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Dove mangiare una buona Grattachecca a Roma

Andrea Petroni 05/04/2020

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Per carità non chiamarla mai granita: a Roma abbiamo la grattachecca, e per noi romani non è estate senza gustarla almeno una volta passeggiando per il centro durante i caldi pomeriggi o le afose serate.

La grattachecca è ghiaccio tritato a mano e velocemente da un grosso blocco, con l’aiuto di un raschietto in ferro, messo poi in un bicchiere versandoci sopra sciroppi e aggiungendo frutta fresca a pezzettoni.

La differenza tra grattachecca e  granita consiste nel fatto che in quest’ultima sciroppo ed acqua vengono prima congelati e poi tritati formando un impasto omogeneo, nella grattachecca invece prima viene tritato il ghiaccio e poi versato sopra lo sciroppo e aggiunti i pezzi di frutta.

La sua origine si fa risalire al mestiere del neviero abruzzese, che andava nei ghiacciai a tagliare blocchi di ghiaccio che poi rivendeva per conservare i cibi e preparare sorbetti e gelati, anche a Roma trasportandolo in mezzo a strati di paglia che lo isolavano. Alcuni di questi nevieri iniziarono a vendere nella Capitale il ghiaccio tritato con aggiunta di frutta e sciroppi che riscosse sin da subito un gran successo.

Ricordo che da piccolino, quando ancora a casa non avevamo i condizionatori, con i miei genitori e i miei nonni scappavamo dalle nostre case infuocate per cercare un pò di fresco al Fontanone del Gianicolo o a Trastevere, e ogni sera una bella grattachecca non ce la toglieva proprio nessuno.

Se anche tu vuoi sentirti come un “vero” romano allora mettiti in fila davanti uno dei chioschetti storici e prova a dissetarti con questa specie di bevanda ghiacciata, ma solo nei mesi estivi perché come canta Carl Brave nel brano Regina Coeli

“…il grattacheccaro da giugno a settembre”.

Il costo di una grattachecca oscilla dai 3 ai 6 euro in base alle dimensioni e ai gusti.

GRATTACHECCA A ROMA: DOVE MANGIARLA

La grattachecca nacque come cibo di strada agli inizi del 1900 e venduta nei vicoli di Trastevere. Una tradizione che si tramanda di generazione in generazione.

Il chiosco più antico di tutti in cui mangiarla è Alla Fonte d’Oro in Lungotevere Raffaello Sanzio quasi all’angolo con Piazza Gioacchino Belli a Trastevere, attivo dal 1913.

Sempre a Trastevere ma sul Lungotevere degli Anguillara, angolo Ponte Cestio per l’Isola Tiberina, c’è la Sora Mirella, il cui fiore all’occhiello è la grattachecca con i frutti di bosco. Purtroppo Mirella non c’è più e si sente la mancanza delle sue fragorose risate.

In via Trionfale (angolo Via Telesio) c’è invece la Sora Maria, aperta dal 1933, con una grandissima varietà di gusti, dalla classica menta e orzata passando per fragola e melone fino ad arrivare ai gusti tropicali.

Tra Prati e Balduina, e precisamente in Piazzale degli Eroi, c’è Sorsi e Morsi la cui specialità è la Melena, un mix di tre sciroppi: cannella, mela verde e limone.

In Piazza Buenos Aires c’è il chiosco Buenos Aires. Per mangiarla a Testaccio devi andare in via G. Branca specializzato in lemoncocco, una bella spruzzata di limone fresco e sciroppo di cocco.

Ovunque andrai resterai comunque ammaliato dalla grattachecca di Roma.

Come preparare la grattachecca romana

Come avrai capito è semplicissimo prepararsi in casa la grattachecca romana. Nei nostri freezer è difficile ottenere un bel blocco di ghiaccio, e soprattutto non è poi semplice grattugiarlo a mano in quanto servirebbe l’apposita macchinetta. Puoi però benissimo prendere dei cubetti di ghiaccio, tritarli con il frullatore o con un mixer, metterli in un bicchiere e versarci sopra sciroppi e farcirli con pezzi di frutta.

immagine di copertina Carlo Donati Flickr CC BY-SA 2.0

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