Diari di viaggio
Diario di viaggio in Thailandia
di Andrea Petroni
Pubblicato il 2014-09-19
Ciao ragazzi, il viaggiatore Simone Corti – che fa parte della community di VoloGratis.org su Facebook – ha voluto gentilmente condividere con noi il suo diario di viaggio in Thailandia tra Bangkok e Koh Samui.
Ringrazio Simone e vi lascio al suo racconto, buona lettura!
Finalmente, dopo un attesa di 6 mesi dalla prenotazione (da buoni risparmiatori!), partiamo alla volta della Thailandia.
Il nostro viaggio prevede 3 giorni nella capitale, Bangkok, e 8 giorni di mare sull’isola più grande, Koh Samui.
Viaggiamo con la compagnia aerea Emirates da Milano (con scalo a Dubai) e dopo due voli di circa 6 ore ciascuno atterriamo nella terra del sorriso.
Siamo ad agosto ed è normale che faccia molto caldo.
Per raggiungere il centro città ci sono due possibilità: il taxi (super economico, tariffa fissa 450 bath – circa 10 euro) oppure l’AirportLink (150 bath – circa 3 euro).
Scegliamo il taxi, un po’ per i bagagli, un po’ per avere un assaggio della città e rilassarci dopo il lungo viaggio.
Non potevamo scegliere hotel migliore in città, l’Eastin Grand Hotel Sathorn0, un 5 stelle situato in un grattacielo con una piscina a sfioro situata al 14° piano, che costa come un 3 stelle a Roma. E’ situato in una zona tranquilla, ma cosa più importante, dal terzo piano ha l’ accesso diretto allo SkyTrain, il treno sopraelevato che attraversa tutta la città e il cui costo varia tra 0,20 e 1,50 euro in base alla destinazione. Con una fermata si può raggiungere il molo da cui partono i battelli (ultraeconomici, 0,30 euro a viaggio!) che navigano tutto il Chao Praya e risalgono fino alla zona antica che non è raggiunta né dalla metropolitana e né dallo SkyTrain.
Primo giorno:
Depositati i bagagli in hotel partiamo alla scoperta della Bangkok “antica”. Una fermata di skytrain, una mezzoretta di viaggio in battello (Chao Praya Express Boat) fino alla fermata Tha Chang (n° 9) e raggiungiamo il palazzo reale all’interno del quale c’è il tempio del Buddha di Smeraldo. Attenzione: gli uomini devono avere gambe coperte e le donne anche le braccia! (non accettati i leggings), sono molto severi però anche organizzati: all’entrata è possibile noleggiare un abbigliamento più consono. Il biglietto d’ingresso costa 400 bath – circa 10 euro.
Raggiungiamo poi il Wat Pho, un tempio che in quanto tale non ha nulla di particolare se non che all’interno di una stanza si trova il Buddha d’oro, lungo 46 metri e alto 15. Da lasciare senza fiato. Entrata 100 bath – circa 2,50 euro.
Ritornando alla fermata Tha Thien n°8 dell’Express Boat a piedi (attaccata al Wat Pho) si può prendere un battello che con pochi bath ti fa attraversa il fiume portandoti al Wat Arun, un altro tempio molto bello da visitare e dal quale si gode di un ottimo panorama.
Ritornati in hotel e rilassati, usciamo per iniziare ad avere un’idea della città moderna.
Bangkok è conosciuta in tutto il mondo per i suoi innumerevoli e immensi centri commerciali. Questa zona viene denominata Siam, raggiungibile dalla fermata Siam della BTS.
Secondo giorno:
Dopo aver fissato con un taxista il giorno prima un itinerario al di fuori della città, alle 7.00 partiamo per una bella sfacchinata! Tanti direbbero, non vale la pena… invece no! E’ questa la vera Thailandia, non Bangkok!
Ci aspetta un giro di circa 500 km, rientrando in città la sera. I taxi non sono costosti, per questo giro paghiamo (naturalmente contrattando!) 70 euro, comprensivi di benzina e autostrada (e che autostrade, meglio delle nostre!).
Prima tappa immancabile: Damnoen Saduak floating market: un mercato galleggiante a 150 km dalla capitale che di locale ha poco, ormai diventato parecchio turistico, ma è comunque molto bello perché si sale a bordo di una barchetta “stile gondola” trainata con il motore di un auto e, dopo essere passati attraverso parte della foresta fluviale, compaiono agli argini del fiume numerose casette di lamiera che vendono souvenir di tutti i tipi. Passati oltre si raggiunge il “centro” vero e proprio del mercato nel quale i venditori fanno affari direttamente su queste barchette. Qui si può acquistare anche cibo, infatti non è raro trovare donne che con braciere e griglia cucinano spiedini di carne o pesce per i clienti o vendono frutta di tutti i tipi.
Finito il giro al mercato decidiamo di farci portare a nord della Thailandia, al confine con la Birmania. Altri 150 km di strada e raggiungiamo la provincia di Kanchanaburi. Qui visitiamo il famoso ponte sul fiume Kwai, costruito da prigionieri di guerra del Commonwealth durante la Seconda Guerra Mondiale.
