Crociere
Crociera nelle Isole Greche: Mykonos (primo giorno)
Andrea Petroni 11/04/2014
Con il volo Aegean Airlines partito alle 17:40 da Roma Fiumicino, inizia la nostra nuova avventura in Grecia.
Arriviamo a Fiumicino alle ore 14:45, parcheggiamo l’automobile al parcheggio Alta Quota 2 (€3,50 al giorno), e la navetta ci accompagna al Terminal 3.
Facciamo più di un’ora di fila per imbarcare la nostra valigia da stiva e alle 17:10 in punto inizia l’imbarco.
L’aereo parte alle 18, il volo è piacevolissimo, anche se come cena ci viene servita una mezza porzione di una specie di pasta scottissima, condita con pomodoro, formaggio fuso non ben identificato e origano, un panino e un biscotto con sesamo e miele.
Atterriamo ad Atene alle 20:40 locali (le nostre 19:40) e ci rechiamo all’hotel Athenian Callirohe, in cui eravamo già stati durante la settimana estiva trascorsa nella capitale greca.
La cena sull’aereo non ci ha saziati e pertanto decidiamo di cenare in un ristorantino vicino a la Plaka, al Manhmanh (Mani Mani). Il locale è molto grazioso, mangiamo piatti tradizionali greci rivisitati in chiave moderna spendendo € 17 a testa, vino compreso e un bicchiere di Mastica, un tipico liquore di Chios ottenuto della secrezione del tronco e dei rami del lentischio di Chios. Per una cena del genere, in un locale simile, in Italia avremmo speso almeno il doppio.
Dopo cena facciamo un giro per Plaka, abbiamo così tanta voglia di passeggiare osservati dal Partenone. Vederlo fa sempre un certo effetto, soprattutto di notte, quando l’Acropoli è completamente buia e la particolarissima illuminazione del tempio fa sì che sembri sospeso nell’aria. Davvero suggestivo.
Ci prendiamo un mojito e alle 2:30 facciamo rientro in hotel.
Driiin driiiin, alle 6:30 suona la sveglia dello smartphone, e con due facce da zombie per aver dormito meno di 4 ore, scendiamo a fare colazione.
Essendo fin troppo assonnato scambio un’anziana signora americana per Valentina, mi accorgo dell’errore solo guardando dentro al suo piatto.No, Valentina non avrebbe mai fatto colazione con bacon, uova e salsicce, lei al massimo con due fette di pane integrale tostato e marmellata senza zucchero.
Un cappuccino dal sapore di pane bruciato mi dà una bella svegliata, e un ottimo yogurt greco mi dà la carica per partire con la prima crociera della mia vita.
Alle 8 siamo pronti per salire sulla navetta che ci porterà al porto del Pireo.
Sbrighiamo le formalità d’imbarco e alle 10 siamo sulla nave Olympia della compagna Louis Cruises.
Dopo aver preso possesso della cabina, veniamo chiamati per l’esercitazione di sicurezza. Tutti sul ponte con il giubbotto di salvataggio. Non vi nego che a me viene una certa ansia.
Alle 10:30 è previsto il cocktail di benvenuto del comandante, e che fai non te li mangi due calamari fritti e un paio di cosce di pollo fritte? Pare brutto!!! Sotto lo sguardo disgustato di Valentina, sfogo i miei istinti repressi da mesi di verdure cotte al vapore.
Facciamo un giro per la nave, bella ma non lussuosa, l’aggettivo giusta per definirla è accogliente.
Ha un ristorante à la carte, uno a buffet aperto solo a pranzo, un teatro, una sala discoteca, piscina all’aperto, centro benessere, un negozio dove fare acquisti, vari bar e un baby park.
Ma della nave avrò modo di parlarvi meglio nel corso di questi diari di viaggio.
Alle 13:15 scocca l’ora del pranzo e per questo primo pasto è previsto un ricco buffet. Io apro le danze con una bella insalata greca con feta, mangio delle ottime polpette di carne con riso, mischio carne e pesce e finisco con un dolce allo yogurt greco. Valentina come al solito mi guarda disgustata e mi minaccia con la frase “al rientro a casa ti farò mangiare per un mese petto di pollo alla griglia e verdure bollite!” Paura!
