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La compagni aerea che vieta i bambini
Andrea Petroni 14/10/2016
Negli ultimi giorni stanno facendo discutere le decisioni di alcuni hotel e ristoranti che hanno deciso di vietare l’ingresso ai bambini per salvaguardare la quiete dei loro ospiti.
Da ultima ci si è messa anche la compagnia aerea indiana IndiGo che ha deciso di bandirli da alcune file dei suoi aeromobili, per garantire un volo più sereno e più tranquillo ai suoi clienti.
Gli under 12 non potranno sedersi nelle file che vanno dalla 1 alla 4, e nemmeno in quelle che vanno dalla 11 alla 14. Un’area chiamata Quiet Zone che ha ovviamente scatenato reazioni contrastanti. I genitori dei bambini hanno visto la decisione come una vera e propria discriminazione nei loro confronti, mentre alcuni viaggiatori hanno accolto la notizia con grande entusiasmo mostrandosi disponibili addirittura a pagare un supplemento per sedersi nella Quiet Zone.
A bordo dei voli IndiGo i bambini non possono già da tempo sedere nelle file con spazio extra per le gambe e in quelle vicine alle uscite di sicurezza.
Nel continente asiatico ci sono compagnie aeree come la Scott, la AirAsiaX e la Malaysia Airlines, che già da anni hanno istituito la zona Child Free acquistabile come upgrade
Nei tanti voli presi mi è capitato solo una volta di essere infastidito dagli schiamazzi incessanti di un bambino. Tornavo dal Messico con British Airways e il piccolino ha pianto per quasi tutto il volo (circa 10 ore). Poverino, lui non c’entrava nulla, la colpa era dei suoi genitori che fregandosene altamente della sua insofferenza, e non degnandolo nemmeno di uno sguardo o di una carezza, hanno continuato a guardare il loro film con le cuffie nelle orecchie. Ricordo che ignoravano addirittura le richieste dei passeggeri che, come me, volevano almeno schiacciare un pisolino.
A dire il vero ciò che mi ha infastidito non è stato il piccolino che piangeva, anzi era dolcissimo e tenerissimo (io adoro i bimbi e le mie nipotine Giorgia e Beatrice sono le mie principessine), ma il menefreghismo più totale della sua mamma e del suo papà. Li avessi visti prenderlo almeno in braccio e provare a rincuorarlo avrei sicuramente accettato la situazione.
Ci sono stati anche alcuni voli in cui sono stato incessantemente preso a calci sul sedile ma la cosa non mia ha affatto infastidito, d’altronde siamo stati tutti bambini, e so che per un genitore non è semplice gestire e calmare un bambino.
Ma poi diciamolo, sono solo i bambini ad arrecare disturbo durante un volo? Ho visto adulti fare cose allucinanti…
E se iniziassero a farlo anche le altre compagnie aeree? Tu cosa ne pensi? Saresti favorevole o contrario?
immagine di copertina skitterphoto