Diari di viaggio
Diario di viaggio: Utrecht e i tulipani del parco Keukenhof
di Andrea Petroni
Pubblicato il 2014-05-19
Ogni volta che si pensa all’Olanda la mente vola subito ai tulipani, quei fiori meravigliosi dai colori accesi che qualsiasi donna desidera ricevere in dono, e che tutti sognano di coltivare nel proprio giardino o sul proprio balcone.
Il nostro sogno è sempre stato quello di volare nei Paesi Bassi durante il periodo della loro fioritura e di poterli ammirare nel loro habitat naturale, pertanto quest’anno ci siamo organizzati per benino e siamo riusciti ad esaudire questo nostro desiderio.
Ora siamo pronti a raccontarti tutto in questo
diario di viaggio a Utrecht e al Parco Keukenhof.
Il 2 maggio la sveglia suona alle 3:10 e un tantino rimbambiti ci alziamo dal letto. Con movenze tipo Zombie riusciamo ad accendere la caffettiera, berci un caffè per darci una svegliata, farci una doccia e scappare all’aeroporto di Fiumicino.
Alle 4:15 siamo al Parcheggio Alta Quota 2 dove con 12 euro ci custodiranno la Smart durante i nostri tre giorni di viaggio. La loro comoda navetta ci porta in aeroporto e alle 4:30 imbarchiamo subito il bagaglio. Per fare dei video non mossi con la reflex ho bisogno di un monopiede che purtroppo non entra nelle misure del trolley. Ci dicono che il volo è pienissimo e ci fanno imbarcare gratuitamente anche l’altro trolley di Valentina. Vabbè, già dobbiamo aspettare una valigia, tanto vale aspettare anche l’altra e salira in aereo più leggeri..
Il volo parte alle 6:45, con i posti assegnati non c’è nemmeno bisogno di mettersi in fila per l’imbarco con largo anticipo.
Tutto fila liscio come l’olio – con easyJet si vola decisamente bene – e atterriamo all’aeroporto di Amsterdam Schipol alle 8:45, il cielo è grigio e la temperatura un pò freddina per essere maggio, ma per fortuna non piove.
Le valigie arrivano immediatamente e ci dirigiamo subito all’uscita.
Diario di viaggio: il Parco Keukenhof
La nostra prima tappa sarà il Parco Keukenhof.
Per raggiungere la fermata del bus 858 della compagnia Arriva che effettua un servizio express con il Parco, seguiamo le indicazioni presenti in aeroporto.
Acquistiamo i biglietti al prezzo di € 9 andata e ritorno e in mezz’ora arriviamo al Keukenhof. (v.Come raggiungere il Parco Keukenhof da Amsterdam, dall’aeroporto di Schipol, da Leiden e da Utrecht).
Il biglietto costa € 15 e all’ingresso veniamo accolti dal suono melodioso di uno strumento musicale automatico particolarissimo e tipico olandese. Si tratta di una specie di carillon gigante che leggendo una sorta di spartito esegue melodie di qualsiasi tipo, dai brani classici a quelli moderni.
Io rimango ad ascoltarlo ipnotizzato per qualche minuto ma la voglia di vedere i tulipani è talmente forte che desisto e ci inoltriamo nel parco.
Il colpo d’occhio è subito fantastico, veniamo rapiti dalla bellezza di questi fiori originari dell’Impero Ottomano, importati in Olanda nel XVI secolo, e divenuti poco dopo il simbolo della Nazione.
La loro fioritura è prevista tra metà marzo e fine maggio, ma la loro vera e propria “esplosione” si verifica in genere a metà aprile.
Le zone dell’Olanda specializzate nella coltivazione di tulipani sono la Kop van Noord-Holland e il Bollenstreek. Il Parco Keukenhof si trova proprio nel comprensorio di Bollenstreek, a Lisse.
Qui c’è aria di festa, domani 3 maggio si terrà la Flower Parade, la sfilata dei carri realizzati con i fiori che parte da Noordwijk e arriva fino ad Haarlem.
La responsabile marketing del Parco ci organizza al volo una visita ai carri e con due ragazze, di cui una che si occupa proprio dell’allestimento dei carri, andiamo nell’hangar che li ospita in attesa della partenza.
