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Viaggio nel Sud Salento che non conosci: itinerario che ti lascerà a bocca aperta

Andrea Petroni 08/10/2024

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A fine settembre ho fatto un bel viaggio nel Sud Salento, in un momento perfetto dell’anno: la frenesia estiva si era placata, lasciando il territorio a chi cercava un’esperienza autentica, immersa in una calma quasi surreale. Il clima era ancora estivo, caldo e accogliente, ma le spiagge, i borghi e i ristoranti non erano più affollati, permettendomi di vivere ogni luogo senza stress e con la serenità che solo il Salento a settembre sa offrire.

Ora ti racconterò tutto ciò che ho visitato, in modo da farti conoscere questi posti per lo più sconosciuti ai vacanzieri estivi che si recano nelle località più turistiche del Salento, e farteli valutare per il tuo prossimo viaggio in questa splendida zona della Puglia.

ITINERARIO DI VIAGGIO NEL SUD SALENTO

1° GIORNO

Morciano di Leuca: Un’Antica Terra di Pellegrini

Il mio viaggio è iniziato a Morciano di Leuca, un borgo che conserva ancora tracce evidenti del suo passato legato al pellegrinaggio verso Santa Maria di Leuca. La prima tappa è stata Leuca Piccola, a Barbarano del Capo, frazione di Morciano di Leuca. Un antico complesso religioso costruito nel XVII secolo, per offrire rifugio ai pellegrini che si dirigevano a Santa Maria di Leuca, il “finis terrae” d’Italia, punto d’incontro tra Ionio e Adriatico. . Fondato dai marchesi di Morciano, in particolare da don Annibale Capece, Leuca Piccola svolgeva un ruolo cruciale lungo il tragitto di fede: offriva alloggio, ristoro e riparo ai pellegrini stanchi.

Il complesso includeva una chiesa dedicata a San Pietro, una locanda, e una serie di locali sotterranei che fungevano da depositi per le riserve d’acqua e da ricoveri per i viaggiatori. Questi sotterranei, oggi visitabili, sono tra gli elementi più affascinanti di Leuca Piccola: scavati nella roccia, rappresentano una testimonianza tangibile delle necessità pratiche dei pellegrini, che qui potevano rifocillarsi prima di affrontare l’ultima parte del loro viaggio.

sud salento leuca piccola

L’architettura di Leuca Piccola è semplice, ma estremamente funzionale. La facciata della chiesa è sobria, in linea con il carattere di un edificio destinato a chi viaggiava con l’anima carica di devozione. All’interno, l’atmosfera è intima e raccolta, favorendo un profondo senso di spiritualità.

Visitarla Piccola mi ha lasciato una profonda sensazione di pace e riflessione. Nonostante sia un luogo piccolo e discreto, il suo legame con la tradizione e la storia del Salento è forte, e si percepisce immediatamente l’importanza che aveva per i viaggiatori che percorrevano queste terre in cerca di fede e protezione.

Dopo la visita a Leuca Piccola, mi sono recato nel centro storico di Morciano di Leuca. Anche se relativamente piccolo, custodisce una ricchezza di storia, arte e tradizioni che lo rendono un luogo affascinante da visitare. Morciano ha origini molto antiche, ma è nel Medioevo che il borgo ha vissuto un periodo di grande sviluppo grazie alla sua posizione strategica lungo il percorso dei pellegrini diretti a Santa Maria di Leuca.

morciano di leuca

Il Palazzo Strafella è una delle prime attrazioni che ho visitato, ma solo dall’esterno. Questo edificio nobiliare, risalente al XVI secolo, è un esempio di architettura rinascimentale nel Salento. La sua elegante facciata e il cortile interno conferiscono un senso di nobiltà e armonia. Il palazzo ha attraversato i secoli senza perdere la sua imponenza, ed è tuttora uno dei simboli del borgo. Proseguendo la visita, sono arrivato alla Chiesa Madre di San Giovanni Elemosiniere, che domina il centro del paese. Costruita tra il XV e il XVI secolo, è un importante luogo di culto per la comunità locale. La sua facciata imponente, con elementi in stile barocco, riflette l’importanza religiosa del borgo. L’interno, ricco di decorazioni, è un esempio della devozione salentina, e ospita diverse opere d’arte, tra cui statue e dipinti di grande valore.

Passeggiare per le stradine di Morciano è come fare un salto nel passato. Gli edifici in pietra locale e le case dai tipici colori salentini raccontano una storia di un borgo che ha sempre vissuto in simbiosi con la sua terra. Nonostante le sue dimensioni ridotte, Morciano conserva il fascino dei borghi salentini più autentici, dove la vita scorre lenta, lontana dal caos delle grandi città.