Successivamente raggiungiamo il Tiger Temple, un tempio di monaci buddhisti che insieme a volontari allevano e addomesticano tigri facendolo diventare un’attrazione turistica. Ha diversi programmi d’intrattenimento, il primo alle 8.00 prevede il dar da mangiare alle tigri, il secondo, prettamente turistico, inizia alle 12.30 e prevede una passeggiata (1/2 minuti ciascuno!) con una tigre al guinzaglio e la possibilità di scattare le foto insieme a loro. Noi scegliamo il secondo, soprattutto per l’orario vista la nostra giornata “fuori porta”. Rimaniamo comunque affascinati.
Ci sono parecchie polemiche rispetto a quest’attrazione in quanto, seppur i gestori sottolineino il fatto che le tigri non siano drogate, resta qualche perplessità.
Alle 18 rientriamo in città e dopo un po’ di relax obbligatorio nella piscina dell’hotel usciamo alla scoperta della Bangkok by night, quartiere di Patpong.
A partire dalle 18 in poi quisi può trovare il mercatino notturno nel quale vendono principalmente oggetti contraffatti; oltre a questo, Patpong è famosa per le sue vie a luci rosse.
Terzo giorno
Mattinata a China Town: si raggiunge con il Chao Praya Express boat fino alla fermata n° 5, Rajchawongse, e poi a piedi, oppure con il Tuk Tuk, il taxi a 3 ruote (il prezzo bisogna contrattarlo prima di salire). La via principale è Yaowarat.
Il pomeriggio lo dedichiamo ai grandi centri commerciali: non può mancare in un soggiorno a Bangkok la visita al MBK, fermata SkyTrain National Stadium. 6 piani di bancarelle e negozi divisi per categoria merceologica. E’ possibile trovare il piano dei souvenir (posto migliore e più economico per comprarli, ho trovato magliette a poco più di 1 euro), quello dedicato all’elettronica (dagli accessori per cellulari alle lavatrici, merita un giro!), quello dedicato al cibo e gli altri all’abbigliamento, scarpe, borse (si trovano originali, contraffatti oppure di stilisti locali). Naturalmente, regola essenziale: contrattare il prezzo!
Oltre all’MBK ci sono altri centri commerciali. Noi siamo stati al Siam Paragon (a meno di 10 minuti a piedi) in cui si trovano negozi di stilisti thailandesi e, ai piani alti, le cose del lusso più sfrenato. All’interno di questo mall ci sono le concessionarie di auto Ferrari, Lamborghini, Bentley e chi più ne ha più ne metta.
Durante la visita, vi consiglio di darvi un tempo, altrimenti nel solo MBK non basterebbero 24 ore per visitarlo tutto!
Alla sera, decidiamo di passeggiare in Sukhumvit Road, una via lunga svariati chilometri in cui c’è di tutto, ma soprattutto parecchi ristoranti, anche italiani e di buona qualità.
Dal quarto giorno
Finalmente, dopo aver visitato la città, alle 12 ci aspetta il volo Bangkok Airways per Koh Samui. Sta per iniziare il vero relax!
Una nota su questa compagnia aerea definita boutique airlines, a prezzi non propriamente economici, offre voli in tutta l’Asia con un servizio impeccabile. All’interno degli aeroporti serviti, ci sono buffet e sale d’attesa riservate a tutti i clienti (non solo business); registrandosi al programma di Frequent Flyer si ha diritto a ben 30 kg di bagaglio in stiva.
Decidiamo di soggiornare a Chaweng, cittadina turistica dell’isola.
Nella via principale lunga qualche chilometro ci sono una serie di ristoranti (da McDonald’s a quello Australiano; quelli italiani non mancano, con una qualità che noi ce la sognamo!), negozietti, un centro commerciale e centri massaggi.
Prenotiamo al Banana Fan Sea Resort, all’estremità a sud della località, e si rivela un’ottima scelta. La struttura non è situata nel centro della cittadina ma è raggiungibile con una passeggiata di pochi minuti, sul tratto di spiaggia più bello (più a nord il mare è orribile), ottimo rapporto qualità/prezzo. Qui non si usa la pensione completa o all inclusive, viene fornita solamente la colazione ma non è un problema in quanto si può scegliere tra un infinità di ottimi ristoranti, oppure è possibile mangiare dalle bancarelle situate sulla spiaggia. Da queste ultime, si mangia spendendo in media 1 euro, ma anche i ristoranti (pure italiani) sono molto economici. Noi non abbiamo mai speso più di 15 euro a testa mangiando primo e secondo.
Qui soggiorniamo fino alla fine del nostro viaggio, tra passeggiate sulla spiaggia e relax.
Un’escursione immancabile è quella di snorkeling alle isole di Koh Nang Yuan e Koh Ta. Ci siamo affidati ad un agenzia locale; una vale l’altra in quanto si appoggiano tutte ad una compagnia esterna per l’organizzazione.
Al ritorno in Italia, avendo 5 ore di scalo a Dubai – dalle 4.00 alle 9.00 di mattina – decidiamo di prendere un taxi (noleggio con conducente) che per circa 50 euro ci scarrozza in giro con un auto extra lusso per la città per 1h30 facendoci vedere le cose principali. Rientrati in aeroporto, ripartiamo alla volta di Milano.
Simone Corti