Diari di viaggio
Diario di viaggio: l'elegantissima Vienna
di Andrea Petroni
Pubblicato il 2011-11-27
Oggi andiamo alla scoperta di Vienna e lo facciamo insieme ad Alfonso Paciello – un viaggiatore che fa parte della community di VoloGratis su Facebook – il quale ha voluto gentilmente mettere a disposizione di tutti noi il diario del suo recentissimo viaggio nell’elegante Capitale Austriaca.
Se anche voi volete condividere il vostro racconto di viaggio potete inviarlo all’indirizzo email info@vologratis.org ed io sarò ben lieto di pubblicarlo.
Ringrazio Alfonso e auguro a tutti voi una buona lettura!
Primo giorno (Martedì 15.11.11)
Treno da Napoli per Roma. Dalla stazione Termini prendiamo il bus Terravision (prenotato su internet alla modica cifra di 4 euro) che ci porta all’aeroporto di Ciampino. Qui ci aspetta il volo Ryanair per Bratislava in partenza alle 10 in punto.
Partenza e atterraggio in perfetto orario, peccato per gli estremamente irritanti e abbondanti “spot pubblicitari” della compagnia durante il volo. Dall’aeroporto “Letisko” di Bratislava prendiamo il bus Blaguss che con 10 euro in 1 ora e 15 minuti ci porta a Vienna e precisamente alla fermata Erdberg della metro U3 (l’arancione).
Eravamo in 5 e abbiamo preso in affitto un appartamento nei pressi del Belvedere quindi abbastanza centrale: eravamo a 2 minuti a piedi dalla comodissima fermata di Rennveg (servita sia dalla S-bahn (ferrovia urbana veloce) sia dai comodissimi tram, entrambi con altissima frequenza di passaggio.
Vi consiglio vivamente questa “catena di appartamenti viennesi” (GoVienna city apartments, noi eravamo in Hegergasse) perché ci hanno lasciato soddisfattissimi. Era fornito praticamente di tutti i comfort possibili e immaginabili ad una cifra irrisoria (15,5 euro a notte a persona).
Prima di arrivare all’appartamento ci fermiamo in centro al Duomo per comprare qualche cibaria che poi abbiamo mangiato nei giardini del Belvedere, stupendi.
Arriviamo all’appartamento, ci sistemiamo, andiamo a fare la spesa nella catena di supermercati Billa e andiamo dritti dritti al Christkindlmarkt presso il Rathaus (fermata della metro U2 Rathaus): mangiamo di tutto! Si parte dal delizioso ponch (io l’ho preso all’arancia e rum) per passare a una patata gigante cotta al vapore, aperta e condita a piacere con formaggio, salsiki, kebab, prosciutto a dadini, una cosa eccezionale! Si continua con le classiche mele candite, cioccolata calda eccezionale, e poi da portare a casa prendiamo delle belle fettone di torta sacher, torta Mozart (stessa ricetta delle palle di Mozart ma trasformate in torta) e strudel di mele (tutti e 3 eccezionali li abbiamo mangiati a colazione la mattina dopo).
Secondo giorno (Mercoledì 16.11.11)
Partiamo dal Duomo di Santo Stefano per poi visitare la chiesa dei frati francescani, la casa-museo di Mozart (in un vicoletto lì intorno ci sono dei divertenti specchietti applicati alle mura con disegnati su divertenti baffi e sopracciglia per fare delle foto divertentissime).
Ci spostiamo sul Graben (dove c’è Starbucks), ammiriamo la colonna della peste, i bagni pubblici dell’architetto Adolf Loos (eravamo tutti studenti di architettura alla ricerca di ogni cosa che avesse la firma di Loos, Wagner e Olbrich) e poi svoltando sulla sinistra entriamo in Kohlmarkt (dove c’è un punto vendita Nord see, una specie di McDonald’s del pesce, un sacco di negozi di stilisti italiani e la fantastica pasticceria Altmann & Khune). Arrivati alla fine della strada giungiamo in Michaelerplatz dove troviamo la magnifica Loos haus, delle rovine romane, l’ingresso all’Hofburg e una sorprendente festa azerbaigiana dove abbiamo mangiato “a sbafo” piatti della loro tradizione senza pagare neanche un centesimo, una situazione davvero assurda e fuori dal comune in una location come quella.