Una particolarità che ho notato sono le “case a corte,” tipiche abitazioni salentine che circondano un cortile centrale. Questi edifici, una volta utilizzati per raccogliere famiglie e attività agricole, rappresentano una tradizione architettonica che sopravvive ancora oggi, e sono un simbolo di condivisione e comunità.

Torre Vado: le sorgenti di acqua dolce nel mare cristallino del Salento

Situata nel comune di Morciano di Leuca, sulla costa ionica, Torre Vado è a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca. Con la sua atmosfera tranquilla e le bellezze naturali che la circondano, è una meta ideale per chi cerca un angolo di pace e relax lontano dalle mete più turistiche.

Torre Vado è una delle numerose torri di avvistamento costruite lungo la costa salentina nel XVI secolo per difendere la popolazione locale dagli attacchi dei pirati e dei saraceni. Queste torri erano parte di un sistema difensivo che permetteva di avvistare eventuali pericoli e comunicare rapidamente l’allarme ai villaggi dell’entroterra.

sorgenti naturali torre vado salento

Una delle caratteristiche che rende la località particolarmente affascinante, sono le sue sorgenti naturali di acqua dolce, che sgorgano direttamente dal sottosuolo e si mescolano con l’acqua marina. Questo fenomeno naturale è un’attrazione molto particolare, perché crea delle vere e proprie “piscine naturali” dove l’acqua è incredibilmente fresca anche in piena estate, offrendo un refrigerio unico nelle giornate più calde.

Taurisano: Il Fascino della Tradizione e della Filosofia

Nel pomeriggio, mi sono diretto a Taurisano, un borgo che coniuga storia e forti tradizioni popolari. Qui ho visitato il Laboratorio delle Luminarie Parisi, un luogo magico dove prendono vita le famose luminarie che adornano le feste patronali. Osservare il processo artigianale che trasforma semplici materiali in straordinarie strutture luminose è stato affascinante, un vero e proprio tributo alla creatività salentina.

Le luminarie salentine sono uno degli elementi più iconici e spettacolari delle feste popolari del Salento, e rappresentano una tradizione secolare che affonda le sue radici nelle celebrazioni religiose e civili della regione. Queste elaborate strutture luminose sono molto più che semplici decorazioni: sono una forma d’arte e un simbolo di identità culturale che unisce la comunità in momenti di gioia e devozione.

Taurisano sud salento

Taurisano, però, è anche la patria di Giulio Cesare Vanini (1585-1619) un filosofo, medico e scrittore italiano, noto per le sue idee radicali e anticonformiste che lo hanno reso una delle figure più controverse del pensiero rinascimentale. Considerato un precursore dell’ateismo moderno e uno dei più audaci critici della religione e del dogmatismo del suo tempo, le sue idee radicali per l’epoca, gli attirarono inevitabilmente l’attenzione negativa della Chiesa cattolica. Dopo aver pubblicato le sue opere, fu accusato di blasfemia, ateismo e stregoneria. Fu arrestato nel 1618 e sottoposto a un processo in cui fu dichiarato colpevole di eresia. Il 9 febbraio 1619, all’età di soli 34 anni, Vanini fu condannato a morte. L’esecuzione fu particolarmente crudele: gli venne tagliata la lingua (per impedirgli di parlare fino all’ultimo) e fu poi arso vivo a Tolosa, in Francia. La sua condanna rappresenta uno dei casi più emblematici della persecuzione contro i liberi pensatori durante il periodo dell’Inquisizione.

Ugento: Tra Storia Antica e Paesaggi Naturali

Dopo la visita a Taurisano, in serata mi sono spostato a Ugento, una città che rappresenta un vero scrigno di tesori archeologici. Il Museo Archeologico ospita reperti di epoca messapica, un popolo antico che ha lasciato profonde tracce in questa terra. Camminare tra questi reperti, circondato da oggetti millenari, mi ha fatto immaginare come doveva essere la vita qui in tempi lontani.

Dal passato antico, mi sono poi immerso nel presente, visitando le torri costiere: Torre San Giovanni e Torre Mozza. Purtroppo ci sono stato quando il sole era già tramontato e non sono riuscito ad ammirare i colori del mare che, dicono siano meravigliosi.