Sono bellissimi, colorati e profumati.
Ogni anno la Flower Parade ha un tema diverso, questo è l’anno dell’energia.
Ci spiegano che per decorare un carro ci vogliono decine di persone e interi giorni di lavoro. Pensate che per decorare 50 cm quadrati si possono impiegare anche tre ore.
Le ragazze ci portano a fare anche un giro in macchina per i campi coltivati a tulipani ma purtroppo le temperature elevate dei giorni precedent, hanno anticipato la fioritura e la sfioritura. Vabbè ci rifaremo al Keukenhof. Rientriamo al Parco e pranziamo nella tavola calda del Wilhelmina. Spendiamo 15 euro a testa e io mangio una buona cotoletta panata con patate fritte, Valentina del pesce e un’insalatona, la nutrizionista non si smentisce mai.
Alle 14 facciamo il giro il giro in barca per i canali attorno al Keukenhof. La barchetta parte dal mulino e costa €6 a persona. Il tragitto dura 45. Riusciamo a vedere qualche bella distesa di tulipani, ma purtroppo alcuni campi sono già sfioriti.
Alle 14:45 torniamo al Parco e iniziamo a perderci tra i meravigliosi tulipani.
Ce ne sono di tutti i tipi e di tutti i colori, gialli, rossi, neri, rosa, bianchi…sono talmente belli che sembrano finti.
Non possiamo non scattare centinaia di foto e registrare un sacco di video, e quando ci ricapita di ammirare una meraviglia del genere!
Non ce ne vorremmo mai andare ma dobbiamo raggiungere Utrecht. (per maggiori dettagli sul Parco vi suggerisco di leggere:Il Parco Keukenhof in Olanda, tripudio di tulipani).
Alle 17:30 usciamo da Keukenhof e proprio di fronte all’uscita prendiamo il bus per la stazione di Leiden. Si potrebbe tornare anche a Schipol ma il bus per Leiden è quasi vuoto e ne approfittiamo per sederci un pò.
In meno di mezz’ora arriviamo alla stazione di Leiden e acquistiamo i biglietti per Utrecht. €8,80 a persona. In 45 minuti – che trascorrono velocissimamente grazie al collegamento wifi gratuito sul treno – arriviamo a destinazione.
Diario di viaggio: Utrecht
Il colpo d’occhio è subito meraviglioso, la città ci fa subito un bell’effetto.
Prendiamo il bus 2 – l’autista non so perchè ma non ci fa pagare il biglietto nonostante le nostre insistenze – e in pochi minuti arriviamo di fronte al B&B Chambres-en-Ville presso cui saremo ospiti per due notti.
La padrona fa gli onori di casa, ci offre una birra e un thè, scambiamo quattro chiacchiere, facciamo una doccia veloce e via a mangiare.
Tra una cosa e l’altra si sono fatte le 20:30 e ci dicono che la maggior parte delle cucine dei ristoranti chiudono alle 21, significherebbe scapicollarci e rischiare di non trovare nulla.
Ci consigliano Guusje, un ristorantino aperto fino a tardi, leggermente fuori dal centro (considerate che Utrecht è piccolina), ma molto carino e molto in voga tra gli abitanti del posto.
Prendiamo due antipasti, una tagliata, del pesce, patatine fritte, acqua, Coca-Cola e dolci e spendiamo € 52 euro in due, € 26 a persona. I piatti sono sia belli che buoni. Sazi e soddisfatti ci facciamo un bel giro in centro sulle tracce del Trajecto Lumen.
Si tratta di installazioni luminose di artisti in luoghi, chiese e canali del centro. Davvero molto suggestivo. Ci sono punti in cui esce addirittura dell’acqua vaporizzata che con l’illuminazione fa un effetto particolarissimo.
