Anno sabbatico: cos’è, come funziona e cosa prevede la legge

anno sabbatico

Quante volte abbiamo sentito l’espressione “Avrei bisogno di prendere un anno sabbatico“?

A volte la usiamo nel quotidiano, in periodi di particolare stress lavorativo. Altre, magari, a pronunciare la fatidica espressione sono personaggi del mondo cinematografico o delle nostre serie tv preferite.

Fatto sta, che l’idea di staccare del tutto la spina per un lasso di tempo più o meno lungo e magari partire alla volta di una meta lontana, l’abbiamo avuta tutti almeno una volta nella vita. Personaggi del cinema compresi. Poi certo, quanto sia realmente fattibile allontanarsi per un anno dalla propria realtà, dalla propria famiglia, dagli impegni, dagli affetti è altro discorso.

Però vale la pena saperne qualcosa in più, anche perché la possibilità di prendersi il cosiddetto anno sabbatico è applicabile in diversi ambiti. Non è del tutto impraticabile e soprattutto è tutelata dalla legge.

Origine e significato dell’espressione “anno sabbatico”

L’espressione ha origine nel mondo ebraico, dove dal V secolo a.C. in poi indicava quel particolare periodo dell’anno durante il quale, in onore a Dio e secondo le leggi Mosaiche, si lasciava riposare la terra, si condonavano i debiti e si liberavano gli schiavi.

Nel tempo queste parole hanno acquisito un altro significato. In età moderna indica l’anno di congedo retribuito che consente ai docenti universitari di dedicarsi alla ricerca scientifica e all’aggiornamento. In modo più esteso, ha preso a indicare un lungo periodo di riposo lontano dalla professione lavorativa.

Ma in pratica?

L’Anno sabbatico, o gap year, è un periodo di interruzione della carriera lavorativa. In Italia è stato introdotto con la legge numero 53 del 2000 che regola anche i congedi parentali per maternità, per formazione e per gravi motivi familiari (es. malattia).

Anche se non è retribuito, permette di riprendere il proprio posto di lavoro al ritorno. Durante la sua durata non si possono percepire contributi pensionistici né maturare ferie né svolgere altra attività lavorativa. Ne hanno diritto tutti i lavoratori dipendenti, del settore pubblico o privato, che abbiano maturato 5 anni di anzianità nell’azienda. Quest’ultima può negare il permesso, ripartirlo in più periodi o rinviarlo. È importante rispettare la tempistica dei trenta giorni di preavviso per la richiesta.

L’anno sabbatico può essere richiesto una sola volta ma cambiando azienda può essere richiesto al nuovo datore di lavoro.

Nella richiesta il lavoratore deve allegare un progetto  dettagliato con gli obiettivi e le motivazioni che lo spingono verso questa scelta – che possono essere lo studio di una lingua straniera o il volontariato – e l’azienda entro 10 giorni è tenuta a rispondere in maniera affermativa o negativa.

Per i docenti universitari italiani le cose sono un po’ diverse: hanno diritto a un anno intero di congedo retribuito due volte ogni dieci anni durante il quale devono dedicarsi alla ricerca e all’aggiornamento.

Cosa fare durante l’anno sabbatico?

anno sabbatico

Durante l’anno sabbatico si sceglie di dedicarsi a un’altra attività: viaggiare, scrivere un libro, riprendere gli studi, imparare una lingua straniera, fare del volontariato. Ci sono alcuni siti specializzati, che consentono di dare un’occhiata alle esperienze che è possibile fare, così da avere spunti e idee. Uno di questi è www.planetgapyear.com.

Informarsi è importante soprattutto in caso di partenza verso destinazioni nuove e sconosciute. Meglio essere preparati sulle leggi in vigore per il soggiorno, la permanenza, la previdenza sociale e il sistema sanitario. Altro sito utile per questo è www.gapyear.com.

Come prepararsi all’anno sabbatico

Ti starai sicuramente ponendo la domanda “ok, fin qui tutto bello, ma dove li prendo i soldi per viaggiare se per un anno non percepirò stipendio?”

Domanda più che lecita. Ora ti darà qualche suggerimento per prepararti al meglio all’anno sabbatico.

La prima cosa che devi fare è risparmiare. Se l’anno sabbatico è la tua priorità dovrai impegnarti nei mesi o negli anni che lo precedono di mettere da parte più soldi possibili tagliando sul superfluo o vendendo oggetti da te non più utilizzati. Se invece hai già messo da parte un bel gruzzoletto non avrai di certo questo tipo di problema.

Fregatene del giudizio altrui. In molti ti daranno del pazzo, dell’incosciente o dell’egoista. Se tu sei arrivato a questa decisione deduco che tu ci abbia ampiamente ragionato su. Non farti frenare da chi non ha avuto il tuo stesso coraggio. Da questa esperienza tu tornerai sicuramente cambiato e arricchito umanamente, loro saranno sempre gli stessi chiusi dietro ai a muri mentali.

Non rimandare la decisione. Se sei arrivato al punto di voler provare a cambiare vita non farti prendere dalle paure. Questo è il momento giusto per farlo. Può darsi che tra un giorno, un mese, un anno incontrerai la persona della tua vita o diventerai genitore, e l’anno sabbatico rimarrà per sempre come un tuo grosso rimpianto. Prendi al volo questo treno e approfittane.

Non aver paura del cambiamento. Se la tua idea è quella di trascorrere un anno in giro per il mondo non farti frenare dall’idea del “cosa cambierà in un anno?”. In genere poco o niente per chi resta a casa, tanto per chi affronta la vita di petto e insegue il suo sogno.

Ricorda che poi lavorando sarai sempre soggetto alle ferie e per viaggiare dovrai fare incastri con sabati, domeniche, ponti e festività. Con l’anno sabbatico avrai 365 giorni per dedicarti alla tua più grande passione, per fare nuove esperienze e per cambiare per sempre la tua vita. Chissà poi che al termine dell’esperienza tu non decida di continuare a girare il mondo diventando un nomade digitale e lavorare viaggiando.