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Diari di viaggio

Diario di un viaggio ad Oslo

di Andrea Petroni

Pubblicato il 2013-04-02

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Il gentilissimo viaggiatore Alfonso P., attivissimo nella community Facebook di VoloGratis.org, è stato poche settimane fa ad Oslo ed ha voluto gentilmente condividere con noi il suo diario di viaggio.

Oltre ad essere molto simpatico, contiene tante informazioni utili per risparmiare il più possibile nella capitale più cara d’Europa.

Buona lettura!

Primo giorno (Martedì 12.03.13)

Dalla stazione Termini prendiamo il bus Terravision alle 4:30 (prenotato su internet alla modica cifra di 8 euro A/R) che ci porta all’aeroporto di Ciampino.

Qui ci aspetta il volo Ryanair per Oslo Rygge in partenza alle 7 in punto. Partenza e atterraggio in perfetto orario, arriviamo nella capitale norvegese alle 10 del mattino.

Da Rygge prendiamo il bus Rygge-Ekspressen e già qui comincia a sentirsi il carovita della capitale più cara d’Europa: il bus sola andata costa 160 corone norvegesi (che troverete indicate con le sigle KR oppure NOK, 1€ = 7.5kr quindi sola andata il bus sarebbe costato all’incirca 21€) quindi per alleviare minimamente questo “dolore” abbiamo optato per la formula A/R alla cifra di 290 kr (al posto di comprarli separatamente a 320).

In poco meno di un’ora, dopo aver ammirato dei meravigliosi scenari naturali ancora abbastanza “ghiacciati”, siamo al terminale dei bus di Oslo. Vi basta seguire le varie indicazioni e vi troverete alla stazione centrale, in pieno centro.

Usciamo dalla stazione e decidiamo di raggiungere il nostro appartamento a piedi. Abbiamo fatto un affarone prenotando in questo posticino. Si chiama Chateau apartments e si trova sulle sponde di un fiumiciattolo che scorre per la città, più precisamente nel suo quartiere bohemienne che si chiama Grunerlokka. Abbiamo pagato 3190 kr per 4 notti (circa 420 euro) ed eravamo in 4! Poco più di 100 euro a persona, che è pochissimo considerando sia che eravamo ad Oslo, sia che era spaziosissimo con tutti i confort che vorresti trovare in un appartamento. In più eravamo in una zona centralissima, piena di localini, con una vista bellissima dalle ampie finestre. Se siete interessati ad andare ad Oslo ve lo consiglio! Si trova in Nedre gate, comunque cercando su Booking lo trovate facilmente.

Ci sistemiamo, diamo una prima visitata alle meravigliose e variopinte stradine di Grunerlokka e ci rechiamo a fare la spesa. Dopo aver provato vari supermercati nei vari giorni (Rema 1000, Kiwi e Joker) mi sento di consigliarvi l’ultimo dei 3, Joker. Certo, anche qui vi usciranno gli occhi dalle orbite quando convertirete i prezzi ma tra i vari supermercati è il più economico e le cose in vendita sono le stesse.

Secondo Giorno (Mercoledì 13.03.2013)

Comincia l’esplorazione della città. Ci rechiamo a piedi all’inizio della strada principale della città, Karl Johans gate. Cominciamo a visitare il Domkirke, il duomo della città tutto costruito in legno, lo Stortinget alias il Parlamento norvegese dalle forme molto semplici e austere, i suoi giardini che ospitano al loro interno una pista di pattinaggio per bimbi.

Piccola parentesi: dovete sapere che gli abitanti di Oslo, come quelli di tutta la Norvegia, figliano come i conigli, vedrete bambini dappertutto (stranamente tutti impressionantemente uguali almeno in altezza, ci è capitato di vedere addirittura babysitter con passeggini ad 8 posti!) grazie anche alle politiche che sostengono le famiglie in maniere che a noi italiani risultano quasi sconosciute.

Andando avanti incontriamo il negozio Hard rock di Oslo, il Teatro nazionale, il Palazzo reale con i suoi giardini tutti ghiacciati! Per la cronaca: abbiamo visitato Oslo nel mese di marzo più freddo dei suoi ultimi 80 anni!!!

