Turbolenza in aereo: ecco perché non dobbiamo averne paura

Lo ammetto, la prima volta in cui mi sono imbattuto in una turbolenza aerea me la sono fatta addosso. Sentire l’aereo sobbalzare improvvisamente mi ha fatto passare davanti agli occhi tutta la mia vita, ho pensato ai miei cari lasciati a terra, al mio bassethound…no, non volevo morire così giovane. Però poi ho alzato gli occhi e ho visto le hostess sedute al loro posto tranquille e sorridenti e ho pensato “ma stiamo precipitando e queste tipe stanno così serene? Sono delle pazze!”. Poi una vocina dentro di me mi ha fatto rinsavire “Andrea non fare lo sciocco, se loro stanno tranquille è perché non c’è niente da temere, rilassati anche tu”.
Effettivamente quella vocina aveva ragione, la turbolenza in aereo è ordinaria amministrazione e non c’è alcun motivo per temerla, anche se è una delle principali cause scatenanti la paura di volare. Ti basti però sapere che su 800 milioni di viaggiatori che ogni anno si spostano in aereo solo una ventina di loro rimane ferito a causa delle turbolenze, lo 0,0000025%, e sono quelli che o non avevano allacciato la cintura di sicurezza nonostante l’esplicito messaggio, o che stavano camminando sul corridoio. Non ti basta? Allora devi sapere che nella storia dell’aviazione moderna nessun aereo è mai caduto a causa di una turbolenza.
TURBOLENZE: COSA SONO, COME SI VERIFICANO E PERCHÈ NON DOBBIAMO AVERNE PAURA
Le turbolenze sono quegli scossoni improvvisi che colpiscono l’aereo facendolo sobbalzare e possono essere causate da svariati fattori tra cui:
- il cambio di direzione o di intensità delle correnti d’aria (fenomeno chiamato CAT: clear air turbolence)
- l’incrocio della scia di un altro aereo
- temporali localizzati
- l’attraversamento di nubi particolarmente dense
- l’attraversamento di catene mountuose.
Perché non dobbiamo aver paura delle turbolenze?
Perché i velivoli sono appositamente costruiti per sopportare turbolenze di gran lunga più violente rispetto a quelle che si verificano normalmente, e poi perché i piloti sono addestrati per tenerle a bada, fa parte del loro lavoro quotidiano, e pianificano con anticipo la rotta migliore.
Inoltre i piloti sanno in anticipo quando sta per arrivare la turbolenza grazie ai bollettini meteo che ricevono, al radar meteo presente nella cabina di pilotaggio, alle previsioni a loro inviate prima del decollo proprio sulle possibili turbolenze, ma anche dalle notizie che arrivano dagli altri velivoli presenti nella zona.
Se hai paura della turbolenza fai come me, osserva il viso delle assistenti di volo, saprà infonderti tranquillità e se hai modo di scegliere il posto a sedere opta per quello nei pressi delle ali, a tal proposito leggi la mia guida Come scegliere il posto migliore in aereo. E mi raccomando, al segnale delle cinture di sicurezza provvedi immediatamente a sederti e ad allacciarle, o fai come me, io non le slaccio mai per tutta la durata del viaggio.
Buon volo!
Un bel giorno di novembre apre per gioco il blog VoloGratis.org e si ritrova ad essere uno dei travel bloggers più seguiti e più influenti in Italia. Ama coccolare il suo bassethound Gastone, giocare con suo figlio Nicholas, cantare sia dentro che fuori alla doccia, suonare la chitarra e viaggiare per il mondo insieme alla sua famiglia. Odia fare la valigia e gli hotel con i bagni in comune. Per anni ha portato avanti la battaglia “più viaggi per tutti” non solo su VoloGratis.org ma anche su m2oradio, su Radio Capital, su Rai Radio 2, su Radio LatteMiele e sulle pagine de L'Huffington Post. Ogni tanto lo trovi in radio, in tv e su giornali. Il 18 maggio 2017 è uscito il suo primo libro "Professione Travel Blogger" disponibile in tutte le principali librerie italiane, anche online. La terza edizione, con il titolo "Professione Travel Blogger e Travel Influencer" è uscita a maggio 2022. Il 23 luglio 2020 è uscito il libro da lui curato dal titolo "In viaggio tra i borghi d'Italia". A fine giugno 2021 è stato pubblicato il suo libro "Passeggiate romane" tutto dedicato ai luoghi più insoliti, segreti e curiosi di Roma, con la prefazione di Lillo.