2° GIORNO

Miggiano: Il Cuore dell’Olio Salentino

Ho iniziato la giornata a Miggiano, in cui ho visitato i Frantoi Ipogei, antiche strutture sotterranee dove si produceva l’olio, simbolo di ricchezza per la terra salentina. Questi frantoi venivano scavati nella roccia calcarea per proteggere il prezioso olio dalle basse temperature invernali e per ottimizzare lo spazio a disposizione. Grazie a questa struttura naturale, la temperatura interna rimaneva costante tutto l’anno, creando l’ambiente ideale per la lavorazione delle olive.

La produzione dell’olio era un’attività fondamentale per l’economia locale, poiché l’olio d’oliva non era solo utilizzato per l’alimentazione, ma anche per l’illuminazione (lampade a olio) e per la conservazione degli alimenti.

Il Museo dell’Olio di Miggiano (MOM) si trova all’interno di uno di questi antichi frantoi ipogei, perfettamente conservato, e offre ai visitatori un’immersione nella storia e nella cultura della produzione olearia del Salento. Entrando nel museo, ci si ritrova in un ambiente suggestivo, con soffitti bassi e pareti di pietra che raccontano di secoli di attività. Il museo non è solo un luogo di esposizione, ma un vero e proprio viaggio nel tempo, che permette di comprendere l’importanza dell’olio d’oliva per la vita economica e sociale del territorio.

Dal MOM mi sono spostato alla Cripta di Santa Marina, con affreschi bizantini che – insieme alla sovrastante Chiesa – è una delle tante testimonianze tangibili della ricca eredità culturale e spirituale del Salento.

cripta santa marina sud salento

Tricase: il laboratorio di ceramiche salentine

Mi sono successivamente recato a Tricase, per vivere una bella esperienza presso la Bottega Ceramiche Branca, un luogo che incarna la secolare tradizione artigianale della ceramica salentina. Situata nel cuore di Tricase, questa bottega non è solo un punto vendita di meravigliosi manufatti, ma anche un laboratorio dove antiche tecniche vengono tramandate di generazione in generazione. ll laboratorio a cui ho partecipato è stato un vero viaggio all’interno del mondo della ceramica, un’esperienza pratica che mi ha permesso di toccare con mano i segreti di quest’arte. Ho avuto la possibilità di lavorare l’argilla, modellandola sotto la guida esperta dell’artigiano. Ho anche imparato che i colori originari delle ceramiche salentine sono il blu cobalto, il giallo ocra e il verde smeraldo.

tricase sud salento

Specchia: Un Gioiello Medievale tra i Borghi Più Belli d’Italia

Nel pomeriggio, ho raggiunto Specchia, uno dei borghi più belli d’Italia, e non posso che confermare il suo titolo.

Specchia incarna perfettamente la bellezza autentica dei piccoli centri storici del Salento, con le sue stradine strette e lastricate, i palazzi signorili e le numerose chiese. Ogni angolo racconta secoli di storia, cultura e tradizioni.

Guarda questo mio breve video su Specchia che ti introdurrà tra le bellezze del borgo.

 

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Uno dei luoghi più emblematici è Castello Risolo, una struttura di origine medievale che fu rimaneggiata nel corso dei secoli. Il castello domina la piazza centrale del borgo e rappresenta un simbolo di potere e ricchezza della nobiltà locale. Le sue linee architettoniche sobrie e imponenti raccontano le trasformazioni subite dal feudo nel corso dei secoli.

Specchia è ricca di testimonianze religiose, tra cui la Chiesa e il Convento dei Francescani Neri, un edificio di grande importanza storica e culturale. Costruito nel XVI secolo, il complesso conventuale è un esempio della presenza dei francescani nel territorio, un ordine monastico dedito all’assistenza dei più poveri e alla diffusione del cristianesimo. All’interno della chiesa, si possono ammirare preziosi affreschi e altari barocchi, che raccontano l’importanza della spiritualità e della fede nella vita del borgo.

Un altro luogo di interesse è la Chiesa Madre di Specchia, dedicata alla Presentazione della Vergine Maria. Di origine cinquecentesca, questa chiesa si distingue per la sua facciata imponente e l’interno decorato in stile barocco, ricco di opere d’arte e altari laterali scolpiti in pietra leccese. Qui, la fede è ancora molto sentita e le celebrazioni religiose sono un momento di forte coesione sociale.

