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Reggio Emilia: cosa vedere in un weekend nella città del Tricolore
Andrea Petroni 04/05/2023
Reggio Emilia è una città affascinante situata nel cuore dell’Emilia-Romagna, ricca di storia, cultura e tradizioni. Una città di cui a livello turistico si sente parlare poco e forse proprio per questo motivo riesce a catturare in maniera così forte chi si appresta a visitarla.
È la città perfetta per un weekend “lento”. Piccolina (io sono di Roma e gli abitanti della circoscrizione in cui vivo sono poco meno di quelli di Reggio-Emilia), a misura d’uomo, con tante cose interessanti da visitare a livello culturale, e una gastronomia che ammalia anche i palati più fini.
Io ci sono stato con mia moglie e con i miei bimbi piccoli (Nicholas di circa 4 anni e Victoria di circa 1 anno) e ce ne siamo innamorati. Sono tante anche le cose da fare in famiglia in grado di coinvolgere i bambini.
Per noi Reggio Emilia è stata una piacevolissima sorpresa. Prendila in considerazione anche tu se stai cercando una bella città italiana in cui trascorrere un piacevolissimo weekend. Non te ne pentirai.
Se stai pensando di visitare Reggio Emilia, ecco ciò che non devi assolutamente perdere.
COSA VEDERE A REGGIO EMILIA IN UN WEEKEND
Chiostri di San Pietro
I Chiostri di San Pietro sono sono il più straordinario complesso monumentale della città.
Furono realizzati agli inizi del XVI secolo – sul modello di Palazzo Te a Mantova, disegnato da Giulio Romano – nel Monastero che apparteneva ai Monaci Benedettini. Entrando dal cancello lungo via Emilia San Pietro non ci si rende inizialmente conto di ciò che di straordinario si cela in quel luogo, ma quando si arriva al grande chiostro si viene rapiti dalla bellezza e dalla suggestione di un’oasi di pace e di tranquillità nel cuore della città.
Oggi i Chiostri di San Pietro rappresentano un importante luogo di incontro e di scambio culturale per la città, attirando visitatori provenienti da tutto il mondo. Sono la sede principale del Festival di Fotografia Europea che si svolge ogni anno da fine aprile alla prima metà di giugno.
Il complesso è aperto tutto l’anno, all’interno c’è un bar ristorante e due chiostri interni si possono visitare liberamente nei pomeriggi dal martedì al venerdì, e il sabato e la domenica.
Indirizzo: Via Emilia San Pietro, 44c.
Via Emilia con il Gromae Locus
La via Emilia è la principale via dello shopping cittadino, una bella strada ai cui lati si ergono splendidi palazzi nobiliari, cortili, chiese e monumenti. All’incrocio di via Emilia con via Roma vi è una targa sul manto stradale che indica il Gromae Locus, il punto in cui molto probabilmente i romani fondarono la città di Regium Lepidi nel 175 a.C. Quindi tra le vetrine di un negozio e un palazzo nobiliare butta ogni tanto un occhio al manto stradale per trovare il punto in cui fu fondata Reggio Emilia. Sono romano de Roma, ci tengo a queste cose!
Piazza Prampolini
Piazza Prampolini è secondo me uno dei luoghi più belli e caratteristici della città, dove è possibile ammirare numerosi monumenti storici e godere di un’atmosfera autentica e vivace.
Vi si affacciano il Palazzo del Comune, la Torre del Bordello, la Cattedrale, il Battistero, il Palazzo delle Notarie e il Palazzo del Podestà con la Torre dell’orologio.
La statua posta su un lato della piazza rappresenta il fiume Crostolo, il nome del torrente cittadino che un tempo scorreva all’interno delle mura cittadine (lungo l’attuale Corso Garibaldi), e proviene dal Palazzo Ducale di Rivalta.
Biblioteca Panizzi
Da Piazza Prampolini si arriva in 2 minuti alla biblioteca comunale dedicata ad Antonio Panizzi, reggiano originario di Brescello che diresse la biblioteca del British Museum a Londra. Si trova nel palazzo San Giorgio, dei Gesuiti, che in via Farini avevano la loro chiesa dedicata a San Giorgio e che dal 1701 fondarono un collegio su una preesistente abitazione. Se ami l’arte contemporanea devi salire al secondo piano. Nella volta della Sala di Lettura potrai ammirare quello che viene considerato come l’affresco contemporaneo più bello della città, l’opera Wall Drawing 1126 – Whirls and Twirls 1 realizzata da Sol LeWitt, insieme ad un’equipe. Nel corridoio d’ingresso nel piano terra potrai ammirare l’opera “Parole, Parole Parole” realizzata da Elena Mazzi contro la violenza sulle donne.
Questa commistione tra antico e moderno che c’è a Reggio Emilia m piace tantissimo!
