Diari di viaggio
Diario di viaggio a Vienna (seconda parte)
Andrea Petroni 27/07/2017
Clicca qui per leggere la prima parte del nostro diario di viaggio a Vienna.
Diario di viaggio a Vienna: terzo giorno
Il menù della nostra terza giornata viennese prevede un antipasto culturale, un pranzo spensierato e una cena divertente. Tutto inteso come fasi della giornata.
La sveglia suona alle 7 e dopo la colazione ci dirigiamo a piedi al Palazzo del Belvedere, un meraviglioso castello barocco fatto costruire tra il 1712 e il 1723 dal principe Eugenio di Savoia con i soldi ricevuti come compenso per le sue vittorie nella guerra di successione spagnola.
Il complesso è formato da due meravigliosi palazzi, il Belvedere Inferiore e il Belvedere Superiore, collegati da splendidi giardini alla francese con aiuole e fontane, e con una vista mozzafiato sulla città.
Visitiamo prima il Belvedere Inferiore che ospita il museo di arte barocca austriaca, con annessa l’Orangerie che ospita il museo di arte medievale austriaca con capolavori gotici e rinascimentali, e una collezione di opere di Klimt (ma non il Bacio che si trova nel Palazzo Superiore).
Quello che però ci lascia a bocca aperta sono i giardini alla francese su tre livelli che illustrano la simbologia classica: il primo livello (quello inferiore) rappresenta i quattro elementi, il livello intermedio il Parnaso, e il più alto l’Olimpo. Ma soprattutto la vista che si ha sia sul Palazzo Superiore che sui tetti della città.
Il Belvedere Superiore è decisamente più bello di quello Inferiore, e – tra i capolavori esposti- è possibile ammirare la più grande collezione al mondo dei dipinti di Klimt, tra cui il famoso Bacio.
Un luogo assolutamente da non perdere, sia per chi ama l’arte e sia per chi ama scattare foto e condividerle su Instagram perché nei giardini ci sono degli scorsi meravigliosi.
Il biglietto d’ingresso costa € 20 per entrambi i palazzi.
Con gli occhi pieni di bellezza ci dirigiamo a piedi al Naschmarkt, il mercato più famoso di Vienna. 120 bancarelle, alcune sono dei veri e propri negozietti, offrono una vasta scelta culinaria che spazia dalla cucina viennese a quella indiana, passando ovviamente per l’immancabile cucina italiana con tanto di sottofondo musicale dei Ricchi e Poveri. Nel Naschmarkt è possibile sia fare la spesa di frutta, verdura, carne, pesce e spezie, sia fermarsi a mangiare in uno dei localini che cucinano cibo espresso. Oggi è sabato e c’è anche un mercato della pulci che ci sembra fornitissimo, anche se noi di antiquariato non ci capiamo nulla.
Sempre a piedi (io che non faccio sport dall’ultima ora di educazione fisica al liceo approfitto dei viaggi per muovermi!) raggiungiamo il MuseumsQuartier, una delle aree culturali più grandi del mondo. Una zona in cui sono riusciti a ricreare un mix perfetto tra grandi musei (Architekturzentrum Wien, Leopold Museum, Kunsthalle Wien, Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien e ZOOM Kindermuseum), locali alla moda e iniziative culturali. In questo periodo estivo ci sono anche campi da bocce, da minigolf, giganti panchine di colore verde per sdraiarsi al sole in pieno relax e stand di cibi dal mondo.
In men che non si dica arriva l’ora di pranzo, io me ne accorgo dal borbottio della mia pancia che inizia a sussurrarmi “Andrea ti prego, riempimi di qualche delizia viennese”. Io ovviamente non posso deluderla e andiamo a pranzo in un locale molto carino che si chiama Glacis Beisl, che si trova proprio sopra al cortile interno del MuseumsQuartier. Si tratta di un ristorante ricavato all’interno di un tranquillo cortile , un’oasi verde di relax con ippocastani e piante rampicanti, dove io mangio un’insalatona con carne e un piattone di goulash, e Valentina un’insalata e una trota alla griglia.
Ti confesso una cosa, avrei così tanto voluto prendermi un’altra Wiener Schnitzel, ma lo sguardo severo della biologa nutrizionista che viaggia con me mi ha fatto desistere dal fritto, mi ha detto testuali parole “Andre smettila! Non ti sono bastati i wurstel, gli stinchi, le cotolette, la sacher e lo strudel dei giorni scorsi?”. Richiamato all’ordine a testa bassa ho replicato “obbedisco!”.
Finiamo il pranzo con il Melange, il caffè più bevuto in città, una specie di cappuccino formato da una parte di espresso lungo e con tostatura più leggera rispetto a quello nostrano e da una parte di latte e schiuma di latte (per saperne di più leggi Cosa mangiare a Vienna).
