiremo a Las Vegas passando per la temibile Death Valley.

Di cose sulla Valle della Morte ne abbiamo lette tantissime, il caldo asfissiante, il rischio che si fonda il motore dell’automobile, l’assenza di pompe di benzina dove fare rifornimento, l’assenza di punti di ristoro, la mancanza di segnale telefonico…insomma, partiamo con una certa ansia ma anche desiderosi di scoprire uno dei luoghi più ameni della terra.

Facciamo colazione nella Parisien Suite a Villa delle Stelle con caffè solubile e biscotti acquistati la sera prima al supermarket, prepariamo i bagagli, prendiamo i 3 galloni d’acqua e alle 6:30 siamo pronti per partire!

Lasciamo Los Angeles, costeggiamo il Whitney Canyon Park, passiamo per l’Antelope Valley e arriviamo al deserto del Mojave.

La temperatura inizia a salire ma ancora niente di eccezionale, sono le 9 di mattina.

Pensate che in questo deserto le temperature salgono fino a 49 °C, con punte di 54 °C.

Tutto intorno a noi è deserto, terra, sabbia e Joshua Tree, gli alberi resi famosi dagli U2 che gli hanno dedicato un album.

Questi alberi sono bellissimi, spuntano dal nulla con i loro tronchi e i loro rami rivolti verso l’alto da cui spuntano ciuffi verdi.

A nord del deserto del Mojave incontriamo la Searles Valley

e passiamo nel bel mezzo della Searles Valley Minerals company town of Trona.

La città ha un’industria mineraria, una scuola, un distributore di benzina e un luogo di culto e nient’altro.Le case sono per lo più baracche.

Avete presente quei film americani in cui c’è il pazzo di turno che preso dal raptus fa una strage di innocenti? Bè ragazzi l’ambientazione era proprio quella lì…un’atmosfera stranissima, da film horror!

Qui i cellulari iniziano a non prendere più e il panico inizia ad impossessarsi di noi, c’è il rischio di cadere nei tranelli di Leatherface del film “Non aprite quella porta”.

Cerchiamo di non farci prendere dall’ansia da film horror e dopo una mezz’ora buona incontriamo il primo cartello che indica la Death Valley, ci siamo quasi!

Continuiamo imperterriti in mezzo al deserto, per fortuna abbiamo il serbatoio dell’automobile pieno.

Finalmente arriviamo nella Valle più temuta del Mondo.

Che spettacolo, siamo nella Death Valley, era da una vita che sognavamo di poterla ammirare dal vivo, tutto intorno a noi è deserto.

diario di viaggio death valley

Il termometro segna 112° F (44.5 °C).

Ci fermiamo allo Stove-pipe weels dove facciamo un salto in bagno e il caldo si fa subito sentire, la temperatura percepita è molto più alta dei 44.5 °C

Scattiamo qualche foto

andrea petroni vologratis death valley

 e rimontiamo di corsa in macchina, il caldo è pazzesco.

Dopo pochi minuti arriviamo un posto favoloso, “Sand Dunes“, le dune di sabbia.

viaggio nella death valley

Scendiamo dalla macchina e proviamo ad avventurarci ma il caldo è asfissiante, resistiamo circa dieci minuti in cui scattiamo foto a ripetizione, il panorama è spettacolare!

valentina venanzi vologratis death valley

Rimontiamo in macchina e proseguiamo per l’unica strada, i cartelli indicano che stiamo scendendo sotto al livello del mare e la temperatura continua a salire…

Arriviamo a Zabriskie Point dove le “montagne” sono di un incredibile colore giallo.

death valley california

Passiamo per Furnace Creek senza però fermarci e proseguiamo dritti fino a Las Vegas.

Una cosa che ci salta agli occhi prima di arrivare nella città più peccaminosa d’America sono le centinaia di cartelloni che pubblicizzano studi legali, forse c’è una grande richiesta di avvocati…mai vista una cosa del genere.

Man mano che ci avviciniamo iniziamo a vedere la Tour Eiffel, la torre dello Stratosphere, la piramide del Luxor….ci siamo quasi!

Arriviamo a Las Vegas alle 14:40, lasciamo l’automobile in aeroporto e prendiamo uno shuttle gratuito che ci porta al Terminal. Qui ci riposiamo un pochino, mangiamo dei panini che c’eravamo preparati a Los Angeles e navighiamo un pò sul web, nell’aeroporto c’è la connessione wi-fi gratuita.

Per arrivare all’Hotel Harrah’s prendiamo un comodissimo shuttle privato che con $ 6 a persona ci porta proprio di fronte alla hall dell’albergo.

Il resto ve lo racconteremo nei prossimi giorni!

Ci auguriamo che questo diario di viaggio nella Death Valley vi abbia ispirato a visitare questo luogo unico al mondo.

Continua…

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