Attraversiamo l’Hofburg per dirigerci al Burggarten dove si trova un bellissimo monumento dedicato a Mozart con un’immensa chiave di violino disegnata nel prato. I giardini sono eccezionali, dipinti in lungo e in largo da tinte autunnali, davvero una bellissima sensazione. Proprio lì ci fermiamo a ristorarci nel Palmenhaus, un famosissimo bar/ristorante viennese posizionato in una specie di serra con al suo interno decine e decine di piante ad alto fusto, davvero stramba come location.
Ultimato il ristoro, giriamo l’angolo e ammiriamo il museo dell’Albertina, la Filarmonica, l’Hotel Sacher e imbocchiamo la più grande via dello shopping viennese: Kartner strasse (vi consiglio i grandi magazzini Steffl davvero caratteristici, anche se abbastanza expensive).
Continuando a passeggiare, ritorniamo a Michaelerplatz ma questa volta giriamo a destra e imbocchiamo Herrengasse, ammiriamo il Cafè central, la maestosa galleria Freyung, la piazza Am hof dove ci sono gli ennesimi mercatini natalizi (qui per non farci mancare nulla prendiamo waffle, castagne arrostite, una inspiegabile frittellona di pasta fritta salata e il ponch ai frutti di bosco, mamma che delizia) che in questo caso hanno molti stand di artigianato.
Proseguiamo raggiungendo Judenplatz dove c’è un commovente monumento (che richiama una sorta di biblioteca gigante) in ricordo degli ebrei austriaci e svoltiamo a destra in Hoer markt dove c’è il più famoso chioschetto di wurstel di Vienna (li chiamano Wurstelstandt): ovviamente assaggiamo anche quello. Da notare nella parte opposta di questa piazza un orologio in Jugendstil che congiunge due palazzi, davvero imperdibile. Da qui approdiamo nel cosiddetto “Triangolo delle bermuda” formato da 3 vie principali piene di pub (si chiama così perché una volta entrato, bevi così tanto che non riesci ad uscirne).
Lasciamo in triangolo tramite una grande scalinata che ci porta proprio di fronte la metro di Schwedenplatz (U1, rossa). Ritorniamo a casa con i treni della U-bahn da Praterstern diretti a Rennveg (usciti dalla stazione, per finire in bellezza e farci scoppiare lo stomaco, prendiamo una bella fetta di pizza al tonno e cipolla hahaha).
Terzo giorno (Giovedì 17.11.11)
Giornata tutta dedicata al quartiere dei musei (Museumsquartier, metro U2, quella viola). Partiamo da quello a noi più congeniale, l’Architekturzentrum (con annessa mostra dell’architetto australiano Glenn Murcutt), poi passiamo al Mumok, pieno zeppo di istallazioni di arte moderna davvero divertente; il terzo è la Kunsthalle (un po’ deludente a dirvi la verità, aveva un esposizione temporanea di un autore che non ricordo e un’altra dedicata a Vanity fair) e l’ultimo il Leopold museum con dipinti di Schiele, Kokoschka, Klimt e tanti altri. Il tutto con un pacchetto di 25 euro per visitarli tutti (potevano essere visitati anche in più giorni, ma noi ci siamo voluti far del male). Nella piazza del quartiere erano state tolte le caratteristiche panchine per far posto a numerose piccole “baite dalla forma di serre” in cui si vendeva ponch a volontà.
La sera arriva il pezzo forte: ci rechiamo in Beethovenplatz (metro U4, verde, fermata Stadtpark) dove andiamo ad assistere alla Wiener Royal Orchester (i biglietti ce li aveva procurati Mario, un promotore del teatro che manco a farlo apposta era un cordialissimo italiano incontrato al duomo il giorno prima, per soli 25 euro a testa in sesta fila). L’orchestra era accompagnata da cantanti lirici e ballerini, il tutto in una delle numerosissime suggestive location dove ascoltare questi capolavori. La nostra serata era dedicata a Mozart e a Strauss.
