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Diari di viaggio

Diario di viaggio in Irlanda (prima parte)

Andrea Petroni 20/06/2016

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Io e Valentina siamo tornati qualche giorno fa da un meraviglioso tour in quella che viene chiamata Ireland’s Ancient East, alla scoperta di 5.000 anni di storia immersa in paesaggi mozzafiato, e siamo pronti a raccontarvi tutto in questo

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Allacciate le cinture perché volerete insieme a noi in uno dei Paesi più belli e più affascinanti del mondo.
Primo giorno.
Partiamo dall’aeroporto di Roma Ciampino con il volo Ryanair delle ore 21 e atterriamo a Dublino alle ore 23:15.
Vista l’ora tarda ci dirigiamo subito all’hotel Trinity City Centre e crolliamo sul comodo lettone.

Secondo giorno
La sveglia suona alle 7 e dopo una irish breakfast per me e una colazione più salutare per Valentina, usciamo per fare un giro nella nostra amata Dublino. Una città in cui siamo stati già diverse volte ma che vogliamo salutare nuovamente prima di iniziare il tour per l’Ireland’s Ancient East.
Alle 12 salutiamo la capitale irlandese e ce ne andiamo alla scoperta delle Terre Millenarie d’Irlanda.
Con il nome di Ireland’s Ancient East viene indicata un’ampia zona dell’Isola che potete vedere in questa cartina. Una zona che permette di fare un viaggio attraverso la storia d’Irlanda, dalla preistoria ai giorni nostri.
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Noi ci concentreremo sulla parte che vedete contraddistinta dal colore verde scuro, “Land of 5,000 Dawns”.
La prima tappa la facciamo a Beaulieu House & Gardens a Drogheda. Una delle prime case non fortificate d’Irlanda.
Una splendida residenza costruita sulle rive del fiume Boyne tra il 1660 e il 1666 su progetto di Sir Henry Tichbourne, con alcuni miglioramenti effettuati nel 1720. Un raro esempio dello stile architettonico Artisan Mannerism.
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Non appena varchiamo il portone d’ingresso abbandoniamo di colpo il 2016 e ci ritroviamo immersi in atmosfere di altri tempi.
Un salone con le pareti di un colore verde tenue, ricco di dipinti di pittori come Willem Van Der Hagen e, con uno gigantesco camino in marmo, ci accoglie in quella che ora è l’abitazione dell’undicesima generazione della famiglia Tichbourne.
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Consumiamo un delizioso quanto elegante light lunch,
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visitiamo la residenza ammirando le sue splendide stanze,
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e i suoi meravigliosi giardini curati con perfezione maniacale.
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Passeggiamo tra le aiuole inebriati dal profumo che emanano i fiori colorati e le piante rigogliose. Ci riempiamo gli occhi di quel colore verde intenso che solo l’Irlanda sa regalare.
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Rimaniamo estasiati dalla loro bellezza e sogniamo di poter vivere un giorno in una casa come questa, chissà, forse in un’altra vita.
Dalla Beaulieu House ci spostiamo a Drogheda che dista una manciata di chilometri, lasciamo i nostri bagagli al D Hotel e visitiamo la cittadina.
Drogheda si trova nella County Loath e dista 56 km da Dublino. È una città industriale e portuale che si sviluppa sulle rive del fiume Boyne.
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Fu fondata dai danesi nel 911 ma ottenne lo statuto cittadino nel 1194 sotto il Regno di Riccardo Cuor di Leone (Riccardo I d’Inghilterra).
Nel 1600 fu teatro di due sanguinose battaglie. La prima nel 1649 (assedio di Drogheda) quando Cromwell sbarcò qui per riconquistare l’Irlanda, la seconda nel 1610 (Battaglia del Boyne) quando si svolse lo scontro decisivo della Guerra Guglielmita tra il re cattolico Giacomo II d’Inghilterra e il protestante Guglielmo III d’Inghilterra.
A differenza di quanto si possa immaginare dal suo essere “città industriale”, non ha nulla a che vedere con gli squallidi centri tutto fumo e mattoni che sono nell’immaginario collettivo di molti di noi.
È una piacevolissima e vibrante città con bei negozi, moderni centri commerciali, e un cuore antico.
Passeggiamo per le strade del nucleo storico e ammiriamo la High Lanes Gallery – ricavata all’interno di una ex chiesa francescana e dell’annesso convento – che ospita operi di artisti irlandesi e mostre temporanee,
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passiamo di fronte alla Old Grammar School, e arriviamo alla St Laurence Gate, l’anglo-normanna porta d’ingresso a Drogheda considerata nel suo genere come una delle più belle d’Europa.
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Dalla St Laurence Gate partivano le mura completate nel 1334 che delimitavano e proteggevano una delle più grandi città murate dell’epoca.
Ammiriamo gli esterni della St Peter’s Church of Ireland con annesso cimitero,
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ma ciò che ci colpisce maggiormente è la St. Peter’s Roman Catholic Church, costruita in stile gotico francese nel 1884.