Di Specchia ho apprezzato la sua autenticità. A differenza di molti altri borghi turistici, qui si può respirare un’atmosfera genuina e rilassata, dove il tempo sembra essersi fermato. Le strette stradine del centro storico, con le loro pietre bianche e i balconi fioriti, invitano a passeggiare senza fretta, scoprendo scorci pittoreschi a ogni angolo.La gente del luogo è particolarmente accogliente, e non è raro trovare anziani che ancora oggi trascorrono il pomeriggio seduti fuori dalle loro case, chiacchierando o osservando la vita del borgo. Specchia è un luogo dove la vita scorre a un ritmo più lento, lontano dalla frenesia delle città, e dove è possibile immergersi nella cultura salentina più autentica.

Ogni suo angolo è un invito alla contemplazione, e mentre il sole calava, le facciate in pietra sembravano risplendere di una luce dorata, regalandomi uno dei momenti più suggestivi di tutto il viaggio.

3° GIORNO

Tricase: Storia, Natura e una Piscina Naturale da Sogno

La mia giornata a Tricase è iniziata con una bellissima passeggiata che mi ha portato a scoprire uno dei suoi angoli più affascinanti e meno conosciuti: la Torre del Sasso, una delle tante torri costiere disseminate lungo la costa salentina. Questa camminata, immersa nella natura selvaggia e incontaminata, è stata una vera immersione nei paesaggi del Salento, lontana dalle rotte turistiche più battute.

La Torre del Sasso si trova su un promontorio roccioso a picco sul mare, e per raggiungerla si attraversa un sentiero che si snoda tra la macchia mediterranea. Mentre mi addentravo sempre più nel sentiero, il paesaggio circostante si apriva in scenari mozzafiato: da un lato il Mar Adriatico, con il suo blu profondo e intenso, dall’altro i campi coltivati, incorniciati dai classici muretti a secco, simbolo dell’architettura rurale salentina. La sensazione era quella di essere in un luogo senza tempo, dove la natura e la storia si fondono armoniosamente.

torre del sasso tricase

Una volta arrivato alla Torre del Sasso, il panorama che si apre davanti agli occhi è qualcosa di straordinario. La torre si erge solitaria e imponente, affacciandosi sul mare, con una vista che abbraccia la costa da Santa Maria di Leuca fino a Castro.

Ma il vero simbolo di Tricase è la Quercia Vallonea, un albero secolare che ha più di 700 anni. Sotto le sue maestose fronde, ho percepito una connessione profonda con la natura e la storia, come se quell’albero fosse il testimone silenzioso di secoli di vita salentina.

Non lontano, ho visitato la Torre Palane, un’altra delle antiche torri di avvistamento della costa. Ai suoi piedi, si trova la meravigliosa piscina naturale di Marina Serra, un luogo incantevole, una mezzaluna rocciosa dove l’acqua cristallina sembra fondersi con il cielo. Qui, la natura ha creato una piscina perfetta, circondata da scogliere, un luogo che ha evocato in me un profondo senso di pace.

Guarda questo mio breve video sulla piscina naturale di Marina Serra.

 

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Alessano e le Vie del Sale

Ad Alessano, mi sono fermato all’Insediamento Rupestre di Macurano, risalente al medioevo, un luogo affascinante dove il passato remoto del Salento si mescola con il paesaggio naturale.

insediamento rupestro alessano sud slento

Questo paese è molto legato alla figura di Don Tonino Bello. Vescovo di Molfetta e nativo di Alessano, Don Tonino è stato un instancabile promotore della pace e della solidarietà. La sua tomba, nel cimitero comunale, semplice e modesta come la sua vita, è meta di pellegrinaggio per coloro che desiderano rendere omaggio al suo impegno spirituale e sociale

alessano sud salento

La giornata è proseguita a Tiggiano, dove il Bosco del Palazzo Baronale e la Torre Nasparo mi hanno regalato una visione d’insieme sul paesaggio costiero, e infine a Corsano, dove ho percorso le antiche Vie del Sale. Camminare su questi sentieri costieri, che un tempo venivano attraversati dai contrabbandieri del sale, è stato come rivivere una parte della storia meno conosciuta del Salento.

tiggiano sud salento

4° GIORNO

Ruffano: Un Borgo che Mi Ha Rubato il Cuore

L’ultima tappa del viaggio è stata Ruffano, ed è stato senza dubbio uno dei paesi che mi ha affascinato di più. Qui, tra vicoli lastricati, palazzi antichi e chiese ricche di arte sacra, si respira un’atmosfera autentica, che racchiude l’anima del Salento.

Guarda questo mio breve video per ammirare la bellezza di Ruffano.

 

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Passeggiare per le strade di Ruffano significa immergersi in secoli di storia, osservare i dettagli delle architetture che raccontano di un passato nobile e di una vita rurale intensa, come la Chiesa Madre della Natività di Maria Vergine, con la sua imponenza barocca, che domina il cuore del paese.