All’uscita ci rechiamo in una caratteristica Beisl (una sorta di ibrido fra birreria, pub e trattoria) dove mangiamo di nuovo a sbafo e molto italianamente chiediamo di poter portare a casa tutto il ben di dio che avevamo ordinato ma che non avevamo toccato. La cameriera, gentilissima, non so come ma capisce immediatamente che siamo italiani portandoci i menu scritti esclusivamente in italiano. La Beisl ve la consiglio è fantastica, si chiama Bierreither Gastwirtschaft e si trova a Schwarzenbergplatz: abbiamo ordinato 3 zuppe diverse, goulash con contorno di insalata condita con maionese ed erba cipollina, una sorta di crepe con dentro carne macinata con sugo e spezie e poi il piatto viennese per eccellenza: la Wienerschnitzel, una cotolettona immensa con contorno di patate dolciastre e cipolle. Tutto eccellente. Torniamo a casa prima con la metro verde, cambiamo a Wien mitte e giungiamo a Rennveg, anche questo giorno con la pancia pienissima.
Quarto giorno (venerdì 18.11.11)
Oggi si parte dal Parlamento (fermata Volkstheater, U2, viola), maestoso edificio con una splendida riproduzione scultorea della dea Atena. Dal parlamento riprendiamo la metropolitana fino al capolinea, Karlsplatz, da dove cambiamo con la verde e scendiamo a Kettenbruckengasse. Qui ci aspetta la meravigliosa Majolikahaus di Wagner, il caratteristico mercato chiamato Mashmarkt (ci trovate qualunque cosa di commestibile proveniente da qualunque angolo del mondo), la superba casa della secessione di Olbrich (che i viennesi chiamano cavolo d’oro), il Cafè museum di Loos, la stazione metropolitana di Karlsplatz sempre di Otto Wagner per poi finalmente approdare davanti alla Karlskirche con il suo meraviglioso mercatino natalizio caratterizzato da montoni di paglia posizionati nella piazza che accolgono pecore, maialini e cavalli. Qui non ci facciamo mancare un godurioso ponch alle albicocche e una buonissima crepe alla crema di castagne. Ci spostiamo verso Schwarzenbergplatz dove c’è un’istallazione contemporanea particolarissima che copre il grande obelisco, il portico e la fontana/laghetto in onore dei caduti di guerra.
Da qui ci introduciamo nell’Hyde Park viennese, lo Stadtpark: al suo interno c’è un delizioso monumento a Strauss, un fantastico laghetto con papere e cigni e verde in abbondanza: un isolotto di natura nel bel mezzo della città.
Usciamo dal parco e andiamo a visitare la Postparkasse, l’edificio più conosciuto sempre di Otto Wagner. Continuiamo dritti verso l’osservatorio Urania per poi costeggiare il Danubio per un bel pezzo (pranziamo su delle panchine che lo costeggiano): davvero una bellissima passeggiata immersi nel verde con un freddo boia. Riemergiamo in superficie in corrispondenza della Hundertwasswer haus, uno strambissimo palazzo assolutamente da visitare che caratterizza tutto il quartiere dov’è posto con piccole colline che sbucano dai marciapiedi, colonne coloratissime e storte, nessuna linea dritta, gioia di colori dappertutto: date uno sguardo sul web perché a parole non rende per niente.
A piedi ritorniamo alla vicina stazione di Wien Mitte per ritornare a casa. Volevamo visitare il Prater e andarci a fare una capatina alla discoteca più famosa della città, il Praterdome, ma le energie non ce l’hanno permesso, anche in considerazione del viaggio che ci aspettava l’indomani.
Quinto giorno (19.11.11)
Dalla stazione S-bahn di Renvegg raggiungiamo quella di Sudtirolerplatz dove ci aspetta il bus della Slovak lines per l’aeroporto di Bratislava (che costa molto di meno di quello della Blagus, poco meno di 7 euro se si ha meno di 25 anni, mi sembra) che però invece di 1 ora e 15 minuti ce ne impiega una e tre quarti. Partiamo da Bratislava alle 12.10 puntuali e arriviamo a Roma in orario.
In definitiva è stata davvero una vacanza sorprendente, una città-rivelazione, popolazione cordialissima e meno fredda di quella tedesca, rispetto delle regole ed efficienza dei trasporti che che fanno mettere più che vergogna al nostro paese. Che dire, ci ritornerò sicuramente.
Ps: Ryanair non ci ha pesato né misurato i bagagli né all’andata né al ritorno.
Se volete leggere un altro diario di viaggio a Vienna qui trovate quello di VoloGratis