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Diari di viaggio

Diario di viaggio a Galway

Andrea Petroni 07/06/2013

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Dopo una splendida giornata nel Burren (v. Romantic Tour: alla scoperta del Burren e delle Cliffs of Moher (secondo giorno in Irlanda) è giunto il momento di trasferirci nel Connemara e di raccontarti tutto in questo

diario di viaggio a Galway.

La sveglia suona alle 7:15, sistemiamo le valige e andiamo a fare colazione nella veranda del Gregans Castle.

Oggi al posto dell’irish breakfast con salsicce, uova e bacon provo il salmone grigliato, una vera e propria delizia. Ovviamente non mi faccio mancare dolciumi, frutta, yogurt e cappuccino.

Valentina invece  si mangia le sue belle ciotole di porridge (zuppa d’avena bollita nel latte) e di yogurt con frutta.

Alle 9 lasciamo a malincuore il Gregans Castle in cui ci siamo trovati benissimo.

Saliamo in macchina e partiamo, oggi ci aspetta la visita di Galway.

Oramai con la guida a sinistra me la cavo alla grande, è più facile di quello che ci si immagina, e pensare che prima di partire avevo un’ansia pazzesca.

Scorrono davanti a noi paesaggi mozzafiato, prati di un verde che solo in Irlanda si trova, pecore al pascolo e castelli qua e là.

Costeggiamo lo splendido Dunguaire Castle nella Kinvarra Bay, risalente al 1520,

e facciamo una piccola deviazione per Morans on the Weir.

Alle 11:45 arriviamo a Galway.

Parcheggiamo l’automobile al multipiano adiacente ad Eyre Square e ci rechiamo nella piazza dove ci attende Fiona, la guida che ci porterà alla scoperta della città delle Tribù, così chiamata per via delle 14 famiglie di mercanti che la governano durante il Medioevo.

Purtroppo inizia a piovigginare ma non ci facciamo spaventare e iniziamo la visita della città.

Partiamo proprio da Eyre Square con i suoi giardini alberati, punto di ritrovo di tanti giovani.

Svoltiamo poi per Williamsgate Street, la strada principale, che durane il tragitto cambia più volte il suo nome diventando William Street, Shop Street, High Street, per finire sulle rive del fiume Corrib con il nome di Quay Street

All’inizio della via troviamo ad accoglierci una splendida statua in bronzo di Oscar Wilde seduto su una panchina intento a conversare con lo scrittore estone Eduard Vilde.

Williamsgate Street è una via vivacissima, piena di gente che passeggia e che fa shopping tra le antiche case a due piani dalle facciate multicolori.

Visitiamo la St. Nicholas’s Collegiate Church, con all’interno tombe e lastre tombali scolpite con maestria.

Fuori dalla Chiesa vi è la Lynch’s Window, costruita in memoria a Lynch, nel punto esatto in cui nel 1493 James Lynch Fitzstephen – capo dei magistrati di Galway – impiccò il figlio accusato di omicidio.

Riprendiamo la strada principale e, nel punto in William Street diventa Shop Street, ammiriamo il Lynch’s Castle risalente al 1400.

Prendiamo una stradina laterale ed arriviamo a Bowling Green dove al numero 8 vi è la casa di Nora Barnacle, moglie del famoso scrittore irlandese James Joyce.

Riprendiamo la strada principale ed arriviamo fino al fiume Corrib. La pioggia si fa sempre più incessante e inizia a fare anche freddo.

Arriviamo fino allo Spanish Arch costruito nel 1584, passando però di fronte a due famose botteghe di orafi specializzati nei Claddagh Rings, gli anelli di fidanzamento irlandesi.

La leggenda vuole che un abitante di Galway, di nome Richard Joyce, fu catturato dai pirati e venduto come schiavo ad un ricco orafo arabo. Questi gli insegnò la sua arte ma nel 1689 – quando il re Inglese ottenne la liberazione di tutti i suoi sudditi tenuti come schiavi – l’arabo lo implorò a restare con lui offrendogli in sposa sua figlia. Joyce rifiutò, fece ritorno in patria e creò il Claddagh Ring, un simbolo d’amore verso una ragazza di Galway che gli era stata fedele durante gli anni della sua prigionia.

Entriamo da Dillon’s, la gioielleria più famosa, e visitiamo il suo piccolo ma interessante museo.

Le pance iniziano a brontolare e, dopo aver salutato la nostra guida Fiona, ce ne andiamo a mangiare al Pub Kings Head (qui trovate la sua storia e la nostra recensione), dove con € 7,50 a persona ci scaldiamo con due ottime zuppe di pesce e beviamo birra Guinness.

Purtroppo il tempo non migliora, continua a piovere e a fare freddo, decidiamo di lasciare Galway e dirigerci nel Connemara.

Per due notti saremo ospiti del Cashel House, una residenza storica facente parte dell’ Ireland’s Blue Book.

Più ci addentriamo nel Connemara e più il paesaggio cambia. Il verde assume dei toni ancora più accesi e le mucche del Burren lasciano spazio a tantissime pecore dal muso e dalle zampe nere.

Attraversiamo pascoli e costeggiamo laghi, tutto intorno a noi è un trionfo della natura.

Alle 18 arriviamo a Cashel House e non appena ci sistemiamo in camera ci squilla il telefono. E’ la padrona di casa che ci invita a cena.

Facciamo una doccia, ci riposiamo un pochino e alle 20:30 ci sediamo in veranda. Ci hanno riservato il tavolo migliore di tutto il ristorante.

Ceniamo con vista sul meraviglioso prato e rimaniamo estasiati dalla cucina. Tutto a base di pesce fresco e biologico della baia di Galway.

Trascorriamo il resto della serata sorseggiando un bollente ma squisito irish coffee nel bar del Cashel House.

Un’altra meravigliosa giornata irlandese volge a termine, ci auguriamo che questo diario di viaggio a Galway vi sia d’aiuto per organizzare al meglio la vostra giornata in città, noi domani ce ne andremo alla scoperta del Connemara.

Viaggio organizzato in collaborazione con

Turismo Irlandese
Ufficio per il turismo dell’isola d’Irlanda
Piazzale Cantore 4
20123 Milano (L’ufficio è aperto al pubblico dal Lunedì al Venerdì, dalle 14 alle 17)
Tel 02 4829 6060
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immagine di copertina Author © Stephen Power per Tourism Ireland

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