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Santo Stefano di Sessanio: borgo incantato d’Abruzzo
di Andrea Petroni
Pubblicato il 2018-08-28
Tra i borghi più belli d’Italia ce n’è uno che si nasconde a 1250 metri sul livello del mare tra le montagne abruzzesi: è Santo Stefano di Sessanio che voglio farti conoscere con questo post. Un luogo che merita di essere visitato per quella sua atmosfera medievale non ancora intaccata dal turismo di massa.
Io l’ho scoperto grazie a mio padre, grande appassionato di viaggi come me, che la prima cosa che fece quando 15 anni fa decise di acquistare con mia madre una casetta in Abruzzo dalle parti di Tagliacozzo, fu quella di informarsi su tutte le possibili escursioni e gite da fare alla scoperta dei tesori della regione. Quella fu per me una bella opportunità per conoscere gioielli nascosti e poco conosciuti di una regione che ha tanto da offrire a chi ci si approccia con rispetto e curiosità. Tra le perle d’Abruzzo spicca Santo Stefano di Sessanio.
SANTO STEFANO DI SESSANIO: DOVE SI TROVA
Santo Stefano di Sessanio è un piccolissimo comune in provincia de L’Aquila immerso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che conta solamente 110 abitanti.
Arroccato a un’altezza di 1200 metri sul livello del mare, nella vasta piana di Campo Imperatore, è un gioiello dell’architettura medievale che con la sua bellezza attrae visitatori da ogni parte del mondo in cerca di assoluto relax, e di opportunità escursionistiche in una natura selvaggia.
Come arrivare a Santo Stefano di Sessanio
Per arrivare a Santo Stefano di Sessanio in automobile dall’autostrada A 24 bisogna uscire a L’Aquila Est, prendere la SS 17 in direzione Pescara, e svoltare poi in direzione di Santo Stefano di Sessanio.
Da L’Aquila basta prendere la SS17.
In treno la situazione è un po’ più complicata perché bisogna arrivare a L’Aquila, prendere poi un bus per Collemaggio e da lì il bus per Santo Stefano di Sessanio.
SANTO STEFANO DI SESSANIO: UN PO’ DI STORIA
Le prime frammentarie notizie della sua esistenza risalgono al IX secolo, anche se solo a partire dall’anno 1239 si ha certezza di un insediamento stabile.
Fino al 1579 appartenne alla Baronia di Carapelle della famiglia Piccolomini, e fu venduta poi a Francesco I de’ Medici Granduca di Toscana rimanendo all’illustre famiglia fiorentina fino al 1743. Ed è proprio durante il periodo dei Medici che Santo Stefano di Sessanio raggiunse il massimo splendore e divenne il centro del commercio della lana carfagna, uno sviluppo iniziato però nel XV grazie allo sviluppo della pastorizia e della transumanza.
Quando però nel XIX secolo avvenne l’Unità d’Italia e la privatizzazione delle terre del Tavoliere delle Puglie, ebbe fine anche la transumanza avviando di conseguenza la decadenza di Santo Stefano di Sessanio.
È però alla fine del 1900 che inizia la sua rinascita, grazie soprattutto a un giovane imprenditore milanese con origini svedese di nome Daniele Elow Kihlgren, che acquistò parte del borgo realizzandoci uno splendido albergo diffuso – chiamato Sextantio – e che investendo in pubblicità attirò sia turisti che altri investitori.
SANTO STEFANO DI SESSANIO: COSA VEDERE
Arrivando in automobile – soluzione che ti consiglio vivamente soprattutto per visitare anche i dintorni di Santo Stefano di Sessanio – puoi lasciare la vettura in uno dei due parcheggi posti sotto al borgo e iniziare la tua passeggiata tra le stradine e le case costruite in pietra calcarea bianca.
Verrai immediatamente colpito dalla calma che si respira nel borgo, intervallata giusto da qualche risata dei bambini che giocano sulla piazzetta, e rimarrai stupito dalla bellezza architettonica rimasta quasi del tutto intatta dall’epoca medievale, nonostante il terremoto del 2009 che ha fatto crollare la Torre Medicea e alcune abitazioni.
Santo Stefano di Sessanio è un piccolo borgo quindi non sono tante le cose da visitare, prenditi tutto il tempo che vuoi per perderti tra i suoi vicoletti e le sue scalinate, scovando un localino in cui bere un caffè o mangiare le specialità tipiche abruzzesi, magari una bella porzione di arrosticini o la zuppa di lenticchie. Per trovarli ti basterà seguire il profumo che si sprigiona dalle cucine ma occhio a non entrare in qualche abitazione privata!
Le cose principali da vedere a Santo Stefano di Sessanio sono la Torre Medicea risalente al XIV secolo (ora in ricostruzione), il Palazzo Mediceo (ora albergo/ristorante La Bifora), la Chiesa Madre del XV secolo posta nella piazza principale, la Porta Urbica che si trova proprio accanto alla Chiesa, e la Chiesa di Santo Stefano posta nel cimitero.
Poco fuori dal centro si trovano invece la Chiesa di Santo Stefano fuori le mura (del XIII secolo con rimaneggiamenti rinascimentali) e il Santuario della Madonna delle Grazie posto proprio accanto al laghetto.
La bellezza del borgo è data poi dalle case quattrocentesche, ora quasi tutte appartenenti all’albergo diffuso, che ebbero nel passato una funzione di case-mura grazie proprio al loro essere contigue. Da notare nelle case-mura le piccole finestrelle, realizzate in scala ridotta per evitare l’ingresso ai potenziali invasori.
Mi raccomando, non andartene dal borgo prima di aver assaggiato un piatto a base delle celebri lenticchie locali, una varietà molto rara coltivata in montagna a un’altitudine tra i 1300 e i 1400 metri.
SANTO STEFANO DI SESSANIO: COSA VEDERE NEI DINTORNI
Tante sono le cose da vedere nei dintorni di Santo Stefano di Sessanio.
A soli 4 km di distanza si erge Rocca Calascio, splendido castello risalente al X secolo d.C. e set di numerose pellicole cinematografiche di successo.
Ti suggerisco anche il delizioso borgo di Castel del Monte a soli 7 km (anch’esso utilizzato come set cinematografico per film come il Nome della Rosa, Lady Hawke, Serafino, Amici Miei Atto II, Lo Chiamavano Trinità, A Natale mi Sposo, Così è la Vita, e The American con George Clooney e Violante Placido), le Grotte di Stiffe (a San Demetrio nei Vestini, circa 12 km da Santo Stefano) con le suggestive stalattiti e stalagmiti, Bominaco con la bellissima Chiesa di Santa Maria Assunta consacrata nel 1223, e il massiccio del Gran Sasso.
Imperdibile anche un giro per la piana di Campo Imperatore, conosciuta anche come il Piccolo Tibet d’Abruzzo, un luogo molto suggestivo e selvaggio.
Buon soggiorno abruzzese!