Via Luigi Carlo Farini, 3.
Museo del Tricolore
Non tutti sanno che il Tricolore, la nostra bandiera nazionale, nacque a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797. Per celebrare la nostra bandiera è stato allestito questo interessantissimo museo. Il percorso espositivo – a ingresso gratuito – è suddiviso in diverse sezioni, che raccontano la storia del Tricolore e il ruolo di Reggio Emilia nella sua creazione.
Attraverso l’utilizzo di tecnologie multimediali, materiali interattivi e una vasta collezione di oggetti storici, documenti e immagini, permette di scoprire aneddoti e curiosità su una parte fondamentale della storia del nostro Paese.
Indirizzo: Piazza Antonio Casotti, 1.
Basilica di San Prospero, patrono della città
A pochi passi dal Museo del Tricolore e da Piazza Prampolini, si trova la Basilica di San Prospero, costruita nel XVI secolo, che ospita le reliquie del santo vescovo vissuto nel V secolo. La basilica ospita numerose opere d’arte di grande valore storico e artistico. Sulla facciata ci sono undici statue di santi protettori e dottori della Chiesa e al limite limite del sagrato sei leoni in marmo rosso di Verona.
Indirizzo: Piazza San Prospero.
Basilica della Beata Vergine della Ghiara
Altra chiesa imperdibile è la Basilica della Beata Vergine della Ghiara, uno tra i santuari mariani più importanti d’Italia. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1597 ma fu consacrata nel 1619.
Gli affreschi e le pale d’altare sono stati realizzati da celebri pittori tra cui il Guercino. Nella Basilica si trova proprio il capolavoro del Guercino “la “Crocefissione di Cristo, con ai piedi la Madonna e i Santi Maria Maddalena, San Giovanni e San Prospero”.
Indirizzo: Corso Garibaldi, 44.
Palazzo dei Musei, Teatro Romolo Valli e Parco del Popolo
Questo è un museo che attrae grandi e piccini. Nostro figlio Nicholas di circa 4 anni non voleva più andare via. Al suo interno è possibile ammirare la collezione settecentesca dello scienziato Lazzaro Spallanzani con tantissimi animali imbalsamati, i reperti di etnografia ed il portico dei marmi romani.
Sulla facciata spicca l’opera Curiosa Meravigliosa, un gigantesco puzzle di ceramica progettata dall’artista catalano Joan Fontcuberta e realizzata grazie all’aiuto dei cittadini. Un progetto fotografico promosso durante il festival Fotografia Europea 2021. Si tratta di un gigantesco pavone composto di 12 mila scatti a cui si aggiungono le fotografie degli oggetti presenti nelle collezioni dei Musei.
Di fronte al Palazzo dei Musei, in Piazza Martiri del 7 Luglio 1960, si trova il Teatro Municipale Romolo Valli e dietro al teatro il Parco del Popolo, il giardino pubblico con il grande Cedro del Libano, statue di artisti e di pittori, una copia della lupa capitolina e l’asilo Diana, una delle dieci scuole per l’infanzia migliori del mondo secondo la rivista Newsweek (1991).
Indirizzo del Palazzo dei Musei: Via Lazzaro Spallanzani, 1.
Reggiane Parco Innovazione
Sull’ampia area in cui fino al secolo scorso vi era sede delle storiche Officine Meccaniche Reggiane, la quarta fabbrica italiana dopo Fiat, Breda e Ansaldo – grazie a un importante intervento di archeologia industriale ancora in corso – è nato uno spazio innovativo composto da diversi padiglioni:
- Capannone 18 in cui è possibile ammirare quella che ai tempi delle Officine Meccaniche Reggiane era chiamato “Caldareria”
- Il Tecnopolo per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico (Capannone 19)
- Il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di cui ti parlerò nel prossimo paragrafo.
In piazzale Europa si trova un playground di 1.700 mq con due campi da street basket e uno dei migliori skatepark d’Europa.
Le Reggiane sono considerate il più grande laboratorio di street art d’Europa. Sia dentro che fuori i Capannoni sono presenti numerose opere di street art.
Centro Loris Malaguzzi
Questa è una delle cose che più ci hanno colpiti della città. La sua visita ci ha fatto scoprire una realtà particolarmente interessante e ci ha fatto riflettere sull’educazione scolastica dei nostri figli.
Va assolutamente visitato per conoscere il Reggio Emilia Approach®, un approccio educativo unico al mondo.
Il Centro – allestito negli spazi dell’ex Locatelli, un complesso destinato alla stagionatura del formaggio, e ora dedicato al pedagogista ispiratore e animatore dell’esperienza educativa reggiana, Loris Malaguzzi – è un’organizzazione che si occupa di promuovere la diffusione del pensiero pedagogico innovativo della città – conosciuto come Reggio Emilia Approach®, basato sul dialogo, la collaborazione e la partecipazione attiva dei bambini nella costruzione del loro percorso educativo.
