La Digue, Seychelles: cosa vedere, le spiagge più belle e info utili

la digue

La Digue è stata l’isola che ho più amato tra quelle viste alle Seychelles, senza nulla togliere alle bellissime Praslin e Mahé che mi hanno ugualmente incantato.

Turistica quanto basta, molto tranquilla perché non girano automobili ma solo qualche furgone e qualche taxi, tanta natura selvaggia, spiagge da sogno circondate da grosse rocce granitiche che ne disegnano i contorni, e un mare talmente bello che credo di non aver mai visto nulla di simile in nessun’altra parte del mondo.

Se mi dovessero chiedere “Andrea hai la possibilità di tornare alle Seychelles ma puoi scegliere solo un’isola tra Mahé, Praslin e La Digue”, io sceglierei senza ombra di dubbio quest’ultima.

Di seguito troverai tutte le informazioni utili per goderti una splendida vacanza in questo angolo di paradiso, ma ti avverto: una volta lì sarà per te molto ma molto difficile rientrare in Italia. Io ti ho avvisato!

LA DIGUE: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE PER VISITARE LA SPLENDIDA ISOLA DELLE SEYCHELLES

La Digue è la quarta isola più grande delle Seychelles ma nonostante ciò ha un’estensione di soli 10 chilometri quadrati. Volendo è possibile girarla tutta a piedi ma in bicicletta diventa tutto più semplice e meno faticoso.

L’isola prese il nome dalla flotta dell’esploratore francese Marc-Joseph Marion du Fresne che vi approdò nel 1768, e attualmente conta circa 2000 abitanti di origine creola
Si trova nell’Oceano Indiano e fa parte del continente africano. Come puoi vedere da Google Maps è molto vicina all’isola di Praslin e volendo, chi alloggia a Praslin, può tranquillamente prendere il battello e godersi una giornata a La Digue, o viceversa. L’isola di Praslin è molto bella e tra le sue bellezze spicca sia la spiaggia Anse Lazio che la Vallée de Mai, la foresta in cui cresce il Coco de Mer, il seme più grande del mondo. Se rimarrai una settimana a La Digue io ti consiglio di dedicare un giorno proprio all’isola di Praslin, non te ne pentirai.


La vegetazione è di tipo tropicale e tra gli alti arbusti vedrai spesso svolazzare la volpe volante delle Seychelles, un grosso pipistrello endemico che si nutre di frutta. Tranquillo, è innocuo anche se a dire il vero fa un po’ impressione.

La barriera corallina è presente solo nella parte occidentale verso l’isola di Praslin, nelle altre zone è assente e la costa viene battuta direttamente dalle onde dell’Oceano Indiano.

L’isola ha tutto quello che serve per far trascorrere ai suoi ospiti una vacanza indimenticabile: hotel, appartamenti in affitto anche su Airbnb, qualche resort, bar, negozietti, ristoranti, take away e banche, e soprattutto un’atmosfera così rilassante che riesciurebbe a rigenerare anche l’uomo più stressato del mondo.

Il periodo migliore per andare a La Digue

Alle Seychelles è possibile andare durante tutto l’anno anche se i mesi migliori sono aprile, maggio, ottobre e novembre quando soffia poco vento, le piogge sono rare è il mare è calmo. Per saperne di più ti suggerisco di leggere il post Seychelles, quando andare: il periodo migliore per visitarle.

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Come arrivare a La Digue

Sull’isola di La Digue non c’è l’aeroporto e quindi bisogna atterrare a Mahé, l’isola principale in cui si trova la capitale Victoria.

Da Mahé è possibile raggiungere La Digue con un traghetto diretto che impiega circa un’ora e mezza.

Chi invece vuole trascorrere qualche giorno a Praslin può prendere il traghetto da Mahé che impiega circa un’ora e poi da lì prenderne un altro per raggiungere La Digue in circa 15/20 minuti.

La società che effettua i collegamenti è la Seychelles Ferry Tickets.

Il prezzo del traghetto:

  • da Mahé a La Digue è di € 60 a persona e a tratta, aggiungendo € 10 è possibile prenotare anche la navetta che congiunge l’aeroporto con il porto
  • da Praslin a La Digue è di € 14
  • da Mahé a Praslin è di € 50.

Come muoversi a La Digue

Il modo migliore per muoversi a La Digue è con la bicicletta. Molti hotel e molte guesthouse mettono gratuitamente le bici a disposizione dei propri ospiti, altrimenti è possibile noleggiarle nella zona del porto spendendo non più di € 10 al giorno.