All’una di notte rientriamo nel B&B. Qui però vi racconto un aneddoto simpatico. Prima di uscire la padrona si è raccomandata di chiudere tutto per bene…sembra molto impaurita. Che faccio io, rientro, chiudo con la chiave, metto il chiavistello e metto anche la catenella, abbondiamo dai, così la signora dormirà più tranquilla. Non pensavo ci fossero altri ospiti in quanto il B&B ha solo due stanze. Morale della favola, lascio fuori l’altra coppia ospite del B&B che per rientrare ha dovuto svegliare la padrona di casa, vabbè lasciamo perdere…
Secondo giorno:
Ci svegliamo alle 7:10 e alle 8 scendiamo a fare colazione. Stranamente non ci sono dolci, tranne che la marmellata. C’è un pò di frutta, lo yogurt e qualche fetta di formaggio olandese. Non abbiamo voluto che ci cucinasse uova e bacon, quelle preferisco (ho parlato al singolare perchè Valentina da brava nutrizionista cerca di mangiare tutte cose sane e senza grassi) mangiarle in Irlanda.
Anche oggi la signora del Chambres-en-Ville si raccomanda di chiudere tutto per bene, ma senza catella! Eppure a noi Utrecht sembra così tranquilla…
Alle 9:30 usciamo e a piedi raggiungiamo il mercato dei fiori.
La città è piccola e si gira tutta a piedi, quindi scordatevi mezzi pubblici e soldi spesi in biglietti.
Il mercato dei fiori è piccolino ma molto grazioso. Non ci sono turisti come in quello di Amsterdam ma tanta gente del posto intenta ad acquistare mazzi di tulipani e semi per il proprio giardino o terrazzo.
I bulbi di tulipani non sono in vendita poiché questo non è il periodo, si trovano da settembre e non durante la fioritura. Acquistiamo quindi i bulbi di dalie e un bel pò di bustine con semi vari. Fioriranno mai sul nostro blacone? Ai posteri l’ardua sentenza!
Dopo gli acquisti “floreali” ce ne andiamo al mercato di Vredenburg, il più grande di tutta la città. Ci perdiamo tra banchi che vendono prodotti locali come formaggi, pesce, salumi, frutta e verdura.
Oggi la giornata è un pò freddina e prima di scalare la Domtoren ci fermiamo a riscaldarci con un cappuccino da Mockamore che si trova a Steenweg 37.
Il cappuccino è abbastanza caro, € 2,60 a tazza, ma decente. Ovviamente non come quello italiano.
Alle 12 ci rechiamo all’ufficio del turismo nella Piazza del Duomo da dove partono i tour per la Domtoren, la Torre di Utrecht (costo del biglietto € 9 con visita guidata in inglese), punto di riferimento della città e campanile più alto di tutta l’Olanda (112 metri).
Per arrivare in cima in cui si trova il carillon Hemony del diciassettesimo secolo che fa risuonare splendide melodie in tutta la città, bisogna salire per ben 465 gradini ripidissimi e arrivare ad un’altezza di 95 metri. Ma dalle terrazze poste a 70 e a 95 metri la vista spazia sulla città e sulla provincia di Utrecht.
Tra salita e discesa, con tappe ai vari piani tra cui quello con le gigantesche campane, ci si impiega un’ora esatta.
Stanchi e affamati ce ne andiamo a prando al ristorante De Oude Mountkelder specializzato in Pannenkoen, una sorte di pancakes olandesi. Porto qui Valentina con un inganno, le dice che sul sito internet ho letto il menu e ho visto tante insalatone molto salutari. Come vi dicevo prima di professione fa la Biologa-Nutrizionista e mangia sempre e solo cose sane, meglio metterla sul fatto compiuto. Comunque di insalate nemmeno l’ombra!
Il ristorantino è molto carino, adagiato sulle rive del canale, al numero 112 di Oudergracht. Mangiamo due pannenkoeken (uno con prosciutto e formaggio e l’altro con prosciutto e funghi) e beviamo una bottiglia d’acqua, spendendo meno di € 10 a persona (qui trovate la nostra recensione dettagliata).
Dopo pranzo, non contenti della faticaccia fatta nella Domtoren ci facciamo prendere da una strana idea, un giro in pedalò tra i canali della città. Proprio su Oudergracht c’è Canal Bike, un noleggio pedalò.
Il noleggio di un’ora costa € 8 a persona, quello di un’ora e mezza € 11. Noi optiamo per l’ora e mezza, anche perchè non vogliamo stancarci troppo, non siamo mica al Giro d’Italia.