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Al suo interno sono conservate due preziosissime reliquie.
Un piccolissima parte della croce di Gesù,
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e la testa mummificata di Saint Oliver Plunkett. Quest’ultima piuttosto macabra.
Riattraversiamo il ponte sul fiume Boyne, torniamo in hotel e ci prepariamo per la serata.
Ceniamo al Bru Bar Bistro dove io mangio una squisita zuppa di pesce, un delizioso fish and chips e bevo una pinta di birra Guinness. Valentina mangia l’anatra al forno con verdure e beve una tristissima bottiglia di acqua naturale, rigorosamente senza bollicine.
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Torniamo in hotel verso le 22:30 e ci addormentiamo di colpo sul morbido lettone della nostra camera con vista fiume.
Terzo giorno
Dopo colazione partiamo alla volta dello Slane Castle.
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Un castello conosciuto soprattutto dagli appassionati di musica. Musica classica? No no, musica rock. Vi dice niente “The unforgettable fire” degli U2 o nomi come Madonna, Bruce Springsteen, Queen, Oasis o Red Hot Chili Peppers?
Questo antico castello nella County Meath ha ospitato nel 1984 gli U2 che proprio qui registrarono uno dei loro album più famosi (quello che contiene il brano Pride). Il parco antistante ha ospitato – e ospita ancora – i concerti degli artisti e dei gruppi musicali più importanti e più conosciuti del mondo.
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Visitiamo i suoi suntuosi saloni e le sue regali camere da letto, che oggi vengono affittati per matrimoni principeschi, e la guida ci racconta aneddoti di star del calibro di Bono e di Mick Jagger.
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Bello, bello, bello.
Dallo Slane raggiungiamo Mellifont Abbey, la prima abbazia cistercense costruita in Irlanda.
Un luogo molto suggestivo. Basta chiudere per un secondo gli occhi per immaginarsi monaci intenti a pregare, a lavorare la terra o a intonare canti di lode al Signore.
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Fu fondata da frati francesi dell’ordine di San Malachia. Prosperò grazie a donazioni dei re irlandesi e nel 1152 ospitò addirittura un importante Sinodo.
Fu in parte distrutta da Enrico VIII nel 1539 ma ancora oggi è possibile ammirare i resti del lavabo del 1200,
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le arcate del chiostro,
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e la sala capitolare.
Lasciamo questo luogo mistico e facciamo tappa a Monasterboice, un antico sito monastico cristiano fondato alla fine del V sec. d. C. da San Buite.
Fu un importantissimo centro religioso e culturale fino alla costruzione della vicina Mellifont Abbey.
Oltre ai resti di antiche chiese medievali e alla sua torre circolare alta 35 metri, è importante perché custodisce numerose croci celtiche tra cui la High Cross di Muiredach, alta 5,5 m, considerata come la più bella di tutto il Paese.
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Pranziamo al Donegan’s Restaurant Monasterboice Inn con una zuppa di pesce e un piatto di prosciutto arrosto e verdure per me, una zuppa di verdure e pesce arrosto per Valentina. Tutto delizioso.
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Con la pancia piena e gli occhi carichi di tanta bellezza ammirata durante la giornata, ci trasferiamo al Four Seasons Hotel di Carlingford.
Lasciamo al volo i bagagli e andiamo subito a divertirci al Carlingford Adventure dove a bordo di un gommone sfrecciamo a tutta velocità sul mare d’Irlanda. Divertentissimo.
Valentina si è anche cimentata alla guida del bolide per buona parte del giro che è durato complessivamente 45 minuti.
Assolutamente da provare.
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Ceniamo nel pub PJ O Hare’s che si trova nel centro del villaggio medievale di Carlingford.
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Io mangio dei calamari fritti come antipasto e un hamburger con patate fritte come piatto principale, Valentina una zuppa e del salmone alla griglia.
Mangiamo benissimo anche se la parte più interessante della serata avviene dopo cena.
Assistiamo alla preparazione del vero Irish Coffee dove ci spiegano la storia e la ricetta originale, e dopo averne bevuto un bel bicchiere ci scateniamo in balli e canti a suon di irish music.
irish coffee preparazione
Qui trovate il video della serata.
In men che non si dica diventiamo amici di tutti e ci divertiamo come pazzi. La simpatia degli irlandesi è unica, specialmente dopo una pinta di Guinness.
Questa è l’Irlanda che ci piace, quella vera, quella fatta di sorrisi e di incontri. Quella che in breve tempo ti permette di fare un salto di 5.000 anni tra passato, presente e futuro.
Continua nei prossimi giorni con la seconda parte del diario di viaggio in Irlanda

This post was brought to you as a result of the #IrelandsAncientEast blog trip, created and managed by iambassador in partnership with Tourism Ireland. VoloGratis.org maintains full editorial control of the content published on this site.
immagine di copertina Tourism Ireland, ph.Gavin McKay

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