La cucina è tutta greca e con prodotti freschi di giornata, e devo dire che si sente.
Dopo pranzo ci regaliamo un massaggio aromatherapy, il sogno di una vita di Valentina, e che fai non l’accontenti? Ogni tanto bisogna anche accontentarle ste mogli!|
Alle 17:15 attracchiamo al porto di Mykonos e la voce fuori campo sulla nave ci invita a scendere.
Nella mitologia greca l’isola fu sede della battaglia tra Zeus e i Titani e il suo nome deriverebbe da Mykons, nipote di Apollo.
Tutti la conosciamo come l’Isola greca del divertimento per eccellenza, un isola modaiola fin dagli anni ’50.
Mykonos è proprio come me la immaginavo, come tutte le isole dell’arcipelago delle Cicladi è caratterizzata da case bianche con porte e finestre di colore azzurro.
Passeggiamo sul lungomare pieno di taverne e localini alla moda, ci intrufoliamo dentro graziosi vicoletti
e arriviamo a Little Venice (la piccola Venezia), con le vecchie case affacciate sul mare Eegeo lambite dalle onde. Un posto romanticissimo.
Da Little Venice saliamo su per i mulini, bellissimi e ben conservati, da cui si gode di una splendida vista sull’isola. Per fotografarli decentemente dobbiamo aspettare che se ne vada l’orda di americani e giapponesi.
Riscendiamo a Little Venice per ammirare il tramonto. Dicono che questo sia il posto migliore per goderne. Ci sediamo ai tavolini del bar sorseggiando un aperitivo e la sfiga vuole che il cielo da limpido qual’era si riempa in pochi secondi di nubi. Addio tramonto, speriamo di beccarne uno decente a Santorini.
Dopo aver ringraziato le gentilissime nubi, riprendiamo il nostro giro per l’Isola. Gironzoliamo tra i suoi vicoli e sbirciamo dentro alle tante chiese bizantine che si incontrano.
Io sono affascinato dai colori delle case, dal contrasto tra il bianco candido dei muri e l’azzurro delle porte e delle finestre. Uno scenario da cartolina.
Inizia a scendere la sera su Mykonos e le mille luci le conferiscono un aspetto magico.
Purtroppo non siamo riusciti a visitare le famose spiagge di Kalafatis, Ornos, Paraga, Paradise, Super Paradise ed Elià e con Valentina ci basta uno sguardo per capire che a entrambi piacerebbe tanto trascorrere una vacanza estiva qui a Mykonos, per conoscerla approfonditamente, per rilassarci sdraiati sulle sue spiagge, e per buttarci di sera nella movida che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Fortunatamente esistono tante compagnie aeree, anche low cost che la collegano all’Italia, quindi non mancherà di certo occasione per tornarci.
Alle 20:15 rientriamo sulla nave e alle 21 in punto ceniamo. Questa sera niente buffet ma cena à la carte.
Il menu è ricco di piatti tipici greci ed è possibile farsi portare tutti gli antipasti, tutti i secondi e tutti i dolci del menu. La tentazione è tanta ma mi limito a qualche antipasto, ad un secondo, al dolce e alla frutta. Io impazzisco per una torta allo yogurt greco, servita con caramello e un ricciolo di panna.
Il cibo è di ottima qualità e i piatti vengono serviti con dovizia di particolari. Anche l’occhio vuole la sua parte.
Facciamo amicizia con Cesare, un ragazzo dell’Honduras che lavora sulla nave come cameriere, sposato con una ragazza di Napoli. Parla perfettamente italiano e ama i film di Lino Banfi, Alvaro Vitali e Christian De Sica, un personaggio simpaticissimo.
Dopo cena assistiamo ad uno spettacolo, ci beviamo un mojito ai mirtilli e andiamo a nanna, domani sveglia alle 6, sconfineremo in Turchia per visitare Efeso e poi torneremo in Grecia per andare alla scoperta dei misteri di Patmos.
Viaggio organizzato in collaborazione con l’Ente del Turismo Ellenico.