L’esperienza è fighissima anche se ci vuole qualche minuto per prenderci la mano. Alle prime pedalate finiamo contro il muro del ponte ma poi andiamo alla grandissima.
Utrecht vista dai canali è deliziosa, si passa dalla parte centrale con tutti i localini a quella più periferica immersa nella natura. In un’ora e mezza esatta facciamo rientro alla base, super divertiti dall’esperienza.
Oggi dobbiamo cenare presto perchè alle 20:15 ci aspetta il concerto di Paolo Nutini, il famoso cantante scozzese il cui tour europeo oggi fa tappa a Utrecht. Da amanti della musica non potevamo mica farcelo scappare.
Per cena andiamo al Cafè Olivier, una fighissima birreria ricavata in una Chiesa sconsacrata, con una bella atmosfera, un’infinità di birre e ottimo cibo.
Come antipasto ci portano del pane con delle salsine varie, io prendo una bistecca con patatine fritte e Valentina un pollo cotto con pere, insalata, e caffè. Spendiamo € 26 a persona ma usciamo sazi e soddisfatti.
Il concerto si tiene al Tivoli Vredenburg, una modernissima struttura accanto alla stazione ferroviaria con varie sale da concerto. La sala è molto bella, grande e con due bar che vendono birra a tutto spiano. Il concerto è bellissimo e il pubblico olandese è composto e silenzioso, al massimo qualche accenno di danza con il corpo, ma sono tutti concentrati ad ascoltare il loro cantante preferito.
Paolo Nutini finisce di cantare intorno alle 23:15, per noi la giornata è stata bella quanto intensa, pian pianino ci dirigiamo verso il B&B e ci godiamo per l’ultima sera il centro città tutto illumuniato.
Terzo e ultimo giorno
Anche oggi sveglia alle 7 e purtroppo è il nostro ultimo giorno olandese. Alle 20:40 abbiamo il volo di ritorno Amsterdam – Roma.
Dopo aver sistemato i bagagli e aver fatto colazione al b&b Chambres-en-Ville, ci facciamo un bel giro per il centro completamente deserto. Sono le 9:30 e per strada non circola anima viva, son oproprio dormiglioni gli abitanti di Utrecht!
Alle 10:30 andiamo a visitare il museo Speelklok in cui sono esposti orologi con carillon, scatole musicali, organi da strada, da fiera e da ballo. Il biglietto d’ingresso costa € 11 e devo dire che è abbastanza caro, ma nel prezzo è compresa la visita guidata, in inglese, che illustra gli oggetti più curiosi e fa ascoltare il loro suono. Merita una visita.
Finita la visita allo Speelklok ce ne andiamo al Central Museum, che espone una collezione d’arte disparata, quadri, sculture, moda e design. Ad essere sinceri non ci esalta più di tanto e al suo interno resistiamo una mezz’ora scarsa. Meglio tornare ad immergersi per le deliziose strade cittadine.
Giriamo per i vicoli
e andiamo a visitare il Duomo.
A pranzo ci fermiamo alla birreria Orloff, veniamo colpiti dal gran numero di “locals” seduti ai tavoli che mangiano e sorseggiano birre. Qui si mangiano solo panini. Ne prendiamo uno con salmone e uno con sgombro affunicato e pepe nero. Buonissimi. Con una bottiglia d’acqua e una di Coca Cola spendiamo € 19,60, meno di € 10 a testa.
Facciamo un giro per il mercato di Mariaplaats, con tanti prodotti tipici e aringhe a tutto spiano, e torniamo al B&B a prendere i bagagli.
Raggiungiamo a pedi la stazione e in mezz’ora raggiungiamo l’aeroporto di Amsterdam Schipol. Nel tragitto carichiamo un pò di foto sui social networks, sul treno c’è un collegamento wifi gratuito e velocissimo.
Il volo easyJet decolla con un’ora di ritardo, ma tutto fila liscio come l’olio.
Atterriamo all’aeroporto di Fiumicino verso le 23:40 certi di una cosa, in Olanda torneremo presto, molto presto, Utrecht ci è piaciuta moltissimo!
Viaggio organizzato in collaborazione con l’ente del turismo olandese, le opinioni sono personalissime e non affatto influenzate dall’ente.