Ogni angolo del paese ha una storia da raccontare, ma ciò che rende davvero speciale Ruffano è la sua vivacità culturale e il legame profondo con le tradizioni musicali e folkloristiche del Salento, che si esprimono soprattutto attraverso la musica, il ballo e le celebrazioni religiose.

Una delle esperienze più coinvolgenti a Ruffano è stata la visita al Laboratorio del Tamburello di Rocco Luca, uno dei principali maestri artigiani della tradizione musicale salentina. Il tamburello è uno strumento fondamentale nella musica della pizzica, la danza popolare più conosciuta del Salento, e nel laboratorio di Rocco Luca si può ammirare l’arte antica della sua costruzione, tramandata di generazione in generazione.

Rocco Luca mi ha accolto con la sua passione travolgente, raccontandomi della lunga tradizione di quest’arte. Ogni tamburello che crea è un pezzo unico, realizzato a mano con tecniche tradizionali e materiali locali. Ogni tamburello ha una sua anima, e Rocco mette tutta la sua energia nel mantenere viva questa tradizione.

Nel suo laboratorio, ho avuto l’opportunità di osservare le diverse fasi di lavorazione: dalla preparazione del telaio alla tensione della pelle, fino all’aggiunta dei sonagli. Ma la parte più emozionante è stata quando Rocco Luca ha suonato il suo tamburello.

Avrai sicuramente sentito parlare della pizzica, vero?

La pizzica, è molto più di una semplice danza popolare: è l’espressione più autentica dell’anima del Salento. Nata come danza terapeutica, legata al rito del tarantismo, la pizzica veniva eseguita per liberare le donne morse dal “ragno” (la taranta) da uno stato di trance e disagio psichico attraverso il movimento sfrenato e la musica ipnotica.

Nel tempo, la pizzica si è evoluta, divenendo una danza sociale, eseguita durante le feste di paese, i matrimoni e altre celebrazioni. Il tamburello è l’elemento chiave che dà ritmo, mentre violini, fisarmoniche e chitarre accompagnano il movimento circolare e ipnotico dei danzatori. Ogni passo, ogni battito, è una celebrazione della vita, dell’amore e della comunità.

A Ruffano, la pizzica trova la sua massima espressione durante la festa di San Rocco, il patrono del paese, una ricorrenza che mescola sacro e profano, fede e folclore. È in questa occasione che la tradizione musicale del tamburello si fonde con le antiche danze locali, e tutto il paese si trasforma in un palcoscenico di canti, balli e celebrazioni. Uno degli eventi più affascinanti della festa di San Rocco è la Danza delle Spade, una tradizione unica e spettacolare che si svolge durante i festeggiamenti in onore del santo. Questo ballo rituale, noto anche come “danza della sciabola,” è un’antica forma di danza che simboleggia il confronto tra bene e male, rappresentato dal duello simbolico tra due uomini armati di spade. La danza si svolge con un ritmo incalzante, scandito dal suono dei tamburelli e degli strumenti tradizionali, mentre i danzatori si muovono con agilità e precisione, simulando un combattimento coreografico. Non si tratta di una danza violenta, ma di una celebrazione della forza e del coraggio, eseguita con grande maestria e rispetto delle tradizioni. Le spade scintillano sotto la luce delle luminarie, creando uno spettacolo visivamente suggestivo che attira ogni anno centinaia di spettatori. Questa danza è profondamente radicata nella cultura del paese e simboleggia il legame tra la comunità e San Rocco, venerato come protettore dalla peste e dalle malattie. Durante la festa, le celebrazioni religiose si mescolano ai riti pagani, creando un’atmosfera magica e carica di significato.

Un Salento che Resta nel Cuore

Il mio viaggio nel Sud Salento a settembre è stato un’esperienza straordinaria. Ogni luogo visitato mi ha regalato qualcosa di unico: dalle tradizioni artigianali di Taurisano, alla storia millenaria di Ugento, fino alla bellezza incontaminata delle coste di Corsano e Tiggiano. E, tra tutti, Specchia e Ruffano sono stati i borghi che più mi hanno colpito, per la loro  autenticità e il calore delle persone che ho incontrato. Questo viaggio mi ha fatto innamorare ancora di più di questa terra e sono certo che tornerò presto per scoprire altre meraviglie nascoste.

 

Viaggio realizzato in collaborazione con Viral Passport e Visit Sud Salento

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