È un luogo di incontro di bambini e famiglie, di ricercatori e docenti, amministratori e imprenditori.
È stato fondato nel 2006 per preservare e diffondere il lavoro pedagogico svolto nelle scuole dell’infanzia di Reggio Emilia, che ha attirato l’attenzione di educatori, pedagogisti e genitori di tutto il mondo per il suo approccio innovativo e il suo successo nel promuovere l’autonomia, la creatività e l’autoespressione dei bambini.
Il centro, aperto gratuitamente ai visitatori, organizza incontri, conferenze, laboratori e mostre per promuovere la conoscenza e la diffusione del pensiero pedagogico Reggio Emilia Approach®. Inoltre, offre supporto e consulenza per la creazione di nuove scuole dell’infanzia e per la formazione degli educatori in tutto il mondo.
Al suo interno c’è il ristorante Pause-Atelier dei Sapori, che mantiene uno stretto legame con le cucine delle scuole d’infanzia e dei nidi della città.
Prima di andarci non conoscevo affatto né il Centro e né questo approccio educativo. Ero tentato dal non andarci, lo reputavo per me poco interessante. Ecco, avrei fatto una grossa sciocchezza. Col senno di poi sono felicissimo di aver combattuto la mia iniziale reticenza e di esserci andato, perché ho conosciuto una realtà fantastica, d’esempio per il mondo intero.
Parco del Crostolo o Parco delle Caprette
Reggio Emilia non è solo palazzi storici, monumenti e musei, ma anche tanta natura.
ll Parco del Crostolo, chiamato anche Parco delle Caprette per via di alcune caprette tibetane e di qualche pony che lo abitano, si estende per 700 ettari sulle rive del torrente Crostolo. È un polmone verde che collega la zona nord a quella sud della città. Con una bella passeggiata nel parco, volendo anche in bici, è possibile ammirare le tre residenze estensi settecentesche: la Reggia di Rivalta, dimora di Francesco III d’Este e Carlotta d’Orléans (ora in ristrutturazione), Villa d’Este (conosciuta come Vasca di Corbelli) e la villa Rivaltella (di proprietà privata).
Ci sono anche giochi per bambini (nel primo tratto del parco) in cui nostro figlio si è divertito tantissimo. È una bella oasi di relax.
Opere di Santiago Calatrava
Reggio Emilia è anche modernità e innovazione. È un occhio rivolto al futuro ma con un altro fisso sulla tradizione.
In occasione del passaggio della linea ferroviaria ad Alta velocità, con Reggio Emilia come unica fermata tra Milano e Bologna, è stato messo in atto un bel progetto di riqualificazione della zona e sviluppo dell’area Nord. Il Comune ha incaricato il celebre architetto spagnolo Santiago Calatrava che ha realizzato la bellissima stazione ferroviaria AV Medipadana “Le Vele”, inaugurata nel 2013, e tre ponti (Ponte Sud, Nord e Centrale) che nelle ore notturne sono illuminati con energia pulita, originata da fonti rinnovabili e con un piano atto a evitare dispersioni energetiche.
Caseifici
Non si può andar via da Reggio Emilia senza aver visitato uno dei caseifici in cui si produce il Parmigiano Reggiano. Noi, in occasione dell’evento “Caseifici Aperti” organizzato dal consorzio del Parmigiano Reggiano – che si tiene due volte l’anno – abbiamo visitato il Consorzio Vacche Rosse. E’ però sempre possibile prenotare una visita ai caseifici della provincia, chiamando il consorzio con un po’ di anticipo.
È un modo per apprezzare ancora di più il formaggio celebre in tutto il mondo, perché – visitando le varie zone dalla stalla allo stabilimento produttivo – viene spiegato tutto quello che si cela dietro la preparazione di una forma di Parmigiano Reggiano.
Piazza Fontanesi
Al tramonto ti suggerisco di recarti a Piazza Fontanesi, in centro, troverai una bella atmosfera e tanti localini, ristoranti e bar in cui fare l’aperitivo e cenare. Mi raccomando, assaggia l’erbazzone (una saporita torta salata con ripieno di verdure), lo gnocco fritto e/o le tigelle accompagnate dai salumi locali. Magari anche un piatto di cappelletti. Attenzione: si rischia la dipendenza da cibo tipico locale!
Come avrai notato sono tante le cose da fare e da visitare a Reggio Emilia, anche in famiglia con i bambini. È una città interessante sotto molti punti di vista. Pensaci per uno dei tuoi prossimi weekend in Italia, non te ne pentirai!
Ti lascio a questo mio reel su cosa vedere a Reggio Emilia. Buon viaggio!
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Viaggio realizzato in collaborazione con l’ente del turismo di Reggio Emilia e dell’Emilia-Romagna