Continuiamo e ci rechiamo alla Galleria nazionale, dove è custodito l’Urlo di Munch. Ma la nostra grande fortuna vuole che la sala dove è situato sia in ristrutturazione, quindi niente Urlo! Vabbè ce ne faremo una ragione magari visitando il museo Munch.

E’ arrivata l’ora di pranzo, quindi decidiamo di recarci in un grazioso posticino consigliatoci da una nostra amica italiana stabilitasi ad Oslo. Si chiama Fiskeriet ed è una pescheria che però al suo interno ha anche una specie di “tavola calda”, se così possiamo definirla, dove servono dei piatti tipici della cucina norvegese, ma noi decidiamo di non fermarci e prendere del fish&chips take away. 89 corone spese benissimo! Certo mangiamo al freddo ma almeno mangiamo bene, considerando che i prezzi di Oslo per mangiare in un ristorante la medesima pietanza sono molto ma molto più alti! (andatevi a fare un giro su Tripadvisor, ne parla molto bene!)

Continuiamo il nostro giro raggiungendo la Stazione centrale con la sua Tigre gigante e successivamente l’Operahauset, il modernissimo teatro dell’Opera di Oslo: potete visitarlo sia tramite i suoi percorsi sulla copertura, sia entrando all’interno, davvero entusiasmante!

Torniamo a casa provati dalla passeggiata al freddo e ceniamo con un bel piatto di pasta!

Terzo Giorno (Giovedì 14.03.13)

Ci svegliamo di buon ora e decidiamo almeno per oggi di usufruire dei mezzi. Rapido sunto di quanto costano e come funzionano: il biglietto singolo costa esattamente 4 euro (30 kr, se lo fate a bordo costa addirittura di più), prezzo spropositato specialmente se si tiene conto che in una città come Roma un biglietto per una tratta di un qualsiasi mezzo pubblico costa meno della metà (1.5 €) quindi decidiamo di sfruttarli per bene comprando il biglietto giornaliero che riteniamo abbastanza conveniente (costa 80 kr, poco più di 10 €, e puoi viaggiare illimitatamente non fino alla mezzanotte, ma per le 24 ore successive alla convalida).

Torniamo a noi, prendiamo un bel tram da Haussmans gate e scendiamo al Radhuset, il Municipio della città, luogo simbolo di Oslo in cui viene consegnato ogni dicembre il premio Nobel per la pace, e visitiamo quasi tutte le sue sale meravigliosamente affrescate.

Ci dirigiamo poi verso la zona del molo di Aker Brygge da dove si può ammirare un fantastico panorama sull’insenatura-fiordo della città e sulla fortezza medievale della città chiamata Akershus festning.

Continuiamo a percorrere il molo, ci fermiamo in uno spiraglio di sole a consumare il pranzo a sacco, per poi approdare all’interno del suggestivo Tjuvholmen icon complex, nuovissima opera architettonica progettata dal nostro Renzo Piano che racchiude al suo interno uffici, abitazioni ed anche un museo di fronte al quale troverete un’altissima e sottilissima torre in vetro e acciaio dalla quale potete godere di una fantastica vista sulla città.

Torniamo alla fermata del tram ma percorrendo le vie interne della zona di Aker Brygge, piene di edifici residenziali e commerciali particolarissimi. Ci rechiamo alla fermata metro Majorstuen per recarci ad Holmenkollen, zona di Oslo situata “su per i monti” in cui si trova uno dei più imponenti trampolini di lancio al mondo per il salto con gli sci! Il tragitto che fa la metropolitana è a dir poco mozzafiato: sarete attorniati da neve posatasi dappertutto (ovviamente dipende dal periodo in cui ci andrete) e da miriadi di casette a tetti spioventi! La metropolitana passa proprio tra esse!

Arrivati in cima si può ammirare un panorama più unico che raro. Continuiamo a salire per un piccolo tratto a piedi (qui il ghiaccio è infame, si prendono scivoloni non indifferenti) e arriviamo finalmente al trampolino dove si stavano svolgendo le qualificazioni per i mondiali di salto con gli sci che sarebbero iniziati proprio il giorno seguente, quindi siamo stati fortunati a capitarci proprio quel giorno altrimenti non avremmo potuto visitare in modo così facile l’imponente struttura. Sempre presso il Trampolino, c’è un interessante Simulatore che si innalza fino in cima alla struttura, ma sempre grazie alla nostra fortuna spacciata era “out of order”.