Io e Valentina ce la siamo girata in bici ed è stato divertentissimo, tra spiagge e foreste sfrecciavamo con l’aria che accarezzava i nostri capelli godendoci panorami indimenticabili e fermandoci mille volte a scattare belle foto. Quanto mi piacerebbe tornare a quei giorni…
Andare in bicicletta è sicurissimo, come ti dicevo per le strade non circolano automobili ma giusto qualche furgone, è facile però incontrare altri ciclisti o carri trainati da buoi. C’è giusto qualche salita da affrontare ma se ce l’ho fatta io che durante l’anno non pratico mai attività sportiva ce la puoi fare anche tu.

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Cosa vedere a La Digue

La Digue è una piccola isola dell’Oceano Indiano quindi non aspettarti di trovare musei, monumenti o siti archeologici. La sua bellezza sta tutta nella natura selvaggia che dà il meglio di sé lungo la costa regalando scenari unici al mondo. Spiagge di sabbia bianchissima con davanti un mare dalle mille sfumature di azzurro con la presenza in alcuni tratti della barriera corallina, e alle spalle grosse rocce granitiche e una fitta vegetazione che invita al relax più totale.

Le spiagge più belle di La Digue

La spiaggia più bella de La Digue è senza ombra di dubbio Anse Source d’Argent, che gli esperti annoverano addirittura tra le spiagge più belle del mondo. A me è piaciuta da morire al punto che non avrei più voluto andarmene: l’ho trovata con la bassa marea, un mare piatto come una tavola e soprattutto tiepido, perfetto per chi come me non sopporta le acque fredde.

Cerchi l’ombra? Posiziona il tuo telo da mare sotto a un bell’albero e schiaccia un bel pisolino, quando ti risveglierai ti sembrerà di stare ancora sognando.

Nelle calette troverai anche dei chioschi in cui acquistare una noce di cocco e dissetarti con il suo succo esotico.

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Bella ma completamente diversa da Anse Source d’Argent è la spiaggia di Grande Anse (e la sua vicina Petite Anse). Non c’è barriera corallina quindi il mare  è spesso grosso e fondo, è anche sconsigliato farsi il bagno per via delle forti correnti. Il posto è talmente bello che basta sedersi a contemplare il panorama circostante per sentirsi in pace con il mondo e con se stessi.

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Ma non ci sono mica solo queste due spiagge, anche le altre sono stupende: c’è Anse Pierrot accanto ad Anse Source d’Argent per chi ama un po’ di tranquillità, c’è Anse Cocos con le sue lisce rocce granitiche che per raggiungerla bisogna camminare nella foresta per una trentina di minuti, c’è Anse Severe a nord dell’isola ottima per fare snorkeling, Anse La Réunion con la sua lunga spiaggia sabbiosa e con un mare adatto anche ai bambini, Anse Patates dove è facile avvistare i delfini, Anse Grosse RocheAnse Gaulettes, e tante altre che scoprirai pedalando e perdendoti tra le bellezze di questo paradiso terrestre chiamato La Digue.

i love seychelles
Già che ci sei leggi anche il nostro diario di viaggio alle Seychelles

Un bel giorno di novembre apre per gioco il blog VoloGratis.org e si ritrova ad essere uno dei travel bloggers più seguiti e più influenti in Italia. Ama coccolare il suo bassethound Gastone, giocare con suo figlio Nicholas, cantare sia dentro che fuori alla doccia, suonare la chitarra e viaggiare per il mondo insieme alla sua famiglia. Odia fare la valigia e gli hotel con i bagni in comune. Per anni ha portato avanti la battaglia “più viaggi per tutti” non solo su VoloGratis.org ma anche su m2oradio, su Radio Capital, su Rai Radio 2, su Radio LatteMiele e sulle pagine de L'Huffington Post. Ogni tanto lo trovi in radio, in tv e su giornali. Il 18 maggio 2017 è uscito il suo primo libro "Professione Travel Blogger" disponibile in tutte le principali librerie italiane, anche online. La terza edizione, con il titolo "Professione Travel Blogger e Travel Influencer" è uscita a maggio 2022. Il 23 luglio 2020 è uscito il libro da lui curato dal titolo "In viaggio tra i borghi d'Italia". A fine giugno 2021 è stato pubblicato il suo libro "Passeggiate romane" tutto dedicato ai luoghi più insoliti, segreti e curiosi di Roma, con la prefazione di Lillo.