Diari di viaggio
Diario di viaggio a Belfast (prima parte)
Andrea Petroni 07/09/2015
Io e Valentina amiamo follemente l’Irlanda.
Nei nostri primi due viaggi ci siamo talmente innamorati della sua gente, dei suoi paesaggi, e delle sue città che abbiamo deciso di tornarci per la terza volta.
Dopo essere stati a Dublino, nel Connemara e nel Burren, abbiamo deciso di volare alla scoperta dell’Irlanda del Nord, e precisamente tra Belfast e la scenografica Causeway Coastal Route e siamo pronti a raccontarvi tutto in questo
diario di viaggio a Belfast.
L’Irlanda del Nord appartiene geograficamente all’Isola d’Irlanda ma politicamente al Regno Unito. É uno dei quattro Stati che compongono La Gran Bretagna insieme all’Inghilterra, al Galles e alla Scozia. Anche se fa davvero strano pensarla come un’entità separata dal resto dell’Isola.
Belfast è la sua capitale, una città purtroppo fraintesa dai turisti a causa del conflitto nordirlandese tra il fronte repubblicano e quello lealista, conclusosi ufficialmente il 10 aprile 1998 con il Belfast Agreement, che continua a tenere immotivatamente ancora lontani parecchi visitatori.
La città ora è più che tranquilla, e senza remore ma con tanto entusiasmo ci siamo decisi ad intraprendere questo viaggio.
Partiamo alle ore 12 del 27 agosto con Aer Lingus dall’aeroporto di Roma Fiumicino. Rientro da Belfast con Jet2 che ha dei comodissimi collegamenti stagionali diretti per la capitale dell’Irlanda del Nord da Roma, da Pisa e da Verona.
Ma Belfast si raggiunge facilmente in bus anche atterrando su Dublino.
Il volo Aer Lingus fila liscio come l’olio e pur se partiti con 20 minuti di ritardo atterriamo puntualissimi allo scalo dublinese.
Seguendo le indicazioni “Bus Coach” arriviamo alla Zone 10 dove alle 15:35 prendiamo il bus Translink Goldline Express Service X2 che in meno di due ore ci porta all’Europa Buscentre, in pieno centro città.
Qui trovate una guida esaustiva su come raggiungere Belfast dall’aeroporto di Dublino.
Sul bus ci siamo noi e altre 8 persone e il tempo vola tra un pisolino e una navigazione sul web grazie alla potente connessione internet wifi gratuita.
In una manciata di minuti arriviamo all’hotel Park Inn. La città è presa d’assalto in occasione del concerto/evento per il 70° compleanno di Van Morrison e gli hotel sono tutti al completo. In altri periodi di minore affluenza è possibile alloggiare in posti più economici come ad esempio il Vagabonds Hostel, e l’International Youth Hostel.
La temperatura esterna è piuttosto freddina, ci sono 20 gradi in meno rispetto a quelli che abbiamo lasciato a Roma. Sistemati i bagagli e indossati i giubbotti pesanti iniziamo ad andare a zonzo per la città.
Belfast si trova tra il fiordo Belfast Lough e tra alcune colline come Cave Hill che sembra sia il luogo che ispirò allo scrittore Swift il racconto de “I Viaggi di Gulliver”.
Il nostro hotel si trova proprio dietro un luogo mitico per gli appassionati di musica, la Ulster Hall. La sala concerti in cui il 5 marzo del 1971 i Led Zeppelin eseguirono per la prima volta dal vivo “Stairway to Heaven”.
Proseguendo verso il Cathedral Quarter arriviamo in Donegall Square, il fulcro della città in cui si trova la splendida City Hall, il grande edificio bianco in pietra di Portland che fu costruito tra il 1898 e il 1906 e che ospita il Municipio.
Nei suoi splendidi giardini ci sono monumenti importanti come la statua in memoria dell’equipaggio del Titanic che fu costruito proprio in questa città.
Torneremo a visitarla domani con un bel tour gratuito.
Proseguiamo la nostra passeggiata passando per la bella via dello shopping Donegall Pl in cui si trova il grande magazzino Marks & Spencer,
svoltiamo per Castle Pl che diventa High St, fino ad arrivare a Queen’s Square, una bella piazza che si affaccia sul fiume Lagan e in cui si trova l’Albert Memorial Clock Tower, la torre orologio simile al Big Ben di Londra fatta erigere dalla Regina Vittoria tra il 1865 e il 1869 in memoria del defunto marito Alberto.