Ritorniamo in città, ci rechiamo al Munch museet, dove anche qui la fortuna è dalla nostra! Speravamo di poter vedere la seconda copia dell’Urlo che si trova ad Oslo ma niente da fare, anche questa non c’è, era fuori per esposizioni all’estero! L’Urlo si è preso gioco di noi (ma dico io cari musei di Oslo, ho capito che non è stagione turistica, ma qualche disgraziato che viene a visitarvi sempre c’è, tenetevi almeno una copia reperibile di questo maledetto quadro!), ma comunque decidiamo di visitare il museo che ospitava una collezione davvero interessante che ovviamente comprendeva altre opere del pittore norvegese.

Torniamo a casa per darci una sistematina e poi di nuovo in centro, fermata metro Nationaltheatret, per recarci all’Icebar, un suggestivo locale fatto interamente di ghiaccio dove abbiamo gustato un cocktail bevuto proprio in un bicchiere di ghiaccio. L’ingresso è caruccio (160 kr, ma avevamo degli sconti del 15% fornitici dalla reception del nostro appartamento che ci hanno permesso di risparmiare un pochino).

Quarto Giorno (Venerdì 15.03.13)

Oggi volevamo visitare la penisola di Bygdoy dove sono situati la maggior parte dei più interessanti musei della città ma ci rinunciamo perché il traghetto non faceva servizio fino a fine mese e quindi optiamo per altri luoghi. Prendiamo il tram (mezzo davvero comodissimo devo dire) e ci rechiamo al Parco Vigeland, suggestiva isola verde nella città che ospita le strambe sculture di Vigeland, questo grande artista norvegese. Abbiamo speso al suo interno 2 belle ore sgattaiolando per i suoi vialetti innevati e ammirando le innumerevoli sculture davvero particolari (specialmente la colonna centrale formata da grovigli di persone). Ed è qui che oltre al ghiaccio ci godiamo anche la neve, ebbene si, comincia a nevicare. Dimenticherò con difficoltà questa affascinante passeggiate sotto la neve in questo meraviglioso parco!

Pranziamo di nuovo da Fiskeriet, stavolta ci sediamo e gustiamo una deliziosa zuppa di pesce e del salmone grigliato.

Riprendiamo il tram e ci rechiamo alle Cascate di Mollefossen (dovete ferarvi a Biermanns gate con i tram 11, 12 o 13), al limite del quartiere di Grunerlokka. Non pensavamo affatto di trovare uno scenario del genere: una bellissima cascata semighiacciata dalla quale parte il fiumiciattolo di cui ora non ricordo il nome e attorniata da terrazzamenti e gradini totalmente innevati. Fotografiamo a tutta birra per poi entrare in una piccola casettina che ospita un tipico “caffè” della zona: si chiama Honse-Lovisas hus e ad accoglierci c’era l’unica signora norvegese che non masticava l’inglese (lì lo sanno parlare tutti come se fosse la loro lingua, anche i neonati!) ma comunque da buoni italiani riusciamo a farci capire gesticolando e gustiamo degli ottimi waffle con marmellata di frutti di bosco, torta al cioccolato e cioccolata calda, per la modica cifra di 50 corone a testa! Usciamo soddisfatti sia per il prezzo “basso” rispetto alla media dei prezzi di Oslo sia per la location affascinante, curatissima nei particolari tanto sa sembrare un piccolo chalet di montagna.

Torniamo a casa a piedi passeggiando per lo splendido quartiere colorato che il primo giorno avevamo trovato ghiacciato, ora innevato, davvero suggestivo!

Prima di tornare a casa passiamo per il Doga, museo di design ed architettura che ospita esibizioni temporanee ad ingresso gratuito e che avevamo proprio sotto casa.

L’indomani siamo pronti per ripartire.

Lasciamo questa meravigliosa capitale scandinava per la quale non avevamo nutrito grandi aspettative prima della partenza, ma che poi si è rivelata un vero gioiellino nonostante non fossimo in stagione turistica. Assolutamente da visitare!

Foto di copertina: Pixabay CC0 Public Domain

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