Il resto del pomeriggio lo trascorriamo a zonzo per il centro, sbirciando tra i negozi, salutando Wolfgang Amadeus Mozart (Wolfy per gli amici) a Josefsplatz nel Burggarten,
e mangiando quello che i viennesi definiscono tra i migliori gelati della città, quello di Eis-Greissler in Mariahilfer Strasse 33. Fuori dalla piccola gelateria si è creata una lunga fila di gente pronta a rinfrescarsi con il gelato realizzato con prodotti biologici.
Torniamo in albergo e ci cambiamo per la serata che trascorriamo al Rathaus in cui si sta svolgendo il Film Festival. Il piazzale antistante il municipio, che durante l’Avvento si riempie di mercatini di Natale, si è trasformato in un’arena cinematografica con tanti posti a sedere e tanti stand in cui mangiare cucina etnica. Oggi trasmettono il concerto del mio cantante preferito, purtroppo scomparso recentemente, George Michael, e rimaniamo incantati ad ascoltare quella che secondo noi è – purtroppo era – la voce più bella degli ultimi 20 anni. Per cena non mangiamo nulla, in questi giorni abbiamo mangiato abbastanza. Colgo l’occasione di questo diario di viaggio a Vienna per confessarlo a mia madre che ogni volta che sono in viaggio mi chiama per chiedermi “hai mangiato? cosa hai mangiato? dove andate a mangiare? Mi raccomando mangiate!”, si preoccupa che io non mangi. Mamma sappi che quella sera non ho toccato cibo ma sono ancora vivo!
Ci prendiamo uno spritz nel locale dell’Aperol e rimaniamo fino all’una di notte a goderci la splendida atmosfera estiva viennese in cui regna compostezza ed educazione.
Diario di viaggio a Vienna: quarto giorno
Ci svegliamo alle 7 del mattino e il cielo sembra sapere della nostra imminente partenza. Nuvole grigie e pioggia ci danno il buongiorno. Ma a noi della pioggia non importa nulla, abbiamo trovato tre belle giornate di sole e se l’ultimo giorno ci becchiamo un po’ d’acqua non possiamo di certo lamentarci.
Dopo aver fatto colazione e il check-out in hotel lasciando i bagagli in custodia alla receptione, prendiamo la metro per raggiungere Schonbrunn, in cui peraltro c’eravamo stati qualche anno fa, ma andare a Vienna senza tornare alla residenza estiva è come tornare a Roma e non fare un salto al Colosseo.
Schonbrunn era la residenza estiva degli Asburgo e fu eretta tra il 1695 e il 1713 su un terreno boscoso acquistato nel 1569 da Massimiliano II, e disboscato durante l’assedio turco del 1683. Dei suoi ambienti originali rimane ben poco perché l’imperatrice Maria Teresa fece ristrutturare gli interni in stile rococò, facendo anche rimaneggiare la facciata che prese il colore giallo.
Arrivati ai giardini smette di piovere. Miracolo! Ci facciamo una bella passeggiata nel parco alla francese con la monumentale fontana del Nettuno. Saliamo fino alla Gloriette (che in origine venita utilizzata come sala da pranzo) e dall’alto della collina ammiriamo un vista mozzafiato sul palazzo e sulla città.
Piccola nota: dal 1996 il palazzo e i giardini fanno parte del patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Le stanze di Schonbrunn sono ovviamente splendide, soprattutto la Gran Galleria lunga 40 metri e larga 10 utilizzata ancora oggi per banchetti e ricevimenti ufficiali, ma anche gli appartamenti privati, le camere da letto, la sala da pranzo. Tutto viene spiegato in maniera semplice e diretta dall’audioguida compresa nel prezzo del biglietto.
Dopo questa ultima immersione nella vita degli Asburgo siamo pronti, a malincuore a lasciare la città, non prima però di bere un altro melange al Café Central, uno degli storici ed eleganti café di Vienna. Torniamo in hotel a prendere i bagagli e ci dirigiamo in aeroporto.
Questo long weekend nella capitale austriaca ci ha dato l’opportunità di conoscere dei lati di lei sconosciuti al turismo di massa, ci ha mostrato una città proiettata verso il futuro ma che conserva gelosamente le sue tradizioni. Vienna ha due anime, quella classica e imperiale e quella moderna, che convivono alla perfezione dando spunti e sensazioni piacevoli a qualsiasi tipo di viaggiatore.
Qui di seguito trovi il nostro video.
Mi auguro che questo diario di viaggio a Vienna possa esserti utile per organizzarti al meglio l’itinerario di visita di questa splendida città che non stanca mai!
Viaggio realizzato in collaborazione con l’ente del turismo di Vienna, le opinioni sono personalissime e non affatto influenzate dall’ente.
Musica sigle video: http://www.bensound.com/royalty-free-music
Musica video Hot Head – Topher Mohr and Alex Elena