Si avvicina l’ora di cena e la fame si fa sentire, abbiamo pranzato al volo con un panino preso all’aeroporto di Dublino prima di salire sul bus e le nostre pance iniziano a brontolare.
La maggior parte delle cucine dei ristoranti e dei pub chiudono alle 20:30 quindi meglio andarci entro e non oltre le 20.
Decidiamo di cenare al Cathedral Quarter, l’antico quartiere in cui si concentra la vita notturna della città, tra ristoranti, pub e discoteche.
Scegliamo uno dei locali più in voga, Hadskis, in cui io mangio uno dei controfiletti più buoni della storia, bevendo Sidro di mele e birra. Valentina si butta sul pesce al forno.
Il sidro è una bevanda alcolica che si ottiene dalla fermentazione delle mele (ma anche delle pere) ed è tipica di questa parte dell’Irlanda.
Sulla stessa strada di Hadskis c’è uno dei pub più famosi di Belfast, il Duke of York, un posto fighissimo dove addirittura nel 1998 suonarono gli Snow Patrol, e dove decidiamo di concludere la serata.
Il Duke of York è situato in uno stretto vicolo acciottolato che di sera è strapieno di persone di ogni età con una pinta di birra in mano. L’interno ha un fascino indescrivibile, arredato con mobili e specchi antichi.
Si respira una bella atmosfera rilassata. Scambiamo quattro chiacchiere con la gente del posto e verso mezzanotte e mezza facciamo rientro in hotel.
Piccola parentesi sugli abitanti del posto. Siamo rimasti sorpresi dalla loro disponibilità. Non appena ci vedevano tirare fuori la piantina della città ci si avvicinavano pronti ad aiutarci tirando fuori lo smartphone e cercando per noi le strade con Google Maps.
Felici di essere a Belfast ce ne andiamo a dormire sereni e soddisfatti.
Secondo giorno
Driiin, driiin, driin!!! Alle 7:15 i nostri iPhone iniziano a suonare all’unisono e un cielo azzurro ci dà il buongiorno.
Dopo una bella colazione in hotel ce ne andiamo alla scoperta di Belfast a bordo di un Black Taxi.
Il costo del tour guidato con una guida del luogo costa £ 30 per due persone (£ 15 a testa). Se si è più di due il costo per le persone aggiuntive è di £ 12.
Ci sono anche altre opportunità per una visita guidata come ad esempio il City Sightseeing, il Walking Tour, o il City Bike.
Noi abbiamo optato per quello a bordo del Black Taxi perché dicono sia il modo migliore per visitare la città dal punto di vista di chi ci vive.
Alle 9 in punto ci viene a prendere Billy Scott che ci fa subito un’introduzione sulla storia di Belfast.
Al culmine della rivoluzione industriale la città è stata l’epicentro dell’industria irlandese del lino, della produzione di tabacco e della costruzione di navi. L’industria navale è tuttora il fiore all’occhiello dell’economia della citttà e proprio qui tra il 1909 e il 1912 fu costruito il Titanic.
La storia recente della città è però segnata dal The Troubles, il conflitto nordirlandese tra i repubblicani cattolici e i lealisti protestanti il cui apice si ebbe tra la fine degli anni sessanta e i primi anni novanta, e che terminò ufficialmente il 10 aprile del 1998 con la firma del Belfast Agreement – conosciuto anche come accordo del Venerdì Santo – anche se qualche attentato si è protratto fino al 2011.
Billy ci dice che oramai la situazione è tranquilla e la crisi economica della Repubblica Irlandese ha fatto sì che in questo momento alla quasi totalità della popolazione del Nord Irlanda conviene appartenere al Regno Unito in quanto la sterlina è una delle monete più forti del mondo.
Il nostro tuor inizia dalla Queens University, l’antica Università pubblica ospitata in un bell’edificio in stile Tudor. Passiamo di fronte ai Giardini Botanici e all’Ulster Museum, attraversiamo un delizioso quartiere residenziale abitato da attori e da professionisti, ma la parte più interessante della visita guidata inizia quando il taxi svolta verso Shankill e Falls Road, nella zona ovest di Belfast.
Lungo i muri e sulle facciate dei palazzi ci sono tanti murales di protesta che toccano vari temi sociali.
In Crumlin Road inizia l’enclave protestante lealista. Qui si trova il Crumlin Road Courthouse e di fronte la prigione Crumlin Road Gaol. Il Crumlin Road Courthouse ospitava negli anni ’70 e ’80 le Diplock Courts, i tribunali senza giuria utilizzati per casi collegati con i paramilitari e per evitare che le eventuali giurie fossero soggette a intimidazioni.
