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Viaggiare con allergie alimentari: consigli utili da un allergico
Andrea Petroni 31/12/2019
Per gran parte delle persone le allergie alimentari o ambientali provocano qualche rinite stagionale, prurito o piccole eruzioni cutanee semplicemente gestibili, per altri le conseguenze dell’ingestione, inalazione o contatto con l’allergene provoca inconvenienti seri che possono mettere in pericolo la loro vita.
I miei genitori hanno scoperto le mie allergie quando avevo 6 anni. Sono allergico agli acari, alle graminacee, alla parietaria, alle noci, alle nocciole, alle arachidi, alle mandorle e sono intollerante ai funghi. Acari, graminacee e parietarie mi provocano riniti, difficoltà respiratorie (a volte asma) e spossatezza, la frutta secca mi fa gonfiare la gola e i funghi mi provocano coliche con dolori lancinanti. Fortunatamente nulla di serio, almeno per il momento.
Se le allergie ambientali riesco facilmente a tenerle a bada quando viaggio evitando alcuni luoghi o assumendo antistaminici, quello che mi risulta un po’ più difficile, ma non impossibile, è stare alla larga dagli allergeni alimentari. Questo è difficile soprattutto se non si conosce la lingua del Paese ospitante, anche se oramai con Google Traduttore è facile tradurre qualsiasi menù di qualsiasi ristorante anche solo scattando una foto.
Fortunatamente non sono allergico ad alimenti comunissimi, anche se la frutta secca è spesso presente in dolci o addirittura in qualche tipo di pane, ma voglio condividere con te le precauzioni che adotto prima e durante il viaggio.
VIAGGIARE CON ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI: COME COMPORTARSI PER EVITARE PROBLEMI DI SALUTE
Cosa fare prima della partenza
La prima cosa da fare è quella di recarsi dal proprio medico curante (allergologo, gastroenterologo o anche medico di base) per farsi rilasciare un certificato che attesti:
- il tipo di allergia e gli alimenti a cui si è allergici
- i farmaci di cui si ha bisogno
- la necessità di portare alcuni alimenti per ovviare ad alcune restrizioni doganali (Leggi Cibo e bevande nel bagaglio: cosa si può portare e cosa no).
Il certificato deve essere tradotto in inglese per viaggi fuori dall’Italia.
Ti suggerisco poi di scaricare il modulo Programma Gestione Anafilassi da Alimento presente sul sito web dell’Associazione Italiana Allergie Alimentari e compilarlo in ogni sua parte. Qui lo trovi in italiano e qui in inglese. Si tratta di un modulo da far firmare anche al proprio medico curante, in cui è indicato cosa fare in caso di emergenza e in cui ci sono i riferimenti delle persone da contattare. Questo foglio va sempre portato con sé.
In caso di seria allergia è buona cosa farsi prescrivere dal proprio medico curante una o più dosi di adrenalina autoiniettabile (in inglese per viaggi all’estero), e portare con sé almeno due autoiniettori di adrenalina.
Porta sempre con te anche una buona scorta di antistaminici e, in caso di asma, anche un broncodilatatore.
Leggi con attenzione Medicinali nel bagaglio a mano: tutte le regole
Informati poi sui pasti e sugli snack serviti a bordo del tuo volo. È un tuo diritto consultare il menù dei pasti con la lista degli allergeni. Cercalo sul sito web della compagnia aerea o richiedilo via mail o tramite call center. Quando prenoti il biglietto aereo segnala la tua allergia e richiedi, se possibile, un pasto o uno snack speciale.
Se si tratta di un viaggio organizzato informa soprattutto l’agenzia di viaggi o il tour operator, che a loro volta provvederanno a segnalare la tua allergia all’hotel e ai ristoranti.
Ricerca poi sul web se nei luoghi in cui ti recherai sono presenti presidi medici attrezzati in grado di gestire emergenze anafilattiche, segnati i numeri d’emergenza, e controlla se nella struttura in cui soggiornerai è presente un’infermeria o un medico per il primo soccorso.
Per i viaggi fuori dall’UE stipula l’assicurazione medica, in Europa è sufficiente la Tessera Sanitaria Europea, anche se non copre le prestazioni sanitarie private.
Cosa fare durante il viaggio
Con le dovute precauzioni è possibile condurre una vita normalissima anche in viaggio.
La cosa fondamentale da fare è quella di informare ristoranti e bar delle proprie allergie e chiedere spiegazioni su ciascun piatto. Per facilitare il tutto l’Associazione Italiana Allergie Alimentari ha predisposto una Chef Card sia in italiano che in inglese, che può essere scaricata a questo link, da stampare, compilare e mostrare al barman o al ristoratore, in cui viene indicato l’allergene e in cui è esplicitata la richiesta di consiglio di piatti senza quell’alimento.
Sarebbe meglio evitare i pranzi e le cene al buffet e optare per ristoranti con menù o, ancora meglio, cucinarsi il cibo da soli, ma questo può avvenire solo se si alloggia in appartamento, in camper o in campeggio. L’appartamento è comunque la scelta migliore per chi soffre di gravi allergie alimentari perché permette di cucinarsi in totale autonomia. A proposito, leggi Come funziona Airbnb e tutti gli errori da evitare.
È comunque importante essere sereni e consapevoli, avere sempre con sé i farmaci salvavita e le prescrizioni mediche, informare i propri compagni di viaggio, e godersi il viaggio senza farsi prendere dal panico.
Immagine di copertina Pixabay