Passiamo poi per Shankill Road e arriviamo all’enclave cattolica di Falls Road e di Springfield Road. Qui si trova la Linea della Pace, un orribile muro eretto per contenere le violenze degli estremisti delle due fazioni. Sul muro è possibile lasciare un messaggio di pace e noi lasciamo il nostro.
Il Black Taxi ci porta poi a fare un giro al Cathedral Quarter con una sosta a Commercial Ct, il vicolo del Duke of York, per farci ammirare i due murales che si trovano nel portone accanto al The Dark Horse, realizzati nel 2010 da Danny Devenney e Marty Lyons, e che raffigurano per lo più famosi personaggi irlandesi come Van Morrison, Bono e The Edge degli U2, Enya, Gary Moore, Dolores O’Riordan, e molti altri ancora.
Bobby ci porta poi al Titanic Quarter, il quartiere in cui fu costruita la famosa nave omonima e che ospita il museo Titanic Belfast che visiteremo durante il nostro ultimo giorno in città.
Il Taxi ci lascia al St George’s Market, l’antico mercato costruito tra il 1890 e il 1896 e che nel 2014 si è fregiato del titolo di miglior mercato coperto del Regno Unito. È aperto dal venerdì alla domenica, e offre prodotti locali come pesce, carne e formaggi, e stand che cucinano specialità tipiche come l’irish stew, lo stufato di carne d’agnello con patate, carote e cipolle.
Io pranzo proprio con un bel piatto fumante di irish stew al costo di £ 3,50. Valentina con una vaschetta di polpo e calamari. Proviamo ad assaggiare anche le alghe essiccate che ci disgustano non poco.
Per pranzare spendendo poco vi consiglio proprio questo mercato. Ci sono stand che vendono anche panini con hamburger cotti al momento e fish and chips. Dicono che uno dei fish and chips più buoni della città si mangi da Simply Fish and Chips che si trova proprio nel St George’s Market.
Rifocillati ce ne andiamo alla City Hall dove alle 14 in punto iniziamo il tour gratuito in lingua inglese che in un’ora ci porta alla scoperta delle meravigliose sale tra cui la Camera del Consiglio (The Council Chamber) e la Great Hall.
Usciti dalla City Hall facciamo un salto nel Belfast Visitor Centre che si trova proprio di fronte, in cui è possibile prendere mappe, depliant e tante informazioni sulla città.
Ce ne andiamo poi alla Linen Hall Library, la più antica biblioteca della città fondata nel 1788. Ragazzi con i loro fiammanti pc studiano in un ambiente caratterizzato da un legno caldo e accogliente, e questo mix di antico e moderno rende l’atmosfera davvero unica.
Usciamo dalla biblioteca e un violento acquazzone si scatena per una manciata di minuti, poi di colpo il cielo diventa di nuovo sereno ed esce il sole. Qui il clima cambia repentinamente quindi sempre meglio portare con sè un ombrello.
A me viene voglia di un irish coffee e a Valentina di un tea. Ce ne andiamo al McHughs Bar, un pub tipico che si trova ai numeri 29-31 Queen’s Square, in quello che dicono sia uno degli edifici più antichi della città.
L’atmosfera del McHughs è fantastica e con £ 6 ci rilassiamo sorseggiando le nostre bevande.
Belfast ci sta piacendo tantissimo, poco turistica e molto vera.
Torniamo in hotel passeggiando lentamente, una doccia al volo e usciamo per la cena.
Per la cena scegliamo il The Crown Liquor Salon, quello che è definito come uno migliori pub del mondo. Si trova al numero 46 di Great Victoria St, in un bellissimo edificio vittoriano.
Al piano terra c’è il pub vero e proprio e al primo piano il ristorante.
L’ambiente è molto accogliente e il menu prevede piatti tipici della cucina irlandese come l’irish stew e il fish and chips.
Io prendo proprio quest’ultimo e una Guinness, Valentina l’haddock and mustard fishcakes e una bottiglia d’acqua. Mangiamo bene spendendo £ 25 in due.
La serata la trascorriamo tra il pub del Crown e il Fibber Magee che si trova proprio alle sue spalle. In quest’ultimo ascoltiamo due bravissimi ragazzi che cantano brani famosi e ci immergiamo tra la gente del posto che ride, scherza e balla come se non ci fosse un domani.
Torniamo in hotel verso l’una di notte, sempre più felici di essere a Belfast.
Domani faremo un tour lungo la Causeway Coastal Route per ammirare posti come Carick-a-Rede Rope Bridge e Giant’s Causeway.
Continua…
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